@ bella and edward italian forum -

MOONLIGHT RAINBOW, Collana: A cena col Vampiro

« Older   Newer »
  Share  
gaiottina1
CAT_IMG Posted on 8/7/2009, 17:52




Il sangue di Ethan era diventato il sangue di entrambi, lui era affondato dentro di lei e Liz era scivolata nella medesima solitudine eterna. Era il destino di tutti loro. Il dolce e protettivo capofamiglia Zachary, le sue creature Ethan e Pamela, il marito di lei Tristan e il destino di Matthew adolescente e scapestrato. L’unica ad essere ancora immune tecnicamente era la piccola Christabel. Lei sì che avrebbe potuto dirsi assolutamente normale se non fosse stato per la malattia grave e reale… Era stata adottata per questo
Se questo pezzo è nuovo, mi sembra superfluo. dà l'impressione di voler presentare tutti e subito. Se non è nuovo...amen mi sono sbagliata.

Ethan aveva fatto di tutto per evitare di trascinarla con sé. L’aveva licenziata in tronco dalla Terisoft. Eh sì, perché il ragazzo perfetto era anche il fondatore di un’azienda informatica. Liz ci era andata a lavorare come giovane promessa della computer grafica. Una azienda modernissima nel cuore di Forres a quindici miglia da Rochestr Manor. Beh a un certo punto quando ormai Elisabeth era plasmabile creta nelle sue mani, Ethan aveva deciso di essere troppo pericoloso per lei e l’aveva licenziata di punto in bianco. Tentativo estremo di cancellarla dalla propria vita.
Zachary le allungò una carezza timida sulla massa riccioluta:


Questo è un bellissim pezzo

non so se sono riuscita a distinguere le parti nuove. Dev dire che è un po' difficlie essere obiettiva dopo averlo letto tante volte. posso dire che è un buon attacco. Anche se la necessità di spiegare tutto subito io non la condivido troppo

Nel senso che un personaggio può essere appena tratteggiato e poi messo a fuoco meglio nelle pagine successive.

Insomma non modificherei ulteriormente
 
Top
*Nereide*
CAT_IMG Posted on 8/7/2009, 18:44




Non ho capito, hai rimodoficato il primo capitolo???
 
Top
gaiottina1
CAT_IMG Posted on 8/7/2009, 18:46




Folgo ha modificato il primo pezzo del primo capitolo, per presentare meglio i personagi. Che ne pensi mary?
 
Top
*Nereide*
CAT_IMG Posted on 8/7/2009, 18:54




Perche??? :o:
leggo e poi espongo!!!

Ora capisco il perche'...Praticamente si sono aggiunte spiegazioni!!Tipo come si sono conosciuti alla Terisoft(che onestamente all'inizio,quando lessi questo nome in un capitolo me lo aspettavo che avresti dato spiegazioni sul luogo dilavoro dove si sono incontrati)!!


CITAZIONE
Il sangue di Ethan era diventato il sangue di entrambi, lui era affondato dentro di lei e Liz era scivolata nella medesima solitudine eterna. Era il destino di tutti loro. Il dolce e protettivo capofamiglia Zachary, le sue creature Ethan e Pamela, il marito di lei Tristan e il destino di Matthew adolescente e scapestrato. L’unica ad essere ancora immune tecnicamente era la piccola Christabel. Lei sì che avrebbe potuto dirsi assolutamente normale se non fosse stato per la malattia grave e reale… Era stata adottata per questo

Si il pezzo e' nuovo,non ricordo che all'inizio si parlava delle malattia di Cristabel...io l' ho scoperto quando Arya parla con Pamela!!!

Cmq forse il pezzo della piccolissima presentazione dei personaggi puo servire al lettore per avere un quadro generale dei personaggi...che poi verranno approfonditi e scoperti successivamente!!!



Edited by *Nereide* - 8/7/2009, 20:11
 
Top
gaiottina1
CAT_IMG Posted on 8/7/2009, 22:02




Voi che ne dite ragazze tutte?
 
Top
folgorata
CAT_IMG Posted on 8/7/2009, 22:10




Ecco infatti il pezzo sul totale personaggi dovrebbe dare il quadro generale che il lettore aveva ritenendosi in twilight. Il libro è stto concepito dando per scontato, non posso riscrivere tutto... E la soluzione del sommarietto personaggi mi è sembrato pratico.
@ NeryMary
@ Gothica
I pezzi che ho aggiunto sono motli di più. Mi soprende che non ve ne siate accorte, vuol dire che è ben amalgamato... Mah a me dopo averlo riletto mi sembrava che il tutto fosse un pochino più introspettivo e profondo... e che prendesse di più... Modesta eh beh i pezzi aggiunti sono tanti e la modifica arriva fino al pezzo della camicetta blus esclusa.
 
