| Faccio di meglio che darvi uno splier: ecco a voi il capitolo!! Buona Lettura!!
§CAPITOLO 8§
Preferì non parlare a nessuno di cosa aveva sognato, tanto non ce n'era alcun bisogno. Era solo uno stupido incubo. La ragazza rimase comunque molto turbata durante il corso della giornata ma pian piano l'incubo iniziò a evaporare e divenne così solo un pensiero lontano. Passarono altri due giorni fino a quando decise di uscire di nuovo da casa, nonostante non pensasse più all'incubo da tempo. Uscì con Derek nel bosco per godere un po' della frescura degli alberi dato che la giornata era alquanto torrida. Dopo aver camminato per circa un'ora decisero di fermarsi sotto un'albero a riposare. Passò un'altra mezz'ora e intanto iniziava a farsi sera. Avevano passato un bel pomeriggio in allegria e la mente di Chrisite non era mai stata minimamente disturbata dai ricordi di quel terribile incubo. Stavano per alzarsi e andare via quando si sentirono afferrare dalla vita ma non fecero in tempo a reagire perchè divenne improvvisamente tutto troppo buio e silenzioso.
Il primo a riprendersi fu Derek. Era ancora nel bosco ma non aveva idea di dove si trovava. Provò ad alzarsi e constatò che riusciva ancora a reggersi in piedi. Si guardò intorno e, naturalmente, il suo sguardo cadde su Christie. E sul vampiro che le stava accanto. < Io non mi trasformerei se fossi in te> gli disse il vampiro. Stava giocherellando con un boccolo di Christie. Derek iniziò a vedere delle strane macchie rosse nel suo campo visivo. < Perchè, se no che fai?> disse Derek, aggressivo < La uccido> rispose il vampiro con leggerezza e, mentre lo diceva, strinse leggermente la mano intorno al collo della ragazza. Derek sbiancò e perse tutta la sfrontataggine. Si impose di calmarsi. Non poteva perderla. Continuò a osservare il vampiro. Gli sembrava di averlo già visto, ma dove poteva essere stato? < Io penso che forse tu ti ricordi di me> disse il vampiro, interpretando i suoi pensieri < Perchè dovrei?> Derek, controllandosi a stento, impiegò poco a ricordare. L'odore del vampiro gli portò alla mente ricordi lontani e molto, molto dolorosi. < Ho capito chi sei. Cosa vuoi da noi?> < Con calma, giovanotto. Non ho mai avuto l'occasione di presentarmi e mi sembra maleducazione non farlo. Mi chiamo Asher e, tanto per rispondere alla tua domanda, voglio vendetta> Asher lo guardava con occhi gelidi da predatore, cosa che, in fin dei conti, era e parlava tranquillamente, come se stesse discutendo del tempo o di un'altra stupidaggine simile, e non del fatto che aveva intenzione, con molte probabilità, di ucciderli. Derek sapeva che avrebbe potuto farlo, anche molto velocemente, non lasciando a loro neanche il tempo per rendersene conto, ma non doveva lasciarsi prendere dal panico. Non doveva e non voleva. Doveva prendere tempo per cercare il modo di portarla via di là. Si rese conto che Christie si stava lentamente riprendendo. < Bentornata fra noi, piccola umana> Lei rimase completamente immobile. Derek sentiva il cuore di Christie battere sempre più forte e se poteva sentirlo lui, sicuramente lo sentiva anche il vampiro. Iniziò a sudare freddo. Christie lo guardava con occhi imploranti ma lui non sapeva cosa fare. Non ne aveva la minima idea. < Mh... Cosa posso fare di voi?> Il vampiro girava intorno a loro con aria penierosa. < Vediamo, vediamo...> Derek non si accorse neanche che il vampiro si era mosso se non quando sentì un dolore fortissimo sul collo e poi un dolore tale da impedirgli di respirare, bloccandogli ogni facoltà motoria. La vista diventò annebbiata, la testa prese a girare. Riusciva a stento a mantenersi in piedi. All'inizio non capiva cosa gli stesse capitando ma all'improvviso, quando vide il sangue scuro colare sulla maglietta, tutto gli fu dolorasamente chiaro: lo aveva morso. Come avrebbe fatto ora a salvare Christie? < Derek!> Christie si precipitò da lui. < Sai, ragazzo, qual'è l'effetto che ha sui licantropi un morso di vampiri?> < E' mortale> rispose ansimando. Aveva bisogno di aria. < Benissimo, sei molto informato> Derek aveva la vista sempre più sfocata. < Chi ti ha detto di avvicinarti a lui, ragazzina?> Asher scaraventò Christie contro un albero afferrandola dalla spalla. Il rumore dell'osso della spalla sbriciolato contro l'albero e i gemiti soffocati di Christie erano come acido per Derek. Non riusciva a sopportarli. Si sarebbe fatto mordere altre cento volte da quel dannato vampito pur di cancellare per sempre dalla sua mente quei suoni orribili < Non toc...rla> Derek non riusciva quasi più a respirare. Cadde per terra. < Come?> Asher provava davvero gusto a prendersi gioco di loro: finalmente stava avendo la sua tanto desiderata vendetta. Il suo scopo era stato fin dall'inizio quello di ucciderli il più dolorosamente e lentamente possibile. Rise fra sé e sé. Erano anni che porgettava e aspettava questo momento e li guardava sempre più divertito mentre vedeva i vani sforzi del licantropo di avvicinarsi all'umana. Quando le arrivò vicino, Derek si rese conto con sollievo che Christie era ancora viva. Respirava anche lei a fatica ma era viva. Una chiazza di sangue color cremisi si stava allargando sotto la sua testa sempre più velocemente. Vedeva l'osso della spalla, o quello che ne era rimasto, e l'osso della gamba sinistra, spezzato anch'esso. Derek era disperato e a farlo stare così male non era il veleno che si diffondeva nel suo corpo, no, no di certo, ma era la sofferenza che vedeva negli occhi di lei. Era di nuovo per terra. Non aveva più la forza di alzarsi. Decise di rimanere lì a guardarla. Christie gli prese una mano mentre lo guardava negli occhi, intrecciando forte le sue dita a quelle di Derek, per quanto forte le potesse permettere la misera forza rimasta. Derek ricambiò debolmente la stretta. Non lasciarmi, pensarono, l'uno rivolto all'altro
Allora, che ve ne pare? Si sta mettendo male per Derek e Christie... Ma come andrà davvero a finire? Lo saprete nel prossimo capitolo! A presto!!!!!
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