| 2.L’incubo peggiore di un insonne immortale
Mi avvio verso il vecchio e assai antico portone in legno, finemente lavorato da mani sapienti, in tempi antichi, arcaici. Portone che mi immetterà verso il mondo esterno, lasciandomi così alle spalle i bui sotterranei che quelli della mia razza che vi abitano hanno l’ardire di chiamare casa. Detesto questo posto! Mi chiedo come posso aver vissuto in passato per anni e anni in questa topaia, per di più agghindata stile corte signorile del rinascimento! Ma scherziamo! Siamo nel ventunesimo secolo, che si cambi arredamento! Dovevo essere davvero rincitrullito a quei tempi, quando divenni un volturo, non ci sono dubbi. Sto per spingere il portone per uscire, quando mi sento abbracciare da dietro, in una stretta che aimè conosco. << Dove vai, Rhett? >> mi chiede una voce gracchiante per le mie orecchie, ma bellissima e melodiosa per un semplice orecchio umano. << Dove voglio – le rispondo freddo – Ti dispiacerebbe lasciarmi andare? >> Lei mi lascia andare di colpo e mi si para davanti con un broncio da gatta morta. Incrocio le braccia esausto e con i nervi prossimi ad una crisi. Può un vampiro più che centenario avere una crisi di nervi? Si, se la vampira più insistente, viziata,noiosa e antipatica del mondo mi infastidisce 24h su 24h. << Su, non è carino rispondere così ad una signora come me. – mi guarda maliziosa – Perché non rimani qui e passi un po’ di tempo con me? >> miagola nella mia direzione, avvicinandosi e appoggiando le sue mani sui miei avambracci, come a trattenermi. Vi ho già detto che io odio i gatti? << Io non vedo signore in giro – faccio per guardarmi attorno con nonlachance – e comunque no, non mi va di sprecare il mio prezioso tempo con te Heidi >> le rispondo freddo, e allo stesso tempo mi districo dalla sua presa e faccio per superarla. La sento sospirare. Evvai! Mi sa che si è arresa! Libero per le prossime 5 ore! << Un momento… - mi blocco senza girarmi a tali parole – Una volta non mi rifiutavi, cosa è cambiato? >>. Esito un attimo a rispondere. Non nego che in passato non ci sia stato nulla tra me e Heidi, ma non c’è mia stato nulla di più di un rapporto fisico. Un modo per sentirsi meno soli nella grave eternità, che ha quei tempi incombeva minacciosamente sulle mie giovani spalle da neonato. E poi, le cose sono cambiate veramente,e non sono poche . Io ho cambiato dieta, da riprovevole assassino che uccideva umani per sfamarsi adesso mi nutro di animali. Ho lasciato i Volturi e mi sono unito a quelle persone, che oggi posso chiamare fieramente genitori; ho sviluppata una coscienza…la razionalità. Ho dei sentimenti! Prima ero solo una marionetta nelle mani di Aro e dei suoi fratelli, invece ora sono diverso. Sono un'altra persona : libera e animata da sentimenti. Maggiore cambiamento è avvenuto quando ho posato i miei occhi su lei. La mia piccola umana… Prendo fiato e decido di dirle la verità. Se lo merita. Non posso più rimandare e forse così mi metterà da parte e si dedicherà ad importunare qualcun altro, che almeno ricambi il suo affetto. Si, perché so che è soltanto affetto quello che prova per me. Lei non mi ama. Lei nei miei confronti prova solo possessività, affetto e poco altro… << E’ cambiato che ho trovato finalmente la mia vera dimensione di esistenza, e una persona speciale con cui passare l’eternità >>. Sento il rumore di un singhiozzo strozzato, poi quello dello struscio di vesti. Annuso l’aria. Se ne è andata finalmente. Non credetemi crudele, perché non lo sono più ormai da decenni. Sono solo stato sincero. Finalmente spingo il portone e mi ritrovo in una via nascosta e laterale, poco lontano da palazzo Priori. Prendo un profondo respiro anche se non ne ho bisogno, e mi faccio avvolgere dall’aria di quella tranquilla e serena notte. Sento che i miei nervi stanno già meglio. Che siano così sensibili perché ho già passato i 3 secoli da un