@ bella and edward italian forum -

Forbidden Fruit, My version of Twilight...se io fossi Bella

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CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 14:55
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Salve a tutti!!!!!!!!!! Qst è la mia prima ff!!!!!!!!!! Spero vi piaccia!!!!!!!!!! Nn siate cattive XD...... :cry:
nono, skerzo...parlate pure liberamente............. :P
ps, maggie.......grazie!!!!!!!!!!!ti dedico qst capitolo!!!!!!!!!!!!!! :lol: :lol: :lol:

Rating:per ora, verde(poi giallo e potrebbe,sottolineo il condizionale XXD,diventare rosso)
Genere:rosa, che domande???
Personaggi:tuttiiiiiiii


qst due locandine sn state realizzate dalla bravissima betterbeauty!!! grazie mille!!! voi quale preferite?

Primo Capitolo-Enigma-
Osservavo con sguardo malinconico il paesaggio californiano che sfilava via attraverso il finestrino abbassato:sole, mare, calore... niente, non c era proprio niente di tutto ciò dove stavo andando... c'era il nulla... e, soprattutto, c' era freddo...troppo freddo per una cittadina californiana come me. Eppure, quella di andarmene, di lasciare l'assolata california per -brr, tremavo solo a pensarci- la piovosa e tetra Forks, era stata una mia scelta... machiavellico? No. Niente affatto. Direi, piuttosto, maturo. Maturo ed altruista. Lo facevo per lei... per la persona che mi aveva fatto il più bello dei regali...la vita... si, era per mia madre che avevo preso questa decisione così difficile e sofferta. I miei genitori non stavano più insieme da una vita... solo che mia madre, al contrario di mio padre, una vita se l' era rifatta... con Phil. In effetti, lui era davvero un caro ragazzo, sempre gentile e accondiscendente, un bel tipo... si, carino... un pò troppo giovane per Reene-mia madre- ma era davvero un bravo ragazzo... però, era un giocatore di basket alla ricerca di una squadra e così mia madre, pur di non lasciarmi sola, non stava con lui quasi mai... e non era giusto, se si considera che erano sposini. Ecco perchè, sebbene odiassi Forks con tutta me stessa, avevo deciso di andare a stare per un pò da mio padre, Charlie. Ma non era lui il problema... certo che no... volevo bene a mio padre... ed ero a mio agio con lui... era Forks che non mi piaceva affatto... ma non c'era tempo per i ripensamenti... no, non più... era arrivato il momento di crescere, diventare donna e prendermi le mie responsabilità... avevo preso una decione,no? Bene, era giusto che la portassi fino in fondo...
<<ehi, tesoro, siamo arrivate>>
La voce di mia madre mi distrasse dalle mie cupe, farneticanti, insensate elucubrazioni mentali: eravamo all'aeroporto.
Annuii senza rispondere:sentivo un nodo in gola... mi sarebbe mancata mia madre... altrochè, se mi sarebbe mancata... già mi mancava.
<<kiara, se hai cambiato idea, possiamo...>>
Scossi la testa con decione:<<non ho cambiato idea, mamma. Parto.>> asserii con convinzione.
<<mi mancherai...>> sussurrò con un filo di voce mentre mi stringeva a sè.
Mi persi nel suo abbraccio, sperando di portare con me un pò del suo calore nella grigia e gelida Forks.
Poi, con una certa riluttanza, mi staccai da lei, e salii sull'aereo. Una volta rimasta sola, mi concessi un piccolo sfogo. Ma non fu nè lungo, nè particolarmente doloroso: non era ancora arrivato il momento della disperazione totale... e poi, perchè? Magari, mi sarei trovata bene... magari, avrei trovato dei nuovi amici... e magari... no, l'amore no... perchè qualcuno avrebbe dovuto interessarsi a me? Si, certo, non ero un ochetta, o una ragazzina frivola e sciocca... credevo in me, nella mia intelligenza. Un pò... ma non ero altrettanto soddisfatta del mio aspetto fisico... tutt'altro, non mi piacevo per niente... anzi, secondo me, non ero affatto bella... i miei occhi erano i più comuni del mondo:castani... erano grandi, certo, e profondi, ma nient'affatto magnetici... i capelli? castani anche quelli, con l'ombra di qualche riflesso ramato al sole.... ma qui non l'avrebbero certi notato... fisicamente ero piuttosto formosa, ma bassa... non arrivavo nemmeno al metro e sessanta... sospirai ancora, più rumorosamente stavolta, a tal punto che parecchi dei passeggeri si voltarono a guardarmi, alcuni preoccupati, altri infastiditi, altri soltanto curiosi. Li ignorai e mi ricomposi: basta, dovevo smetterla di fare la ragazzina... dovevo crescere...
