@ bella and edward italian forum -

Eternity in front of us (Please forgive me), No spoiler NM!!

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hiromi91
CAT_IMG Posted on 19/3/2007, 14:42




Rating: VERDE

Genere: Romantico, commedia

Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Angela Weber, Famiglia Cullen, nuovo personaggio

Note: Questa storia è COMPLETA


Beh, questa fanfic mi ha praticamente travolto!

Ho scritto per ora solo il prologo e il primo capitolo, ma volevo vedere cosa ne pensavate!



Dunque c'è da dire che ho fatto una specie di locandina (per quante cose belle si possano fare con paint, visto che photoshop non mi funziona!) e un banner su questa fanfic.

E anche un video che a giorni sarà su Youtube.


Avete deciso di leggere?

Bene.


A vostro rischio e pericolo.

E ricordatevi di essere sinceri, di dirmi cosa posso fare per migliorare questa storia.

Vi avverto che il prologo è un pò bruttino, ma poi la storia dovrebbe migliorare.







I'll always remember
It was late afternoon
It lasted forever
And ended so soon(yeah)
You were all by yourself
Staring up at a dark grey sky
I was changed

Cry- Mandy Moore

*********************


Isabella si spazzolò i lunghi capelli castani e li acconciò in una lunga treccia. L’estate era finalmente arrivata e lei si preparava a passarla nel migliore dei modi. Aveva appena finito il terzo anno alla Forks High School con voti brillanti e suo padre, orgoglioso, per premiarla, le aveva comprato un nuovo stereo che faceva a pugni con il suo vecchio pick-up del ’53; ma questo contrasto a Bella piaceva molto.
Il suo fidanzato l’aveva appena chiamata e le aveva dato appuntamento davanti il bar della piazza del paese. Doveva dirle una cosa della massima importanza. Bella sperava proprio che Edward, avesse finalmente deciso di vampirizzarla. Non chiedeva altro che stare con il ragazzo che amava tanto per tutta l’eternità, ma Edward si era fermamente opposto, dicendo che secondo lui prima o poi lei se ne sarebbe pentita.
Ma Bella sentiva che non era così. Lei amava Edward più della sua stessa vita e sentiva che sarebbe stato così per sempre, che qualunque cosa fosse accaduta, lei lo avrebbe amato fino alla fine dei suoi giorni.
Scese di corsa le scale, afferrò il giubbotto e uscì.
Forks non era esattamente un paese solare, proprio no. E anche in estate inoltrata in genere piovigginava sempre. Infatti quel giorno il cielo era tinto di un grigio cupo.
Di buon umore, nonostante tutto, arrivò presto al bar e sorrise istintivamente quando si accorse che il suo ragazzo la stava guardando. Edward, come al solito era bellissimo. Lei trotterellò verso di lui e gli rivolse un sorrisone.
- Ciao! – esclamò. Lui, però, non ricambiò il sorriso.
- Sediamoci, Bella. – con un ampio gesto della mano, indicò i tavolini poco distanti da loro. Bella si sedette su una sedia e vi si mosse sopra, inquieta. – Noi andiamo via. – disse lui, velocemente, tanto che Bella dovette impiegare qualche secondo per afferrare il discorso della frase.
- Ehm, voi chi? – chiese, stupidamente.
- La mia famiglia e io. Andiamo in Svezia. Carlisle è stato invitato da due suoi vecchi amici, vampiri, sai. E poi in Svezia daremo meno nell’occhio. - Bella annuì.
- La Svezia è molto lontana dall’America ma molto probabilmente Charlie acconsentirà al fatto che magari per due o tre settimane io venga con… - Edward la stoppò con un gesto irritato della mano.
- No, Bella. –lei sbatté gli occhi.
- Cosa? –
- Tu resti qui. – lei sorrise.
- Ma certo che resto qui, Charlie non permetterebbe mai che mi trasferisca in Svezia! Dicevo solo che magari quest’estate… -
- No. –
- No cosa? – stava perdendo la pazienza.
- A tutto. Non ci dobbiamo più vedere, Bella. Mai più. – lei tacque per qualche minuto, quando riprese a parlare, la voce le uscì roca.
- Perché? –
- Mi sono reso conto che non mi interessa passare l’eternità con te. Mi hanno stancato i tuoi capricci da bambina, le tue chiacchiere. – lei continuò a tacere. Si limitò a fissare il vuoto davanti a sé. Edward si alzò e se ne andò senza dire niente, nemmeno un ‘ciao’. Bella non riuscì neanche a piangere.

