@ bella and edward italian forum -

La Sedicesima Notte, Collana "A cena con il vampiro"

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Dubhe.~
CAT_IMG Posted on 8/7/2009, 19:27




mi piace questa ff.. spero che continuerai presto ^^
 
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gaiottina1
CAT_IMG Posted on 8/7/2009, 21:18




@dubhe
Certo che cotinuo!!!
Aspetta e vedrai...
 
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Dubhe.~
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 14:28




si si aspetto *_*
 
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folgorata
CAT_IMG Posted on 12/7/2009, 13:22




Ma insomma Gaia, non posti più?!?!?!
Siamo ansiose di conoscere gli sviluppi!!
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Dubhe.~
CAT_IMG Posted on 12/7/2009, 15:22




gaia infatti!! quando posti??
dai che siamo curioseeeeeeeee image
 
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Dubhe.~
CAT_IMG Posted on 12/7/2009, 15:42




aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah
allora spero che risolverete presto i macelli per continuare.. =D
 
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*Nereide*
CAT_IMG Posted on 13/7/2009, 18:13




Come sta andando con il nuovo caP??? ^_^
 
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gaiottina1
CAT_IMG Posted on 13/7/2009, 20:19




@nereide. dillo a folgorata che pensa a tutte le fic tranne che alla mia! :sick:
 
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folgorata
CAT_IMG Posted on 14/7/2009, 01:38




@ Gaia
Mannaggia a te, ingratitudine fatta persona. Sono le 2,32 e sono qui che mi spupazzo di tuoi personaggi. :-) Sta venendo una bellezza. Ti sei giocata Lilith in modo stupendo con le loro emozioni. Se non avessi dovuto intortare la profezia avrei avuto da sistemarti solo le virgolette i punti a fine frase, che continui a dimenticare. La cosa dei punti potrebbe essere legata a crisi abbandoniche. I punti sono rivelatori. Io più sono incavolata, più ne metto.
Stesera noterete che ho moderato il linguaggio. Gaia mi stai influenzando! mi censuro da sola le parolacce! Dove andremo a finre!
 
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gaiottina1
CAT_IMG Posted on 14/7/2009, 14:13




Cap 7


Roma - Prima parte



Elizabeth

Non avrei mai pensato che potesse accadere una cosa simile, non a me, non a noi. Gli avvenimenti di cui siamo stati vittime io e Ethan si sono susseguiti a ritmo tanto vorticoso, ci hanno travolti con una intensità tale da sembrare irreale e con noi tutto ciò che abbiamo costruito fino a questo momento.
Seduta davanti ad un antica specchiera decorata con foglie in oro, mi torturo la chioma selvaggia con una spazzola a chiodi, cercando di dare un senso e un perché a tutto ciò che è accaduto la mattina dopo il matrimonio. Le immagini del ricordo sono ancora tutte lì davanti agli occhi come se tutto fosse appena accaduto.