Tra un pensiero e l'altro, arrivai. Trovai mio padre ad aspettarmi: non era cambiato granchè dall'ultima volta.
<<ciao, tesoro-mi abbracciò, affettuoso come sempre-fatto buon viaggio?>>
Annuii e sorrrisi. Silenziosamente lo seguii alla macchina.
<<ehm, Kiara?>>
<<dimmi, papà?>>
<<ti ho comprato una cosa... una sciocchezza... un regalo di benvenuto...>>
<<oh, papà... grazie... non avresti dovuto...>> dissi commossa, schioccandogli un bacetto sulla guancia.
<<figurati, cara...-si schermì lui-è una sciocchezza, davvero...>> ribadì.
La "sciocchezza" mi aspettava parcheggiata davanti casa... anche se, in effetti, quel termine non si adattava affatto alla deliziosa macchinina davanti a me. Piccola, come mi erano sempre piaciute, blu metallizzato. La adorai all'istante, quella Smart. Sembrava una scatoletta, ma a me piaceva da morire. Abbracciai mio padre e lo ringraziai di nuovo. Poi salii su per disfare i bagagli e farmi una doccia. Una telefonata di Renee mi trattenne in camera più del previsto. Quando tornai giù, scoprii che mio padre aveva ordinato una pizza. Mangiammo e chiacchierammo del più e del meno. Dopo cena, lui si spostò nel soggiorno per guardare la tele. Io, che mi ero offerta di sparecchiare, assolsi in fretta al mio compito, gli diedi la buonanotte e tornai su. Faceva un gran freddo, così tirai fuori una trapunta che aveva fatto per me mia madre. Un regalo di arrivederci, aveva detto, per non scordarmi di lei... non l'avrei potuta dimenticare in ogni caso...
Vedendo la coperta mi commossi e piansi, questa volta più a lungo. C'erano stampate sopra tutte le nostre foto più belle... era davvero stupenda... e, anche questa parola, non rendeva perfettamente l'idea. Mi misi sotto le coperte, concedendomi altri dieci minuti di sfogo. Poi, spossata dalla lunga giornata, piombai in un sonno profondo.
A svegliarmi fu il rumore della pioggia che batteva insistente e importuna sul vetro della finestra. Scesi giù a fare colazione. Poi feci una doccia, mi lavai i denti, mi vestii, presi lo zaino e uscì. Una volta fuori, rabbrividii, stringendomi nel mio giaccone pesante...a quanto pare non abbastanza. Salì sulla mia nuova macchina e misi in moto. Arrivata a scuola, mi resi conto di quanto fosse presto. Per fortuna, però, la segreteria era aperta. Così, entrai...
La segretaria era una simpatica e gioviale donnina di mezza età che mi diede parecchi fogli: l'orario, la piantina, volantini che pubblicizzavano vari corsi extra-scolastici, per lo più sportivi. Li appallotolai e li gettai via appena uscita: nello sport ero una frana, oltrechè una gran pigrona... no, lo sport non faceva affatto per me... e, di certo, non avrei cambiato idea solo perchè avevo cambiato città...
La scuola, intanto, si era riempita. Mi diressi svogliata e apatica verso la prima lezione del giorno: spagnolo.
<<ciao... tu sei Kiara?>>
Mi voltai: un ragazzo mi stava porgendo la mano con un sorriso... era il tipico biondino slavato che nei teen movie è inseguito e sospirato da metà-se non di più-delle ragazze del liceo. Bè, io non rientravo affatto in quella metà o più che fosse. Non mi piacevano particolarmente i biondi. Però, ciò non significava che non potevamo essere amici...
<<ciao...-lo salutai-si, sono Kiara... e tu?>>
<<mike...piacere>>
<<piacere mio>> replicai, ricambiando la stretta di mano.
<<vai a spagnolo?>> mi chiese sempre sorridendo.
Stava usando tutto il suo repertorio, ma con me non attaccava.... mi doveva "scattare" qualcosa dentro...ma forse ero solo un'illusa... ecco perchè non avevo un fidanzato... cioè, a Jacksonville qualcuno c'era stato, ma nulla di che...
Annuii, ricambiando il suo sorriso per pura cortesia.
<<anch'io...ti posso accompagnare?>> mi chiese, illuminandosi in un sorriso particolarmente affascinante... ma non per me...si, era carino, dovevo ammetterlo, ma dentro non sentivo assolutamente nulla... restavo fredda... come il ghiaccio.
La mattina corse via veloce e a mensa mi ritrovai allo stesso tavolo di Mike che mi aveva presentato tutto il suo gruppetto: c era Eric, il secchione, che avevo già avuto modo di conoscere durante la mattinata, poi Jessica, la chiacchierona, Lauren, la snob, Angela, che sembrava simpatica e anche un pò timida... e poi, altri ragazzi, di cui non ricordavo bene i nomi.
Sorridevo, parlando con tutti loro, rispondendo serenamente alle loro domande, quando accadde.
