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FIELDS OF GOLD, Un nuovo amore, un nuovo inizio...

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Bright star93
CAT_IMG Posted on 18/8/2011, 22:29




Buona sera ragazze! In questa caldissima serata di agosto posto una nuova fan fiction, nuova perchè ne ho scritte altre ma il mio computer è stato formattato tre volte è ho perso tutti i dati. Spero che vi piaccia :) I personaggi sono tutti quelli della saga più una nuova arrivata : Aislin. Il rating è tra rosso e arancione più o meno. Un bacio a tutte e buona lettura.

FIELDS OF GOLD

PROLOGO

La guardavo correre attraverso il bosco: sorrideva e danzava quasi fosse un essere delle fiabe, una dea, una fata. I suoi occhi blu brillavano alla luce rada del tardo pomeriggi fissandosi nei miei ricordi, nei miei sogni, nei miei pensieri. Quando persi Bella conobbi l'inferno, l'inferno in terra: soffocavo, pur non avendo bisogno d'aria, morivo, pur essendo immortale, straziato scivolavo in un buco nero che mi inghiottiva, mi faceva suo, mi imprigionava, pur non avendo anima. Ma poi capii che Bella vive ancora: Negli occhi della nostra Renesmee, nei miei ricordi, nel mio cuore freddo e gelato che la custodisce in eterno, l'amore di una vita ed ora, ora lei vive nella figura che ora mi cinge i fianchi e mi bacia delicatamente, nel calore del suo corpo e in quegli occhi color del mare, così intensi che mi ricordano i suoi, gli occhi color cioccolato, gli occhi della mia Isabella.
La mia dea , la mia musa, il mio tutto, lei che dal buio del mio cuore mi ha portato su campi d'oro: Aislin.
 
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Bright star93
CAT_IMG Posted on 18/8/2011, 23:12




CAPITOLO 1


Un attimo e la mia vita cambiò: dal sogno all'incubo; dal paradiso all'inferno e tutto si perse per sempre.
Bella corse verso Renesmee con tuta la velocità e l'eleganza della sua condizione: le si parò davanti e attese il suo boia.
"Edward! Prendi Nessie!" Urlò disperata mentre cercava di schivare i colpi mentre ai suoi piedi la piccola piangeva. Corsi verso di lei e mi gettai addosso al mostro che la stava massacrando.
Un attimo e Bella così come era risorta, ora crollava come pietra, inerme oramai, vuota. Lei non c'era più.

"Edward erano in tre: tre Volturi pronti a distruggervi. Non è colpa tua." Mi disse Alice posandomi una mano sulla spalla.
"Dovevo proteggerla...dovevo..." Se avessi potuto versare lacrime, se quelle meravigliose e amare perle di disperazione avessero solcato il mio viso forse tutto l'odio, tutta la rabbia, tutta la disperazione sarebbero scivolate via, sarebbero volate in alto verso il mio amore perduto. Nulla. Tutto era ancorato, imprigionato dentro di me, un fuoco eterno che mi lacerava le mebra e mi consumava.
"No! Non potevi fare nulla e...dove vai?". Mi alzai di scatto e corsi nella foresta verso la casa che aveva custodito il nostro amore. Entrai. Tutto è come lo avevamo lasciato. Corsi nella camera dove quella notte, quella ultima notte facemmo l'amore: odorai le coperte, presi i vestiti e li portai al mio naso cercando di carpirne l'essenza, l'anima, l'amore che avevo perduto e che credevo incastonato in quelle stoffe, in quelle mura, in quei ricordi. Avevo perduto tutto: non potevo vivere senza di lei. Non poterla più toccare, baciare, stringere a me e sentirla presente e viva...non poter più giocare e parlare dopo aver consumato la fiamma della nostra passione, non poterla più veder coccolare e amare la nostra Renesmee l'unica cosa che dava senzo a questa vita che era divenuta un inferno. Avrei voluto il silenzio eterno, la distruzione, la libertà da quella agonia che mi rapiva e mi dilaniava come fiamme ardenti.
Mi sedetti sul letto a capo chino, con le mani tra i capelli e quelle lacrime che non sarebbero mai uscite. Un incubo che non sarebbe mai finito.
"Papà...!?" Renesmee mi si avvicinò e si sistemò ai piedi del letto, fissandomi. Sollevai lo sguardo e incontrai i suoi occhi: occhi color cioccolato, gli occhi di Bella. Era insopportabile.
"Papà...mamma non tornerà più vero?" Mi disse cercando di trattenere le lacrime, cercando di essere forte per quel suo papà che neanche iusciva a guardarla. Mi sentii un verme.
"La mamma non se ne'è andata" Le dissi sedendomi vicino a lei e stringendola al petto. "Ma io non la vedo più...io non la vedo più..." Disse urlando e scoppiando in lacrime. La presi in braccio e la poggiai sul letto mentre mi sdraiavo al suo fianco e la coccolavo: "Lei è con te...nel tuo cuore, nei tuoi ricordi e nei tuoi occhi mia dolce creatura".
"Non voglio dimenticarla! Non voglio dimenticare il suo odore!" Disse singhiozzando. L'inferno era appena cominciato.

