| Rating:Giallo
Genere: Romantico-Avventuroso-Horror
Personaggi:Quelli della saga di Twilight
Note: Se anche voi non sopportate che la MITICA saga di Twilight sia terminata, (non sto dicendo che non mi piaccia com' è finita, anzi trovo che il finale sia stupendo!) , se anche voi vorreste continuare a sognare la storia di questa formidabile famiglia, se anche voi amate i libri di Twilight come piacciono a me, allora questo è il posto che fa al caso vostro!
Questa è la storia ( divisa in capitoli che posterò uno per volta) del seguito di Breaking Dawn scritta da me personalmente. Il "mio" libro non ha un nome, finora ho scritto solamente il primo capitolo. Non aspettatevi un libro come quello della Meyer! XD
Buona Lettura!
Capitolo 1 : Sorpresa o disperazione? ( Bella )
Non potevo permetterglielo. Ormai era logico che fosse più forte di me, il mio periodo di neonata era, recentemente, terminato. Da quando mi ero trasformata in vampira, circa un anno prima, avevo scoperto di possedere un dono: riuscivo a proteggere con uno scudo la mente di chi mi circondava. Diciamo che ormai ero totalmente padrona di estendere il mio potenziale a distanza e per lungo tempo. L’unica cosa che, ancora, mi provocava difficoltà era rimuoverlo dal mio cervello. Avevo provato spesso e ottenuto pochissimi risultati: il progresso più grande consisteva nel rimuovere lo scudo per pochissimi minuti e solamente concentrandomi. Non potevo permettermi nessun movimento e, tantomeno, i baci che mio marito mi dava mentre cercavo di concentrare le energie sul compito da svolgere. Gliel’ avevo ripetuto tante volte di non distrarmi mentre agivo, ma era più forte di lui e, per essere sinceri, a me non dispiaceva affatto. Ero accoccolata tra le sue braccia, mentre mi trasportava da una stanza all’ altra della nostra piccola casetta, ridendo e scherzando. <<puoi anche mettermi giù, sai!>>,gli ripetevo continuamente,<<non sono più una fragile umana, so camminare veloce quanto te. Beh, quasi.>>. Scoppiò a ridere, tanto forte da contagiare anche me. Lo capivo perfettamente. Dire che ero veloce quanto lui poteva essere presa per un offesa. Durante la caccia, mi superava sempre e per raggiungerlo dovevo faticare. Nemmeno nel mio periodo di neonata ero stata molto più veloce di lui. Non riuscivo a capire come facesse e sfrecciare tanto velocemente; io al confronto, nonostante corressi a velocità sconvolgente, potevo essere scambiata per una lumaca. Tutto ciò era, naturalmente, uno dei tanti motivi per cui Emmett rideva di me. <<bella,>>,sghignazzò Edward,<<dire che sei veloce quanto me è un insulto. Lo sai che nessuno è in grado di competere con me>>. Alzai gli occhi al cielo e finsi un espressione offesa, nonostante ciò che dicesse fosse la pura verità. Edward era il vampiro più veloce che avessi mai conosciuto, il più colto, il più sensibile ed infine il più bello. In assoluto. <<scusa, Bella. Ti ho offesa?>>,mi domandò. I suoi occhi dorati erano due pozzi di sincerità, belli quanto sinceri. Come facevo ad arrabbiarmi con lui? Penso che neanche se mi avesse insultata non sarei stata capace di incavolarmi, in ogni caso non sembrava questo il caso: sapevo che lo diceva con assoluta onestà e senza presunzione. Lo zittii: <<no. Piuttosto, mi puoi spiegare perché mi porti in braccio?>>. <<semplice. Non ti sei accorta di nulla? Eppure i tuoi sensi si sono sviluppati da quando ti sei trasformata…>>. Quando entrò nella nostra stanza, finalmente, mi resi conto di ciò di cui stava parlando. <<edward! Sai che sei la cosa più eccezionale del mondo?>>, strillai, entusiasta. <<mmm…sì. Me ne avevi parlato.>>,borbottò a bassa voce. Mi fissò negli occhi, che, per mia fortuna, non erano più rossi acceso ma bensì divenivano di giorno in giorno più dorati. Davanti a noi, si ergeva un pacco gigantesco, adornato con un fiocco rosso, brillante e luminoso. <<cos’è?