Non saprei spiegare ciò che provai, ma sicuramente posso dire che in me scattò qualcosa... eccome...
Era seduto ad un tavolo relativamente isolato, nel clamore della mensa. Non era solo. Accanto a lui c'erano altri quattro ragazzi, due femmine e due maschi... ed erano tutti così assurdamente belli da togliere il fiato... sembravano modelli, appena usciti dalle pagine di Vogue o scappati da qualche set fotografico. Erano tutti diversi tra loro, eppure simili. Ad accomunarli erano il pallore della pelle e delle strane occhiaie, più simili a ustioni, che a segni certi di una notte insonne.
Delle due ragazze, una era mora, con un visino dagli affascinanti e squisiti lineamenti simili a quelli di un elfo. Non sembrava essere molto alta.
L'altra era bionda, statuaria, da catalogo... mi sentì davvero orrenda al confronto.
I tre ragazzi, erano molto diversi tra loro: uno era alto, muscoloso... praticamente un colosso. I suoi capelli erao neri e lucidissimi. Il secondo era biondo, alto e muscoloso, ma un pò meno...
E poi, c'era... poi c'era lui...
Alto, muscoloso, capelli castano ramato... e gli occhi? com'erano gli occhi?
Si voltò a guardarmi, forse sentendosi osservato.
Quando i nostri sguardi s'incrociarono, trasalii e mi voltai svelta, arrossendo.
Neri. Gli occhi erano neri. Ossidiana. Ossidiana pura.
Ma non fu la bellezza irreale e magnetica del suo sguardo a farmi trasalire, ma piuttosto lo sguardo stesso.
Cupo. Accigliato. Quasi furioso.
Perchè?
Cosa gli avevo fatto di male?
Dovevo capire...
<<chi sono quelli?>> chiesi sottovoce a Jessica.
<<oh... quelli?>>finse una noncuranza che, lo sapevo, era ben lontana dal provare.
<<si. Quelli>>ribadii.
<<quelli sono i Cullen-sorrise appena-carini,vero?>>
Io annuì, completamente, svuotata, mentre lo sconosciuto mi fulminava nuovamente,inchiodandomi con i suoi occhi più neri della notte.
<<si, ma non stare a farti i film!-proseguì Jessica, spietata-Vedi, la moretta, Alice, sta con il biondino,Jasper... e la bionda,Rosalie, con l'altro,Emmet...>>
<<chi è Emmet?>> chiesi con un filo di voce.
<<quello con i capelli neri>> replicò lei
Stavo per mettermi a saltare dalla gioia.
<<e l'altro? Voglio dire...-biascicai imbarazzata-lui...?>>
<<lascia stare... quello è Edward Cullen e...bè...non esce con nessuna...non gli piace mai nessuna, in verità...>>
<<non capisco...fanno tutti e cinque Cullen di cognome...>>feci perplessa.
<<ehm... non sono fratelli... cioè, non biologicamente... la moglie del dottor Cullen credo non possa avere figli... così li hanno adottati...>>mi spiegò.
<<davvero un bel gesto...>>commentai, ma ero troppo distratta.
Quasi sobbalzai, quando lo sconosciuto mi lanciò la terza, penetrante, devastante occhiata di fuoco.
Jessica, fortunamente, non aveva notato nulla. E certo, pensai, non fa che parlare, parlare... ecco a quale categoria apparteneva:a quella delle pettegole.
Prima di uscire, notai un altro particolare:i cinque sconosciuti non avevano toccato cibo... chissa perchè???
Sospirai e mi diressi alla lezione del pomeriggio.
Biologia, una materia che non mi dispiaceva...
Una volta in classe, mi accorsi con mio gran sgomento nonchè imbarazzo, che l'unico posto libero era proprio vicino a...
Goffamente, mi sedetti al suo fianco. Lui si irrigidì, spostandosi il più lontano possibile, dall'altra parte del banco...
Ma perchè?
Cosa gli avevo fatto di male?
Avrei voluto chiederglielo, ma mi vergognavo troppo... e poi, non lo conoscevo affatto... inoltre, ero chiaramente attratta da lui, e questo non giocava affatto a mio favore.
Sospirando, mi sistemai i capelli sulle spalle.
Lui s'irrigidì ulteriormente, stringendo il bordo del banco con le sue mani bianche.
Quel ragazzo era proprio strano...
Strano e misterioso...
Ma io avrei svelato quell'enigma, prima o poi...
Quando la lezione finì, avevo preso la mia decisione: gli avrei chiesto delle spiegazioni... e lui me le avrebbe date... altrochè, se me le avrebbe date!
Mi accorsi, a metà tra stupore e dispiacere, che se ne era già andato...però, quant era veloce? io non l'avevo nemmeno notato...
Mike si offrì di accompagnarmi alla macchina. Accettai, ma non sentii una sola parola del suo discorso...
Ero via con la testa...
C'era posto solo per due occhi.
Neri.
Cupi.
Fulminanti.
Eppure magnetici.
Ipnotici quasi.
I suoi.
Si, io avrei svelato l'enigma di Edward Cullen.
Lo giurai a me stessa, mentre salivo sulla Smart e mi avviavo verso casa.

