| Oggi mi sento ispirata!!! questo è il mio capitolo preferito!!! spero che piaccia anche a voi...mi sono commossa scrivendolo!
15 - Le magie di Roma
Tommy si era aperto con me, mi aveva raccontato della sua trasformazione, del suo dolore per la perdita della famiglia; si era fidato di me. E l'unica cosa che ero stata capace di rispondergli erano state parole di scusa. Non ce l'avevo proprio fatta a raccontargli a mia volta la mia storia. Era ancora un dolore troppo fresco per essere raccontato a parole, ma, se un giorno mi fossi sentita pronta, lui sarebbe stato decisamente la persona giusta. Lo apprezzavo: sapeva quando insistere con me e quando invece doveva lasciar perdere, tacere. Mi capiva. In un mese e mezzo mi capiva già di più di quanto non lo facessi io stessa. Era un buon compagno di viaggio.
Accettai di buon grado la sua proposta di andare in Europa. Avevo sempre sognato di vedere Parigi, Roma, Vienna, Amsterdam... E ora questo mio sogno si stava avverando, non proprio nelle modalità che avevo sperato, ma ne ero comunque contenta. La prima tappa fu Roma, la città eterna. Un luogo magnifico, ricco di storia, di arte, di miti e leggende. L'atmosfera di Roma era unica. Mi riscoprii cultrice dell'arte. Apprezzavo oltremodo i differenti stili architettonici e mi divertivo come una bambina in un negozio di giocattoli a visitare i monumenti in giro per la città, seppure lo potessi fare solo alla notte. Davanti al Colosseo rimasi talmente a bocca aperta che Tommy, osservandomi, rise per circa mezz'ora. La sua risata non mi infastidiva più, anzi mi trasmetteva un senso di benessere e di serenità molto strano. Piano piano, nelle giornate senza sole, ci addentravamo in città, per scoprire quale effetto facesse su di me la presenza di così tanti umani. Certo, la prima volta era stata dura, ma, mano a mano che prendevo confidenza con il controllo della sete, tutto divenne più facile. Tommy invece, dopo essere passato alla dieta vegetariana, faceva un po' più fatica di me, tanto che una volta, per distrarlo dalla scia di un umano, fui costretta a tirargli un pugno e a stenderlo. E non perdeva occasione per rinfacciarmelo, colpito nell'orgoglio com'era. Ma in linea di massima tutto andava a meraviglia.
Una sera, come tante altre, ci sedemmo all'interno del Colosseo. Amavo farlo. Mi sembrava di essere seduta in un mondo parallelo, lontano dallo scorrere del tempo. Li, sentii per la prima volta il desiderio di raccontare la mia storia, la mia vita, il mio dolore, le mie gioie..insomma di raccontare me stessa. Presi fiato e mi buttai a capofitto in un racconto di tutto ciò che ero stata, mentre Tommy si limitava a sorridere, incoraggiandomi a continuare. Gli parlai di mio padre, di come fossimo simili caratterialmente, della nostra testardaggine, del nostro amore per la solitudine; di mia madre, quella sbadata sognatrice che più di una volta si era dimenticata di venire a prendermi a scuola; di Jacob, il mio amico licantropo che mi era stato accanto per tanto tempo fino alla trasformazione, di come mi aveva nascosta in quei 3 giorni di buio, di cosa aveva rischiato per me; di Angela, la mia amica così saggia e sincera; di Jessica, delle sue gelosie e della sua superficialità; di Mike, che aveva provato in ogni modo a convincermi ad uscire con lui... Gli parlai della mia migliore amica Alice, la mia quasi sorella sempre così allegra e frizzante; di Carlisle, il mio carismatico quasi – secondo padre; di Esme, la mia dolce e premurosa quasi – seconda madre; di Emmett, il mio quasi fratello strafottente ma simpatico; di Jasper, il mio quasi fratello sempre così calmo e modulato; di Rosalie, la mia quasi sorella pungente e critica... Ma soprattutto gli parlai di lui, del mio angelo, di come mi fossi innamorata già dal primo istante che l'avevo visto, di come avevo scoperto la sua natura e di come non me ne fosse fregato nulla, di come sapevo che il nostro amore avrebbe superato e sconfitto la sua sete, di come il mio cuore sussultava ogni volta che mi baciava o mi guardava, di come mi aveva salvato da quel segugio di James, della magnifica estate che avevamo passato insieme...della mia volontà di vivere l'eternità con lui e di come me l'aveva negata con decisione.. E gli parlai del mio dolore...di come poche parole avessero distrutto la mia vita in un modo così decisivo... Del mio incontro con Laurent e di quello successivo con Victoria, la vampira sadica dalla quale Tommy stesso mi aveva salvata...
Vidi Tommy ridere con me, soffrire con me, pensare con me, arrabbiarsi con me...e mi sentii fortunata. Nonostante tutto ero stata fortunata, se non altro perché adesso ero seduta accanto a una persona che ci teneva a me, e alla quale, anche se non me ne ero resa ancora conto, tenevo molto anch'io.
Il sole stava sorgendo e il mio racconto finì con le parole: “Tutto questo sono io..”
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