@ bella and edward italian forum -

Al Centro Esatto Dell'Universo, Jacob and Renesmee

« Older   Newer »
  Share  
Nessie
CAT_IMG Posted on 1/4/2012, 13:03




Jacob




Oh per l’amor del cielo, Jake piantala!
La voce di Leah pervase la mia mente, riscuotendomi dal flusso dei miei pensieri.
Ti lamentavi di meno quando Bella stava per trasformarsi in una succhiasangue! Si lamentò nuovamente il mio comandante in seconda, la mia Beta.
Sai, Leah le dissi, scrollandomi l’umidità dell’alba dal pelo lungo e folto. Se ti danno fastidio i miei pensieri, dovresti smettere di ascoltare e farti gli affari tuoi, una volta tanto!
Leah era molti chilometri più a ovest rispetto a me, che stavo controllando il lato opposto della casa dei Cullen. Socchiusi leggermente gli occhi e vidi che stava raggiungendo le zone dove io e Nessie eravamo soliti andare a caccia. Chissà se era più tornata senza di me? E se no, aveva abbastanza riserve di sangue per sopravvivere ad uno scontro?
Erano passate settimane dal giorno in cui i Volturi erano venuti a farci visita, due giorni dopo sarebbe stato capodanno, e di loro non si era più saputo niente. Edward non riusciva a sentire i loro pensieri, Alice non vedeva nulla, a parte un sacco di macchie nere e noi licantropi non avevamo sentito nessun odore anomalo.
Avevo cominciato a pensare che, avendo vissuto così tanto tempo con i vampiri, il loro odore non mi desse più fastidio e che il mio subconscio lo avesse catalogato come innocuo e quindi qualcosa da non considerare. Ma anche Sam e gli altri non avevano sentito nulla di strano in arrivo, nessuna morte ingiustificata nelle zone vicino Forks.
Qualcosa non quadrava.
Già, ma sai è un po’ difficile ignorare qualcuno che urla come un pazzo! Ringhiò di nuovo Leah.
Cercai di ignorarla, avevo già troppi problemi per dover anche badare a lei.
Io proprio non ti capisco. Continuò, sapendo che stavo iniziando ad innervosirmi ma tanto ci era abituata. Fino all’anno scorso non avevi ancora mai visto Renesmee in quel senso. E adesso che l’hai baciata, perché non vuoi essere più solo suo fratello, sei entrato in stato vegetativo e non fai che lamentarti. Ma diavolo sei innamorato di lei e lei ha ricambiato il bacio, perché cavolo continui a piagnucolare?
Io non sto piagnucolando! Protestai offeso.
Oh si che lo fai, sembri un neonato che vuole il latte. Si intromise Seth, che si era appena trasformato, coprendo il lato a sud di casa Cullen.
Ma la volete piantare voi due? Cos’è avete fondato un fan club per spettegolare sulla mia vita?
Continuai per un po’ a borbottare su quanto quei due fossero irritanti, poi alla fine mi arresi e spiegai tutta la situazione. Da una parte avevo bisogno che quei due stessero un po’ zitti, perché mi stavano davvero irritando ma avevo anche bisogno di qualcuno con cui parlare, che mi consigliasse su come affrontare una discussione con Nessie, in cui avrei dovuto rivelarle molte cose sul nostro rapporto.
Il problema non stava nel fatto di avere paura di stare con Nessie. O meglio, sì era anche quello un problema perché Bella mi avrebbe staccato la testa non appena avesse saputo che avevo cominciato a pensare a Nessie in quel senso, ma di tutti quello era il male minore.
E dove sta il problema? Chiese insistente Leah, mentre rincorreva un alce tra gli alberi.
Smettila di fare il cucciolo! La rimproverai.
Allora rispondi alla mia domanda.
Il problema sta nel fatto che non le ho ancora detto nulla dell’imprinting.
Ecco quello era l’enorme problema. Non era una cosa facile andare da una persona e dire: “ehi c’è una cosa che mi sono dimenticato di dirti: da quando sei nata sei diventata il centro del mio universo!”
No, non era una cosa facile. Soprattutto se la persona in questione era Nessie.
Ero terrorizzato dalla reazione che avrebbe avuto. La conoscevo meglio di me stesso eppure non avrei saputo dire come avrebbe reagito, speravo solo che avrebbe capito.
Mah, ti avevamo detto tutti di non tenerle nascosta la cosa tanto a lungo. Disse Seth, con una nota di soddisfazione nella voce, visto che per una volta lui era nel giusto.
Certo, facile per te che hai avuto l’imprinting con una ragazza della tua età e che non è figlia della tua quasi ex ragazza!
Ahah, già.
Ridacchiò Seth, ricordando il casino in cui la sorte mi aveva ficcato. Non trovi una nota di ironia in tutto questo? Forse la vita ha davvero il senso dell’umorismo!
Se è così, io non lo trovo divertente.
Dissi avvilito, mentre mi dirigevo più a nord. Sono stato proprio un idiota. Ieri sera avrei dovuto dirglielo e invece non l’ho fatto!
Umm
, fece Leah pensando ad un modo delicato per dirmi ciò che aveva in mente. Allora sei fottuto.
Grazie mille per il supporto, eh.
Sempre a tua disposizione.