Top
gothika85
CAT_IMG Posted on 9/7/2009, 01:46




la malattia di cristabel il fatto che sia ancora umana e la sacca di sangue endovena mi hanno fatta gelare, mi sono chiesta ops mi sono persa qualcosa per la via ç_ç
 
Top
folgorata
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 13:05




Capitolo 8
La preda



Liz si trovava ancora sul divano estenuata. Dopo Endora c’era stato il resoconto raccapricciante di Ethan e di Zachary. “Tre mesi”! Quelle due semplici parole non cessavano di rimbombarle nelle orecchie. Ethan intendeva lasciarla e restare per tre mesi in mezzo ai Quirites. Un brivido le scosse visibilmente le spalle. Ethan le accarezzò la mano e gliela strinse forte…
Quando Endora se n’era finalmente andata, Pamela, Tristan, Matthew, Christabel ed Elisabeth, avevano voluto conoscere ogni dettaglio della spedizione a Roma di Ethan e Zachary. Tutta la famiglia era ancora riunita nel salone a discutere. Solo due persone mancavano: Christabel che era andata a riposare, e Matthew che l’aveva accompagnata di sopra.
La mente di Elisabeth andò alle notizie raccapriccianti: la grotta sotterranea, la sala d’alabastro… I Quirites avevano costruito la sala d’alabastro dopo la sconfitta di Loch Ness. …Contro la ragazza della profezia, in pratica contro Elisabeth stessa! Alla parola “profezia”, gli occhi dei presenti si erano fissati su Liz…
«La notizia della nostra vittoria si è sparsa in tutto il mondo?!» ripetè Tristan incredulo.
«Non posso crederci» gli fece eco Pamela.
Tristan si massaggiava la fronte meditabondo: «Ripeti esattamente le parole di Palmira!»
«Oh no, basta!» si ribellò Ethan.
Liz si affrettò a cambiare argomento: «Tristan tu lo sapevi, che Ethan andava a chiedere di unirsi ai Quirites!»
«No» il volto scavato si rannuvolò «Non ho mai avvertito sensazioni connesse in qualche modo a ciò che è accaduto nella sala d’alabastro; è chiaro.»
«Ma tu lo sapevi, non dirmi di no.»
Gli occhi di Tristan si sottrassero: «Ethan mi aveva detto qualcosa prima di partire...»
Lo sguardo di Liz vagò all’intorno. Nessuna faccia stupita. Una ruga profonda le si disegnò sulla fronte. Lei era stata l’unica all’oscuro di tutto… Il grido di Zachary “Parla Tristan!” udito prima di inseguire Ethan nella foresta… Le riecheggiò nella mente. Forse era stato mentre era andata in cerca di Ethan, che Tristan aveva rivelato i piani del viaggio a Roma… Sembrava che tutti sapessero tranne lei.
«Ti saresti preocc…»
«Ok ok» lo zittì bruscamente e si lasciò andare sui cuscini. «Comunque non se ne parla di tornare dai Quirites».
«Liz. È quello che volevo...» bisbigliò Ethan.
«Lo so.» La voce di Liz risultò amara.
Tristan intervenne precipitosamente.
«Su, non litighiamo, adesso» rise. «Resta da capire chi fossero quelli dell’autostrada! Anche loro sapevano di noi.»
Elisabeth ricapitolò le ultime notizie sui nuovi esseri soprannaturali incontrati a Roma da Ethan e Zachary. Venire a capo di tutte quelle notizie non era facile. Le ninfe erano legate alla natura da millenni, alcune erano immortali altre vivevano molto a lungo senza mai invecchiare… Così avevano detto. La pelle argentata di Palmira alla luce della luna… Ma quella Palmira com’era? Proprio così tanto bella? I pensieri di Liz si accavallavano incessanti. La fronte era segnata da rughe profonde.
Liz si sforzò di mettere a tacere la voce della gelosia. Davvero non c’era da preoccuparsi?
La mente passò agli altri esseri misteriosi. Gli uomini vestiti di nero che sembravano aver cancellato la scorta dei Quirites.
La voce di Zachary la scosse. «Possibile Ethan che tu non abbia letto nulla nei loro occhi?» chiese il capofamiglia.
La bocca di Pamela era serrata a cuore, tutta di lato. Socchiuse gli occhi in direzione di Ethan e sibilò: «E allora perché quella faccia beata?»
Ethan sbuffò: «Non so come dire… Comunicavano una grande pace…»
«Erano i Guardiani della Francigena…» mormorò Liz a occhi chiusi. Il corpo faticava a riprendersi… Le energie la abbandonavano invece di ritornare… Perché nessuno parlava più? Perfino la mente cominciava a fare scherzi…
Le palpebre si riaprirono automaticamente…
Sette paia d’occhi la fissavano intensamente.
«Ho detto qualche cosa che non va?» chiese incerta.
Zachary annuì: «No» mormorò lentamente «Hai ragione. È proprio così… L’ha detto Palmira che era strano che ci avessero fatti passare!»
Gli occhi blu di Ethan le accarezzarono i lineamenti.
Elisabeth aveva appena dato soluzione al mistero degli sconosciuti dell’autostrada. Ora era evidente anche per gli altri: gli uomini in nero non erano altri che i famosi Guardiani della Via Francigena.
«Sei incredibile Liz» bisbigliò posandole un bacio sulle labbra.
L’amore di Ethan le si diffuse nelle vene. Era l’unica cosa che le restituisse un po’ di forza… In quell’istante un pizzicore si diffuse sulle braccia di Liz.
«C’è qualcuno» bisbigliò Pamela.
Non c’era bisogno che Pamela aggiungesse “qualcuno di vampiro”. Tutti avevano sentito l’odore.
Pamela, Tristan ed Ethan balzarono alla finestra.
«Somerset» annunciò Ethan secco.
«Somerset Blake?» Zachary saettò a vedere con espressione preoccupata.
Pamela sbottò: «Beh cosa state lì impalati? Se incontra Christabel...»
«È andata a riposare» masticò Ethan dirigendosi verso la porta. La faccia di Liz scivolò sotto la coperta. Pamela era davvero una madre apprensiva.
Uno ad uno, tutti i Rochester, tranne Elisabeth, sciamarono verso l’atrio per accogliere il vecchio e bisbetico vampiro Errante di Warwick. Lei rimase distesa sul divano. Era troppo stanca per comportarsi con educazione.
Un ringhio risuonò nell’ingresso. Somerset doveva essere entrato.
Le voci arrivarono attutite. Quella di Somerset era burbera e scortese. Ma a chi appartenevano quelle due con l’accento strano? Le ricordavano qualcosa. …Valacchi forse? Che cosa significava?
Liz scattò in piedi buttando le coperte di lato.