>>,chiesi. Si finse stupito,poi allarmato e infine offeso. <<c’è un solo modo per scoprirlo, aprilo>>, disse in modo scontroso. Sbuffai. Mi fece scendere dalle sue braccia e, tenendomi per mano, mi accompagno in prossimità del regalo. Inizia a scartare la carta il più velocemente possibile, troppo su di giri per badare a ciò che facevo. <<bella! Fai piano o sveglierai Nessie…>>,mi ricordò Edward, l’ombra di un sorriso sul volto stupendo. <<e Jake!>>,aggiunsi in fretta. Ormai Jake e mia figlia erano inseparabili. Renesmee nel giro di un anno aveva raggiunto la grandezza e l’altezza pari a quelli di una ragazzina di 6-7 anni. Mi stupiva ogni giorno di più. Era divenuta una creatura stupenda, sia dal punto di vista fisico che da quello intellettivo. Apprendeva più velocemente di qualsiasi creatura umana, nonostante passasse le sue giornate con Jacob a giocare. <<allora, che ne dici?>>,mi disse, scrutandomi attentamente. Gli sarebbe davvero piaciuto poter leggere in qualunque circostanza nella mia mente, me lo aveva detto tantissime volte. Fui grata che non potesse sentire i miei pensieri, sapendo fortemente che sarebbe stato troppo contento e mi avrebbe fatto al più presto un altro regalo. Non che non mi piacessero, è inteso. Semplicemente non volevo buttasse tanti soldi per rendermi felice , il regalo più bello che potesse farmi -e che mi faceva continuamente- era la sua esistenza, il suo amore, la sua passione, il suo orgoglio, e tutto ciò lo riguardasse strettamente. <<oh Edward!>>,dissi mentre singhiozzavo. Se solo avessi potuto credo che avrei pianto. <<ti piace?>>.Che domanda insensata mi aveva rivolto. Gli feci una linguaccia e alzai, leggermente, gli occhi al cielo, come faceva sempre. <<come puoi farmi una domanda simile! Certo che mi piace, anzi no>>, sorrisi e lo fissai intensamente.<<lo adoro, totalmente!>>. Mi guardò, come se avessi detto una stupidagine. Come poteva anche solo immaginare quanto questo regalo mi rendesse esultante? Come poteva capire che il mio sogno era già compiuto e che ogni cosa bella ci aggiungesse lo rendeva ancora più unico? <<come sapevi che ciò che desideravo, di materiale si intende, fosse proprio un pianoforte antico?>>,lo interrogai. <<ci hai pensato in uno di quei momenti in cui riesco a leggerti nella mente, amore>>. Gli saltai in braccio, e per mia fortuna mi prese al volo, senza esitazioni. Mi sfiorò il volto con le dita e mi baciò la guancia con delicatezza. <<grazie>>. <<prego>>,rispose senza pensarci. Si fermò solo un secondo, poi disse: <<mi potresti spiegare a cosa ti serve un pianoforte, mia Bella?>>. Sorrisi e lui ricambiò, abbagliandomi. <<volevo che potessi suonare per me anche a casa nostra e non solo da Esme e Carlisle. Puoi suonare per me? Lo vuoi?>>. <<certo che lo desidero. Sempre>>.Mi fissò attentamente, felice per la mia sincera onestà. Senza farmi scendere dalla braccia si sedette sullo sgabello del pianoforte. Mi accomodai sopra di lui e, poggiando la testa sul suo petto, chiusi gli occhi. Suonò la mia ninna nanna, quella che aveva scritto quando ci eravamo conosciuti. Lo abbracciai forte e sussurrai piano, sicura che potesse sentirmi come se avessi gridato: <<edward, se ti dico che ora sono la donna più felice del mondo perché ho te, Nessie, la famiglia che desideravo da sempre avere e perché potrò vivere accanto all’uomo che amo per l’eternità, mi crederesti?>>. <<sì, perché è ciò che sento anche io, in egual misura. Perché ho te, Bella. Perché ti amo da sempre e per sempre>>. Dopo pochi secondi lo fissai intensamente, e finsi tristezza nello sguardo. <<edward?>>, dissi, con l’incertezza nella voce. Sembrava preoccupato del mio improvviso cambio di umore. <<che c’è?>>,pronunciò con timore. <<volevo solo ricordarti che ti amo, sai nel caso te lo fossi scordato>>.Sorrisi, scherzosamente, nonostante il mio viso si illuminò di una dolcezza insostenibile. <<ma come faccio a scordarmi della cosa che mi rende più felice nella vita?>>, mormorò dolcemente, cullandomi tra le braccia. Avvicinai le mie labbra alle sue e ci baciammo per un tempo che fa scordare il tempo, sicuri che quest’ attimo non sarebbe finito mai. E, se vogliamo essere pignoli, è proprio così.
