é la mia PRIMA fan fiction, perciò xD...
RATING : verde/arancione/rosso
GENERE : sentimentale, triste in alcuni punti
PERSONAGGI : Tutti quelli della saga, più qualcuno di mia invenzione
CAPITOLO UNODoveva pur esserci qualcosa di positivo in quel posto piovoso e sperduto dell’ America, pensò Bella mentre attraversava la strada con borse, zaini e valige a passo svelto.
Un po’ troppo svelto, visto che rischiò di scivolare sull’ asfalto bagnato due volte.
Di fronte a lei, una casa. La sua casa, quella di quando era bambina e i suoi genitori erano ancora insieme. E vivi.
Già, erano morti in un incidente stradale. E ora lei, rimasta sola, non aveva più nessuno; era maggiorenne da due mesi, e il tribunale l’ aveva ritenuta autosufficiente per poter vivere senza l’ aiuto di nessuno.
Si sarebbe dovuta trovare un lavoro lì a Forks, per pagare le bollette della luce, dell’ acqua e del gas. Sarebbe stata dura, ma in un modo o nell’ altro se la sarebbe cavata.
<< Ma che posto dimenticato da Dio! >> esclamò rude, armeggiando freneticamente con le chiavi di casa, mentre reggeva tre zaini in bilico l’ uno sull’ altro.
Aprì la porta di casa e sorrise.
Era rimasta come se la ricordava. Renee, sua madre aveva uno stile inconfondibile per quanto riguardava l’ arredamento. C’ era qualcosa di indiano, o indie… incensi profumati, statuette di legno. Sì, era proprio di sua madre.
E le mancava da morire.
Una lacrima le scese sulla guancia bianca.
No, Bella, basta piangere. Devi andare avanti, andare avanti!
Dopo aver sistemato tutte le sue cose, decise di andare a fare un giro.
Voleva prendere familiarità con Forks, con le sue case.
Era tardo pomeriggio, più o meno le sei, e aveva finalmente smesso di piovere.
Ora che non c’ era più nessuno a controllarla, si sentiva libera di fare una passeggiata.
Entrò nella sua camera dipinta di rosa – era rimasta uguale a com’ era quando lei aveva 7 anni –
E i buttò di peso sul letto, decisa a contemplare il soffitto. Cinque minuti, e si alzò di scatto : aveva deciso cosa mettersi. Mica poteva uscire con quei pantaloni e quella T-shirt! Si diresse verso l’ armadio e l’ aprì – aveva fatto proprio un buon lavoro, i vestiti erano tutti in ordine! – prendendo dei jeans a vita bassa, una maglietta (parecchio?) scollata e le sua ballerine preferite.
Decise di mettersi anche una giacchetta, si ricordava che la sera lì a Forks le temperature si abbassavano non poco.
Oh! Come aveva potuto scordarsi di mettersi la sua molla a forma di farfalla sui capelli? Fece in modo che le rimanesse un ciuffo libero che le ricadeva ostinato su un occhio.
Uscì di casa e cominciò a gironzolare per le stradine senza una meta precisa.
<< Hey! – una voce la fece voltare all’ improvviso – Pace e amore, sorella! >>
Un ragazzo, che sembrava avere più o meno la sua età, con una bottiglia (quasi vuota) di birra le si stava avvicinando.
Bella gli fece un debole sorriso e ricominciò a camminare.
<< Dove vai? >> le chiese lui raggiungendola e ridendo istericamente.
Era ubriaco, dedusse Bella. Non gli rispose, aumentò solo il passo.
<< Che fai, scappi? Guarda che volevo solo offrirti l’ ultimo sorso! >> e con gli occhi lucidi e la voce impastata le porse la bottiglia.
Bella decise di accontentarlo, probabilmente in quel modo l’ avrebbe lasciata stare.
<< Grazie. >> mormorò, e bevve in pochi secondi il liquido rimanente.
Lui scoppiò a ridere, contento come un bambino di due anni.
<< Sei una tipa tosta, mi piaci, baby! >> esclamò, riafferrando la bottiglia e lanciandola poco più in là. << Sei nuova di qui, vero? >>
<< Sì… >> riuscì a dire Bella, intimorita dal fatto che il ragazzo era di fronte a lei, e la guardava come se avesse voluto mangiarla.
<< Come ti chiami? >> le domandò dopo un’ altra risata psicotica.
<< Bella. >>
<< Vuoi fare un giro insieme a me, Bella? >> si dondolò leggermente sulle gambe, mettendosi le mani in tasca e reclinando la testa da un lato.
<< Mi piacerebbe molto, ma… dovrei tornare a casa. >> si scusò gentilmente lei, che non vedeva l’ ora di scappare via.
<< Uhm. – asserì lui, poi la squadrò dalla testa ai piedi e – Uhm! >> strillò, in tono di approvazione.
Automaticamente Bella si chiuse il giubbotto, coprendo la generosa scollatura della sua maglietta.
<< Allora, Bella! – esclamò lui, in tono improvvisamente euforico – quando vuoi… >>
Mimò il gesto rispondere al telefono, facendo la cornetta con la mano e mettendosela vicino all’ orecchio. << Mi raccomando, eh! >> continuò, e fece un passo indietro.
Quasi inciampò sui propri piedi.
Ridacchiò e cominciò ad allontanarsi.
Che tipo strano! Vuole che lo chiami anche se non ho il suo numero… certo che l’ alchool gioca brutti scherzi. Riflettè Bella divertita.
<< Edward! – disse lui all’ improvviso, come ricordandosi di qualcosa – Vedrai, baby, più resterai in questa città, più il mio nome ti rimarrà impresso! >> sghignazzò, e le fece l’ occhiolino prima di girare l’ angolo.
vi posto anche il secondo capitolo!
xD
Edited by *julienne* - 13/7/2011, 21:28