-Ethan, ragiona. Liz sarà molto più al sicuro con noi che qui da sola-
Zachary sta finendo di riempire la piccola valigia nella sua stanza. Piega meticolosamente la camicia immacolata e la ripone con cura nel bagaglio. Poi si raddrizza, le mani pallide sui fianchi, inquadra bene Ethan. Io accanto a lui lo cerco con gli occhi, speranzosa che le sue argomentazioni riescano a convincerlo. Sono ancora un po’ in soggezione davanti a mio suocero; lui è così…autorevole, anche nell’aspetto, con quel pizzo grigio immutabile disegnato sul mento che gli conferisce un tocco di eleganza e di fascino non comune. Chissà che tormento per le impiegate del Museo di Storia Naturale di Aberdeen. E’ il degno padre di un ragazzo mozzafiato come Ethan.
Ethan si passa una mano fra i capelli e sbuffando mi guarda con gli occhi blu profondi, in un modo che tradisce tenerezza e rimprovero. È combattuto, gli si legge in faccia, vorrebbe ma teme.
«Non posso certo lasciarla qui indifesa con il mio odore addosso.»
Non parla con me, pur guardandomi, si rivolge direttamente al padre.
La consapevolezza di portare il suo odore addosso, per un attimo mi fa accapponare la pelle. Il pensiero che qualcuno possa percepire Ethan su di me, il pensiero che lui stesso chissà quali odori senta sul mio corpo…
«Né, d’altra parte, posso condurla così, a Roma, direttamente nel covo di Lenith e dei Quirites come un bocconcino appetitoso,»
La sua apprensione è palpabile, si riflette sul viso.
Uffa! Lo sapevo che, nonostante le apparenze, non si sarebbe convinto!
È il mio turno adesso.
«Ethan se conta qualcosa il mio parere, preferisco venire a Roma con te. Mi sentirò molto più al sicuro che qui da sola come alla mercè di chiunque. »
Avevo giocato la carta giusta. Ethan dopo un attimo di riluttanza mi strinse a sé baciandomi la fronte. Ho socchiuso gli occhi, certa di aver appena ottenuto la garanzia di un viaggio per Roma con la mia famiglia…
Naturalmente non è stato necessario neanche discutere sull’opportunità della partenza. Nessuno di loro può pensare di rifiutare aiuto a Balthasar per liberare Agatha, men che mai se si considera che si tratta del clan di Pamela che è sorella di Agatha e di Rebecca! Neanche la partenza di Cristhabel era mai oggetto di discussione; d’altra parte Tristan e Pamela la consideravano loro figlia a tutti gli effetti e non l’avrebbero lasciata sola a Forres.
Io mi sono liberata dell’apprensione di Endora grazie alla scusa di un viaggio di nozze organizzato da Pamela a sorpresa. In tutta sincerità preferirei di gran lunga che fosse vero.
All’aeroporto di Fiumicino, ogni componente della famiglia Rochester ha portato con sé uno stato d’animo diverso. Matthew è eccitato, come per una gita scolastica. Zachary lo considera come un figlio e gli altri come un fratello, anche se si è unito al clan in tempi recentissimi. Il più giovane dei miei cognati è troppo impegnato a fare l’impertinente con Cristhabel, di soli tre anni più piccola di lui ma tecnicamente sua nipote. La piccola Rochester adottiva, come me unica umana in una famiglia di esseri sovrannaturali, scuote la testa di riccioli rossi tenendo il mento all’insù per contrastare con un comportamento altero gli scherzi irriverenti di Matthew. Potrebbe benissimo passare per una vera Rochester anche lei; la malattia esiziale di cui è affetta la rende pallida quasi allo stesso modo. Tristan è imperscrutabile come al solito, anzi forse di più. È il più emaciato e magro dei fratelli, concentrato nel solito eloquente silenzio. Pamela comprensibilmente angosciata e dall’aspetto fragile, conserva la bellezza regale che le è connaturata. Ethan guardingo e diffidente, tiene stratta la mia mano come se temesse potessi allontanarmi all’improvviso e sfuggirgli. Zachary determinato e sicuro, guida tutti noi.
Io…Non so dirlo, mi sento impaurita,dissociata dalla mia vita reale e catapultata in un universo parallelo, ingiusto ma vero.


Sbatto la spazzola sul ripiano prezioso davanti a me facendo tremare una fila di flaconi e boccette piene di liquidi colorati. Infilo le mani nei ricci e stringo forte. Come abbiamo potuto essere così imprudenti e farci catturare così!
La mente torna ancora al ricordo degli avvenimenti appena trascorsi.