<<bella, è quasi l’ alba. Vuoi che Renesmee si svegli e ci trovi così?>>, mormorò al mio orecchio. <<così come?>>, risposi senza badare alle sue parole. <<così come? Cosa stiamo facendo,Bella? >>,riuscì a dire tra le risate soffocate che gli uscivano dalla bocca. L’ avevo sparata grossa. Come facevo a non ricordarmi che stavo facendo l’ amore con Edward? <<ah>>. Non riuscii a dire nient’ altro, tanta era la vergogna. Con un balzò riuscii a sfuggire dal suo abbraccio soffocante e mi diressi a velocità umana verso la mia gigantesca cabina-armadio, regalo di Alice per i diciannove anni che, effettivamente, non avevo mai compiuto. <<cosa metterò mai?>>,gli chiesi. Mi venne accanto e mi sollevò un poco da terra. Mi aggrappai al suo collo e gli stampai un bacione sulla fronte. <<qualunque cosa purchè sia blu, amore.>>, rispose, sorridendo. Aveva sempre detto che il blu mi donava molto, ora più che mai. Dopo tanta indecisione, indossai un vestito di seta rigorosamente blu e delle ballerine nere con un fiocchetto sopra. <<stupenda come sempre, Bells>>, mi disse, il tutto accompagnato da un sorrisino di apprezzamento. <<niente in confronto a te, maritino adorato>>, scherzai. Non riuscì a soffocare una risata, e io risi con lui, spensierata e felice come sempre quando ero in sua compagnia. <<bella, Edward venite in camera, per favore.>>. Era Jacob che ci chiamava dalla stanza di Nessie.<<la piccola si è svegliata>>. Ci prendemmo per mano e volammo verso la stanza in pochi secondi. <<mamma! Papà!>>,strillò Nessie e corse ad abbracciarci. Ci strinse per pochi secondi, poi tornò in braccio al suo Jake. Fino a poco tempo prima mi dava molto fastidio il suo legame con il mio amico licantropo, anche se, ormai, ero riuscita ad accettarlo. <<ciao Ness, dormito bene?>>, le chiese Edward, premuroso come al solito. <<certo papi. Con Jake è impossibile non dormire…>>. Era strano che rispondesse in questa maniera, di solito veniva semplicemente accanto a noi e ci toccava. Con il suo potere riuscivamo a leggerle nella mente solamente grazie al contatto della pelle. <<jacob, la porti tu di là?>>, gli domandai. <<ma certo, Bells. Andate pure da soli, voi due>>. Era un piacere che Jacob stesse sempre assieme a nostra figlia, potevamo avere più tempo per noi, anche se, in fondo, di tempo ne avevamo in quantità inesauribili. <<andiamo, Edward>>,dissi salendogli in braccio. Era strano che mi portasse ancora tra le braccia, ora che ero una vampira. Ma era più forte di me, un abitudine difficile da scordare. Rise, mentre correva a velocità eccezionale per il breve tragitto che ci distava dalla casa del resto della famiglia. Guardai il cielo nuvoloso- era improbabile che a Forks in tempo fosse soleggiato- e ammirai il paesaggio attorno a noi, i rumori meno udibili e quelli più rumorosi, ogni singolo centimetro del mondo che ci circondava. Mi sentivo a proprio agio tra la natura, già da quando ero stata una semplice e imbranata umana. Improvvisamente , a poche centinaia di metri, sentii Edward irrigidirsi sotto di me. <<che succede?>>, domandai, spaventata. <<nulla di pericoloso, ma evidentemente non ti farà molto piacere saperlo. Vado avanti?>>.Sembrava allarmato, nonostante mi avesse detto che non c’era nulla di cui preoccuparsi. <<certo!>>. <<esme e Carlisle vogliono prendersi una vacanza di qualche settimana all’ isola Esme, quella della nostra luna di miele. Vorrebbero portare con loro Jacob e Nessie…>>. Lo zittii subito, senza lasciarlo finire. <<che cosa? Ho capito bene?