Staccai qualche ora dopo, il sole stava ancora nascendo e quando passai davanti a casa Cullen per recuperare il mio giubbotto di pelle e la moto, l’abitazione era silenziosa come al solito. Riuscivo a sentire il respiro di Nessie al piano di sopra, mentre dormiva beatamente nella camera da letto che una volta era appartenuta a suo padre.
Ripensare al bacio della sera precedente mi fece venire voglia di correre come un pazzo verso la porta, volare su per le scale e piombare da lei per svegliarla e baciarla di nuovo. Ma non l’avrei fatto. Sapevo che anche per Nessie le cose erano cambiate, da più di un mese avevo notato che l’affetto di amicizia che nutrivo nei suoi confronti era svanito. E un nuovo filo ci aveva avvolto, un filo più forte e più stretto.
-Jake- qualcuno chiamò il mio nome. Mi voltai di scatto e vidi Bella in piedi sull’ingresso che mi guardava con sguardo interrogativo. –Che stai facendo?-
-Ciao Bells- la salutai, cercando di fingere indifferenza –Stavo per andare a casa-
-Ti va di entrare un momento? Ti offro qualcosa da mangiare, credo che ci sia ancora qualche avanzo del gelato che Nessie ha mangiato ieri sera-
Ecco, perfetto. Bella mi aveva già beccato e mi stava attirando con la scusa del cibo per staccarmi la testa, come aveva già tentato di fare sette anni prima.
-Emm, okay- risposi con una certa esitazione, però alla fine mi rimisi le chiavi della moto in tasca ed entrai in casa, seguendo Bella.
Mi accomodai sulla sedia della penisola che divideva a metà la cucina e osservai la mia migliore amica prendere una vasca da un chilo di gelato dal frigorifero per poi mettermela sotto il naso. Ero tentato di mangiarmi tutto il gelato al cioccolato che Nessie aveva avanzato, ma decisi che non era il caso, dato che l’espressione di Bella mi faceva intuire che non mi avesse invitato dentro solo perché mi vedeva un po’ patito.
-Ci sei solo tu?- chiesi, dato che quella mattina Emmet e Jasper avevano appena montato il turno di guardia.
- Sì- annuì Bella con un sospiro –Edward e Alice sono andati a caccia, Rosalie ed Esme controllano mio padre e Carlisle è andato a prendere un po’ di sangue per Nessie- si fermò come se quel pensiero le facesse male –Nel caso fosse necessario- aggiunse poi.
Conficcai con forza il cucchiaio nel gelato e cominciai a disegnarci dei piccoli cerchi. Senza alzare lo sguardo chiesi –Come sta?-
-Bè, credo che questa domanda dovrei farla io a te- osservò Bella, senza lasciare trasparire nessuna emozione.
Stavo per completare un cerchio, ma il cucchiaio mi scivolò di mano disegnando una lunga linea diritta in mezzo alla vaschetta.
Da quando Bella era diventata una vampira aveva acquisito anche il dono della perspicacia, quando era umana non arrivava facilmente a trarre le conclusioni giuste o almeno ci metteva un po’ di tempo. Adesso mi ritrovavo nei casini perché nasconderle qualcosa era diventato dannatamente difficile. Così decisi di non tirarmi indietro, confessai, consapevole delle conseguenze che avrebbe portato.
–Non pensavo che sarebbe stato così difficile- ammisi, ammettendo la mia colpa.
-Umm, nemmeno io- concordò.
Rimanemmo in silenzio per lunghi minuti, dove nessuno si mosse. Il tempo si fermò in quell’istante imbarazzante.
-Sai, quando mi parlasti per la prima volta dell’imprinting, mi chiesi se ci sarebbe mai stata una ragazza alla tua altezza dopo tutto il male che ti avevo fatto- disse Bella con un lieve sorriso sulle labbra.
Alzai di scatto lo sguardo su di lei, era...felice? non aveva alcuna intenzione di staccarmi la testa? Di squartarmi, di uccidermi a morsi o che so io?
Ma mi lasciai scivolare via la tensione e, con una risata lieve quanto il suo sorriso dissi –Scommetto che non ti saresti mai immaginata una cosa del genere-
-No- concordò lei –assolutamente no-
-E’ cominciato tutto un mese fa-, decisi di dirle la verità, tanto l’avrebbe scoperta comunque. -All’inizio non ci avevo fatto molto caso perché era cominciato in modo graduale, poi con la storia di Harvard le cose sono precipitate e, l’altra sera, quando sono andato a prenderla è successo. E non le ho detto la verità-
-Lei ti ama Jake- mi rivelò Bella, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo -da quando è nata. Tu le appartieni, come lei appartiene a te-
-Potrebbe non prenderla così bene- le feci notare io.
-Bè all’inizio probabilmente no, ma non potete fare a meno l’uno dell’altra. Tu l’hai scelta, l’hai trovata. È lei la tua compagna- mi ricordò e sembrò quasi che la cosa le facesse piacere.
-Sette anni fa non sembravi così entusiasta-
-Non lo sono nemmeno adesso, credimi.- si affrettò a precisare, mollandomi una forte pacca sulla spalla -Ho semplicemente accettato il fatto che tu le vuoi bene, la puoi rendere felice e questo è ciò che voglio per lei-
Non le risposi. Il fatto di pensare sempre prima alla felicità di Nessie non mi era mai pesato, lo consideravo un onore. Qualcosa per cui ero nato. Semplicemente l’avevo scoperto tardi.
La nascita di Renesmee mi aveva permesso di capire molte cose su me stesso, prima di lei avevo creduto che il mio unico destino fosse stato quello di dover sempre vivere nell’ombra e nella sofferenza. Il dolore per l’amore non corrisposto di Bella mi stava prosciugando, mi aveva fatto diventare egoista, mi aveva fatto odiare i vampiri che ora erano come una seconda famiglia per me. Solo quando era arrivata Renesmee tutti i pezzi della mia vita avevano trovato di nuovo il loro posto e il mondo all’improvviso mi sembrava avere un senso.
La frustrazione che provavo per Bella, il fatto di non poter e non voler accettare il suo rifiuto...era sempre stata Nessie. Non potevo vivere senza Belle perché una piccola parte di lei, quella che poi avrebbe dato vita alla ragazza di cui mi ero innamorato, non voleva in realtà che smettessi di starle vicino e di amarla.
Solo la sera più brutta e più bella della mia vita, la sera del parto della mia migliore amica, tutta la mia vita aveva finalmente acquisito un senso. Finalmente avevo capito chi ero. Ero Jacob Black, nipote di un maschio Alfa, non avrei rinunciato al mio diritto di comandare e avrei per sempre amato Renesmee Cullen, la figlia della mia migliore amica e del mio acerrimo nemico.
-Dimmi un po’, non è che hai baciato mia figlia nello stesso modo in cui hai baciato me, il giorno della battaglia con i neonati, vero?- chiese Bella in tono malizioso, ma con una nota di minaccia.
Ripensai alla forza e all’aggressività con cui avevo baciato Bella, tanti anni prima, facendole credere che se l’avesse fatto io non avrei partecipato alla battaglia.
Il bacio con Nessie era stato una cosa totalmente diversa. Era stato spettacolare, come se mi fossi ricongiunto alla parte mancante della mia anima. L’avevo aspettata per così tanto tempo.
-Posso avvalermi della facoltà di non rispondere?- chiesi, pensando che sarebbe stato meglio per la mia salute non proferire parola sull’argomento.
-Va bene. Lo scoprirò presto, comunque- mi avvertii Bella ma in modo scherzoso. Poi sembrò rabbuiarsi, come se si fosse ricordata qualcosa di molto spiacevole.
Fissò su di me i suoi occhi color del miele, che una volta erano stati colore del cioccolato al latte, come quelli della figlia.
-Jake, devo chiederti un ultimo favore- disse Bella, con la voce che tremava.
Non mi diede il tempo di rispondere, lasciò la cucina e si diresse verso la grande sala. Io la seguii senza fare domande e presi posto sul divano di pelle bianco, mentre Bella apriva un cassetto del mobile vicino alla mega televisione al plasma. Si sedette vicino a me con in grembo una cartelletta blu, la teneva stretta a sé come se ne andasse della sua stessa vita.
-Setti anni fa chiesi a Renesmee di dirti di portarla via se i Volturi non ci avessero dato via di scampo.- cominciò, tamburellando nervosamente le dita sul fascicolo di fogli appoggiati sulle gambe. -Lo feci sapendo che lei avrebbe obbedito, anche se questo significava lasciare tutti noi.-
Il mio cuore accelerò i battiti e il mio respiro si fece affannoso. Avevo paura di ciò che Bella stava per dirmi.
-Oggi invece non potrei più farle la stessa richiesta, non accetterebbe di fuggire sapendo di lasciare tutti noi di fronte a morte certa- sospirò a malincuore. Il suo bellissimo viso era contratto in una smorfia di dolore.
-Ancora una volta, devo chiederti molto Jacob. Però non potrei affidarla a nessun altro, non per l’amore che nutri nei suoi confronti, ma perché sei l’unico che potrà mai tenerla al sicuro-
Spostò la cartelletta dalle sue gambe alle mie -In questa busta ci sono due nuovi passaporti, una patente per te e due biglietti per l’Australia.- disse mentre con le dita candide sfogliava tutto l’occorrente per una fuga.
-Non dare mai nulla per scontato- mi raccomandò, piantandomi addosso uno sguardo severo, per un momento i suoi occhi sembrarono pericolosi come quelli di sette anni fa, quando ancora era una neonata. Sapevo che non avevo nulla da temere, pur essendo un’immortale fredda e indistruttibile era sempre una mamma.
–Ho aperto diversi conti bancari in tutto il mondo, lì ci sono tutti i soldi della famiglia Cullen. Questa è la lista con tutti i codici e i luoghi in cui potrai prelevare il denaro, mi raccomando: sempre in contati così non vi potranno rintracciare.-
Avevo cominciato a scuotere la testa, troppe informazioni mi stavano viaggiando in testa e la consapevolezza della richiesta che mi stava facendo Bella era troppo dolorosa.
-Non restate nello stesso posto per troppo tempo e cercate di non dare nell’occhio. Quando puoi rinnova i passaporti con nomi diversi, qui c’è il numero di un amico di famiglia che ti farà avere tutto l’occorrente senza fare domande-
-Bella, io…- provai a ribattere perché, nonostante l’amore che mi legava a Nessie, la mia coscienza mi ricordava che c’erano molte altre persone a cui volevo bene e che, accettando il compito che mi stava affidando Bella, avrei dovuto abbandonare in faccia alla morte.
-Jacob, la vita che ti sto chiedendo di fare sarà dura e pericolosa, non potrete più avere un posto da chiamare casa e non potrete mai più fare ritorno a Forks.- mi interruppe lei, cercando di convincermi che quella era l’unica soluzione, l’unica possibilità di proteggere la nostra libertà. -I Volturi vi verranno a cercare e finché non avranno trovato Renesmee non vi daranno pace-
Presi un respiro profondo, avevo pensato molte volte a come risolvere la situazione nel caso le cose si fossero complicate ma quella soluzione non mi era mai venuta in mente. Probabilmente perché avevo sempre sperato che non si arrivasse a tanto.
-Mi stai chiedendo di lasciarvi tutti a morire? Vuoi che scappi mentre il mio branco, tu, Edward e gli altri si fanno massacrare da quegli schifosi?- chiesi con la voce che tremava non so se per rabbia o per sofferenza.
-No. Ti sto chiedendo di salvare Renesmee- rispose Bella con voce pacata ma consapevole di quanto fosse grave il compito che mi stava affidando.
In quel momento però, realizzai che era davvero la soluzione migliore. No, era l’unica.
Magari i Volturi non volevano nulla e noi tutti ci eravamo preoccupati per niente, ma ormai quella vana speranza si era quasi dissolta per tutti noi. Se fossero venuti per una visita di piacere e quindi per controllare semplicemente la situazione, perché Aro e gli altri avrebbero dovuti disturbarsi e venire fin qui?
No, volevano Renesmee. Volevano qualcosa da lei.
Se si fosse raggiunti ad uno scontro, saremmo morti tutti. Eravamo troppo pochi per sostenere una battaglia con così tanti avversari, la cui maggior parte munita di poteri. E se invece avessimo accettato le loro condizioni probabilmente ci avrebbero uccisi tutti lo stesso, dopo avere preso da Renesmee ciò che volevano.
Bella aveva ragione, solamente io e Renesmee avremmo potuto sopravvivere, gli altri erano tutti condannati a morte. I Volturi avrebbero rintracciato i Cullen ovunque, l’unica possibilità che Nessie aveva di vivere era di scappare con un licantropo, il solo che avrebbe coperto il suo odore e che nessun vampiro avrebbe potuto rintracciare con i poteri. Quindi l’unico a poterla salvare ero io. Ero nato per questo, era il mio destino.
-Ti prego Jake, salva mia figlia. Promettimi che, se le cose dovessero andare male, la porterai via. Ti odierà per quello che hai fatto, ma te lo chiedo comunque. Ti prego, portala via, salvatevi entrambi e vivete una vita lunga e felice-
Sapevo che Bella aveva ragione, che dovevo salvare Renesmee. L’amavo e non avrei permesso a nessuno di farle del male, al diavolo anche l’imprinting! Era l’essere vivente migliore che avessi mai incontrato nella mia vita, l’avrei salvata perché le volevo bene e non perché ci univa una leggenda dei lupi.
Provai lo stesso a ribellarmi per un’ultima volta, perché il pensiero di abbandonare tutti mi faceva sentire un vigliacco.
-Il mio compito è quello di difendere il mio branco e voi tutti, compresa Renesmee- dissi, serrando i pugni.
-No, non più. Il tuo compito è quello di badare alla mia bambina adesso-