Edited by kyacullen2488 - 19/10/2008, 00:06
 
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simlyme
CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 15:06




ok eccomi qua...sono la prima tua fan!!!!
sono felice che hai postato......detto questo inizio a leggere poi commento....

oddio addirittura mi hai dedicato un capitolo???????no non ci credo grazie image
 
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CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 15:15
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grazie a te............se ho scritto è merito tuooooooo
 
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simlyme
CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 15:22




CITAZIONE
kiara, se hai cambiato idea, possiamo

hehe hai dato il tuo nome a Bella image
CITAZIONE
La adorai all'istante, quella Smart

azzz molto meglio del furgone rosso da rottamare di Bella :D
CITAZIONE
Vedendo la coperta mi commossi e piansi, questa volta più a lungo. C'erano stampate sopra tutte le nostre foto più belle

wow che cosa dolce anche io la voglio image
CITAZIONE
E poi, c'era... poi c'era lui...

il nostro caro stupendo Edwardino image
voglio andare anche io a questa Forks uffa!!
CITAZIONE
<<lascia stare... quello è Edward Cullen e...bè...non esce con nessuna...non gli piace mai nessuna, in verità...>>

non gli piaci tu piccola stupida oca gelosa prrrrrrrrrrr
CITAZIONE
Ma perchè?
Cosa gli avevo fatto di male?

semplice...ti voleva mangiare...al tuo posto vedeva un enorme panino eheh
Ero via con la testa...
CITAZIONE
C'era posto solo per due occhi.
Neri.
Cupi.
Fulminanti.
Eppure magnetici.
Ipnotici quasi.
I suoi.

si e ancora non hai visto quando ha gli occhi color del miele ah "me sospira sognante"

che devo dire???sei stata davvero brava...scrivi davvero bene è scorrevole,fluido...appassionante. Brava davvero...non è facile riscrivere un capitolo della cara zietta meyer ma tu te la sei cavata alla grande!!
complimenti!
ora mi resta solo da chiederti....quando posti?
 
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CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 15:27
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presto
grazie di cuore
temevo nn ti piacesse,,,,,,,,,,,,,,,
 
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simlyme
CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 15:31




invece mi piace e sto quì ad aspettare il continuo!!
 
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CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 15:52
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ok......provo a scrivere un pò......preparati........
 
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titania
CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 15:58




BRAVA KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Ti è tornata l'ispirazione sono contenta!!!!!!!!!!
E' moooooooooooolto bellaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!
apettto il seguito........................
Baci Ti

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CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 16:00
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grazie TI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 17:39
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Rieccomiiiiii
Il secondo è per te, TI!!!!!!!!!!

