nonono come ho detto edward comparirà fra parecchio.. possono essere 20 cap se va bene. qui ora la storia si incentra su di lei.
cmq, ho deciso che posto il primo cap.. per il secondo dovrete aspettare un po. l'ho scritto ma devo sistemarlo e tutto.
buona lettura e fatevi sentire numerosi!! baci monica
----§ Axel §----
Col cuore il gola percorrevo il sentiero contorto nel folto e tetro bosco di querce.
Nel cielo non risplendeva nessuna stella tanto erano fitte le nuvole. Minacciavano tempesta.
Neppure uno degli argentati raggi lunari riusciva a far breccia.
Il lontano e stridulo verso di una civetta mi costrinse per l'ennesima volta a vagare con lo sguardo in cerca dell'ancora sconosciuto nemico, pronto ad avventarsi contro di me e l'alta figura che mi precedeva.
E' ridicolo. Chi vuoi che riesca a farti male ora come ora? Mi incoraggiai
Nessuno. In effetti, nessuno.
“Q-Quanto manca, Axel?” chiesi con voce timorosa e allo steso tempo ossequiosa.
Ancora adesso non saprei se fosse dipeso dala sua imponente massa corporea o dal senso di ubbidienza che mi sembrava doverosa nei suoi confronti.
Di sicuro, qualcosa provavo.
Ansia e trepidazione, per ciò che sarebbe accaduto a breve e... smania. Una smania smisurata di sapere. Tutto, ogni singolo particolare e dettaglio che Axel aveva appositamente evitato di dire.
Fremevo per l'impazienza di arrivare a destinazione, dentro le imponenti mura che circondavano Volterra.
E pensare che fino a pochi giorni prima quello era l'unico posto sulla faccia della Terra che avrei largamente evitato.
I Volturi, coloro che erano considerati dei reali per la nostra specie, dimoravano al suo interno.
Aro, Caius e Marcus. I 3 fratelli. I 3 grandi sovrani
Deglutì all'idea di ciò che stavo per fare.
Si, di certo se 3 giorni fa qualcuno me lo avesse raccontato gli avrei riso in faccia.
Io unirmi ai Volturi?
Una parola...Impossibile.
§ 3 giorni prima, §
Siberia-Lago Baikal, Riserva di BarguzinMi alzai, rinvigorita e piena di nuove energie,quelle rubate dal corpo, ormai esanime della lince che avevo appena cacciato.
Leccai avida gli ultimi residui di sangue sulle mie labbra e cercai di fiutare una nuova preda.
Ero sazia, ma più di una volta mi era capitato di rimanere a digiuno per settimane e quindi patire una fame atroce.
Individuai più a valle l'inconfondibile odore di un'alce.
Abbandonandomi all'istinto corsi rapida ed aggraziata fino ad arrivare ad una ventina di metri dall'animale.
Mi rintanai dietro ad un folto cespuglio e osservai la mia preda.
Un maschio. Forte e possente, dalle grandi corna e il manto folto e scuro.
Respirai nell'aria il suo odore dolciastro.
La sete, appena placata,tornò a bruciarmi la gola, appena attutita dal fiotto di veleno fresco che immediatamente mi inumidì la bocca.
I muscoli tesi e contratti, pronti al repentino slancio.
Con un movimento fulmineo scattai sulla mia preda, atterrandola.
I miei denti ne perforarono la tenera carne del collo.
Mi rilassai nell'assaporare il dolce nettare.. così dissetante.
Finito di bere mi alzai e con un gesto ,distratto e ormai abituale, della mano mi pulì la bocca.
Solo allora,il mio finissimo udito, percepì una presenza.
Un essere come me. Un vampiro.
“Tsz” sibilai seccata procedendo per la direzione opposta.
Non mi era mai interessato entrare in contatto con un altro della mia specie, specialmente con quelli tronfi e sprezzanti che vedevano in un loro nient'altro che un nemico da massacrare.
E io, di una lotta, proprio non ne avevo voglia.
Corsi lungo un sentiero di montagna fino ad una strada bianca, dove ripresi a camminare normalmente.
Quando udì chiaramente il rumore di passi mi voltai di scatto.
Dietro di me, a poche decine di metri, c'era il mio inseguitore.
La sua pelle era di un nero pallido, se si poteva dire, e gli occhi di un lucente color miele.
Era interamente vestito di nero. Maglia nera, pantaloni neri e una lunga giacca di pelle che gli arrivava al polpaccio.
Portava degli occhiali da sole.
Lo scrutai guardinga.
Chi mi diceva che , malgrado fosse vegetariano come me, non mi avrebbe attaccato?
“Chi sei? Che vuoi?” gli chiesi secca.