Somerset entrò nel salone delle feste prima che Liz ne uscisse. Il vampiro era ancora più eccentrico di come lo ricordava. I capelli neri scendevano sulle spalle, i baffi sottili erano arricciati all’in su. E al nodo vistoso della cravatta portava un spillone con una pietra incisa. Forse un’onice.
«Oh, la nostra eroina» disse incontrandola, lo strano vampiro con una smorfia.
La mano protesa di Liz fu del tutto ignorata.
Era sempre il solito scorbutico e Liz riguadagnò il divano dove si stese nuovamente a occhi chiusi.
La voce di Ethan la richiamò alla realtà. Sbattendo le palpebre, gli occhi di Elisabeth lo cercarono. Compitissimo il corpo atletico ed elegante era girato di spalle, preso a far accomodare due vampiri dall’aspetto rugoso.
La mente di Liz almanaccò: dovevano proprio essere i Valacchi, Dracula e Sofia.
«Siamo arrivati prima possibile» annunciava Somerset frattanto.
«E perché mai caro Somerset?» sorrise Zachary avvicinandosi all’ospite.
Somerset ballò sui talloni: «E me lo chiedi?»
«Temo di sì» ribadì Zachary, gli occhi rotearono smarriti.
Intanto si erano accodati anche gli altri e i divanetti Chippendale lungo le pareti si stavano riempiendo. Lo sguardo di Liz vagò intorno. Occorreva alzarsi? No, di spazio ce n’era ancora in abbondanza e la spossatezza era troppo grande. Perché quell’assurdo torpore?
Una voce vellutata la fece ancora una volta trasalire.
«È stata la bellissima notizia, ovviamente, a portarci qui» aveva precisato Dracula, l’anziano Valacco. Il viso rugoso era una ragnatela di soddisfazione. Aveva bloccato sul nascere la risposta di Somerset attesa da Zachary. E il vampiro di Warwick lo fissò in tralice.
«Deve trattarsi di qualcosa che ignoriamo» disse Pamela flautata levando di mezzo il vaso Lalique pieno di rose e asfodeli.
Gli occhi di Liz tornarono su Ethan. Il corpo longilineo si era seduto in poltrona con le gambe accavallate. Aveva un’espressione confusa. Anche lui, evidentemente nonostante la lettura degli occhi, non riusciva ad avere un’idea chiara di che cosa motivasse quella visita da parte di vampiri forestieri. Nessuno l’aveva del resto e il capo di Tristan, si era intanto chinato sul petto... L’arrivo imprevisto di tanti ospiti a casa Rochester poteva aver messo in moto la macchina del futuro. C’era la possibilità che nuovi eventi si stessero preparando. E che Tristan fosse stato raggiunto da nuove premonizioni… Liz abbandonò la testa sui cuscini.
«Ma insomma carissimi la vostra prova di forza è già leggenda» farfugliava intanto Somerset.
«Ne parla l’intero pianeta» rincarò Sofia, l’anziana compagna di Dracula.
Somerset sollevò le spalle: «Ne parlano solamente i bene informati! Altrimenti seremmo ben più numerosi stasera!»
Il sopracciglio alzato fu bloccato da un rintocco del battente sul portone.
Nessuno si alzò, ogni membro della famiglia Rochester teneva lo sguardo su Somerset e Dracula. L’espressione dei padroni di casa era quella di chi non ha capito e la bocca era socchiusa. A che cosa si riferivano i forestieri? Che cosa li aveva indotti a compiere migliaia di miglia? Quale prova di forza avevano dato i Rochester?!
Tuttavia mancò il tempo per replicare.
Fu questione di un istante e Matthew infatti ricomparve laconico: «È arrivato il clan di Cosmo.»
«Falli accomodare Matthew. Che cosa aspetti?» affettò Pamela scuotendosi dallo stupore.
Il nuovo arrivo smentiva Somerset, evidentemente anche altri erano a conoscenza della “prova di forza di Rochester”!
«Oh siamo stati preceduti!» fu il saluto dei due Caldei, entrando. Cosmo aveva una lunga barba grigia e Chandra era rimasta, allo stile degli anni ’70. «Bene, un saluto ai nuovi governanti.» L’antico parente di Lenith accennò un lento inchino.
Zachary si affrettò ad abbracciarlo.
I Caldei erano tra gli alleati più fedeli dei Rochester. Migliaia di anni prima, Lenith ne aveva usurpato la sovranità e l’odio di Cosmo era ancora vivo.
Quando terminarono i saluti, Ethan si fece avanti cautamente. «Forse è meglio fare un po’ d’ordine…» La voce era ferma e nessuno osò contraddirlo. «In che cosa consiste la bellissima notizia per cui sei qui, Somerset?» articolò lentamente.
«Un po’ di calma, ragazzo… Io…»
Ethan rinunciò ad avere una risposta da Somerset e sbuffò: «Sofia?»
La compagna di Dracula, raccolse le rughe in un sorriso altamente compiaciuto: «Ma il vostro exploit Ethan! Che altro diamine?»
«Chandra?» Obbiettò Ethan senza battere ciglio.
