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| Primo Capitolo –A new nightmare… my nightmare- Camminavo senza sosta in un corridoio lunghissimo e stretto. Buio. In fondo al mio cuore, c’era solo angoscia. Paura. Si, ero terrorizzata… ma senza un perché. Non conoscevo la ragione del mio turbamento. Sapevo solo che non potevo fermarmi. Dovevo continuare a camminare, dovevo arrivare… ma dove? Non lo sapevo, non sapevo nulla, l’angoscia e il panico crescevano ad ogni passo, mentre il mio cuore batteva come un tamburo: tum-tum… tum-tum… Potevo sentirlo chiaramente, il mio battito cardiaco. Era rapido ed irregolare. Impazzito. Davanti a me, il nulla. Dietro me, il niente. In me, solo terrore. Una luce squarciò le tenebre. Era un piccolo spiraglio, che brillava fioco attraverso la fessura di una porta semiaperta poco lontano da me. Corsi, inciampando nei miei passi, e la raggiunsi. Afferrai la maniglia tremando, ed entrai. Mia nonna, la mia adorata nonnina che avevo perso da alcuni anni, era lì, di fronte a me, e mi fissava meravigliata, incredula… <<kya…>> Una voce celestiale ruppe il silenzio, cullandomi ed emozionandomi come fosse la prima volta. Trattenni il respiro, in attesa. Lui entrò, e mi si accostò, abbracciandomi. C’era il sole, e la sua pelle diafana brillava, di una luce intensa, luminosissima, accecante… La nonna ci guardava, tesa e pallida: e adesso? Come avrei fatto a spiegarle che Edward era…? Aprii la bocca per parlare, anche se non sapevo cosa dire. Lei fece lo stesso, ed entrambe ci fermammo, imbarazzate. Ma perché mia nonna era in una posa tanto strana? Sembrava cingesse l’aria… E, soprattutto, perché ripeteva ogni mio singolo gesto? Oh, cielo, no! Quella non era la nonna…. Quella… Quella ero io… Il mio volto era devastato dalle rughe, pallido, spento… Io ero vecchia… Ed Edward era accanto a me, sorridente come sempre, sembrava non farci caso… Io ero vecchia, cadente, orribile. Lui era bello, giovane, perfetto, eternamente diciassettenne, anche se lo specchio non rifletteva il suo volto diafano, angelico, perfetto e irreale. La differenza tra noi, adesso era spaventosamente evidente. Avrei voluto urlare, ma non lo feci. Ero troppo sconvolta per poter dire o fare qualsiasi cosa… <<kya, mia adorata, buon compleanno…>> sussurrò piano, chinandosi a baciarmi sulla guancia. Quella guancia così orribilmente deturpata dalla vecchiaia… che contrasto inquietante vi era tra la mia pelle raggrinzita e la sua, diafana e perfetta, senza la minima traccia d’imperfezione… <<come hai potuto permettere che…?>> Il mio urlo isterico fu l’ultimo atto di quell’orribile, spaventoso, terrificante, inquietante viaggio onirico. Mi svegliai ansante, sudata, agitatissima, riversa sul pavimento della mia cameretta. Un tuono mi fece sobbalzare, bene… dunque pioveva. Grandioso! Sarei stata tutto il giorno con lui… Con Edward. Già… e che cosa gli avrei detto? Come avrei affrontato l’argomento? Eh, si… Perché quello era davvero il giorno del mio compleanno. Adesso, avevo diciotto anni, uno in più di lui. Un’inezia, se si considera che, in fondo, lui di anni ne aveva quasi centodieci. Lentamente mi tirai su: era ancora prestissimo, ma di dormire proprio non se ne parlava… e se avessi fatto un altro incubo? No… l’unica cosa che desideravo ora era vedere il suo sorriso sghembo, ascoltare la sua voce cristallina e vellutata, perdendomi nei suoi occhi sfavillanti d’oro e di topazio… un mare infinito d’ambra… il mio mare, dove sarei volentieri annegata… Si, io amavo Edward Cullen, e volevo diventare come lui, per stargli accanto, per sempre… per l’eternità… Dovevo solo convincerlo a trasformarmi, a farmi diventare una vampira. E dovevo farlo subito. Non c’era tempo da perdere… Io, giorno dopo giorno, invecchiavo sempre più, mentre lui rimaneva sempre lo stesso, un eterno diciassettenne… Non potevo rimanergli accanto in quel modo, non volevo… E se non mi avesse dato ascolto, mi sarei arrangiata diversamente… Solo di una cosa ero certa: l’agnello si era stufato, ed era pronto a tirare fuori le unghie, perché l’unica cosa che desiderasse veramente, era poter diventare un leone, a sua volta, per amare senza pericolo il leone che, contrariamente ad ogni logica, l’aveva scelto… Si, basta indecisioni e tentennamenti… basta dubbi… basta se, basta ma, basta forse… Io volevo quello, solo quello per il mio compleanno… un morso da Edward… Non si sarebbe potuto tirare indietro, non questa volta… In fondo, era pur sempre il mio compleanno, no?
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