Angolo Autrice: Ciao ragazze, eccomi qui con un nuovo capitolo :D ho pensato di scriverlo dal punto di vista di Jaocb perchè alla fine anche lui è protagonista di questa storie e personalmente è un personaggio che ho sempre amato molto. Non sono riuscita a creare battute divertenti come quelle del Jacob originale della Meyer, anche perchè non so brava quanto lei. Comunque, che ne pensate di questo capitolo? Aspetto con ansia un vostro parere!
bacioni, Nessie.
 
Top
f3d3r1c*
CAT_IMG Posted on 1/4/2012, 16:08




Mi è piaciuto un sacco questo capitolo! L'idea di scriverlo dal punto di vista di Jacob mi è piaciuta e l'ultima frase che hai scritto è oltremodo dolcissima :3 Mi ha fatto ridere tanto quando c'è Jake che dice: " Avete creato un club per spettegolare sulla mia vita?" e mi sono immaginata Seth e Leah seduti intorno a un tavolo che bevono un thè e che spettegolano su Jacob ahahahah xD So che è una scena assurda, ma si è creata nella mia mente spontaneamente xD Comunque complimenti, sei stata brava come al solito ;)
 
Top
Enrica'79
CAT_IMG Posted on 11/4/2012, 15:09




Sono capitata in questa sezione spulciando un po' di fan fiction su Jacob e Renesme da google, complimenti Nessie è bellissimo, attendo con ansia il nuovo capitolo!!! :rolleyes:
 
Top
Nessie
CAT_IMG Posted on 11/4/2012, 18:02




Grazie mille per le bellissime recensioni. cercherò di aggiungere il prossimo capitolo al più presto :D
 
Top
Nessie
CAT_IMG Posted on 14/4/2012, 14:51




Renesmee




-Lei ti ama Jake-
Dovetti coprirmi la bocca con le mani per evitare di urlare.
Ero rimasta nascosta nella penombra, le scale a un metro dietro di me, mentre spiavo la conversazione dietro la porta della cucina.
-Da quando è nata. Tu le appartieni, come lei appartiene a te-
Avevo sentito la porta d’ingresso spalancarsi e la mia mente si era espansa fino al piano di sotto per capire chi mamma avesse fatto entrare, poi avevo sfiorato la bellissima e calda aura di Jacob. Ero corsa in bagno a lavarmi e vestirmi, per poi precipitare giù per le scale e cercare il mio migliore amico. O ex, dato che non penso gli amici si bacino con la stessa intensità con cui lo avevamo fatto noi, la sera precedente.
Avevo bisogno di spiegazioni, volevo sapere se anche Jacob aveva sentito che qualcosa tra noi era cambiato.
Però, prima di aprire la porta della cucina, quelle parole mi avevano fatta accasciare a terra. Persi la capacità di muovermi, di reagire e di parlare. Così ero rimasta in ascolto.
-Potrebbe non prenderla così bene- aveva detto Jacob.
Perché non avrei dovuto essere felice? Okay, all’inizio ero un po’ confusa, ma avevo avuto tempo per rifletterci bene. Jake era tutto quello che volevo, tutto ciò di cui avevo bisogno. Non avrei mai dovuto fingere di essere una persona migliore, perché a lui andavo bene esattamente come ero.
Stare con lui sarebbe stato facile come respirare.
Ma la frase che pronunciò mia madre distrusse ogni mio ragionamento.
-Tu l’hai scelta, l’hai trovata. È lei la tua compagna-
Scelta. Trovata. Compagna.
Billi aveva detto che l’imprinting era il modo in cui i licantropi trovavano le loro compagne.
Avevo partecipato ad ogni rito della tribù di Jacob, tutti i componenti del suo branco mi adoravano e il patto di pace tra licantropi e vampiri era stato sigillato la stessa sera della mia nascita.
Tutte le storie che mi avevano raccontato avevano un pezzo mancante. Poteva essere quello?
Dovevo andare da Billi.
Quei pensieri mi portarono lontana. Via da Forks, dalla mia famiglia, dai miei sentimenti per Jacob mentre mi dirigevano verso quella che, forse, avrebbe potuto essere la verità.
Il pensiero che la conversazione potesse essere finita, nel tempo in cui la mia mente aveva fatto tutti quei ragionamenti così complicati che in una situazione normale non avrei sopportato, cercai di ricompormi e di guadagnare le scale, per scappare dalla finestra e andare a La Push.
Poi arrivò. La frase che mi distrusse e che mi avrebbe tormentata per l’eternità.
-Dimmi un po’, non è che hai baciato mia figlia nello stesso modo in cui hai baciato me, il giorno della battaglia con i neonati, vero?-
All’improvviso la prospettiva di venire distrutta dai Volturi non mi sembrò la cosa più terribile dell’universo. Avrei preferito sentire le lunghe e forti dita di Felix, stringersi attorno al mio collo e poi, con un colpo secco e deciso, smettere di respirare.