***********************

Don't leave me hangin'
In a city so dead
Held up so high
On such a breakable thread
You were all the things I thought I knew
And I thought we could be
You were everything, everything
That I wanted
We were meant to be, supposed to be
But we lost it
All this time you were pretending,
So much for my happy ending!

My happy ending- Avril Lavigne

***********************


Fu l’estate peggiore della sua vita. Non faceva niente tutto il giorno se non dormire. E quando non dormiva si limitava a fissare il tetto.
Non pianse mai. Perché sapeva che piangere significava accettare il fatto che Edward l’avesse lasciata. E lei non lo accettava, si scervellava di capire cosa fosse andato storto, cosa aveva sbagliato. E si dava tutte le colpe. Tutte le colpe per essere una bambina piagnucolosa, una persona imperfetta. Per essere umana.
Passarono tre settimane e Giugno volò via, così come la pazienza di Charlie che comunicò alla figlia che se non si fosse ripresa l’avrebbe rispedita a Phoenix dalla madre. E così Bella si ritrovò suo malgrado ad uscire con alcuni suoi compangi di scuola, con la cricca di Jessica, Mike, Angela e gli altri, per essere precisi.
Forse aiutato dal fatto che Edward Cullen non era più con lei, Mike Newton fece un corte spietata a Bella, a cui lei cedette.
Lei e Mike fecero così coppia fissa per tutto il resto dell’estate.
Mike sapeva bene che Bella non provava niente per lui che non andasse al di là della semplice amicizia. Sapeva bene che i pensieri di lei erano sempre rivolti a lui, a quello strano Cullen che l’aveva fatta innamorare l’anno precedente. Fu così che quando Mike ricevette quella notizia che avrebbe voluto tanto non ricevere, si preparò ad annunciarle delle novità.
- Bella, non sopporto più questa situazione. Mi sono scocciato di essere sempre il secondo per te. Bella ascoltava, con lo sguardo basso, incapace di replicare. – La mia famiglia ha deciso di tornare in California. – qui fece una pausa. – Bella, ti faccio una proposta: vorresti venire con me? Vorresti seguirmi in California? – lei spalancò gli occhi per lo stupore, ma Mike proseguì, imperterrito. – Lo so, lo so che pensi ancora a Cullen, ma se senti che puoi riuscire ad farti piacere me come tu mi piaci… - fu lì che Bella lo stoppò, con un sorriso.
- Mike, no. – lui tentò di replicare, ma Bella lo fermò ancora una volta. – Adesso ascolta tu me. Io ti voglio bene, Mike. Un bene dell’anima, dico davvero. Ti ricorderò sempre con dolcezza, ti ricorderò sempre come quel caro ragazzo che fece di tutto per farmi sorridere dopo un periodo buio. Ma io non riesco, non riesco a dimenticarlo. – qui gli occhi le si appannarono per le lacrime. – Scusami, che stupida, non so… - disse, ridendo senza allegria, tentando di ricacciare le lacrime. Mike le bloccò le mani e la fissò negli occhi.
- Io credo, invece, che tu non sia affatto stupida, Bella. Non hai mai pianto da quando lui ti ha lasciata, vero? Beh, secondo me dovresti farlo, invece, non ti può fare che bene. – a quelle parole Bella perse il controllo e pianse disperatamente contro il petto di Mike, che di tanto in tanto le dava qualche pacca sulla schiena per consolarla.
- Mi dispiace… - singhiozzò poi. – Mi dispiace. – ripeté. – Perdonami. – Mike le sorrise dapprima tristemente, poi con furbizia.
- Sai che facciamo? Io ti perdono ad una condizione: fammi un sorriso. – Bella ridacchiò, poi arricciò il naso, mettendo in mostra tutti i denti in una smorfia felina. Mike annuì solennemente. – Ecco, così sei proprio un mostro. – entrambi risero. Bella lo abbracciò nuovamente, pensando: Grazie di tutto, Mike…

*********************

No tears left to wash away
Just diaries of empty pages
Feelings gone astray
But she will sing...
Till everything burns
While everyone screams
Burning their lies
Burning my dreams
All of this hate
And all of this pain
I'll burn it all down
As my anger reigns
Till everything burns

