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Anche io le ho scritte tutte su un Documento Word Pad, quelle che preferivo <3
Eccole qua:
• Invece, ad aspettarmi fuori dalla porta della classe, appoggiato al muro -
la cosa più simile a un dio greco che avessi mai visto -, c'era Edward.
• Non riuscivo a immaginare un angelo più splendido. In lui non c'erano imperfezioni da correggere.
• «I tuoi istinti umani...», m'interruppi, e lui attese che completassi la frase. «Be', mi trovi minimamente attraente anche in quel senso?».
Rise e mi arruffò i capelli quasi asciutti.
«Non sarò un essere umano, ma un uomo sì».
• «Devo cantarti qualcosa per farti addormentare?», chiese interrompendosi.
«Ah, certo. Come se potessi dormire con te accanto al letto!».
«Lo fai sempre».
«Ma prima non sapevo che fossi qui», risposi seccamente.
«Be', se non vuoi dormire...», suggerì, ignorando il tono della mia voce. Sospesi il respiro.
«Se non voglio dormire...».
Fece una risatina. «Cosa preferisci fare?».
Non potei rispondere subito.
«Non saprei», dissi infine.
«Quando avrai deciso, dimmelo».
• Mi fermai a riflettere, però senza spostarmi. Desideravo tornare in braccio a Edward ma temevo di avere l'alito pesante.
• «Stavi dormendo sodo; non mi sono perso niente». Il suo sguardo si accese. «I discorsi li avevi già fatti».
• Affondai la faccia nella sua spalla.
«Ti amo», sussurrai.
«Tu sei la mia vita, adesso».
Non ci restava più nulla da dire. Mi cullò, avanti e indietro, fino a quando la luce del giorno non invase la stanza.
• Decidere cosa indossare fu difficile. Dubitavo che esistessero dei manuali di bon ton che consigliavano l'abbigliamento giusto per accompagnare il proprio fidanzato vampiro a casa della sua famiglia di vampiri.
• «Ma cosa devo fare con te?!», esclamò esasperato. «La prima volta che ti bacio, mi assali! La seconda, mi svieni tra le braccia!».
• «Che sei caduta da due rampe di scale e hai sfondato una finestra. Devi ammettere che ne saresti capace».
Queste sono le più belle in assoluto. Anche se ogni singola parola scritta in quel libro è stupenda.