La giovane Chandra aveva forse uno sguardo più veloce da leggere. Aveva vent’anni, quando era stata trasformata. Era accaduto durante un viaggio intrapreso in oriente sulle orme dei Beatles. Giunta nell’antica Ur, le idee innovatrici di Chandra avevano conquistato Cosmo al punto da indurre l’anziano astrologo a renderla un essere immortale che lo affiancasse negli studi.
La speranza di Ethan non andò delusa. La più giovane dei Caldei sorrise: «Sembra che voi due, tu e Zachary, abbiate fatto fuori da soli Hector e nove Quirites!»
«E vi meravigliate se siamo qui?» Dracula si sbracciò platealmente.
La scorta era stata dunque realmente distrutta! E ciò aveva condotto ben cinque vampiri a Forres: dalla contea di Warwick, dalla Valacchia e dalla Mesopotamia! Ethan schiuse le labbra e fissò Zachary.
Lo sguardo del capofamiglia era sbarrato e ben fisso al tavolino di fronte. Infine il professor Rochester mormorò:
«Forse c’è stato un equivoco… Mi spiace che abbiate fatto tutta questa strada…»
«Ecco. Lo immaginavo…» fu il commento stridulo di Somerset.
«Cioè. Se Hector e la guardia sono stati distrutti…» si corresse Zachary.
«Ah, è vero allora!» esultò Dracula facendo l’occhiolino a Sofia.
Ma Zachary lo interruppe: «Fatemi parlare… Ma, dicevo, non siamo stati noi!» concluse con un lamento.
«E chi se no?» sbuffò Cosmo. Il Caldeo dalla lunga barba era arretrato, con espressione inorridita.
Ethan fece un sospiro… e Zachary andò in suo soccorso.
«Pensiamo che siano stati i Guardiani della Via Francigena...»
«È ciò che subito abbiamo pensato! Ma poi riflettendo… Non è possibile!» esclamò scandalizzato Somerset.
Zachary scosse la testa: «A quanto pare, tutti sanno dell’esistenza di questi Guardiani.»
Chandra mormorò: «I Guardiani sono tornati da quando i Quirites hanno riempito il regno di esseri soprannaturali, Zachary…»
«I Guardiani erano spariti dopo le crociate» confermò Dracula…
Somerset incenerì il Valacco: «Perché allora hai detto anche tu che erano stati i Rochester?»
«Se fossero stati i Guardiani, a eliminare i Quirites, avrebbero distrutto anche loro!» sibilò Dracula.
Somerset si arricciò un baffo: «E perché mai avrebbero dovuto eliminare i Rochester? I Rochester non uccidono umani!»
La risposta di Dracula non si fece attendere: «Ethan e Zachary avevano gli occhi bianchi quando erano in Italia!»
«E tu come fai a saperlo. C’eri?» incalzò Somerset Blake
«Ho ancora le mie fonti – rispose Dracula piccato - E si tratta di testimoni diretti!»
«Chissà che cosa hai capito. Sei talmente incartapecorito da essere diventato sordo!» sbuffò Somerset.
Il sibilo proveniente dal petto di Dracula non prometteva niente di buono. L’accenno alla sua decrepitezza… era gravemente indelicato. La pelle avvizzita di Dracula e di Sofia era la prova delle crudeltà commesse in passato. La più celebre efferatezza delle quali rimaneva innegabilmente l’abitudine di tenere le prede umane agonizzanti, ma ancor vive, infilate su pali di legno. …Ai tempi era sembrato un buon modo per avere sempre scorte a disposizione e Sofia era veramente dispiaciuta di non poter trovare una giustificazione migliore. Certo ora, sia lei sia Dracula erano umiliati dal ricordo del passato. Quanto almeno erano riconoscenti ai Rochester per averli accolti nella loro cerchia. Ed erano anche speranzosi che, prima o poi, il mondo avrebbe cominciato ad apprezzarli per i vampiri che erano diventati e non più per ciò che un tempo erano stati. Pur tuttavia, il cambiamento era stato tardivo. La pelle segnata dalle rughe, il corpo nodoso e i capelli, che erano neri solo in forza di una robusta tintura, erano lì a dimostrarlo.
La preoccupazione per uno scontro tra vampiri che avrebbe compromesso gli arredi fu chiaramente leggibile sul viso di Pamela.
La flessuosa sirena dei Rochester si lanciò a mani avanti: «Forse signori non sapete nulla delle nep…»
«Pamela… » il richiamo di Ethan risuonò secco e perentorio.
L’espressione di Pamela, da allarmata per l’integrità delle supellettili, divenne smarrimento.
«Nep…?» ripetè Somerset, socchiudendo gli occhi.
«Sono delle…» cominciò Pamela.
«Pamela…» il dolce rimprovero di Zachary indusse la nuora a tacere. La vampira dalla chioma color miele, sbuffando e ondeggiando tornò a sedersi.
Seguì un breve momento di silenzio al termine del quale il Valacco dimostrò di aver dimenticato l’insulto di Somerset.
«Beh, mantenete pure i vostri segreti» disse Dracula. E aggiunse: «Per me, caro Somerset, le fonti che ho, rimangono affidabili…»