>>. Ero fuori di me, credo che avrei potuto sbranare loro la faccia se non fossi stata così vicino ad Edward. <<sì, credo non sarai molto d’ accordo con loro, come me. Io e te abbiamo quasi sempre le stesse idee. Quindi la lasceremo partire?>>. << Dovremo chiedere alla piccola, che dirà di sì, questo è certo. Dovrò rassegnarmi a farla partire!>>.Mi rifiutavo di credere che alla fine avrei ceduto. Anzi, avrei dovuto cedere. <<sono d’ accordo con te, ma d'altronde sono i miei genitori. Mi fido di loro e anche tu. Spero abbiano preso in considerazione il fatto che nostra figlia ha solo 1 anno, anche se ne dimostra quasi 7>>. Mi sorrise sinceramente, poi continuò: <<renesmee è forte e starà sempre con Jake. Se la caverà benissimo, ne sono certo. Cosa vuoi che succeda alla figlia immortale di due vampiri così innamorati come siamo io e te?>>.Mi sfiorò la guancia con una carezza. <<edward!>>. Era strano il potere che esercitasse su di me. Ogni volta che mi sfiorava il mio stomaco impazziva, come vittima di un terremoto. Mi fece scendere dalla sue braccia e, fianco a fianco, entrammo in casa. <<oh, ecco i due sposini innamorati>>, ci salutò Emmett, prendendoci in giro come al solito. <<emmet, basta. Perché invece non mi dite che storia è mai questa? Carlisle, Esme, dove volete portare Nessie e Jacob? Vi rendete conto che la piccola ha solo un anno?>>,domandò Edward alla sua famigliola. La sua voce, nonostante tutto, era rigida e piatta. Mi cinse la vita con un braccio mentre aspettava una risposta ad alta voce solo, anche se probabilmente già la sapeva. Esme ignorò la domanda di Edward e si rivolse a me, con sguardo gentile e supplichevole. <<bella, penso tu sappia già tutto. E’ un regalo per la piccola, la nostra nipotina adorabile. Per favore dacci il tuo consenso. Bella, per favore. Sai quanto desideriamo portarla con noi, non ha mai visto il mare, povera bimba. Bella, Edward, sappiamo quanto è difficile per voi separarvi da lei. Vi supplichiamo in ginocchio di lasciarla partire>>. <<chiedete a Renesmee>>, risposi di rimando, un po’ più fredda di quanto avrei voluto.La mia rabbia nei loro confronti non era ancora svanita, ma ero certa non avrei potuto che accettare.<< Anche se probabilmente sappiamo già la sua risposta>>, conclusi. Vennero accanto a me e mi abbracciarono forte, un po’ impacciati dato che Edward non mi aveva ancora mollato. Quando mi lasciarono andare, vidi Alice che scendeva, mano nella mano con Jasper. Poco dietro a loro ci raggiungeva anche Rosalie, l’ incarnazione della felicità, quella mattina. <<ciao Alice, ciao Jasper>>, dissi, solo per cortesia. La mia attenzione era concentrata tutta su Rosalie. <<che succede Rose? Come mai sprizzi felicità da tutti i pori?>>. Edwar si sedette sul sofà e mi obbligò a sedermi in braccio a lui. Mi avvolse con le braccia, dopo di che, indicando Rosalie con il mento sussurrò: <<io non dico niente, tranquilli!>>. <<che succede?>>, ripetei. Cosa aveva mai potuto rendere Rosalie così felice? Provai a pensare a quanti più motivi potessero essere. Rosalie sorrise, indicò Emmett con un dito e, imbarazzata, mormorò: <<mi ha chiesto di sposarlo>>.Prese una pausa di un millesimo di secondi. <<stanotte ha preparato il letto matrimoniale pieno di petali di rose e mi ha chiesto di unirmi a lui per sempre in matrimonio. Ha detto “Rose per la mia Rose!”>>.Non la lasciai finire di parlare. <<e ci credo, Rose!>>, urlai, in estasi, felice quanto lei. Saltai giù da Edward e mi diressi a volecità sovra-umana verso Rosalie. L’abbracciai forte, felice quasi quanto lei. Solamente una cosa nella mia vita non stava andando per il verso giusto: per qualche settimana- forse mese?