Everything burns- Anastacia feat Ben Moody

**********************


Ma i guai non erano finiti. Per tutto il mese di Agosto Bella si sentì uno straccio. Piangeva, vomitava ed era sempre stanca. All’inizio credette che fosse perché si era strapazzata troppo e convinse Charlie di questo. Ma quando una mattina svenendo in bagno sbatté la testa contro il lavandino provocandosi un taglio alla nuca, il padre non volle sentire storie e la accompagnò al pronto soccorso nonostante le proteste di lei.
In ospedale le medicarono la ferita sulla testa e quando Charlie fece un resoconto dettagliato dei suoi sintomi le prelevarono del sangue. E mentre Bella attendeva in sala visite il verdetto si sentì contrarre lo stomaco in una morsa d’ansia. Dopo un quarto d’ora venne una dottoressa dai corti capelli biondi che le disse di essere una ginecologa e che avrebbe dovuto sostenere una visita. Charlie venne fatto accomodare fuori e ci restò per una decina di minuti, fino a quando non venne richiamato dalla stessa ginecologa. La dottoressa sospirò tre volte, poi si sistemò gli occhiali e infine invitò sia Bella sia Charlie a sedersi.
- Abbiamo controllato tre volte i risultati delle analisi e per verificare ho anche sottoposto Isabella ad una visita ginecologica. Non ci sono dubbi. Isabella, sei incinta di tre settimane. –







E questa è la mia storia.
O meglio, la storia di Bella.
Perché Bella sono io. Bella ero io. Bella fa parte del mio passato a cui dopo oggi non penserò più. Bella Swan fa parte di me.
Ma ora, in tutta Port Angeles sono conosciuta come la dottoressa Marie Swan, la pediatra più brava della città dopo il dottor Brown, il mio mentore.
Quel giorno di cinque anni fa cambiarono molte cose. Troppe. Charlie, il mio adorato papà, fu straordinario. Non diede di matto né mi cacciò di casa come altri avrebbero fatto. Molto probabilmente si era chiesto chi fosse il padre tra Edward e Mike (Anche se il primo non poteva essere, ma lui non poteva saperlo!) ma non mi pose mai la domanda.
Mi chiese semplicemente cosa avessi intenzione di fare e, quando gli annunciai che avevo deciso di tenere il bambino, si limitò a darmi tutto il suo sostegno.
I primi tempi non fu difficile mantenere il segreto. Le nausee e gli svenimenti mi coglievano solo di tanto in tanto e si andavano diradando. Se per caso svenivo o vomitavo a scuola potevo usare la scusa che più preferivo: tipo che stavo covando l’influenza o che studiavo troppo.
Nascosi a tutta Forks la mia gravidanza fino allo scoccare del quinto mese, quando Jessica (a cui non era andata molto giù la mia relazione con Mike) fece un commento poco carino sul fatto che stessi ingrassando parecchio, cosa che fece scoppiare a ridere Lauren che, non era un mistero, mi detestava. Le fulminai con lo sguardo e dissi a voce alta, incurante, sprezzante, ribelle, che stavo ingrassando e avrei continuato ad ingrassare per almeno altri quattro mesi, dato che ero incinta di cinque. In un secondo o poco meno la sala mensa intera ammutolì. Io lanciai un’occhiata furibonda a Jessica e mi diressi nell’aula di Biologia.
Doveva succedere. La città doveva sapere prima o poi del mio status e io non avevo affatto paura dei loro giudizi, delle malignità, delle etichette che mi avrebbero affibbiato. Li avrei sopportati per il mio bambino.
Fu un quel periodo che scoprii la persona meravigliosa che era Angela. Mi offrì subito il suo supporto, che accettai al volo. Lei, insieme a mio padre, fu il più importante dei miei punti di riferimento.
Il 12 Maggio nacque Vanessa Angela Swan, la mia desideratissima bambina. Era bellissima. Così tenera, così piccola con il ciuffetto castano di capelli sulla nuca, con gli occhi marroni che i aprivano e si chiudevano lentamente, con i pugnetti chiusi che agitava nell’aria quasi a dimostrarmi che sarebbe stata forte anche lei, come me.
Angela fu la degna madrina di mia figlia. Fu lei a propormi, una volta finito il liceo, di trasferirci a Port Angeles con Vanessa, e comprare una casa tutte insieme. Non fu facile laurearmi con una bambina a carico, ma ce la feci ugualmente e in tempo record. Mi laureai in medicina a ventidue anni, insieme ad Angela che si laureava in psicologia.
Marie e Bella. Bella e Marie. Le due facce della stessa medaglia. Io sono sia Marie che Bella, ma cercherò, devo fare in modo che Bella non venga più a galla. Ora c’è solo Marie, e Marie ha sua figlia Vanessa a cui pensare. E solo questo è veramente importante.