Un sospiro di sollievo si levò dal seno di Pamela ma il momento di quiete fu interrotto presto da un altro assalto.
A parlare fu cosmo dei Caldei: «È evidente che sono stati i Rochester…» mormorò in un mezzo sorriso di sufficienza. «E comprendo perfettamente perché vogliano tenerlo nascosto.»
«Ma hanno quegli occhi anormali, non vedi?» protestò debolmente Somerset.
«Signori… – Zachary fece un lungo sospiro – vi ripeto che non abbiamo eliminato i Quirites.»
«Va bene, va bene, Zachary, abbiamo capito» concesse Sofia.
«Ma non devi convincere noi, …quanto piuttosto, Lenith» terminò Cosmo dopo un attimo di sospensione della frase.
La questione dei Quirites e di che cosa potessero pensare dell’eliminazione dei propri uomini non si era ancora posta all’attenzione dei Rochester. Grazie a Cosmo, ora invece era divenuta questione di massima urgenza.
Somerset assunse un’aria cupa: «Sicuramente i Quirites staranno già prendendo provvedimenti…»
«Bisogna immediatamente spiegare che non c’entriamo nulla» disse Ethan tra i denti.
«Non sarà facile ragazzo, – ammonì Cosmo accarezzandosi la barba – mi risulta che stiano già organizzando le loro creature.»
Un morsa agguantò il petto di Liz.
Un nuovo attacco dei Quirites! Cosmo lasciava intendere di essere bene informato. La mano di Liz massaggiò gli occhi chiusi ma a parlare fu ancora Ethan.
«Che cosa stanno organizzando? Che cosa intendi per “creature”, Cosmo…?» incalzò.
«Beh i Quirites hanno proposto patti di non belligeranza a molti dei vecchi nemici dei vampiri» spiegò il capo‑clan dei Caldei. «Creature del regno di mezzo… dotati di strani e particolari poteri…»
Chandra fece udire la propria voce: «In due anni ne hanno raccolti di mostri. Satiri, centauri, ninfe, e i loro incroci con umani.»
«Incroci con umani?» Ethan parve scuotersi dalla cupezza.
«Sì, quelli delle ninfe per esempio sono mortali e alimentano la prostituzione» Chandra si fermò.
Liz chiuse gli occhi. Il silenzio rendeva evidente l’interesse generale e la hippy del clan Caldeo continuò: «Gli incroci dei satiri, con la loro impulsività, sono tutti nella malavita.»
«I centauri sono atleti formidabili» mormorò Cosmo occhieggiando.
La notizia si depositò lentamente nelle coscienze. Un esercito dagli enormi poteri agli ordini di Lenith… Gli Esseri di Mezzo non erano stati creati al solo scopo di difendersi bensì per costituire un vero esercito e attaccare i Rochester!
«Beh! Un esercito di mortali… che pericolo volete che rappresenti?» a parlare era stato Matthew finalmente.
«Infatti! È per questo che siamo qui. – Esultò Dracula – E poi i Quirites ormai sono terrorizzati!»
«Sono cosa?» ripeté Matthew. «Allora è vero, hanno paura di noi!»
«Eccome!» rincarò Sofia.
«Questa è una piacevole novità» osservò Pamela con voce annoiata.
Dracula si avvicinò agli asfodeli e vi immerse il naso bitorzoluto: «Vedete… Pensavamo che non tardaste a raccogliere alleati e a sferrare un attacco.»
«È per questo che siamo qui» ripetè Sofia e Dracula aggiunse: «E poi francamente non ritengo che abbiate alternative.»
«Dovevate pensarci prima di sterminare Hector e la guardia!» rise Cosmo e strizzò un occhio in direzione di Ethan…
Ethan alzò un dito per replicare ma un nuovo rintocco del battente al portone lo fermò.
Il corpo di Liz non si scomodò ad alzarsi. Un nuovo arrivo a quel punto, non poteva più dirsi una sorpresa.
Come previsto altri vampiri fecero il loro ingresso cerimonioso. Erano i membri superstiti del clan Tangvald dalla Norvegia, i parenti di Pamela, ed entrarono in grande stile. Elegantissimi come sempre, Balthasar, il creatore di Pamela, aveva capelli nerissimi divisi in due bande ai lati del viso scarno; Greta acconciata con un caschetto di capelli bruni marcato da piccole onde attaccate alla fronte. La sorella di Pamela era rimasta all’anno 1920 in cui era stata trasformata e il punto di forza della sua eleganza risiedeva nelle collane e nelle scollature lunghissime. Nonché, dettaglio non trascurabile, in un lunghissimo bocchino d’argento. Inutile da utilizzare per la funzione sua propria, tra le dita diafane e sovrannaturali, ricordava col suo brillare una bacchetta magica.
Entrarono pieni di entusiasmo e affetto come loro abitudine. Liz scivolò sui cuscini.
«Liz! Non saluti Greta?» flautò la voce di Pamela. «Liz? Ma che cos’hanno tutti ‘sta sera? Tristan è in trance da una buona mezz’ora.»