- avrei dovuto separarmi da mia figlia. Mi correggo, da nostra figlia. Sentii Edward sospirare, probabilmente in riferimento al pensiero di qualcuno. <<ehi, non vorrai consumarmela, vero?>>, scherzò Emmett. Lo guardai in cagnesco, mentre mi dirigevo di nuovo tra le braccia di Edward, che mi fece accomodare di nuovo sopra di lui, felice di potermi nuovamente abbracciare. <<ah, fratellone mio! Congratulazioni! >>, esclamai, sinceramente entusiasta della loro felicità, del loro amore, della loro gioia e di qualsiasi cosa rendesse felice la nuova coppietta di sposini innamorati. Dall’ esterno si sentirono le grida giocose di Nessie che correva in braccio a Jacob. <<mettimi giù!>>, gridava mia figlia, tra le risa. Edward avvicino il viso ai miei capelli e mi baciò la testa, e mi strinse fortemente a sé. Non ne capivo il motivo, probabilmente gliel’ avrei chiesto in seguito, non volevo infliggermi alcuna pena in un momento così importante. <<dobbiamo ancora stabilire il giorno, la celebrazione, i testimoni, gli invitati...>>.Era Alice, naturalmente, felicissima di poter organizzare un nuovo matrimonio, e senza i limiti che invece le avevo imposto io. Io e Esme sbuffammo quasi contemporaneamente, entrambe certe di essere le sue prescelte aiutanti. L’ ultima cosa che avrei voluto era proprio organizzare un matrimonio, e fare tutto ciò di cui Alice non poteva-o non voleva- occuparsi. Già la immaginavo mentre urlava :“Bella sistema le decorazione in salotto!”.Mi venne quasi da piangere al solo pensiero. Dall’ esterno sentii dei passi che si dirigevano verso la casa, sicuramente quelli di Jacob e Renesmee. Riuscivo a intuirne la velocità, l’intensità e persino lo sfruscio dell’ aria attorno alle loro gambe. <<ciao sanguisughe … >>, ci salutò Jacob, scherzando. Alzai gli occhi al cielo ancor prima che proferisse parola. Edward sbuffò nello stesso istante. Lo guardai ed entrambi scoppiammo a ridere, tanto forte da frantumare i timpani di un povero essere umano che passava dalla strada. Improvvisamente mi ricordai di Nessie. Non ci fu bisogno di dirglielo, aveva già udito tutto mentre ci raggiungeva. <<grazie nonni…>>. Li raggiunse e li toccò le mani. Chissà cosa stava loro mostrando, di sicuro Edward lo sapeva. Provai a chiederglielo, ma ancor prima di girarmi capii che non sarebbe stato giusto. Erano pensieri di Nessie per Esme e Carlisle non per me. Edward ridacchiò, cercando invano di trattenere le risate che sempre più potenti gli uscivano dalla bocca. Poggiai la testa sul suo petto, pensierosa. <<che ti succede, amore?>>, domandai senza riuscire a trattenere la curiosità. <<se sapessi cosa sta pensando Jacob, allora capiresti il motivo delle mie risate incontenibili>>, sghignazzò. <<perché non me lo dici, allora?>>. <<vuole fare da damigello- così dice lui- insieme a Nessie al matrimonio…>>. Scoppiai a ridere pure io e continuammo così per un infinità di tempo. Immaginavo la scena: Jacob e Nessie mano nella mano- una bambina e un ragazzo che sembrava avere 25 anni- che si incamminavano verso l’altare. Nemmeno lo sguardo inceneritore di Jake mi fece diminuire le risate. Solo una frase riuscì a distogliere me e Edward dai nostri pensieri scherzosi. <<zia, anche io sono felice per voi. C’è solo una cosa che non mi va giù. Quand’è che io e Jake potremmo sposarci?