Siamo sul luogo dell’appuntamento concordato con Balthasar, a Ponte Sant’ Angelo che collega direttamente la terraferma al più noto Castello. Il fato ci ha assistito fino a quel momento regalandoci una giornata grigia abbastanza da risparmiare ai Rochester i guanti e le sciarpe che hanno portato per riparare la pelle dai raggi del sole. Sfavillare come rubini in pieno centro storico non sarebbe il massimo della discrezione. Ci siamo separati per perlustrare meglio i dintorni e osservare eventuali movimenti sospetti. Zachary e Matthew fermi sotto uno dei giganteschi angeli del Bernini che fanno la guardia al ponte; Tristan e Pamela nell’antistante Piazza Adriana, io e Ethan proprio all’entrata del Castello, il luogo ufficiale stabilito per l’appuntamento. Durante il viaggio ci siamo confrontati su ciò che potremmo trovare al nostro arrivo. Balthasar ci ha assicurato un incontro discreto per spiegarci i dettagli del piano per liberare la figlia. Non ci ha mai sfioratol’idea di una trappola.
Siamo nervosi e guardinghi; Ethan cerca di incrociare lo sguardo di tutti coloro che si avvicinano all’entrata, nello sforzo concentrato di avvistare gli occhi familiari di Balthasar. Io, non posso più accontentarmi della mano stretta nella sua e mi sono abbarbicata ostinatamente al suo braccio. I volti mi sembrano tutti uguali ma io non potrei essere di nessun aiuto, visto che non ne conosco l’aspetto.
Mentre guardo con apprensione in ogni direzione per ogni volto, un gruppo di esseri nerboruti sbucano improvvisamente dal nulla, alle nostre spalle. Non appena ho avvertito il tocco freddo e rude sulle braccia ho capito. Io e Ethan veniamo trascinati di peso verso un furgone dai vetri oscurati. Dopo la sorpresa iniziale, comincio a dimenarmi scalciando come meglio posso ma ogni tentativo di colpire i nostri assalitori è vano e mi procura solo un gran male. Non posso vedere cosa stia facendo Ethan e se la sua reazione abbia più successo della mia. Lo spero, ma lo sbattere dello sportello del furgone sigilla in fondo a me la sensazione che ogni cosa da quel momento sarebbe andata storta.
È avvenuto tutto rapidamente e in maniera pulita, senza dare nell’occhio. In pochi secondi il nostro arrivo a Roma si è trasformato in un rapimento in piena regola, e la nostra organizzazione approssimativa si è rivelata un punto di debolezza imperdonabile.