Fine Prologo

:ph34r:


Ok, lo so, per ora non è un gran che, ma proverò a migliorare se mi date i giusti consigli!

Edited by hiromi91 - 17/8/2007, 10:12
 
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...MiRiEl...
CAT_IMG Posted on 19/3/2007, 14:51




*.* bellissima!! ma davvero vanessa è figlia di mike? oddio non ce lo vedo... xò BRAVISSIMA!! mi piace molto!! posta presto!!
e non vedo l'ora di vedere il video!!
 
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°°EdwardAndBella°°
CAT_IMG Posted on 19/3/2007, 15:30




bella!!! e molto!!!....solo un pò triste..nel senso...:cry:.......BELLA E EDWARD NN + INSIEME!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!?...ho la tastiera zuppa di nuovo!!!..sn troppo emotivaaaaaaaa!!!!!!!!!!!
 
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c.cst
CAT_IMG Posted on 19/3/2007, 15:38




bella!!!!!!!!!!!!
continua presto
 
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alyssa91
CAT_IMG Posted on 19/3/2007, 20:48




al fine di evitare spiacevoli litigi (non lo sopporterei -_-) ti dico che io ho fiducia in quello che scrivi e sono pronta a leggere il seguito appunto per questo :D
fatta la mia premessa xD
parto con il dire che secondo me la scena in cui Ed se ne va via e i due si lasciano doveva essere un pò più...struggente! anche se leggerlo è stato cmq triste eh.... però..uffi è stato tutto così duro-lampo....
Bella incinta?? OO uddio!!!!! ma Mike non è andato a vivere con Bella? :(
la storia mi ha preso!! voglio leggere il seguito presto presto!!!!!
grande Hirooooooooooooo :lol: :woot: :D :P

video video???? siiiiiiii
adoro i video *.* poi in questo periodo non vedo l ora di vedere il film!!! si lo so manca ancora xD
 
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hiromi91
CAT_IMG Posted on 20/3/2007, 12:26




Miriel : "Eh, si. Vanessa è proprio figlia di Mike... Ti dirò, neanch'io ce la vedo, però nella mia testa ho le idee molto chiare e ti posso assicurare che ne vedrete, anzi, che ne leggerete delle belle."

EdwardandBella :"Oh, su tesorina, non piangere... Edward e Bella si rincontreranno, questo si... Ma... Beh, ho la bocca cucita!"

c.cst: "Grazie mille per i complimenti e spero proprio che questa storia non ti deluderà!"

Allie :"Tesora son contentissima che mi segui. Questa fanfiction, però, a differenza di FC sarà più corta e ci metterò un pò di più a postare perchè ancora devo scrivere tutti gli altri capitoli.
Hai ragione, quel passaggio è stato un pò affrettato... Per questo il prologo è il capitolo più bruttino di tutti... Ma poi migliora, vedrai! E ricorda:
SPOILER (click to view)
Con me le cose sempre bene vanno a finire!!!
"

Attenzione: il video sarà postato la prossima volta con il primo capitolo, così come i lavori che ho fatto con paint, in quanto rivelano... decisamente troppo!
 
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niky_692
CAT_IMG Posted on 20/3/2007, 14:11




Bella, bella, bella!! Davvero stupenda!! Sbrigati a portare il seguito: non vedo l'ora di leggerlo!!
 
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°°EdwardAndBella°°
CAT_IMG Posted on 20/3/2007, 14:31




CITAZIONE (hiromi91 @ 20/3/2007, 12:26)
:"Oh, su tesorina, non piangere... Edward e Bella si rincontreranno, questo si... Ma... Beh, ho la bocca cucita!"

ma.....?!?!?!aaaaaaaa mi stai tenendo sulle spineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee :P
 
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silvyetta_1987
CAT_IMG Posted on 20/3/2007, 17:13




wow!! mi piace un sacco!! e poi mi piace il nome Vanessa!! ma.. perchè Bella ha deciso di non voler più usare Isabella???? curiosaa....
 