pezzo? Mah… Mentre penso ciò mi incammino con passo sostenuto e aggraziato, seppur umano, felice e rilassato verso un pub notturno. Dopo poco mi ritrovo davanti ad esso, con la brillante e squallida – come il locale – insegna brillante nella notte. Entro dentro con passo fermo e sicuro per dirigermi verso il mio solito tavolino. Uno tondo e scuro in plastica, messo di lato al palco dove tutte le sere delle spogliarelliste intrattengono i clienti con danze che non hanno nulla di tale, ma solo sensualità e altro. Non che mi intrattenga in tali visoni, io ho altri pensieri per la testa…altri interessi… Posto perfetto il mio, per osservare con indiscrezione il piano bar, dove la piccola e graziosa barista dai bellissimi occhi color cioccolato, ogni sera prepara e serve alcolici a tutta questa marmaglia rumoreggiante di umani. Noto con disappunto che c’è ancora l’altra barista a servire. A quanto pare sono arrivato in anticipo, penso con disappunto. Guardo l’ora dal mio costosissimo rolex. 21:40 Troppo presto. Devo ancora aspettare 20 minuti per vedere quella dea in terra. L’attesa mi fa impazzire. Da quando ho incontrato lei il tempo passa troppo lentamente, pure per un senziente vampiro di veneranda età, abituato prima della sua comparsa nella mia noiosa esistenza, a vedere il tempo di qualcosa di futile, passivo, che scorreva inesorabilmente e molto velocemente. Inoltre, con il tempo ho sviluppato una grande pazienza. Non fate caso però per prima con Heidi, con lei non vale, dopo 38 giorni di persecuzione, farebbe perdere pure la pazienza a Aro! Tornando a noi… Ogni secondo senza di lei è una tortura, ogni minuto un castigo, ogni ora una stretta al cuore. Mi è entrata dentro prepontemente. Si è fatta spazio nel mio freddo e duro cuore di pietra, cancellandomi la mia realtà e divenendo lei stessa quella realtà di cui vivevo. La prima volta che l’ho vista è stata quando un mese fa, mentre gironzolavo per queste angustie viuzze, per trovare un momento di pace e serenità senza quella gallina, ehm, Heidi, quando un odore delizioso di fiori freschi misto a fresia non mi ha incantato e l’ho seguito, portandomi in questo deplorevole luogo. Sono entrato, mi sono guardato attorno e poco dopo ho trovato l’origine di tale sublime odore. Una ragazzina minuta, dai lunghi capelli castani e dai profondi occhi color cioccolato, dalla pelle diafana quasi quanto la mia, dalla triste e malinconica, ma anche stanca espressione. Vorrei poterle togliere tutto quello che le fa del male, e darle tutto quello che vuole. Vorrei poterle donare tutto ciò che serve per farle affiorare e permanere uno suo dolcissimo sorriso – che non ho mai visto, ma che sono sicuro che ne abbia uno abbagliante – . Vorrei dirle che l’amo, che è la luce che rischiara le mie buie notti, la cosa più bella che vi è a questo mondo. Ma non posso. Sono un vampiro, un mostro e lei scapperebbe da me a gambe levate. Quindi mi accontento di rimirarla da lontano. Tenerla allo scuro della mia esistenza e bearmi di quel poco che mi porta tutto ciò. Spesso fantastico sul prenderla di sorpresa e farla diventare come me, ma ogni volta rinsavisco e mi do del mostro, per tale sogno abominevole. Come potrei mai toglierle la sua purezza e la sua deliziosa fragilità umana per una vita nell’eterna tenebra, marchiata dall’omicidio, dalla dannazione? Come? Ogni volta che faccio di questi pensieri, è sempre più forte il richiamo dell’abbandono della razionalità e della metrica del giudizio. … Ritorno al presente richiamato da un forte desiderio urlato da una mente umana. “La voglio vedere, voglio un appuntamento con lei” cerco la mente che ha fatto desiderato con tale ardore e che mi fa ruggire verde dalla gelosia, sapendo che la mia piccola umana è la vittima di quei desideri. Lo cerco nel pub con la mia vista acutissima. Eccolo. Un uomo su una quarantina d’anni portati bene, biondo cenere, capelli