Scesi e presi la Volvo che papà era andato a recuperare la sera precedente.
Ero in castigo ma cosa importava?
Spinsi sull’acceleratore e mi diressi verso La Push. Arrivata davanti alla piccola casa rossa dei Black, bussai con tutta la forza che avevo in corpo. Le palpitazioni del mio cuore stavano arrivando alle stelle e respirare cominciava a farsi difficile, la mia testa sarebbe scoppiata per i troppi pensieri che giravano a velocità supersonica, il mondo sembrava messo sottosopra e avevo la nausea.
-Billy?- chiamai, quando nessuno rispose alla porta –Billy?-
-Non c’è nessuno in casa- disse una voce secca dietro di me.
Leah.
-E dov’è?- chiesi ansimante –Devo parlargli, è urgente-
-Non saprei- rispose indifferente, facendo spallucce. Come tutti gli altri licantropi, era vestita in abiti leggeri anche se le temperature erano sotto lo zero. Portava un semplice top estivo ed un paio di jeans strappati sopra il ginocchio, i capelli corti e nerissimi erano bagnati per via dell’umidità, ma lei non sembrava farci molto caso. Si voltò, dirigendosi a passi veloci verso il bosco.
La odiavo quando faceva così.
La rincorsi fino ai primi alberi –Leah! Che diavolo di risposta è “non saprei”?-
Lei, che si era già addentrata, si voltò di scatto –La risposta adeguata alla domanda che mi hai appena posto- fece stringendo forte i pugni. Sembrava volesse evitarmi.
-Smettetela di fare i misteriosi!- esclamai perdendo la pazienza e raggiungendola. –Smettetela di mentirmi. Ho bisogno di sapere!- le sbraitai contro mentre agitavo le braccia.
-Cosa devi sapere, mezza sanguisuga?- mi domandò Leah, in tono di sfida.
-Devo sapere la verità su voi licantropi-
-Ci sono tante di quelle storie…-
-Devo sapere dell’imprinting- la bloccai, prima che potesse cambiare discorso e, per la prima volta dalla mia nascita, rimase senza parole. Non tentò nemmeno di rispondere male, o di fare qualche battuta sul fatto che fossi uno scherzo della natura.
Spesso avevo pensato che fosse gelosa del mio rapporto con Jacob. Da bambina io lo ero stata molto nei suoi confronti, quando Jake si doveva allontanare da me per sbrigare le sue “questioni da lupo” e se ne andava via con Leah. Mi sentivo abbandonata e rifiutata.
Quei ricordi mi fecero venire la pelle d’oca, dovevo assolutamente sapere la verità.
-Oh- fece Leah. L’avevo sorpresa, non si sarebbe mai aspettata quella domanda e, in effetti non era nei miei piani parlare di un argomento così delicato con lei.
-Non sono la persona adatta- tagliò corto alla fine, fissandomi con quei suoi occhi grandi e scuri, molto simili a quelli di Jacob.
-Nessuno a quanto pare lo sembra, ma non è un buon motivo per tenermi all’oscuro di tutto!-
-Dico sul serio, non posso parlartene- ora sembrava a disagio.
Come la sera in cui avevo chiesto, davanti a tutta la tribù, cosa fosse l’imprinting.
Loro sapevano. I lupi sapevano qualcosa che mi riguardava, anzi, che riguardava me e Jacob.
Leah si voltò e fece per andarsene, ma quando capii che si stava per trasformare e scappare via da me la fermai. -Leah!- le urlai dietro -Tu ed Embry non avete avuto l’imprinting, ma tutti gli altri sì. E Jake? Non avete mai detto nulla a suo riguardo-
In realtà non ero sicura di quella teoria, era un’idea che mi era venuta in mente e l’avevo detta come se la pensassi davvero, per capire dalla reazione di Leah se ci avessi visto giusto.
E a quanto pare, avevo colto nel segno. La ragazza lupo si bloccò all’istante e riuscii a sentire i battiti del suo cuore che aumentavano.
-Tu lo sai e non mi mentire, sai se Jacob ha avuto l’imprinting e sai anche con chi. Condividete tutti i vostri pensieri e queste cose le devi conoscere, come conosci benissimo l’imprintig anche se non l’hai mai provato sulla tua pelle- non ero sicura nemmeno di quello, ma era l’unica soluzione che riuscivo a trovare. -Ora ti supplico, dimmi la verità- la scongiurai.
Non ero molto fiduciosa, non pensavo davvero che alla fine mi avrebbe detto ciò che volevo sapere, ma tentai comunque.
-Jacob mi ucciderà- disse, ma sembrava avere già preso la sua decisione.
-No, non lo farà-
-E va bene. Ma non ti dirò se Jacob ha avuto l’imprinting, quello lo scoprirai da sola- accettò, girandosi verso di me con un sorriso divertito. Sembrava avere trovato la scappatoia perfetta ad un giuramento che aveva prestato di malavoglia.
-Ma se Jake mi butta fuori dal branco, avrai un licantropo molto arrabbiato che ti perseguiterà per il resto della tua infinita esistenza!-
Era qualcosa con cui avrei potuto benissimo convivere.
-Cosa sai precisamente sull’imprinting?- mi domandò, quando raggiungemmo la parte della foresta migliore per non farci sentire. Un luogo abbastanza lontano dove per i componenti del branco sarebbe stato difficile capire cosa Leah stava per rivelarmi e non ci avrebbero mai interrotte.
-E’ il modo in cui trovate le vostre compagne, chi potrà garantire una prole che erediti il gene dei licantropi- recitai quella frase che ormai si era impressa nella mia memoria.
-Tutto qui?- disse sorpresa, alzando un sopracciglio.
-Te l’ho detto che qui nessuno mi vuole dire niente!-
-Va bene- mi zittii con un movimento secco della mano -Ma di preciso che vuoi sapere?-
-Come accade-
-Beh è una cosa improvvisa e che non può essere controllata, succede e basta. Possiamo avere l’imprinting solo dopo la nostra prima trasformazione, prima i geni dei licantropi non sarebbero capaci di fare una cosa simile. E, da quello che ho visto dai pensieri degli altri, accade quando la vedi. La prima volta che vedi la tua anima gemella, dopo la trasformazione, tutto all’improvviso cambia. Faresti di tutto, saresti tutto per lei- notai una nota di malinconia nella sua voce.
Jacob mi aveva detto che lei e Sam erano stati innamorati per molti anni, ma quando lui aveva conosciuto Emily le cose erano cambiate, Sam aveva finalmente trovato la sua perfetta metà.
Per via di quella storia, avevo sempre visto di cattivo occhio il vecchio Alfa, Jacob spesso mi aveva detto che non potevo capire. Ora invece cominciavo a capire.
-E può succedere solo tra persone adulte?- chiesi, non riuscendo a levarmi dalla testa le parole di mia madre. Lei ti ama, Jake. Da quando è nata. Tu le appartieni, come lei appartiene a te.
-No, quando Quil ha avuto l’imprintig con Claire, lei aveva appena due anni- quella notizia mi sconcertò. Due anni?
-Non fare quella faccia da pesce lesso!- mi sgridò Leah, notando la mia espressione. -Non è come pensi. L’imprinting non è proprio amore, non nel senso romantico del sentimento. Quando ci si lega con una persona attraverso questo meccanismo, il licantropo diventerà ciò di cui lei ha bisogno, che sia un fratello, un amico o un amante-
Ero cresciuta con Jacob considerandolo il mio fratello maggiore, poi era diventato il mio migliore amico ed infine...mi ero innamorata di lui.
-Succede tutto all’improvviso. Non saprei spiegartelo ma, stando ai racconti che ho sentito, è come un colpo di fulmine, solo molto più potente-
-Come uno spostamento di gravità- dissi utilizzando le stesse parole che Jacob mi aveva detto a Natale, quando gli avevo chiesto se si fosse mai innamorato.
-Esatto- confermò Leah con un filo di voce. Di certo non ero la prima a cui Jacob aveva detto quella frase.
Mi si mozzò il fiato. Il mio cervello non ce l’avrebbe fatta ad elaborare tutto quel quantitativo di informazioni e non sapevo se il mio cuore avrebbe potuto sopportare la conclusione. Ogni pezzo del puzzle stava andando al suo posto, come se avessi ritrovato l’ultimo tassello sotto il divano, scoprendo che combaciava perfettamente con il piccolo buco in mezzo all’immagine.
Era vero, la mia famiglia aveva omesso un pezzo della mia storia e, mentre la verità veniva a galla da sola, scoprii una parte di me. Una parte che non avevo mai conosciuto, una parte che non sapevo nemmeno esistesse.
Il mio rapporto con Jacob era sempre stato un mistero, come se ci fosse qualcosa di giusto e di innato. Ogni cosa con lui mi veniva facile e naturale. Nonostante tutte le incertezze della mia vita e del mio essere mezza vampira e mezza umana, lui era l’unica cosa ovvia e sicura.
Ci univa un legame fortissimo. Un legame così forte da potere sopravvivere alla malattia del tempo, in grado di riecheggiare tra le ere e di sostituire la gravità.
-Perché Jacob non me l’ha mai detto?- chiesi mentre mi accasciavo a terra. Mi sentii come se un enorme masso mi stesse schiacciando, rendendomi un tutt’uno con il terreno umido e fangoso.
-Non lo so- ammise Leah, rimanendo a un metro da me con gli occhi fissi sul mio viso, più pallido del normale. Si mise le mani in tasca. Aveva fatto quello che le avevo chiesto, senza rompere la promessa che aveva fatto a Jacob molti anni fa, quella di non dirmi che io e lui eravamo legati dall’imprinting, ma non le aveva fatto giurare di non dirmi cosa esso fosse. -Era felice, ma allo stesso sconvolto. Prima di avere l’imprinting credeva di amare un’altra-
-Mia madre- ma non era una domanda. Sapevo benissimo che era la verità e, in realtà, lo avevo sempre saputo.