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fra_sweetdevil
CAT_IMG Posted on 23/3/2007, 02:21




COMPLIMENTI è BELLISSIMA SCRIVI MOLTO BENE.....PECCATO CHE IL FIGLIO SIA DI MIKE E SPERO CHE BELLA RITORNI INSIEME A ED :cry: :cry:
 
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niky_692
CAT_IMG Posted on 29/3/2007, 18:17




Non stò più nella pelle...xfavore: sbrigati a postare!!
 
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bloody vampire
CAT_IMG Posted on 29/3/2007, 18:31




O_O tu aspetta solo che finisca di studiare e poi non ci sarà più spazio per altri commenti se non il mio!!

Intanto questa ---> O_O dice tutto -_-
 
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hiromi91
CAT_IMG Posted on 29/3/2007, 18:44




Blo, tu mi farai morire! XD

Pssst... A giorni il primo capitolo!
 
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bloody vampire
CAT_IMG Posted on 29/3/2007, 19:18




Cosa dirti che non ho già fatto?
Beh le emozioni di Bella, anche se la storia è scritta in 3 persona (cosa che adoro), sono percettibili! Riesco, leggendo le righe, a comprendere e capire tutto di Bella. La canzone è adattissima. Devo rileggere tutto ascoltandola ç_ç mi verrà da piangere lo so, lo so!
Uhm il resto te l'ho già detto!
Mi piace mi piace!! *___*
Aggiorna prestissimo!
E oh, che qualcuno mi catturi Mike che lo devo picchiare a sangue! è_é
 
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hiromi91
CAT_IMG Posted on 30/3/2007, 13:05




Scusate il ritardo. Scusatemi tanto. Ma la scuola non perdona.





I just know there's no escape
Now once it sets its eyes on you
But I wont run,
Have to stare it in the eye
STAND MY GROUND, I WONT GIVE IN
NO MORE DENYING, I GOT TO FACE IT
WON'T CLOSE MY EYES AND HIDE THE TRUTH INSIDE
IF I DON'T MAKE IT, SOMEONE ELSE WILL
STAND MY GROUND
It's all around
Getting stronger, coming closer
Into my world