tagliati corti corti, occhi marroni e corporatura media e in forma, non magro, ma nemmeno grasso, dall’abbigliamento casual. “Voglio una relazione stabile con lei. Voglio una donna da trovare a casa ad aspettarmi da lavoro” ecco di nuovo un suo nuovo egoistico e riprovevole desiderio. Ve l’ho già detto che ho il potere di leggere i più reconditi desideri dell’animo di chi ho di fronte? No? Beh…comunque ora lo sapete. La rabbia mi monta addosso e inizio a guardare male quel depravato. Ma come si permette? Non si è fatto un conto di quanti anni di differenza ci sia tra loro due?! Ma come osa di pensare di trattare la mia piccola come una bambola di pezza! Ora lo ammazzo! Faccio per alzarmi, ma mi blocco all’improvviso. Per la rabbia mi sono distratto e tutti i desideri delle persone nel raggio di pochi chilometri mi vengono catapultati in mente, ma solo uno mi spaventa all’inverosimile. “Sarà la mia schiavetta per l’eternità, la mia amante. La trasformerò in una vampira. Non voglio sprecare tale bellezza umana e lasciarla all’usura del tempo!” Tale desiderio si accompagna ad un immagine agghiacciante. La mia piccola umana, non più tale, ma vampira sotto il gioco del padrone di tali pensieri. << Felix >> sibilo minacciosamente il suo nome. In meno di un centesimo di secondo sono già a correre tra le stradine di questa odiosa città alla ricerca di tale vampiro. Non gli permetterò di realizzare il più dannato dei miei incubi e quello di renderla una marionetta nelle sue perverse mani. Mai! Sfreccio a velocità inumana tra le vie di Volterra. Non mi importa di essere visto. Non mi importa di essere corso via da quel pub abominevole sotto gli occhi di tutti. Mi importa solo di lei. Che lei stia bene, solo di questo. Nulla a più senso. All’improvviso l’odore di quel maledetto mischiato al suo mi arrivano alle narici. << Fa che arrivi in tempo! Fa che arrivi in tempo! >> grido angosciato nella buia notte. Arrivo alla fine del vicolo, dove mi attende una scena agghiacciante: lei schiacciata al muro del vicolo cieco dal grande corpo di Felix, che perso il controllo della situazione, si sta nutrendo di lei. Lei svenuta tra le sue braccia. L’odore del suo sangue prezioso nell’aria. Lui famelico vampiro che si ciba di lei. E’ troppo per me . Lascio via libera al mio essere vampiro, liberandolo dalle catene in cui lo avevo avvolto e cercato di nascondere nei meandri più oscuri del mio essere, nei decenni passati. Un ringhio sovrumano mi esce dalla gola in protesta a tale scena, la mia vista che si imporpora e mi fa vedere rosso. Io accecato dalla rabbia mista a dolore, mi predispongo pronto a punire colui che sta facendo del male alla mia unica ragione di vita. Unica cosa che impongo al mio essere: uccidere Felix nel modo più cruento e doloroso possibile…
---SPAZIO AUTRICE--- Finalmente il mistero di quello dietro di Bella ( nella cover ) è stato svelato: Felix è il fortunato!Che ne pensate? Vi è piaciuto il nuovo capitolo? Grazie 1000 a tutti quelli che anno letto e sono ancora qui! Caspita, ma siete tantissimi! *O* in grazie enorme a belleculle e feudrin che hanno commentato! Me no male che si siete voi a sostenermi ^.^ così scrivo tanto ^_- Se vi è piaciuto il nuovo capitolo e avete 2 minuti,Commentate Please!!!!!!!!!!!P.s. scusate se ci ho messo tanto a postare ma ho revisionato i capitoli delle mie altre fic ( e lo sto facendo tutt’ora) e mi hanno presa un po’, quindi a giorni ripubblicherò in forma corretta e più tenace “When the Moon Wants ti protect his Sun”, per tutte quelel ceh hanno letto questa one-shot dico solo 2 cose: una è che vedrete ( se leggerete ) una Shaz in cui mostra di più il proprio carattere, per tutte quelle altre che leggono anche la Fic “When the Moon meets the Sun”, beh ..a giorni ci sarà il 5 capitol, quindi non perdetevelo, perché entrerà in scena Russell!!!!!!!!!
un SUPER-KISS!!!!!!!!! …ScarlettRose92
|