Gli occhi di Ethan andarono ad Elisabeth.
Il capo di Liz era riverso all’indietro, gli occhi erano chiusi.
«Liz?»
Elisabeth neppure si mosse.
Ethan in un lampo fu al suo fianco.
«Liz!» la voce roca si ripetè. Le mani di Ethan cominciarono a scuoterla per le spalle. «Liz!» ripetè.
Il professor Rochester saettò fino al divano dove Elisbeth giaceva inerte.
«Ethan che cosa fai?» la voce di Zachary risuonò alle spalle. Liz restava immobile.
Le braccia di Ethan la strinsero forte. Le labbra cercarono febbrilmente quelle di Liz e le coprirono di baci.
«Che cosa succede?» La voce di Zachary era quieta, profonda. Il bacio di Ethan si prolungò come se avesse potuto infonderle la vita.
«Ethan!» il richiamo di Zachary ebbe la meglio. Ethan alleggerì il tocco delle labbra.
Stava per staccarsi quando un fremito percorse il viso di Liz.
Ethan si avvicinò di nuovo ad Elisabeth.
Doveva baciarla. Baciarla ancora…

«Amore!» Il fremito divenne un bacio, morbido e appassionato. Liz gli stava accarezzando la testa. «Liz!» ripetè Ethan.
«Che c’è?» Le lunghe ciglia di Liz si sollevarono sugli occhi cerchiati.
La mano di Zachary indusse Ethan a scostarsi ma le dita dei due giovani rimasero intrecciate.
Zachary la esaminò, facendo domande…
In un’eco lontana, la voce di Zachary chiese quieto: «Da quanto non mangi Liz?»
Liz sorrise: «...Da un po’, credo...»
«Ma non eri andata caccia con Tristan e Pamela…?» bisbigliò Matthew avvicinatosi un momento prima.
Liz annuì, ridendo debolmente: «...Non mi piacciono le lepri… Era solo per farmi rivelare qualcosa...»
«Oh Liz!» il mormorio di Zachary era carico di disapprovazione.
Ethan la abbracciò di nuovo stretta.
«Stupida, stupida» bisbigliò nella massa di riccioli castani…
Il professor Rochester si assentò velocemente e fu di ritorno nel giro di un paio di minuti.
«Ecco qua!» annunciò mostrando un bicchiere. «È il sangue umano per Christabel. Dovrebbe rimetterti in piedi.»
Liz lo succhiò avidamente, senza discutere. Gli occhi di Ethan non si staccavano da lei, neppure per un istante.
Quando ebbe terminato, lui le cinse i fianchi e l’aiutò ad ergersi in piedi. «Adesso dovranno scusarci tutti. Devo portarti a caccia» sorrise.
Gli occhi di Liz affondarono in quelli del suo sposo. Nel brusio generale, allontanandosi, udì solo il commento di Greta e la risposta di Pamela.
«Ma che cosa è successo?»
«Quello non è amore. È una malattia!»
Appena fuori dal portone, Ethan le porse il braccio: «Dammi la mano» ordinò secco.
«Ma Ethan…»
«Niente ma. Fai come ti dico» il tono di Ethan era perentorio.
Lasciando che un risolino le sfuggisse dalle labbra, Liz si lasciò cingere per la vita. Non si era ancora ben preparata, che Ethan si era già lanciato nella foresta. Smaterializzandosi tra gli alberi, saltando da un ramo all’altro, tenendola stretta a sé come una bambina.
Le improvvise cadute, i salti in alto, i tronchi evitati all’ultimo istante… Le labbra di Liz gorgogliarono di felicità e di risate. Era come un tempo… Anzi meglio, molto meglio. Da umana le veniva da vomitare…
Ethan la depose dolcemente su un masso del lago.
«Aspettami qui» sussurrò fissandola intensamente con gli occhi di lapislazzuli.
«Ma Ethan…»
«Ho detto, aspettami qui» ripeterono le labbra carnose di Ethan.
Da quanto tempo non lo vedeva così felice! Le pareva un secolo.
Gli occhi di Liz seguirono Ethan allontanarsi a grandi passi nella foresta, alla luce del tramonto, con i capelli neri selvaggi agitati dalla brezza. Che cosa era successo a Roma per cambiarlo tanto? Fino alla settimana prima, l’amore era avvelenato dai sensi di colpa… Adesso la accudiva come se Liz fosse la cosa più preziosa della Terra…