Secondo capitolo-Hypnotic eyes-
Quella notte non dormii affatto bene. E come avrei potuto, del resto? Il comportamento di quel ragazzo, Edward, mi stava facendo davvero diventare matta... mi stavo scervellando alla ricerca di una spiegazione plausibile al suo atteggiamento asurdo e incomprensibile, ma non mi veniva proprio nulla in mente. Di certo, però, un motivo c'era... si, ma quale? Continuavo a farmi mille domande, interrrogativi infiniti per i quali non avevo uno straccio di risposta... sbuffai...mi girai, mi rigirai... ed era già ora di alzarmi...
Mi sentivo uno straccio. Scesi giù per la colazione. Charlie, come al solito, era già uscito... bè, certo, era il capo della polizia, un ruolo di tutta responsabilità. Stimavo molto mio padre, specialmente per tutti i valori morali che mi aveva trasmesso. Mia madre, Reene, era un pò sventata, certo, ma anche lei mi aveva dato tanto. Mi venne voglia di sentire la sua voce, dolce e rassicurante, unica come solo la voce di una madre può essere, e di confidarmi con lei...
Non c era tempo. Dovevo andare, o avrei rischiato di arrivare in ritardo. Sinceramente, non mi andava per niente di farmi una cattiva reputazione. No, non era il massimo per cominciare.
Così, di malavoglia, mi avviai. La mattinata sembrava non passare mai, ma finalmente arrivò il momento della pausa pranzo, che anelavo e temevo insieme.
Quando entrai, quasi mi bloccai per la sorpresa... e il dispiacere...
Si, perchè lui non c era... e a me, contro ogni logica, dispiaceva da morire.
I suoi fratelli, invece, erano tutti lì, in silenzio, al solito tavolo, gli sguardi persi nel vuoto.
Se ne stavano lì,muti, immobili come statue...
si, sembravano statue, per quanto erano belli, eleganti, perfetti...
ma la statua più bella, il mio capolovaro non c era...
Mi scossi dai miei pensieri: ma cosa stavo facendo?
Ero già a quel punto?
Oh, povera me... che guaio...
<<kiara? Ma mi ascolti?>>
La voce infastidita e un pò stridula di Jessica mi riportò alla realtà.
<<eh? Cosa, Jess?-arrossii, con aria colpevole-Scusami...mi ero distratta!>>
Sbuffò, seccata: <<nulla... ti chiedevo se ci hai capito qualcosa nella lezione di trigo...>>
Trigonometria?-pensai- bè, no... non faceva proprio per me...
<<no, Jess...mi dispiace...sono un disastro in trigo...figurati, che volevo chiedere a te...>>
Lei annuì, e non aggiunse altro.
La settimana trascorse monotona, piatta, vuota...
Ed io sapevo perfettamente quale fosse la ragione del mio umore tetro, persino più cupo di Forks stessa.
Edward non tornava a scuola...
Ed io sprofondavo ogni giorno di più nel dubbio, nell'angoscia...
E anche, perchè no, nella paura...
In effetti, erano tutti un pò...bè, strani...insoliti...
ma, ancora, non potevo immaginare quanto...
Eppure, una strana, eccitante, adrenalinica inquietudine si faceva piano spazio in me, oscurando tutto il resto.
Quella mattina, in particolare, stavo malissimo.
Mi diressi a mensa, divisa tra il dubbio, la speranza, la paura...
Quel sottile brivido di adrenalina divenne fremito quando entrai e puntai lo sguardo sul tavolo dei Cullen...
Mio dio...
No...
Non era possibile...
Erano cinque...
Edward era lì...
Era lì, come se non fosse successo nulla, e giocherellava con una mela rossa, matura, mentre fissava il muro davanti a sè, senza guardarlo veramente...
Accidenti... e ora?
Che cos avrei dovuto fare ora?
Cercando di evitare il suo sguardo, mi avviai al tavolo, seguendo Jessica e Mike a testa bassa.
<<ehm...Kiara?>>
Era la voce di Jessica, che spezzava la confusione nella mia testa.
<<che c'è?>> le risposi, apatica e indifferente.
<<ehm...Edward Cullen...ti sta...ti sta fissando...>> rispose con voce lievemente isterica.
Era gelosa, forse?
Bè, non avevo tempo per stare a preoccuparmi di tutti!
No?
e poi, avevo ben altro per la testa...
Mi voltai, e mi persi nei suoi occhi di miele...
Un momento...
Occhi di miele??????????????????
Si, gli occhi di Edward erano dorati...
Anzi,no...
Erano proprio d'oro...
Oro puro...
Stavo forse sognando?
Non era possibile...
Vacillai, sotto il suo sguardo...
non era più furioso...
Oh,no...
Era tutt'altro che furioso...
Era ipnotico...
Era ardente...
Era ammaliante...
Era...
Non avevo più parole...
sapevo solo che, ormai, da quello sguardo, dipendeva tutto...
Si, non c era più nulla che contasse per me...
Nulla, al di fuori dei suoi occhi d'oro...
Le mie gambe tremarono e mi lasciai cadere su una sedia, esausta...
Eppure viva...
Viva come non mai...
Mi voltai di nuovo a guardarlo...
Non aveva smesso di fissarmi...
e, questa volta, annegai in quel mare dorato...
Ero ala deriva, ormai...