Non rientrai in casa, rimasi seduta sui gradini del pergolato. una leggera pioggerellina aveva iniziato a bagnare i boschetti di Forks, ma io non ci feci caso.
Lasciai che i miei ricci si facessero più folti e vistosi, che le goccioline d’acqua mi scendessero giù per le guance colorandomi delle finte lacrime sulla pelle. Non avrei pianto, o almeno, ci avrei provato.
Fissavo con sguardo perso il bracciale che Jacob mi aveva regalato molti anni fa.
Come ero stata stupida. Tutte le compagne dei membri del branco ne indossavano uno identico al mio, era come un anello di fidanzamento, come avevo potuto ignorare un dettaglio così ovvio?
Jacob era ancora in casa, ma non volevo affrontarlo di fronte a mamma. Lo avrei aspettato fuori.
E, come sempre, Jake non si fece attendere.
Socchiusi gli occhi e trassi un respiro profondo, quando sentii i suoi passi avvicinarsi.
Jacob esitò per qualche secondo, prima di prendere posto al mio fianco. Io mi scostai di qualche centimetro, per evitare che le nostre gambe si sfiorassero, lui fece finta di non notare quel mio gesto ma non c’era bisogno di leggere la mente per capire che la mia reazione lo stava facendo preoccupare.
-Dove sei stata?- mi chiese con esitazione, cercando i miei occhi ma io tenni lo sguardo fisso davanti a me. Avevo preparato un discorso da premio nobel e adesso mi ero dimenticata tutto.
-A La Push- dissi e non aggiunsi altro, volevo fargli credere che fossi andata lì per cercarlo. Gli avrei estratto la verità, non gliel’avrei sbattuta in faccia, sarebbe stato troppo facile.
-Vado a casa per riposarmi un po’- disse, passandosi una mano trai i capelli color ebano –ma più tardi vorrei parlare con te di ieri sera-
Sorrisi amaramente –Già, ci sono tante cosa di cui dobbiamo parlare-
Ma Jacob non capii il senso della frase, o forse fece solo finta. Si alzò e con un balzo si ritrovò all’inizio del vialetto.
-Jacob?- lo richiamai e lui si voltò all’istante –C’è niente che vorresti dirmi?-
Jake sembrò confuso e mi guardò con aria perplessa. Fece un passo in avanti e salì sul primo gradino, e io per la prima volta alzai lo sguardo verso di lui. -Qualcosa di molto importante- aggiunsi in tono acido.
-Non capisco di cosa stai parlando- fece Jacob, cercando una risposta nei miei occhi.
- La simmetria dell’universo può risultare molto complessa- dissi, alzandomi lentamente. Anche se in piedi su tre gradini più in alto rispetto a lui, ero sempre più bassa di qualche centimetro. –A meno che la gravità non si sposti e il centro del tuo universo diventi qualcosa di più reale, qualcosa che ti permetta di cogliere chiaramente come funzioni il cosmo-
Quella metafora funzionò alla perfezione.
Jacob smise di respirare, il petto si gonfiò e i suoi occhi si spalancarono all’improvviso.
-Perché, Jake?- chiesi allora in un lamento.
-Nessie, io...- provò a dire lui, ma non lo ascoltai.
-Quando avevi intenzione di dirmelo?-
-Io volevo, ma aspettavo il momento giusto...-
-E non ti è saltato in mente che, dopo avermi baciata ieri sera, sarebbe stato il caso di dirmi la verità?- mentre parlavo sentivo che le lacrime cercavano di farsi spazio nei miei occhi, non volevo piangere ma in quel momento avrei voluto fare solo quello. Non ero abbastanza forte per litigare con Jacob, non ci ero mai riuscita. Non volevo farlo soffrire, anche se lo meritava per avermi mentito per così tanto tempo. -Perché mi hai fatto questo Jake? Come credi sia stato scoprire che tutto quello che provo per te è una cosa che non ho scelto, che sono nata apposta per amarti e che non mi hai uccisa solo perché hai avuto l’imprinting? Non mi avresti mai amata altrimenti, mi avresti uccisa. Avresti ucciso il mostro nato dalla ragazza che amavi. Sì lo so, l’ho sempre saputo anche se non ho mai voluto accorgermene. Sei sempre stato innamorato di mia madre, io sono stata la soluzione perfetta ai tuoi problemi.-
-Nessie, non è così. Lascia che ti spieghi- Mi implorò Jacob. Gli stavo spezzando il cuore, non avrei voluto farlo, ma lui aveva distrutto il mio.
Lo amavo e fino a quel momento niente mi era stato più chiaro, ma lo odiavo perché quell’amore non era vivo. Lui aveva sempre amato Bella, io ero stata una decisione obbligata.
-Mi dispiace- provò ancora a dire –Io non pensavo che...-
-Cosa?- lo interruppi e sembrò quasi che stessi urlando –Non pensavi che l’avrei scoperto?-
-No, no, Nessie ti prego ascoltami. Io volevo solo proteggerti-
-Io non voglio essere protetta!- stavolta invece, urlai. Buttai fuori tutta la rabbia, tutto il dolore e tutta l’impotenza che comportava il fatto di amare un licantropo attraverso l’imprinting.
Jake fece un passo verso di me e cercò di prendermi il viso tra le mani, ma lo allontanai con rabbia. -Non mi toccare- lo avvertii in un ringhio, indietreggiando verso la porta d’ingresso. -Stai alla larga da me-
-Nessie-
Mi sembrava di vederlo per la prima volta. Non lo avevo mai davvero visto in tutti gli anni che l’avevo conosciuto, era sempre stato qualcosa di certo e scontato.
Avevo sempre saputo che mi amava, che mi voleva bene. Ma ora vedere i suoi occhi pieni d’amore, di un amore imposto dalla sua natura e non dal suo cuore, mi fece salire i brividi.
Tutto quello che sentivamo l’uno per l’altra, era una bugia. Una prigione, dalla quale non avremmo mai potuto fuggire.
Lo odiavo perché non mi aveva dato la possibilità di odiarlo o di amarlo per quello che era. Non mi aveva dato scelta.
-Jacob, ti prego vattene- furono le parole più difficili che dovetti dire in tutta la mia vita. Non avrei mai pensato di dirle, tantomeno a lui.
-Ma non posso stare lontano da te. Voglio che tu sia felice- mi sfiorò delicatamente la guancia, la sua pelle scivolò sulla mia come una coperta calda in quel mattino freddo.
-Se tieni davvero a me, se il tuo imprinting vale qualcosa e se vuoi la mia felicità te ne andrai.- accarezzai la sua mano calda, mentre una parte di me urlava perché non gli chiedessi questo. Ma dovevo. Dovevo chiedergli di stare lontano, io non sarei mai appartenuta a nessuno. Né ai Volturi, né a lui.
Allontanai la sua mano dal viso, la tenni stretta per qualche secondo e poi la lasciai andare -Vattene Jacob e non tornare-
Un altro passo indietro e mi appoggiai alla porta d’ingresso, Jacob rimase fermo mentre ogni muscolo del suo corpo tremava. Non era arrabbiato e non si sarebbe trasformato, tremava per il dolore.
Avrei voluto non vederlo mai così, soprattutto per colpa mia.
Ma per il legame che ci univa e per il desiderio di rendermi felice, obbligò le sue gambe ad allontanarsi da me.
Non sapeva che la sua lontananza non mi avrebbe resa felice, mi stavo solo imponendo di stare lontano da lui, per quanto questo mi costasse.
Mi affrettai ad entrare in casa e a sbattermi la porta dietro le spalle, poi appoggiai la schiena su di essa. Trassi un respiro profondo e l’aria si fece strada nei miei polmoni, bruciando come fuoco.
Poi, quando sentii il rumore della moto di Jake dare gas e sparire, lontano da me, lasciai che le lacrime colmassero il vuoto che il ragazzo che amavo aveva lasciato.