Il sole declinava lentamente sulle acque del lago.
D’improvviso, dal folto delle cime degli alberi in lontananza, si levò uno stridio e un volo di gazze azzurre. Le labbra di Liz si incresparono in un sorriso. Ethan sarebbe stato presto di ritorno.
Di lì a poco, infatti, Ethan comparve con in braccio qualche cosa di grosso. In un balzo la raggiunse e le depositò ai piedi la preda. Gli occhi di Ethan erano ridenti e orgogliosi. Sembravano dirle “Hai visto come sono stato veloce?”, “Che bella preda ho cacciato per tè?”
Un’onda calda di amore e riconoscenza invase il petto di Liz.
Era una cerva ancora calda ed era così dolce! Una mano di Liz le accarezzò il muso mentre le labbra si avvicinavano alla gola per dissetarsi.
Le energie tornarono rapidamente a fluire nelle vene e Liz scattò in piedi.
«Cacciamo!» la voce le uscì tanto felice da sorprendere lei per prima.
«Andiamo» disse Ethan e la mano pallida e forte strinse dolcemente la sua.
Cacciarono fino a tardi, rotolandosi nell’erba umida a intervalli regolari. Ethan sembrava il ragazzo fiducioso che doveva essere stato, quasi duecento anni prima, da sottotenente di vascello sulla Queen Mary!
Poi infine si erano seduti tra i pini di Caledonia e Ethan stava terminando di acconciarle i capelli in una lunga treccia.
«Stai ferma» le ordinò con sguardo concentratissimo. Ogni tanto infilava tra le ciocche, delle infiorescenze di erica. «Questa è l’ultima…» mormorò raccogliendo un rametto fiorito ma il bisbiglio si interruppe improvvisamente e lo sguardo di Ethan si sollevò sulla foresta buia.
Il corpo di Liz entrò in tensione. Una corrente elettrica le percorse le braccia. Vampiro. L’odore era inconfondibile.
Le labbra di Ethan sibilarono e il corpo si rannicchiò in posizione d’attacco.
Un fruscio fu accompagnato da una voce: «Rochester? Siete i Rochester?»
Ethan sibilò e un ringhio uscì dal petto di Liz.
«Cerco la casa dei Rochester!» a parlare era una figura alta ancora avvolta dall’oscurità.
Il vampiro si avvicinò quel tanto che bastava per mostrarsi alla luce lunare.
«Nept» esclamò Liz stupita. Era l’Errante creatore di Tristan. Gli occhi petrolio analizzarono il vampiro. Perché il volto giovane di Nept mostrava nuove rughe? Gli occhi di Liz si socchiusero sospettosi. Di che crimini si era macchiato l’Errante per esser tanto cambiato d’aspetto?
«Ah, meno male, siete voi» sbuffò il vampiro. «Ci sono anche Luna e Venus al lago.»
«Che cosa ci fate qui?» Ethan non si era ancora completamente rilassato.
«Siamo andati a Loch Ness sperando di trovare casa vostra…»
«Ma Venus non stava con i Quirites ultimamente?» mormorò Liz. La voce tuttavia risuonò perfettamente udibile.
«Liz, non ti avevo riconosciuto …così» sorrise Nept.
Le mani di Liz andarono istintivamente ai fiori tra i capelli.
Il forestiero riprese: «Comunque sì, Venus si era trasferita a Roma. Ma dopo Loch Ness… ha lasciato i Quirites – riprese Nept – In ogni caso di voltafaccia ce ne saranno ancora…»
«In che senso?» indagò Ethan.
«Un sacco di gente passerà con voi ora.»
La fronte di Ethan si solcò per un ruga profonda.
«Bene, seguiteci, – disse infine – facciamo strada.»
In un balzo, Ethan era già in piedi. E tenendola per mano guidò Elisabeth nella foresta.
La smaterializzazione del ritorno, con gli sconosciuti al seguito, non fu piacevole come era stata l’andata… E tuttavia, per Liz terminò comunque troppo presto.