Lui con gesto fluido si tolse gli occhiali e mi squadrò senza fretta.
Alzò lo sguardo incatenandolo al mio.
“Non ti immaginavo...così” dichiarò sicuro con voce profonda.
“Così come? E chi diavolo sei tu per venirmi a dire 'ste cose?!” ribattei infastidita.
“Ah, si. . Allora credo che dovrò rimediare, vero? Sono Axel e sono qui per ordine dei miei superiori. Ho il compito di portarti al loro cospetto Isabella” rispose tranquillo.
“C-Cosa?!” esclamai sbalordita “E chi mi vorrebbe vedere? Non ho niente a che spartire con niente e con nessuno, io. Me ne sto tranquilla a farmi i fatti miei. Senza contare che non..”
“Non hai mai attaccato un umano o bevuto sangue, se non animale. Lo so, lo so. E' per questo che sono qui.” continuò lui.
Lo guardai strabiliata. Come faceva a saperlo?
“Chi ti manda?” chiesi allora con voce un po stridula.
“I Volturi. Desiderano, Aro in particolare, che tu ti unisca ad un.. diciamo insolito..gruppo scelto di vampiri di cui io stesso faccio parte. Perciò ora.. Isabella..dovresti seguirmi.”
I Volturi? Quei Volturi? Quelli che massacrano i neonati? Ormai ho 2 anni ma chi mi dice che non ne faccia ancora parte della categoria?
“No!” ribadii categorica e preparandomi ad un possibile scontro.
Lui prese un bel respiro e mi fissò intensamente. “Sapevano che avresti risposto così, per questo hanno deciso di mandare me a prenderti”disse avanzando, sempre sorridente, verso di me.
§
Ricordare ciò che mi era accaduto mi fece portare istintivamente il polso sinistro al petto, coprendolo protettivamente con la mia mano destra.
Guardai in cagnesco Axel.
Eccome se mi ci aveva convinto a venir fin qui. Mi aveva gentilmente convinta fratturarmi il polso, e per poco anche il braccio.
“Che c'è?” mi chiese lui accennando al modo in cui mi tenevo “Mica ti fa ancora male?!”alzò un sopracciglio scettico.
“No!” replicai “Ma sai, non è tanto comune oggi giorno essere presi e portati via con la forza. Mi hai fatto male!” protestai guardandolo male.
Era molto alto adesso che lo osservavo da vicino. Sull' 1 e 90.
Dopo un attimo di indecisione scoppiò in una vigorosa risata. “Scusa,scusa Isabella, Ma vedi dovevo portarti da loro, erano gli ordini. E poi sei tu che hai cercato di mordermi come una pazza, anzi mi hai morso birbantella” borbottò massaggiandosi l'avambraccio.
“Ben ti sta scimmione! Così impari a farmi entrare con la forza in quella tua setta, di cui, se ancora non è chiaro, non alcuna voglia di farne parte” ribadì dall'irriducibile testarda che ero.
“Si, si. Ma ora vieni su, che non dobbiamo farli aspettare.” mi esortò riprendendo a camminare.
Lo seguii ed a un certo punto deviammo in un piccolo sentierino, appena accennato.
Di fronte a me, in lontananza, riconobbi quella che doveva essere la base delle mura.
Deglutì, per l'ennesima volta, ed a un suo cenno mi avvicinai prudente.
“Ora useremo un passaggio segreto che solo in pochi conoscono. Lo so che è stupido ma.. acqua in bocca ok Isabella?” mi raccomandò portandosi un dito alla bocca, tanto per essere sicuro che avessi capito.
“Prima di tutto, Bella. Chiamami Bella. Secondo, chi ti dice che sia...saggio dire queste cose a me?” domandai dubbiosa.
“Semplice. Perchè stai per diventare dei nostri e quindi ti troverai molto spesso ad usarlo.” ripose soddisfatto mentre tastava la parete di mattonelle rossastre che gli stava di fronte.
Ad un suo tocco seguì un click meccanico che mosse solo una piccola parte dell'imponente parete
“Una porta..” mormorai davvero colpita.
“E che cavolo.. mi dimentico sempre qual'è quello giusto. Te lo dico già da adesso. Il 27esimo dal basso partendo da questo sassolino bianco” mi indicò con la punta dello stivale.
“Ok, così vengo qua e vi faccio secchi!” lo minacciai seria ottenendo solo di farlo scoppiare in una nuova risata.
“Oh si, adesso ne vedremo proprio delle belle” disse scherzoso mentre si infilava nella fessura.
La guardai titubante e solo dopo essere stata richiamata un paio di volte da un'impaziente Axel,mi decisi a seguirlo all'interno.