>>. Lo disse con la consapevolezza di una donna, non di una bambina. Non riuscii a mandare giù il boccone amaro che mi incastrava la gola. Edward l’ aveva presa come me, ne ero certa. Lo sentivo rigido e teso sotto il mio peso. Renesmee, come poteva pensare di sposare Jacob a 1 anno? Sapevamo tutti che un giorno sarebbe successo, ma non pensavo lei già aspettasse impaziente il momento. Non potevo starmene lì, non volevo ascoltare nulla di quello che dicevano a proposito di matrimoni, così chiesi a Edward, a bassissima voce in modo che solo lui sentisse, di portarmi a casa. <<edward, io non ce la faccio. Per favore, andiamoce da qui all’ istante. Non voglio soffrire più, non adesso che tutto va per il meglio. Andiamo per favore>>, lo supplicai. Senza protestare guardò Carlisle e disse,con voce profondamente triste: <<carlisle, Esme. E’ quasi sera. Dopo quello che è successo…>>, esitò un istante, la voce stranamente tremante. <<posso chiedervi un favore?>>. <<certo, tesoro. Tutto quello che vuoi>>, gli rispose Esme. <<puoi far dormire qui la piccola?Ti prego di soddisfare la mia richiesta. E se davvero tieni a noi, partite domani presto, senza passare a salutarci. Sai che mi costa dirti questo, perciò non cercare di farmi cambiare idea>>. Non dissi niente, nonostante avrei preferito poter salutare Nessie di persona. Ormai già dormiva e svegliarla sarebbe stata una mossa che non volevo compiere, era già troppo doloroso vedere Jake che la stringeva tra le braccia.Non avrei sopportato un minuto di più <<sì,>>, rispose Carlisle. << Tutto quello che vuoi, figlio mio>>. Non avevo le forze per correre fino a casa, così mi feci portare dal mio Edward. Non proferimmo parola fino a quando si accomodò disteso sul letto, con lo sguardo perso nel vuoto e fermo come una statua. Mi distesi accanto a lui, con la testa appoggiata al suo collo. Chissà a cosa stava pensando? Ero sicura che fosse preoccupato per la questione di Nessie, eppure sapevo con certezza che mi stava nascondendo qualcosa. <<che c’è che ti turba?>>,gli domandai, dopo un po’. <<e’ che…>>, prese fiato e mi fissò intensamente negli occhi. <<bella, io so che prima o poi questo avverrà, perciò mi chiedevo se…>>. <<se?>>. <<se trovi che sia giusto che lei debba aspettare tanto. Hanno un eternità davanti, Bella. Come noi. Io…>> <<dimmi ciò che pensi, Edward. Per favore>>. Sorrise debolmente nel buio, e io ricambiai. Prima di parlare mi obbligò a distendermi sopra di lui, mi prese il viso e avvicinò le mie labbra alle sue. Ad un tratto mi allontanai di scatto. Mi sedetti sopra il suo petto in modo da vedere bene il suo volto, e riformulai la domanda a cui non voleva rispondere. <<dimmelo Edward. Se mi ami sii sincero>>. Prese un lungo respiro e parlò : << Alice ha visto che Nessie e Jake si sposeranno tra pochi mesi, in un giorno di primavera>>. Aveva la voce rottà dalla disperazione. D'altronde cosa potevamo essere se non disperati? Eppure in quell’ istante capii che dovevo confortarlo, che aveva bisogno di me come non mai. Lo abbracciai forte e affondai il mio viso nel suo petto. Per una volta era lui a soffrire più di quanto non soffrissi io. O almeno lui lo esternava meglio di me. Ero brava a nascondere ciò che mi turbava, lo ero sempre stata sin da umana, ma questa notte mi riusciva meglio del solito. Restammo così tutta la notte, abbracciati e tristi. L’uno accanto all’ altra fino alla fine del mondo, finchè il nostro amore non si sarebbe spento, cosa che sapevamo non sarebbe mai accaduta. Disperati e tristi, ma finchè saremmo stati vicini e innamorati tutto si sarebbe potuto sistemare. Come ancora nessuno dei due lo sapeva.
Spero vi piaccia! Commentate e consigliate...spero di riuscire a scrivere in fretta il secondo!
Edited by ;Ju - 30/1/2010, 16:17
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