Stand my ground- Within Tempestation


****************************

“Mi raccomando, John. Meno patatine e più verdure, oppure ti ritroverai un mal di pancia fortissimissimo. Capito?” sorrisi al bambino, che mi lanciò uno sguardo cupo. “Oh, suvvia, non dovrai mica mangiare verdura tutta la vita! Se no mi diventi un coniglio!” il bambino cominciò a ridere e io gli accarezzai la testolina rossa. “Però per qualche settimana fa il bravo, intesi?”
“D’accordo, dottoressa Swan.” Disse, cantilenante, e mi regalò un sorriso sdentato tipico dei bambini di sette anni. Mi alzai in piedi e porsi alla madre la ricetta medica.
“Signora Wilson, è solo un po’ di mal di pancia. Tanta verdura e poche schifezze, mi raccomando.” La signora sbuffò, in direzione del figlio.
“Hai sentito, John? Voglio vedere poi a casa!” risi, incapace di trattenermi.
“Oh, sono sicura che John sarà bravissimo! Vero Johnny?” lui annuì, gioioso. Accompagnai Mrs Wilson e figlio verso l’uscita del reparto pediatria e li salutai con la mano. Gettai un’occhiata all’orologio. Le due e quarantacinque. Avevo fatto un quarto d’ora in più. Sorrisi. Tipico di me.
“Marie, nel mio studio.” Fece una voce autoritaria dietro di me. Mi sistemai la treccia e annuii, seguendo il primario nel suo ufficio. Lavoravo lì da quattordici mesi e non poteva dirmi altro se non che era contento del mio operato. Ormai conoscevo il dottor Brown, il primario dell’ospedale della città di Port Angeles. Burbero fuori, con un cuore grande dentro. A lui dovevo tutto. Mi aveva insegnato lui il mio mestiere, mi aveva spronato lui anziché mi laureassi, era stato per merito suo che mi ero laureata con 110 e lode in medicina e poco dopo un anno vantavo il titolo della pediatra più in gamba di Port Angeles.
Simon Brown era uno dei pochi che conosce il mio passato, la mia vita. Era uno dei pochi che sapeva che il mio nome di battesimo era Isabella e non Marie, che era solo il secondo nome.
“Marie, anche oggi hai fatto straordinari.” Sorrisi.
“Dottor Brown, li faccio volentieri…” fece per aprire bocca, ma lo stoppai con un gesto della mano. “E’ solo un quarto d’ora, che sarà mai!”
“Il punto è, Marie, che in questo ospedale vigono delle regole e una di queste è che gli straordinari vanno pagati. Ora, tu sei in grado di prosciugare tutto il patrimonio ospedaliero con gli straordinari che fai. Per oggi sei licenziata. Và a prendere Nessie.”Annuii e mi sfilai il camice. “Ah, Marie?” mi voltai, incuriosità. “Domani inizia la sua carriera qui un nuovo dottore proveniente da… dalla Danimarca, mi sembra, ma non ne sono certo… Gli farai da tutor, intesi?”
“Perfettamente.” Dissi, sorridendo e mi avviai verso l’uscita dell’ospedale.
Quando l’aria fresca di Aprile sfiorò delicatamente il mio viso, sospirai di gioia. Io amo la primavera. E amo questa meraviglioso paese con i suoi quarantamila abitanti. Non è grande come Phoenix, ma è sempre meglio di Forks, con le sue novemila anime.
La scuola materna dista pochi minuti dall’ospedale. Si riconosce per il suo edificio rosa e azzurro a strisce e per la colorata insegna all’ingresso. Quando entrai nell’edificio, sorrisi istintivamente.
“Buongiorno, dottoressa Swan.” Mi voltai verso Leslie, una delle maestre di mia figlia.
“Buongiorno miss Lionel. Vanessa?” lei mi sorrise, cordiale e si voltò. Notai che aveva l’uniforme che usano le maestre delle scuole infantili, tutta sporca di pennellate colorate.
“Nessie! C’è la mamma!” pochi istanti e non feci in tempo a vedere un fulmine bruno sfrecciare verso di me che già mi agguantò.
Risi, gettando la testa indietro. Non ne potei fare a meno. “Nes!” esclamai, felice, prendendo in braccio la mia bambina.
Lei mi abbracciò stretta e strofinò il suo visetto verso il mio collo. “Mammina, mammina!” disse, felice, dandomi tanti baci sulle guance. Ogni volta che la guardo, benedico Mike. Benedico Mike per avermi fatto questo regalo enorme, senza il quale non sarei sopravvissuta.
“Si va a casa, Nessie. Prendi lo zainetto che oggi la zia Gee-gee ha preparato la torta ai pistacchi, quella che ti piace tanto!” quando mia figlia sente parlare di cibo, diventa un fulmine a fare qualsiasi cosa, proprio come suo nonno. E infatti raccattò lo zaino in pochissimo tempo e poco meno di cinque minuti dopo, eravamo già fuori la scuola.
“Mammina, non è che mica possiamo andare a giocare al parchetto, vero?” mi chiese sbattendo gli occhioni castani e assumendo un’espressione con cui faceva cadere schiavo chiunque la guardasse.