Angolo Autrice: Ciao! Allora come va? Ho deciso di pubblicare prima questo capitolo perchè nelle prossime settimane sarò impegnatissima con la scuola e non potrò scrivere, quindi vi rendo l'attesa un po' meno logorante con questo capitolo :) Grazie mille per i magnifici commenti, come sempre!
Beh finalmente Renesmee ha scoperto il grande segreto di Jacob e il passato che lo lega a Bella, ovviamente non l'ha presa molto bene. Come potrebbe dopotutto? All'inizio avevo pensato di fare spiegare a Billy la verità però poi mi sono ricreduta e ho pensato che Leah sarebbe stata fantastica! Adesso che succederà? Renesmee accetterà il legame che la lega a Jacob? E con Bella?
Troverete le risposte a tutte le vostre domande nel prossimo capitolo!
Un bacione,
Nessie
 
Top
Lucy's Lullaby
CAT_IMG Posted on 15/4/2012, 12:42




Il capitolo è bellissimo, come al solito.
Ma il fatto che Nessie pensi che lei sia una scelta obbligatoria per Jake mi ha fatto pensare...
Ho sempre pensato Renesmee è venuta fuori per "salvare" Jacob da una vita di dolore. E , sinceramente, non mi piace quando nelle fan-fiction Nessie trova l'amore in qualcun altro, che non sia Jacob , spezzandogli il cuore l'ennesima volta.
...
Spero che tutto si aggiusti!
 
Top
f3d3r1c*
CAT_IMG Posted on 16/4/2012, 15:44




è stato un capitolo doloroso, per me. Io non voglio che Nessie lasci Jacob D: Insomma, loro insieme sono perfetti! Spero tanto che, nonostante tutto, Nessie decida di riavvicinarsi a Jacob... Non vedo l'ora di sapere come andrà a finire!
 