Appoggio la fronte sul ripiano freddo che ho davanti. Io e Ethan siamo stati separati ed è più di una settimana che non lo vedo e non ho notizie di lui. Condotti in questa fortezza sotterranea dislocata non so dove nella città, aspettiamo di conoscere il significato della farsa assurda.
Siamo stati traditi da Balthasar, non c’è altra spiegazione, era tutta una trappola …Ma perché? Agatha è davvero prigioniera di Lenith? O anche questo era solo uno stratagemma per catturare i Rochester?
Una cosa è certa, quattro di noi sono ancora liberi, avranno sicuramente assistito all’agguato. Qualcosa dovranno pur inventarsi.
Mi aggrappo alla speranza disperata che Ethan sia non sia lontano in questo momento e soprattutto che non gli sia successo niente. Ma sono tremendamente angosciata da mille interrogativi: perché tenderci il tranello? Perché separarci? Sicuramente i Quirites credono che siamo gli unici della famiglia ad essere venuti da Forres, altrimenti non avrebbero agito prima di essere certi di averci tutti in pugno.
Questo gioca sicuramente a nostro favore. Mi sforzo di riepilogare ancora una volta ciò che è successo, nel tentativo di capire ma nessuna delle mie domande trova risposta.
Rialzo la testa con grande fatica; il senso di vuoto e di angoscia che sento è opprimente.
In questo istante un ombra improvvisa si erge davanti a me nello specchio. Se non ne avessi visto il riflesso non avrei potuto accorgermi della sua presenza. Un vampiro maschio dai tratti asiatici si è materializzato alle mie spalle.
Dev’ essere quello che hanno chiamato Iago. È arrivato, con passo leggero e con movimenti fluidi, e ora si avvicina a me, senza toccarmi. I capelli lisci e setosi fluttuano liberi a ogni movimento.
«Mia cara Elizabeth è un vero piacere averti tra noi.»
La voce sicura e bassa mi provoca un brivido, di paura.
Faccio appello a tutto il coraggio rimastomi e ne armo la voce:
«Non è l’espressione giusta, direi piuttosto…rapire te e tuo marito per averti fra noi, ecco avevi dimenticato questa parte.»
Essere velenosa nei confronti di questa creatura malvagia mi viene del tutto spontaneo.
«Non essere astiosa cara, la tua presenza e quella del tuo consorte è giustificata da un motivo ambizioso e scientifico. Ci sono grandi progetti per la nostra specie. Avrai l’onore di unirti alla nostra famiglia.»
Lo dice senza mezzi termini, il tono è quello di un capo; che sia il marito della famosa Lenith? Impossibile, Ethan mi ha rivelato che Lenith è in realtà ermafrodita e per nulla monogama. Non mi ha rivelato altro ma di certo sarà una vecchia perversa con decine di amanti giovani e compiacenti di entrambi i sessi. Forse Iago è uno dei favoriti. Solo per questo dovrebbe farmi un po’ pena…
«Ho già una mia famiglia, sono sposata con Ethan Rochester.»
Cerco di darmi un tono che scacci la paura.
Ma Iago continua il suo affondo come se non mi avesse sentito:
«La famiglia che andrai a formare sarà unica, avrai il privilegio di unirti a me, così come ha deciso la mia signora: sarai la mia consorte.»
Parla passandomi la mano con fare suadente lungo la schiena, il suo tocco è viscido e gelido e provoca un prepotente e immediato senso di ribrezzo. Ancora non ho compreso appieno il significato delle sue parole.
«È un grande onore sai, molte donne vorrebbero essere al tuo posto.»
Mi guarda sibillino per studiare le reazioni del mio viso. Sono immobile come una sfinge.
«Il fatto è, che tu mia cara, hai gli occhi del colore di Zoroastro... E questo non è sfuggito alla nostra signora.»
Essere immobile non mi costa granchè vista l’assurdità dei suoi programmi. Sono stordita da ciò che ascolto, non mi sento in grado di formulare un pensiero coerente nella testa. Che cosa c’entra il colore dei miei occhi… E che cosa mai può saperne Lenith dal momento che non l’ho mai vista? È una cosa abominevole ciò che si sta prospettando. Non lo permetterò mai e soprattutto non lo permetterà Ethan….
Iago deve scambiare il mio mutismo per una valutazione della prospettiva, perché continua incoraggiato e ancora più sicuro di sé. Un lampo lussurioso gli attraversa gli occhi violacei, poi passa la viscida lingua da rettile sulle labbra pallide e con la mano gelida mi sfiora il collo con un tocco leggero, un gesto che vuole essere sensuale. È solo terribilmente disgustoso.
«Fra poco sarai una di noi e...»
La misura è colma. Di scatto mi alzo e girandomi lo fronteggio. Mi sale un gorgoglio rabbioso.
«Ma tu credi realmente che io possa lasciare Ethan, mio marito, per quel verme schifoso che sei? Morirei piuttosto!»
La conclusione della frase è veramente infelice...Tanto succederà comunque, sono stata solo una sciocca a ricordarglielo.
«Mia cara, non sarà certo Ethan a poter scegliere.»
Mi cinge la vita con un braccio guidandomi verso la porta. Sembra un abbraccio ma in realtà, la sua è una presa ferrea. Mi oppongo con tutte le forze a questo contatto obbligato ma è come cercare di spostare una montagna.
Iago non si scompone neanche, anzi, aumenta la morsa ancora di più, obbligandomi ad un contatto profondo avvicinando addirittura il suo naso ai miei capelli. Che essere disgustoso.
«Se non rischiassi di rimetterci la vita ti prosciugherei in questo momento, hai una fragranza così... così….invitante, ma ho ordini superiori.»
Si ritrae dalla mia chioma con espressione frustrata. Reprime visibilmente il desiderio ambiguo del mio sangue e il piacere provocato dalla prospettiva di godere di me come donna. Lo sento esaltato nella voce e nei movimenti, non può fare a meno di fingere contatti casuali per mettere le luride mani addosso al mio corpo.
«Quando Ethan lo verrà a sapere, morirai schifoso bastardo!»
È una certezza, non avrebbe trovato pietà neppure se solo una piccola parte di quanto promesso si fosse avverato.
Sorride maligno.
«Vedremo.»
Mentre Iago mi trascina per il corridoio tenendomi stretta a sé, ecco i miei desideri prendono forma. Vedo Ethan, dall’altro capo dello stesso corridoio. Cammina affiancato da due robusti militi. Mi sembra che uno dei due abbia partecipato al nostro rapimento, forse si tratta di Hector.
Ethan cammina con il volto alzato, fiero come sempre, i capelli in disordine, deve aver lottato. Il cuore mi si stringe nel petto, è come se un raggio di sole fosse filtrato nella cortina densa della disperazione. È vivo, sta bene, è qui davanti a me, posso abbracciarlo, stringerlo…
Scatto per corrergli incontro. Anche lui mi vede, prima di me, ma non appena incrocio i suoi occhi, qualcosa di invisibile mi ferma. Sono colpita dall’odio e dalla violenza concentrati nello sguardo. Guarda prima me, poi si sofferma sul mio carceriere. Non conosco questo volto di Ethan, ancora non so del suo aspetto feroce, conosco solo il ragazzo che amo e che mi ricambia con un sentimento profondo. In questo preciso istante intuisco che in lui c’è molto di più, c’ è qualcosa di perverso e cattivo che affiora in questo momento dallo sguardo, qualcosa di mortale.
La voce di Ethan risuona bassa e potente anche alla distanza.
«Togli le mani di dosso a mia moglie.»
Iago indietreggia istintivamente di un passo e con riluttanza obbedisce. Io approfitto del suo attimo di indecisione e copro la distanza che mi separa da Ethan con una corsa, mi tuffo tra le sue braccia.
Il suo odore mi riempie subito il naso e i polmoni: buono, familiare, rassicurante.
Vorrei che quest’abbraccio non finisse mai. Stretta a lui, desidero che tutto ciò che sta accadendo sia solo un brutto sogno.
 
