TWILIGHTEra un Edward diverso da quello che avevo conosciuto. E ciò aumentava la mia infatuazione. A quel punto, separarmi da lui, sarebbe stato un dolore fisico.
La tua ora è suonata quando ti ho conosciuta.
Ora che sapevo del mio segreto pauroso non potevo fare niente. Perché quando pensavo ad Edward, alla sua voce, al suo sguardo ipnotico, al magnetismo della sua personalità, non desideravo altro che trovarmi accanto a lui.
Ma cosa devo fare con te!? La prima volta che ti bacio, mi assali! La seconda, mi svieni tra le braccia!
Li fissavo perché i loro volti, cosi differenti, così simili, erano tutti di una bellezza devastante, inumana.
NEW MOONEdward.
Pronunciare il suo nome era diventato incredibilmente facile. Non sapevo bene cosa fosse cambiato. Forse dipendeva dal fatto che non avevo intenzione di sopravvivere a lungo senza di lui.
Il primo che vidi fu Jasper, che quasi non si accorse di me. Aveva occhi soltanto per Alice. Lei lo raggiunse in fretta; non si abbracciarono come tutte le altre coppie presenti. Rimasero a guardarsi l'un l'altra, con un'intensità così intima da costringermi a voltarmi.
Solo un luogo aveva quel requisito. Un luogo che sarebbe appartenuto sempre e soltanto a lui, e a nessun'altro. Un posto magico, pieno di luce. La bella radura che avevo visto una volta sola in vita mia, illuminata dal sole e dalla sua pelle sfavillante. L'idea poteva avere conseguenze negative: troppo rischio e troppo dolore. Sentivo una fitta e un vuoto dentro al solo pensiero! Era difficile non tradire emozioni. Ma di sicuro, là, come in nessun altro luogo, sarei riuscita a sentire la sua voce.
Un vento leggero e innaturale si alzò. Spalancai gli occhi. Le foglie fi un acero rosso tremarono, scosse dalla brezza delicata del suo passaggio.
Non c'era più.
Non c'era motivo di avere paura. Sentivo che al mondo non era rimasto niente da temere, non fisicalmente almeno. Uno dei vantaggi, quando si perde tutto.
Edward mi strinse con delicatezza. "Sono qui".
Respirai a fondo.
Era la verità. Edward mi era accanto, sentivo il suo abbraccio. Finché fosse stato così, avrei potuto affrontare qualsiasi cosa. Drizzai le spalle e andai incontro alla mia sorte, confortata dal destino che mi camminava al fianco.
ECLIPSEMi avvicinai per accoccolarmi su di lui, affondando la testa sotto il suo braccio. Fu come raggomitolarsi a fianco del David di Michelangelo con la differenza che questa creatura perfetta, marmorea, mi abbracciò e mi strinse a sé.
Di colpo si fece serio. Mi prese il mento tra le mani, lo tenne fermo e non riuscii a distogliere gli occhi dal suo sgardo intenso.
"Finché il tuo cuore batterà, Bella" disse, "sarò qui... e combatterò. Non dimenticare le alternative che hai".
Dormi, mia Bella. Fai tanti bei sogni. Tu sei l'unica ad avermi mai preso il cuore. Sarà per sempre tuo. Dormi, mio unico amore.
Sai Jacob, se non fosse che siamo nemici giurati e che ti piacerebbe rubarmi la mia unica ragione di vita, penso che mi andresti a genio.
Sfoderò il suo sorriso sghembo.
Lo fissai ad occhi sgranati.
"Respira Bella", mi disse sorridendo.
E obbedii.
BREAKING DAWNMi diressi verso la porta, contando i secondi. "Un Mississipi... due Mississipi..."
"Attento a non cadere nel fiume, cagnaccio", borbottò Rosalie.
"Sai come si fa ad annegare una bionda Rosalie?", le chiesi senza fermarmi né voltarmi a guardarla "Basta incollare uno specchio sul fondo della piscina".
Non uno: un milione. Non di corda, ma d'acciaio. Un milione di cavi d'acciaio che mi legavano ad una cosa sola; al centro dell'universo. Finalmente capii che l'universo ruotava intorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell'universo, che adesso mi era chiara.
Sono qui per esserti amico. Il tuo migliore amico, un'ultima volta.
Tutto era stato piu semplice di quanto mi aspettassi: ci eravamo adattati l'uno all'altra come frammenti fatti apposta per combaciare ed unirsi. Ciò mi aveva dato una soddisfazione segreta: eravamo compatibili anche fisicamente. Fuoco e ghiaccio, che chissà come esistevano affiancati senza distruggersi a vicenda. L'ennesima prova di quanto gli appartenessi.
MIDNIGHT SUNAvrebbe mai smesso di emozionarmi, il fatto che ero l'unico a cui lei acconsentiva? Ne dubitai.
Girai attorno la macchina come un fulmine, eccitato di raggiungerla. Non mostrò nessun segno di shock alla mia improvvisa riapparizione.
La guardai negli occhi, spalancati sotto la folta cornice di ciglia, e desiderai poter dormire.
Non per l'oblio, come avevo già fatto prima, non per sfuggire alla monotonia, ma perché volevo sognare.
Il problema era il profumo, il profumo del suo sangue, così disgustosamente appetitoso.
Ero il vampiro, e lei aveva il sangue più dolce che avessi mai odorato in ottant'anni.
"Com'è tua madre?" Chiesi per distrarmi.
Bella sorrise. "Mi somiglia molto, ma è più carina."
Ne dubitavo.
FINEOkkei mi rendo conto che alcune frasi sono proprio veri periodi,ma erano così belli *-* va bè sta a te poi la scelta
adesso mi sà che ne prenderò una anche io per mettermela sul diario *O*