Top
Nessie
CAT_IMG Posted on 15/5/2012, 17:56




Renesmee




Come se un nodo alla gola mi impedisse di respirare.
Come se qualcuno mi avesse riempito di pugni e sberle.
Come se mi avessero spinta in mezzo alla strada e un tir continuasse a investirmi, senza sosta.
Immobile nel mio letto, il solo pensiero di respirare mi faceva venire il volta stomaco e allo stesso tempo non potevo fare a meno di respirare con affanno, come se l’aria non riuscisse ad accedere alla trachea per arrivare ai polmoni. Ma la cosa che più mi spaventava era che non volevo nemmeno combattere.
Io non ero così, non mi ero mai arresa, non avevo mai permesso ai miei sentimenti di prendere il sopravvento sulle mie azioni, ma quando si parlava di Jacob era tutta un’altra storia.
Per anni avevo bramato la verità, ed ora che questa si era rivelata a me, l’unico mio desiderio era quello rinnegarla. Volevo lasciarmi almeno l’illusione di poter scegliere, di essere padrona della mia vita. Fino a quel momento non avevo mai capito nulla su di me. Ogni cosa, ogni sentimento, pensiero e azione non erano state dettate dal mio cervello, ma da una stupida legge che mi legava ad un licantropo.
Avrei voluto trovare la forza di alzarmi da quel maledetto letto, scendere e fare almeno finta di stare bene. Invece stavo lì, paralizzata tra le lenzuola della vecchia camera di mio padre, a piangere. Volevo trovare la forza di odiare Jacob, di poter decidere di stare lontana da lui, ma non ci riuscivo. Il solo pensiero di trascorrere le notti senza il tepore del suo corpo mi rendeva fragile, non volevo stare a guardare la mia vita senza la sua presenza.
-Nessie?-
Più volte durante quel pomeriggio e la notte successiva alla mia discussione con Jake, mia madre e il resto della mia famiglia avevano tentato di entrare in camera, con scarsi risultati.
Non volevo che mi vedessero così, mia madre avrebbe ucciso Jacob, se fosse venuta a sapere cosa era successo e non volevo parlare con loro perché mi avevano mentito. Tutti loro, per sette anni.
Mi avevano nascosto tutta la verità.
E soprattutto, non avrei parlato dei miei sentimenti per Jake con Bella. In quel momento il solo pensiero che io e mia madre avessimo toccato e baciato le stesse labbra mi faceva ribrezzo.
Un rumore mi destò dai miei pensieri.
-Mamma, vattene- mi alzai di scatto sul letto, spingendo sul fondo le lenzuola. Ma non era Bella.
Edward, era entrato in camera dalla finestra che avevo lasciato aperta.
-Sono solo io, purtroppo- fece con un lieve sorriso, chiudendosi la finestra alle spalle.
-Oh- dissi, incrociando le gambe e sfregandomi le braccia con i palmi della mani.
-Posso restare un po’ qui?- chiese mio padre, indicando il grande letto dorato fatto a baldacchino.
Lo osservai con attenzione. Era bello come un dio greco, con i capelli biondo rame e gli occhi ambrati. Non avevo mai notato la grande somiglianza tra noi due, avevamo gli stessi lineamenti, lo stesso colore di carnagione e gli stessi capelli.
Annui e mi spostai per fargli posto sul grande letto, mio padre continuò a fissarmi silenzioso, nel lungo momento in cui non ebbi il coraggio di levare lo sguardo dalle coperte che arrotolavo tra le dita lunghe e delicate.
-Sai, presi questo letto la prima sera in cui tua madre venne a dormire qui- raccontò Edward, interrompendo il silenzio –fu qualche sera prima che i neonati ci attaccassero-
-E le donasti l’anello di tua madre- continuai io, perché quella storia me l’avevano raccontata almeno un centinaio di volte.
-Già- fece ridendo lui –Quello e il ciondolo con il cuore furono gli unici regali che mi permise di farle da umana-
-Eppure non esitò ad accettare il lupo che le aveva regalato Jacob- replicai, con voce acida.
Non capivo come mio padre avesse potuto accettare che Jacob stesse così vicino a Bella, quando era innamorato di lei.
Edward mi prese una mano tra le sue e con un sospiro disse: -Nessie, le cose sono più complicate di quanto pensi-
-Allora spiegati- sbottai, ritraendo di scatto la mano –Dimmi cosa c’è di tanto complicato nel capire che, se Jacob non avesse avuto l’imprintig, mi avrebbe uccisa e avrebbe sofferto per sempre l’amore non corrisposto di mia madre!- dissi ormai esasperata. Se le cose erano così complicate e tutti credevano che io “non potessi capire”, perché diavolo nessuno si era preso la briga di spiegarmi tutta la verità molti anni prima? -Illuminami ti prego, così potrai porre fine a questa mia sofferenza-
-Lo so quanto stai soffrendo-
-No, tu non capisci. Come potresti capire? Il tuo amore non era destinato, è semplicemente successo. Tu hai scelto, io non ne ho avuto la possibilità-
-Ti sbagli, tesoro- fece lui, interrompendomi all’improvviso.
-Come?-
-Credo che Leah abbia omesso dei piccoli particolari, non è colpa sua, certe cose non le può sapere, visto che ha provato l’imprinting solo attraverso l’esperienza dei suoi compagni-
Mio padre rimase in silenzio per alcuni minuti, forse sperando che arrivassi da sola alla spiegazione. Ma io non riuscivo a capire.
-Credi davvero che le persone possano scegliere chi amare? Davvero credi che tua madre, se avesse saputo che venendo a Forks avrebbe rischiato innumerevoli volte la sua vita per stare con un vampiro, si sarebbe precipitata in questa città dispersa nel nulla?- mi illuminò mio padre, osservandomi con sguardo intenso e allo stesso tempo solenne, come se il fardello di dovermi rivelare una cosa così importante fosse troppo anche per lui, che riusciva sempre egregiamente in tutto.
-Non fraintendermi, tua madre ci ama e rischierebbe altre mille volte tutto quello che ha passato per avere questa famiglia. Ma, se prima di conoscere me, prima di poter sentire ciò che oggi sente per me, per te e per tutta la famiglia, pensi che avrebbe accettato di venire qui?-
Rimasi sbalordita dalla verità di quelle parole. Quale persona sana o con un briciolo di amore per se stessa avrebbe scelto una vita del genere? Certo, mia madre aveva ottenuto l’immortalità, ma ad un caro prezzo. Un prezzo che probabilmente non avrebbe mai accettato, se prima non avesse provato l’amore per mio padre.
-Jacob ti ama, ti avrebbe amata anche se non avesse avuto l’imprinting. Ciò che è accaduto la notte in cui sei nata ha solo rafforzato un amore che già esisteva.-
-Non è vero, Jacob era innamorato di mamma-
-Davvero? Ne sei proprio sicura?-
Lo osservai con cipiglio, più confusa che mai. -Che stai cercando di dirmi?-
-Non ti sei chiesta perché Jacob non ha avuto l’imprinting con Bella?-
-No- sospirai. Quello non mi era proprio passato per la testa.
-Prima che tu venissi concepita, lui e Bella avevano un rapporto speciale, si comprendevano in modi che ancora oggi io non posso eguagliare ma, nei momenti in cui Bella lo metteva in situazioni difficili, non esitava un istante ad allontanarsi da lei. Poi tua madre è rimasta incinta e separarsi da lei era diventata una cosa impossibile- il viso di mio padre si fece cupo, al ricordo di quei momenti in cui aveva temuto che il suo amore sarebbe morto per lasciare vivere il mostro che cresceva all’interno del suo utero.
-Sei sempre stata tu, Renesmee. Sempre.- quella rivelazione mi fece venire i brividi, ogni mia difesa crollò e la potenza di ciò che mi legava a Jacob mi spaventava, per quanto mi sentissi protetta dal suo amore. -Ha amato Bella, finché lei componeva una parte di te e ha odiato me con tutto il suo cuore, perché ero la parte mancante del tuo essere. Renesmee, sei nata dall’amore di Jacob e dal suo odio. -
Tutto quello che mio padre stava dicendo era suonato molto romantico ed eterno, un legame che non si sarebbe mai potuto sciogliere. Ma pur sempre un legame non voluto. Se Jacob, come diceva Edward, non era mai stato davvero innamorato di mia madre ma di me, questo comunque confermava che lui non aveva avuto scelta, come non l’aveva potuta dare a me.
Mio padre sembrò intuire il mio pensiero e, con la risposta già pronta, mi aprii gli occhi.
-Hai ragione, così dicendo tu sei sempre appartenuta a lui e lui a te e non avete mai avuto scelta. Ma chi ne ha mai? Chi sceglie la persona di cui innamorarsi?-
Già. Chi sceglie di chi innamorarsi? Nessuno.
Cavoli, non mi era mai venuto in mente. Perché però ero ancora così spaventata?
Probabilmente era vero, nessuno sceglie mai in amore, ma questo non semplificava le cose. Jacob mi aveva mentito, tutti mi avevano mentito. L’imprinting era una cosa troppo importante, era una parte di me e forse avrei reagito meglio se ne fossi sempre stata a conoscenza.
In realtà avevo sempre creduto che io e Jacob fossimo legati da qualcosa di più che semplice affetto. Di fronte ad esso persino l’amore indissolubile tra i miei genitori tremava.
Il senso di appartenenza nei confronti di Jake non mi era mai pesato, finché non mi avevano messo di fronte la prova lampante che entrambi fossimo uniti, che per vivere uno aveva per forza bisogno della presenza dell’altro. Quel legame mi faceva sentire a mio agio ma dal momento in cui avevo saputo la verità, gravava come un peso sulla mia coscienza. Temevo di non essere all’altezza.
-Però mi avete mentito, tutti voi e Jacob vi ha chiesto di farlo per tenermi lontana la verità- provai a ribattere.
-Sì. Fu una sua scelta, che non condivisi, ma la rispettammo. Jacob e, lo ammetto, nessuno di noi sapeva come dirtelo, per la verità. Insomma, l’imprinting non è una cosa di per sé facile da spiegare, quindi avevamo deciso che Jacob te lo avrebbe detto quando fossi cresciuta e quando e se i sentimenti tra voi due sarebbero mutati- mio padre sorrise e con la mano, scostò una ciocca di capelli dal mio viso -E, a quanto vedo, lo sono-
Sorrisi a mia volta, arrossendo. -Sai questo discorso non avrei mai immaginato di farlo con te-
-Posso chiamare tua madre, sarebbe molto più facile- provò a dire Edward, indicando la porta.
-No. Non riuscirei a parlare con mamma di questo.-
-Non sarà facile, ma quando avrai assimilato questa cosa dell’imprinting, riuscirai a perdonare tutti noi, soprattutto Bella e Jacob- poi con un sospiro, aggiunse –Parlo per esperienza-
-Cosa?-
-Beh come credi che abbia reagito quando, pochi minuti dopo la tua nascita, ho scoperto che quel sudicio cane aveva già impresso il suo zampone su di te?-
A quel punto non riuscii a trattenere una risata. Nemmeno per mio padre doveva essere stato molto facile accettare che il ragazzo che per lungo tempo aveva cercato di soffiargli la ragazza che amava, si era legato per sempre a sua figlia.
-Ricordo di averlo sbattuto con violenza contro il muro e per la prima volta in vita sua, Jacob mi ha lasciato fare. La reazione di tua madre è stata anche peggio, se Seth non si fosse intromesso, probabilmente gli avrebbe staccato la testa-
Sorrisi ancora leggermente, ma poi fui costretta ad abbassare lo sguardo. Il momento di sollievo che mi aveva concesso la battuta di Edward si era già dissolto, come per avvisarmi che non era ancora tempo di perdonare o di stare bene del tutto.
-Dovresti andare da lui, a proposito- mi consigliò mio padre, cercando il mio sguardo.
-Non credo di essere ancora pronta-
-Lo sei invece e io vorrei tanto che non lo fossi- la voce calda e affettuosa di Edward mi cullò verso la giusta strada, quella che mi avrebbe fatto reagire, mi avrebbe permesso di uscire da quella stanza e tornare ad affrontare il mondo con la stessa carica di sempre, anzi, magari anche più forte di prima. Perché adesso, sapevo davvero chi fossi. -ma sono felice che alla fine tu abbia scelto Jacob. La cosa migliore dell’imprinting è che il legame che vi unisce non implica per forza l’amore eterno, avresti potuto scegliere Jacob come amico, fratello o protettore.- un sorriso divertito si dipinse sul viso di mio padre, ma la sua risata risuonò leggermente contrariata -Avrei preferito queste ultime tre opzioni, ma poi avresti dovuto vivere come una zitella e penso che per te questa opzione non sia molto allettante-
-Decisamente no-
-Quindi tra tutti, Jacob è la migliore delle opzioni- fece Edward anche se non riuscii nemmeno stavolta a liberarsi di quella risata poco convincente.
-Perché?-
-Perché ha salvato innumerevoli volte la vita a tutti noi. A me, a Bella e a te-
-Spiegati- lo pregai.
-Quando Jacob non era ancora alfa, Sam e gli altri licantropi andarono su tutte le furie quando vennero a sapere che avrebbe potuto nascere un essere pericoloso. Così, la sera della tua nascita, organizzarono un’imboscata. Tutto sembrava perduto, eravamo troppo pochi e i lupi erano più feroci che mai, poi Jacob ci salvò la vita. Le leggi dei licantropi impediscono che la compagna di un membro del branco che ha avuto l’imprinting venga uccisa. E, per l’ennesima volta, fu solo grazie a Jacob che riuscimmo a cavarcela-
-Credi che dovrei andare da lui?- gli chiesi. Non ero ancora pronta ad incontrarlo anche se una parte di me non desiderava altro.
-Solo tu puoi dirlo. Jacob sarà a pezzi-
-Non sono ancora pronta a perdonarlo-
-Ma?- domandò mio padre, consapevole che non fosse finita lì.
-Sono innamorata di lui e non voglio stargli lontana-
-Dovresti farglielo sapere-