Edited by kyacullen2488 - 20/9/2008, 19:06
 
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.~AgatKa*
CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 20:37




La Nuova Stephanie Meyer *-*
TI giuro mi sono sentita come leggendo Twilight, immersa in queste parole *-*
Mi piace, veramente tanto *ç*
Continualaaaaa
 
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CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 22:04
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La nuova Stephenie Meyer?????????????
Daiiiiiiiiiiiiiii addirittura???????
Bè grazie......
Posto stanotte, spero.....
Bacioniiiiiiiiiiii
Grazie a tuttiiiiiiiiiii
 
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simlyme
CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 22:56




bello...bellissimo....sei davvero brava a scrivere
mi raccomando posta presto!
è bello leggere ciò ke scrivi!
a dp continuo a leggere midight sun....
tu postaaaaaa
p.s
SPOILER (click to view)
hai visto ti ho fatto pubblicità sul mio post :D
 
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CAT_IMG Posted on 20/9/2008, 23:40
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ora guardoooooooooo
grazie
ps sto scrivendooooooooo
quindi se vuoi aspettamiiiiiii
kiss
grazieeeeeeeeeeeeeeeeee
 
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CAT_IMG Posted on 21/9/2008, 00:50
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eccomi quiiiiii
spero vi piaccia!!!!!!!!! :rolleyes:

Terzo Capitolo-Adrenaline-
Con la testa vuota e le gambe tremanti-quasi non le sentivo più-mi diressi verso l'aula di biologia. Sarebbe stata una lunga ora, ne ero perfettamente consapevole.
La mia consapevolezza divenne una certezza nel preciso istante in cui sentii una voce...la sua...
<<ciao>> mi salutò, l'ombra di un sorriso sul suo volto assurdamente bello.
Ma stava realmente parlando con me?!
Certo che era proprio strano quel ragazzo...
<<ciao>> ribattei confusa... e felice... ero al settimo cielo, ma non ci stavo capendo più niente.
<<credo di non averlo fatto prima... il mio nome é Edward...Edward Cullen e tu sei...Kiara,giusto?>>
Lo guardai come se avessi visto un fantasma.
<<come fai a saperlo?>>
Sempre più strano...
ed eccitante...
cavolo...mi metteva un adrenalina addosso...
Ma non era solo il suo aspetto fisico, certo che no...
Per quanto fosse clamorosamente bello, c era molto, molto di più...
Era...enigmatico...sfuggente...misterioso...perfetto...
Ed io mi sentivo così...insignificante...e banale...
Lui interruppe il filo dei miei pensieri con la sua voce, calda, dolce e profonda...miele per le mie orecchie...
<<bè, credo proprio che lo sappiano tutti...-fece con noncuranza-l'intera città ti stava aspettando...>>
Arrossii:che stupida... Forks era un paese piccolo...tutti sapevano tutto... bè, più o meno...
<<bè, si...certo...>> replicai.
Poi scese il silenzio...un silenzio imbarazzante, che lui seppe spezzare.
<<e allora, che ne pensi di Forks? Ti piace?>>
Scossi la testa, cercando di mantenermi indifferente...
Incredibile...
Mi stava davvero parlando...
Non riuscivo a crederci...
Lui stava parlando con me...
Dio...
Adrenalina...
Pura...
<<non tanto-abbozzai un mezzo sorriso-E' troppo...fredda per me...io vengo dalla California...>>
<<mmh-sembrava perplesso-e cosa ti ha spinta a venire qui?>>
<<bè...ecco...-come mai era così curioso? Come mai mi dava tanta importanza all'improvviso?-è una storia lunga...>>
Fece spallucce:<<c'è tempo>>replicò, incrociando le braccia sul petto, mentre sorrideva leggero...e ammaliante...
Dio, ma si rendeva conto dell'effetto che aveva sulla gente?
Bè, su di me, perlomeno...
Lui mi guardava immobile, in attesa...
<<ecco...mia madre si è risposata da poco e...>>
<<e...>> mi sollecitò calmo,cortese.
<<bè, ecco...>>biascicai.
<<forse lui si comporta male con te?>>alzò un sopracciglio, accigliandosi, come se quell'ipotesi lo infastidisse terribilmente
<<no no...-scossi la testa-Phil...lui...bè, si...è ok... solo che è sempre via per lavoro...anzi, non lavoro...-sorrisi, con un filo d'imbarazzo-lui...bè... è un giocatore di basket in cerca di una squadra...>>
Il suo volto diafano e perfetto s'illuminò appena, mentre mi chiedeva:<<lo conosco?>>
<<no,no...non credo...sai, solo leghe minori...non è un professionista...non ancora...>>
<<ancora non hai risposto alla mia domanda...>>mi fece notare,quasi beffardo.
Arrossii, rimanendo per un momento a fissare i suoi occhi d'oro, imbambolata...
no, ero molto più che imbambolata...ero...
no, non c'erano parole...
o,forse, ero io a non trovarle...
<<bè...ecco...mia madre, per non lasciarmi sola, trascorreva troppo poco tempo per lui...ed io non lo trovavo affatto giusto...così...bè...così eccomi qui...>>
<<ma ora non stai bene tu, però...voglio dire...non è nemmeno giusto ciò che stai vivendo ora...>>mi fece notare garbato.
trasalii:si preoccupava per me?
Non aveva senso...
Ma c era qualcosa che ancora ce l avesse da quando lui era entrato nella mia vita?
No, niente ce l'aveva più......
<<bè...lo so...ma non importa...>>biascicai in risposta.
Era il meglio che potessi fare, con quel suo sguardo addosso...
Così profondo...magnetico...devastante...
<<e con tuo padre?>> mi chiese.
Ancora?
Allora gli importava davvero di me, dopotutto.
O era soltanto curioso, come gli altri?
No, lui non era certamente come gli altri...
e nemmeno la sua curiosità poteva esserlo...
niente di lui era come gli altri.
<<con mio padre và tutto bene-risposi,parlando lentamente,senza levargli gli occhi di dosso...e come avrei potuto-mi sento a mio agio con lui...non parla molto... non fa troppe domande...>>
Mi pentii subito di quell'ultima frase, rendendomi conto di quanto suonasse vicina ad un malcelato rimprovero verso di lui...
Ma ormai era troppo tardi per...
<<quindi... io ti infastidisco?>> chiese, senza perdere il buonumore.
I punti erano due:o era un ottimo attore, o davvero non si era seccato...
Arrossì,vergognandomi come mai prima:<<ma no... no...-balbettai imbarazzata-non volevo dire questo... è che... bè...troppe domande mi mettono a disagio... e poi...-continuai:ormai ero un fiume in piena-bè, non so fingere...sono troppo sincera...mi si legge in faccia tutto ciò che penso-sbuffai-e questa parte di me, non mi piace affatto...>>
<<ah...>>fece piano.
E la conversazione s'interruppe lì, bruscamente, perchè iniziò la lezione.
L'ora sembrò non passare mai.
Lui era sempre irrigidito e teso, ma non come la volta precedente.
Tuttavia, continuava a mantenere le distanze.
Cogliendo un momento di distrazione del professore, non potei non fargli quella domanda...
la più sciocca delle domande, in realtà...
ma,ancora una volta, la mia dannata impulsività mi trascinò nel ridicolo...
<<ehm...Edward?>>
<<si?>> sussurrò piano:il suo respiro fresco e dolce giunse fino a me.
Riuscì quasi a darmi le vertigini.
<<scusa...non è che...porti le lenti a contatto o qualcosa del genere?>>
<<no.>>replicò secco, assumendo un espressione strana...
non era in collera con me, per quanto potei capire, ma solo stupito...e,forse,anche spiazzato...
o,almeno,così mi parve...
Infine, quella lunga ora finì.
<<ciao>>mi salutò.
Mi voltai, lasciando cadere a terra i libri che stavo riponendo nello zaino, per ricambiare il saluto.
Ma lui non c'era più...
 
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