Vai al capitolo 9


Edited by folgorata - 5/9/2009, 18:37
 
Top
gaiottina1
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 14:18




Sono solo alle prime righe. Oggi sono cinguettante ma puntigliosa. perchè dici "L'aspetto era di almeno due galassie superiori". Galassia è un termine che evoca futuro. Loro sono nati in un' altra epoca in cui di galassia manco si parlava

La sede tutto legno e design della Therisoft restava l’indimenticabile testimone della nascita del suo amore per Liz. Un brivido percorse la spina dorsale. C’era da sperare che non diventasse testimone di ben altro.

Qui ho un vuoto di memoria. Perchè Ethan ha questo scrupolo/dubbio? Rinfrescami

Una vibrazione del cellulare sulla natica
Il particolare anatomico non èstrettamente necessario secondo me, forse meglio in tasca

«Dove?» ringhiò infine. Ivetri dei finestrini vibrarono in risonanza
 
Top
folgorata
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 14:26




Gaia,
Tristan nel capitlo precedente, ha avuto la premonizione della strage alla terisoft

Ok correggo il resto :-)
 
Top
gaiottina1
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 14:38




CITAZIONE (folgorata @ 10/7/2009, 15:26)
Gaia,
Tristan nel capitlo precedente, ha avuto la premonizione della strage alla terisoft

Ok correggo il resto :-)

Mi ero dimenticata che nella premonizione della strage fosse specificata la terisoft, pensavo alla strage e basta, che non fosse indicato il luogo :woot:
 
Top
gaiottina1
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 15:15




Ciao ragazze tutte.
.
Io ho un dubbio. Avete capito voi come fa Ethan a riconoscere l'uomo davanti la Terisoft come l'uomo della visione di Tristan ?
 
Top
gothika85
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 16:07




CITAZIONE
Che cosa stava inventandosi il genitore?

@folgo: non sarebbe più fluido:
Ma di cosa andava blaterando il genitore?
 
Top
*Nereide*
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 17:46




Woooow!!La corsa contro il tempo m'ha messo un ansia!!!Fantastica!

CITAZIONE
Io ho un dubbio. Avete capito voi come fa Ethan a riconoscere l'uomo davanti la Terisoft come l'uomo della visione di Tristan ?

Dal giubbotto di uno e dall'impermeabile dell'altro credo,visto che li ha citati nel capitolo precedente!!!Gli saranno rimasti impressi gli indumenti !

CITAZIONE
La sede tutto legno e design della Therisoft restava l’indimenticabile testimone della nascita del suo amore per Liz. Un brivido percorse la spina dorsale. C’era da sperare che non diventasse testimone di ben altro.

Forse si riferisce al fatto che la sede non diventi testimone anche di una strage fatta da due vampiri!!!
 
Top
folgorata
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 21:24




Evviva NeryMery allora si capiva!!!! Baci baconi, sul naso sopratutto!!! :-)
 
Top
176 replies since 25/6/2009, 01:39   5741 views
  Share