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folgorata
CAT_IMG Posted on 14/7/2009, 14:16




L'hai interrotto nel punto giusto :-)
 
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*Nereide*
CAT_IMG Posted on 14/7/2009, 18:13




Bene...ecco che inizia il "soggiorno" per niente piacevole a Roma!!!
Iago mi fa ribrezzo :sick:
Descrizone perfetta della ferocita' dello sguardo di Ethan!
Fantastico Gaia!!!
 
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gaiottina1
CAT_IMG Posted on 14/7/2009, 20:11




@grazie Nereide! quando leggi tu sono strasicura sei un'osservatrice imbattibile! :woot:
 
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heidi.96
CAT_IMG Posted on 14/7/2009, 22:31




fantastici e ben rivisti anche se prima erano molto più proibiti.
ho notato che non so se nel primo o nel secondo chappy ai omesso la seduione di emmet che da quanto ho capito si può intendere come mathew in questo caso o hai fatto onfusione con i nomi oppure c'è un pezzo che non mi quadra mi spieghi, perfavore???

grazie baci
 
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gaiottina1
CAT_IMG Posted on 15/7/2009, 07:16




CITAZIONE (heidi.96 @ 14/7/2009, 23:31)
fantastici e ben rivisti anche se prima erano molto più proibiti.
ho notato che non so se nel primo o nel secondo chappy ai omesso la seduione di emmet che da quanto ho capito si può intendere come mathew in questo caso o hai fatto onfusione con i nomi oppure c'è un pezzo che non mi quadra mi spieghi, perfavore???

grazie baci

Emmet non fa più parte della storia, di conseguenza neanche la sua seduzione...o meglio non fa parte di "Questa" storia.
Matthew è una new entry. Ha 16 anni, massiccio, vampiro, si trasforma in animale quando e come vuole. sente i primi turbamenti adolescenziali per Cristhabel, ragazzina adottata da Pamela e Tristan. Cristhabel ha una malattia che la porterà inesorabilmente alla morte; solo allora potrà anche lei essere trasformata. E' l'inizio di un altro sensuale innamoramento.
 
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178 replies since 24/6/2009, 17:29   9418 views
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