| ° Isabella Cullen ° |
| | Ehm ehm. Eccomi qua. Questa storia è difficile da scrivere. Difficile da comprendere. Forse nessuno la capirà. Nessuno ne sarà mai parte . Ma sappiate che racchiude l'esistenza di una vera persona. Che mi ha dato il consenso di pubblicarla. Naturalmente , cn i personaggi che amo di più...Edward e Bella. Non voglio sembrare offensiva...Ma questa fic, racchiude un messaggio importante : "Se si ha bisogno d'aiuto, basta soltanto chiedere". Vado con il prologo.. Raiting : Rosso.
Genere : Drammatico. Personaggi : Edward , Bella, e tutti i personaggi della saga.
Questa storia è dedicata a te, Cami. Perchè, io, ti ho aiutato. Adesso è vita.
Ricordo che questa storia è drammatica.
Perciò invito chi non è interessato al genere, di uscire dal topic!
Prologo
Rimasi di stucco; non volevo che il mio cervello, succube di tante emozioni in quel momento cedesse..
Lunghe, mani bianche; fredde e affusolate. La sua mano , aveva impedito alla mia di poter aprire il bricco delle gocce . "Non ne hai bisogno Bella"sussurrò con la sua volce; una grana vellutata. "Si, si!Ero , e sempre sarò invisibile! Per chi mi ha messa al mondo" dicevo piangendo. "Per chi aveva detto di proteggermi!" continuai io piangendo come una fontana. " E per chi aveva ammesso di amarmi ed scappa via, lacerandomi ogni volta"conclusi. Le lacrime scesero sul mio volto continue, imperterrite. Mi girava la testa, e non riuscivo a stare in piedi. La sua mano scese sulle mie labbra. "Devi uscire da questo giro Bella, salvati, ti stai uccidendo da sola"mormorò addolorato. Il suo freddo e profumato respiro mi colpì in faccia. Poi le sue labbra mi toccarono la mandibola; scandendo piano delle carezze . "Stai morendo, lo sai"disse come spezzato da milioni di schegge di vetro. "Il tuo organismo si sta autodistruggendo con queste"disse indicando la scatola. "Si,"risposi conscia; alla fine era quello che volevo. "Ti prego, ti prego, salvati. Salvati per me"riprese agonizzante; stringendomi forte... "Mi alleviano dal dolore"dissi io con un soffio di voce. "Ti allevierò io il dolore"disse piano. "Ti aiuterò io!"ribattè forte. "Ormai è troppo tardi Edward." sussurrai. "Ma io ti amo "sussurrò"Non conta questo ?". Baciò le mie guancie. Poi le mie labbra. Rimasi imperterrita."Ormai è tardi per me!"ripetei . " No, non è vero!"disse triste. "Non sei mai stata invisibile per me"concluse. Tanti altri avevano detto questo di me. Ma alla fine erano state parole vane.
Capitolo 1. Io
Parlare di me è difficile. Come è difficile raccontare una storia d'orrore. Forse è triste come raccontare una storia pietosa. Questa è la mia vita. Bugie, sotto altra inquietudine. Forse se fossi sparita, se avessi avuto magari più coraggio. Se fossi scappata via, correndo da a qui. Salvandomi... Sarei riuscita a vivere. Sono ancora que. Dove ero sempre stata... Forse è diverso. Poco. Ma siamo sempre là. Sono Isabella Swan, 17 anno, e vivo a Forks. Con la mia famiglia. Ma sola. Veramente sola. Direte voi , relativamente parlando? Ma era vero- era accurato; anche provato. Ero , e sempre sarò sola. Invisibile, come al solito. La mattina è difficile. Mi alzo. Apro gli occhi, sperando che qualcosa cambi... "Ma ti vuoi svegliare?! Si o no!"urlò la mia cosiddetta madre dalla porta . Il mio inferno era cominciato. Mi alzo alle 5 ogni mattina, rassetto la cucina. Le stanze. Piano scendo, e comincio a cucinare qualcosa; un caffè magari. Sono passati 17 anni da quel dannato giorno. Quel giorno in cui io venni al mondo.. Un' errore mi definivano. Fino a quando, e 12 anni, mi sentì male. Caddi a terra, e da quel momento... Tutto diventò ancora più nero. Mi tenevano sotto controllo; e avevo delle medicine con la quale mi calmavo. "Muoviti! Servi il caffè devo andare a lavoro!" urlò Charlie Swan. Capo della stazione di polizia a Forks.
"Arrivo" mormorai. Dopo aver finito, andai a scuola. Qui ero sola, non avevo amici. Venivo definita "sfigata cronica" ed io non mi avvicinavo per precauzione. "Su, su!"disse il professor Husten alla lezione di letteratura inglese. "Oggi , ho i moduli per gli studenti stranieri. Chi desidera ospitare qualcuno?"chiese.. Ci pensai.. Una persona in più..Non mi farebbe differenza. Almeno, avrei per poche settimane dialogato con qualcuno. "Io"mormorai. Tutti si voltarono e risero di gusto. "S-F-I-G-A-T-A!" scandirono. Presi il modulo e corsi fuori.
Ne avevo abbastanza.
Arrivata a casa, firmai il modulo, e dissi a loro chi sarebbe venuto. "Te ne occupi te.!"mormorò mi a madre prendendo un sorso di gin. "S-si"borbottai. "Vedi se è maschio di accoppiarti! "disse maligno Charlie. Mia madre rise. "Tanto nessuno la guarda!"rispose lei ancora più cattiva.
Non sopportavo più niente. Veloce ricacciai le lacrime. La testa mi vorticava, veloce presi il bricco e versai nel palato quel liquido. Il petto bruciava. Ma il dolore ancora pulsava. Corsi in camera mia. La notte passò così. Guardai nella mia posta elettronica poco dopo, verso le 4 di notte, dato che non prendevo sonno. Una e-mail della scuola.
"Isabella Swan, prende atto delle regole costruttive della scuola. Si impegna ad ospitare Edward Cullen, studente francese, nella propria dimora. Ogni responsabilità, viene caricata su di lei.
Firma della responsabile." Quindi era ragazzo. Strano. Di solito mandavano donne. Bah- Stampai il modulo, e firmai con lettere brucianti :
"Io Isabella Swan, conscia delle responsabiltà, accetto di ospitare, il suddetto Edward Cullen.
Firma della titolare: Isabella Marie Swan." Non avrei mai pensato che quella firma avrebbe cambiato tutto. Da quel momento in poi.
Continua..
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