“D’accordo, Nes. Ma solo una mezz’oretta, ok?” mia figlia annuì, contenta e quando arrivammo al piccolo parco, sfrecciò subito verso gli scivoli. Io mi sedetti su una panchina e la osservavo, ma non potei fare a meno di alzarmi in piedi quando vidi che stava salendo sull’altalena, e spingerla in alto, mentre lei emetteva gridolini di gioia e mi incitava a spingerla più in alto.
Continuò a ridere fino a quando non decisi che il giro sull’altalena era finito e lei non sfrecciò verso il cavallino a dondolo.
Sempre buttando di tanto in tanto un’occhiata nella sua direzione, mi avvicinai al chioschetto di gelati vicino nel parco e salutai la gelataia, una mia conoscente che avevo conosciuto un paio di anni prima sui trent’anni.
“Buongiorno, Marie.” Mi salutò. “Il solito?” quando io annuii, lei sfilò due coni dal contenitore. Mentre preparavo i soldi, mi rivolse un’aria ammiccante. “Sei già andata a far visita ai tuoi nuovi vicini?” chiese sorridendo largamente.
“Nuovi vicini?” ripetei, allibita.
“Pensavo che lo sapessi!” fece, con un’aria palesemente stupita. “Hai presente la villa di fronte casa tua?” annuii e con un gesto della mano la incitai a continuare. “Beh, mia sorella… Sai che lavora all’ufficio…”
“Si lo so.” Dissi, sbrigativamente. “Allora?” Sarah, la sorella di Silvie –così si chiamava la mia amica gelataia- lavorava in un particolare tipo di ufficio che si occupava di trascrivere con esattezza tutti gli abitanti della città. E siccome – e non ho mai capito perché – facendo questo lavoro si guadagna parecchio, Silvie ci teneva particolarmente a sottolineare il prestigioso lavoro della sorella.
“Allora nella villa di fronte casa tua si trasferisce una strana famiglia. I coniugi avranno una quarantina d’anni, e hanno ben cinque figli, sui venticinque anni.” Si arrestò, per vedere se ostentassi qualche reazione. Vedendo la mia espressione praticamente neutra, sospirò, afflitta, e si decise a continuare il racconto. “Ma la cosa che ha sbalordito Sarah, è il fatto che tutte le persone di quella famiglia erano pressoché bellissime. ”
Sorrisi. “Beh, famiglia fortunata.”
Lei rise con me. “Hai proprio ragione! Comunque quando vai da loro a fargli visita, raccontami tutto.” Quando annuii solennemente, lei parve soddisfatta. “Ecco i coni.” Pagai, salutai, e mi diressi verso la mia piccola Vanessa che era tutta intenta a odorare una margheritina di campo.
“Tieni il gelato, Nessie.” Vanessa schizzò in piedi, prese il suo cono e cominciò a leccarlo, sporcandosi tutto il visetto di gelato alla crema. Io feci del mio meglio per non scoppiare a ridere, la presi in braccio e la feci sedere su una panchina e, mentre lei tuffava il suo delizioso visetto nel gelato alla crema, io cercai nella mia borsa un fazzoletto per ripulirle il viso. Quando lo trovai e alzai lo sguardo verso di lei, ridacchiai. Mia figlia era riuscita a sporcarsi pure il naso! Esattamente come me alla sua età.
E, ripensandoci, era incredibile quanto la mia dolce Vanessa avesse preso da me. Di Mike non aveva proprio niente, tranne, forse, il taglio degli occhi e la forma del viso. Ma i capelli lisci e setosi, il colore degli occhi, la bocca a cuore e il naso all’insù erano miei. Poi aveva preso il collo elegante da mia madre e la fossetta sul mento da mio padre.
Ma il carattere, era di Angela.
Si, perché anche se Angela non era sua madre né sua parente di sangue, tra Nessie e Angela c’era un rapporto bellissimo, basato sulla complicità e sulla fiducia. Infatti, per Vanessa, Angela era più di una madrina; era il suo modello da imitare. E io lo notavo ogni giorno di più.
Vanessa cercava di imitarne il modo di fare, di parlare, di camminare, persino di mangiare. Angela lo sapeva perfettamente e rideva di questo. E io, devo confessare, che ero un po’ gelosa… Ma tutto sommato era un bene che la mia bambina prendesse esempio dalla mia migliore amica e non da una qualsiasi altra persona.
“Andiamo, mamma?” la voce di mia figlia mi distolse dai miei pensieri. Le sorrisi e le porsi la mano, che lei afferrò prontamente.
“Ma certo, tesoro.” Mentre percorrevamo la strada che separava il parchetto da casa, mia figlia mi sciorinò tutto quello che aveva fatto all’asilo. Quando mi accennò sbrigativamente che si era fatta un nuovo fidanzatino, la stoppai e scossi la testa. “Nessie, un altro?” chiesi, con aria di rimprovero.
Lei si strinse nelle spalle. “Ma mamma, questo è molto più carino…”
Soppressi a fatica una risatina. Vanessa era molto bella, ed era una bambina estremamente dolce e volitiva, quindi già da pochi mesi aveva cominciato a farsi dei fidanzatini d’asilo…