Nei due mesi che seguirono la situazione non migliorò: Nessie urlava nel sonno e piangeva. Quasi non riusciva più ad entrare in casa. Non mangiava più e le sue guanciotte paffute erano appassite. La scintilla dei suoi occhi stava svanendo. Non potevo permetterlo.
"Che cosa?" Jacob. Casa Cullen.
"Hai capito bene" Dissi duro come una roccia.
"Non me la puoi portare via...non puoi...non...." Jacob strinse i pugni.
"Sta morendo e io non posso permetterlo"
"Ho perso Bella e..."
"Cosa credi? Cosa credi che io non soffra bastardo di un cane? La decisione è presa: noi ce ne andiamo" Non c'erano repliche. Troppi ricordi, troppi incubi, troppe lacrime. Dovevo fuggire. Dovevamo fuggire.
"Edward..." Esme vicino a Carlaisle si avvicinò a me con sguardo disperato. Stava perdendo altri due figli.
"Mi dispiace...io non ce la faccio"
"Dal dolore non si fugge." Disse Carlisle con fare duro. Era infuriato, disperato. Stavo lacerando la famiglia. La mia io l'avevo già persa.
"Devo...non sarà per sempre..."
"Dove andrete?" Disse Rosalie fissandomi con sguardo duro.
"Inghilterra, a nord verso lo Yorkshire" Dissi abbassando lo sguardo. Quasi mi odiavano e avevano ragione.
"Non puoi farmi questo...non puoi farmi questo...." Disse Jacob a denti stretti cercando di trattenere le lacrime.
"Vieni Edward. Ti aiuto io" Alice. Il mio faro. L'unica mia alleata.

Ero solo quell'ultima notte che trascorsi nella casa del bosco. Nessie era con Jacob. L amia bambina. La nostra bambina. Presi il suo maglione preferito e mi sdraiai con esso, come se la potesse ancora contenere, come se l'odore che era rimasto su di esso potesse ricordarmi il suo corpo.
"Bella...Bella...perchè? Ti sei portata via tutto.Il mio cuore era tuo e tu te lo sei portato nel buio. Ti amo Bella. Perchè!?" Sussurrai nel cuore della notte, nel letto dove avevo passato i momenti più felici della mia vita. "Leternità doveva essere nostre...doveva essere per sempre". Fu così che trascorsi la mia ultima notte nella casa che aveva accolto la mia famiglia, il mio nuovo inizio, il mio sole, il mio tutto. Fu così che le dissi addio. Fu così che cercai di scappare. Non sapevo se sarei mai tornato nel luogo della mia rinascita e della mia caduta.
 
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