Quando imboccammo Jasmine square, la via dove si trovava la nostra casa, Vanessa prese a saltellare. Io la rincorsi ridendo e quando giungemmo davanti casa, Angela aprì subito, con addosso un grembiule bianco. Sorrideva.
“Le vostre risate si sentono fino a qui. Siete in ritardo.” Vanessa per tutta risposta gli balzò in braccio e la tempestò di bacetti. Io ridacchiai ed entrai, chiudendomi la porta alle spalle. Un profumo di torta ai pistacchi mi avvolse.
“Ehi, che hai preparato?” chiesi, e la risposta a questa domanda era ovvia.
“Torta ai pistacchi. Oggi si sono trasferiti qui di fronte i nostri nuovi vicini.” Angela pose per terra Vanessa e si diresse verso il forno. “Ti va di andare adesso a conoscerli?”
Annuii. “Dammi il tempo di cambiarmi e mettermi qualcosa di decente.” Angela annuì e prese a fissare la sua creazione da diverse angolature, molto probabilmente si chiedeva se avrebbe potuto decorarla in qualche modo. Io presi per mano Vanessa e la condussi in camera nostra. Nella nostra casa c’erano due camere da letto: quella di Angela e un’altra, mia e di Vanessa, con un letto matrimoniale e un lettino, perché di tanto in tanto Vanessa nella notte voleva dormire accanto a me.
“Cosa mi metti, mamma?” chiese mia figlia, zampettando verso il suo armadio. Io la spostai gentilmente e presi un vestito azzurro pastello. Presi a cambiarla e poi ebbi l’idea di raccoglierle i capelli in due codini, legandoli con i nastri dello stesso colore del vestito. Vanessa scelse le scarpe da sola – un paio di ballerine bianche- e si sedette sul lettone. Per qualche motivo, le piaceva guardare la sua mamma che si faceva bella. Presi dal mio guardaroba un twin set bianco e lo abbinai ad un paio di blu jeans. Mi truccai un poco -volevo assumere un aspetto elegante e professionale- e uscii fuori dalla camera assieme a Vanessa.
“Ehi, come siete belle!” ci accolse Angela in cucina. “Mi aspettate? Il tempo che mi faccio una doccia veloce… faccio odore di pistacchio!” risi assieme a Vanessa e annuii. “Bella, per piacere metti la torta su un vassoio...” mi raccomandò e poi sparì.
Mentre Nessie guardava i cartoni animati, io stavo bene attenta a posizionare il capolavoro di Angela su un vassoio elegante - l’ultima volta avevo fatto cadere la torta rovinosamente a terra e Angela era stata molto dispiaciuta di ciò, non volevo che accadesse di nuovo-.
La mia amica arrivò poco dopo. Indossava un paio di pantaloni neri con una cintura molto larga e una maglietta bianca senza maniche. Molto stile anni ’80.
“Meno male che sei riuscita a mettere la torta sul vassoio!” esclamò la mia amica. “Temevo di doverla rifare, sai?” io sorrisi con lei. Angela era solita prendermi in giro, ma non lo faceva mai con cattiveria. “Nes, spegni la TV, dobbiamo andare!” fece poi, rivolgendosi alla mia bambina.
Nessie spense la televisione e balzò in piedi. Angela prese con cura il vassoio tra le mani e io mi accinsi a far indossare la giacca a mia figlia.
Uscimmo di casa e, mentre prendevo in braccio Vanessa, osservai meglio la villa di fronte a me.
Era una bellissima villa; io e Angela avremmo tanto voluto comperarla quando arrivammo a Port Angeles anni fa, ma era decisamente troppo costosa. E alla fine, optammo per la casa di fronte.
La villa era stata costruita verso i primi del ‘900 su stile prettamente inglese.
Giardino ben curato e pieno di fiori di ogni genere e tipo, staccionata che aveva l’aria di esser stata dipinta da poco, un vialetto perfettamente ciottolato, le mura candide e senza l’ombra di una crepa, il portone in legno alto e maestoso che conferiva all’insieme un non so ché di elegante.
Salimmo i tre gradii che ci separavano dalla porta e mia figlia si sbracciò per poter suonare il campanello, che rimase premuto per cinque buoni secondi.
Intanto alzai gli occhi verso il balcone sopra di noi e notai che era candido anch’esso. Che i proprietari avessero una predilezione per il bianco?
“Posso esservi utile?” quando abbassai lo sguardo su quella voce melodiosa, quasi musicale, sgranai occhi e bocca.
E a giudicare dall’espressione della persona che aveva parlato, anche lei doveva essere sorpresa di vedermi.
Riccioli color caramello, viso dolce e materno, fisico rotondetto ma armonioso…
Esme Cullen era davanti a me.

Fine primo capitolo


Grazie a tutte per il sostegno che mi date! La prossima volta risponderò ad una ad una, promesso!




Poi, ecco il videucciolo sulla mia ff che vi avevo promesso! Spero vi piaccia. A breve anche il banner e la locandina!

 
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