Angolo Autrice: Ciao ragazze!! Scusate per la lunghissima attesa ma sono stata davvero impegnatissima in questo periodo e non ho avuto molto tempo per scrivere...e poi, lo ammetto, avevo perso l'ispirazione. Questo capitolo e quello successivo sono stati una vera sfida per me, perchè (nonostante avessi già tutta la storia in mente) non riuscivo più a scrivere, mi innervosivo perchè i pezzi non venivano bene come volevo e altre cose da crisi esistenziale...beh credo che prima o poi tutti gli scrittori debbano attraversare un blocco :) Comunque, mi ritengo soddisfatta di questo capitolo e sono quasi sicura che piacerà anche a voi!
Poi volevo dirvi che nelle prossime settimane sarò poco presente perchè...PRENDO UN CANE!! ihih è una cucciolina di due mesi e mezzo, un border collie, e l'ho chiamata Maya *-* se vi va potete vedere le foto su twitter, cercate @_ItsNessie.
Aggiungetemi pure, vi seguirò molto volentieri :)
Un bacione e alla prossima!
Nessie
 
Top
f3d3r1c*
CAT_IMG Posted on 19/5/2012, 18:08




Il dialogo tra Nessie e suo padre è oltremodo bellissimo *-* e poi sono contenta perchè ha finalmente capito che ama Jacob :D il capitolo è fantastico come al solito e non vedo l'ora di sapere che cosa succederà! A presto!
 
Top
Lucy's Lullaby
CAT_IMG Posted on 28/5/2012, 20:24




Semplicemente fan-tas-ti-co!!!
Scrivi in fretta o rapiremo Maya!
 
Top
Nessie
CAT_IMG Posted on 25/6/2012, 14:25




per farmi perdonare aggiungo due capitoli e una piccola anteprima :D


Renesmee




Lasciai passare ancora qualche giorno. Morivo dalla voglia di vedere Jacob ma mi imposi di rimandare, dovevo trovare la forza di parlargli senza saltargli al collo e baciarlo. Dovevo trovare la forza di fargli capire quanto fossi arrabbiata con lui, che mi aveva fatto male sapere che aveva preferito mentirmi per tutti questi anni e che lo amavo, ma di certo questo non mi avrebbe impedito di farmi perdere le staffe nel momento in cui avesse combinato qualche disastro.
Dal giorno in cui avevo scoperto dell’imprinting il tempo era peggiorato, per giorni Forks fu massacrata da un’intermittente tempesta di neve.
Decisi di aspettare che la bufera passasse, in modo da poter arrivare sana e salva a La Push, senza rischiare di diventare un ghiacciolo.
Passarono tre giorni. Li trascorsi chiusa nella mia stanza, quella della casa dei nonni, scendendo in salotto solo di notte, quando i miei genitori erano tornati a casa e gli altri invece se ne stavano nelle loro stanze a fare…beh, quello che le coppie di vampiri fanno di notte.
Poi, la mattina del quarto giorno, mi alzai e, guardando fuori dalla finestra, mi accorsi che la tempesta aveva deciso di concedere una tregua.
Scesi le scale di casa lentamente e mi pietrificai nel vedere Zafrina, mentre parlava con nonno Carlisle. Non volevo che qualcuno mi notasse, dovevo cercare di lasciare quella casa senza che nessuno se ne accorgesse. Dovevo andare da Jacob il prima possibile, nessuno avrebbe dovuto fermarmi per parlare, avevo bene in mente un discorso ad affetto da fare al mio migliore amico e avevo paura di dimenticarmi tutto se qualcuno mi avesse voluto trattenere per “chiarire la situazione” e spiegarmi “qualcosa che non potevo capire”.
Come se fossi una stolta!
Il mio sangue si gelò e il battito del mio cuore perse un colpo quando gli occhi dorati di Zafrina si puntarono severi su di me, ma non disse nulla e con un segno impercettibile del capo mi fece capire che potevo andare e che non avrebbe detto niente a nessuno.
Con il cuore in gola, mi avviai verso l’uscita il più silenziosamente possibile, consapevole del fatto che, se un vampiro della mia famiglia stesse aspettando la mia fuga, mi avrebbe sicuramente sentita. Mi chiusi la porta d’ingresso alle spalle e subito un’ondata di freddo mi colpì in faccia, come se qualcuno mi avesse appena rifilato una sberla. Trascinai i piedi lungo il vialetto, sepolto sotto il mezzo metro di neve che la bufera aveva provocato.
Non mi resi conto di non essere sola in giardino, ma non mi sarei accorta di niente in alcun caso, così presa dai miei pensieri e dal fatto che non ero ancora sicura di cosa avrei fatto nel vedere Jacob.
-Renesmee- la voce soave di mia madre mi destò dallo stato comatoso in cui ero piombata e mi girai di scatto.
Era in piedi vicino agli scalini dell’entrata, le ero passata davanti senza nemmeno accorgermene. Sembrava quasi che Bella mi stesse aspettando.
-Possiamo parlare?- chiese lei, raggiungendomi.
-Ho già parlato con papà- risposi in tono distaccato.
Era cambiato tutto, non riuscivo più a guardarla con gli stessi occhi di prima, gli occhi di una bambina che vorrebbe essere in tutto e per tutto come la propria mamma.
Sapere che il ragazzo di cui ero innamorata aveva amato per moltissimo tempo la donna che mi aveva dato la vita mi rendeva fragile e, allo stesso tempo, aggressiva. Avrei voluto sotterrarmi da qualche parte e aspettare che la natura facesse il suo corso, ma alla stesso tempo avrei avuto voglia di rompere qualcosa, distruggere tutto quello che mi trovavo davanti.
-Non si tratta di quello- mi corresse lei.
-Mamma, ti prego non lo fare- la implorai. Voleva dirmi qualcosa riguardo lei e Jacob, ma io non volevo sapere proprio niente dei giorni in cui loro due avevano trascorso momenti da perfetti innamorati. –Ho capito. Papà mi ha detto che i tuoi sentimenti e quelli di Jacob erano dovuti a me, ma ti prego non mi dire niente. So che non hai mai amato Jake come papà, ma mi avete mentito. Tutti. E ci metterò un po’ a digerire la cosa-
Mia madre non aveva mai levato il suo sguardo da me, io in realtà avrei voluto che lo facesse. Era già difficile per me doverle parlare così e poi non ero ancora riuscita a perdonarla del tutto -Quindi per favore, dammi tempo-
-Certo. Non credo potrei chiederti altro.- rispose lei, increspando il suo viso perfetto con un sorriso triste -Mi dispiace, lo abbiamo fatto con buone intenzioni-
-Lo so- la rassicurai. Non avevo mai avuto dubbi su questo, ma uno sbaglio restava tale, anche se fatto con buone intenzioni.
-Ti voglio bene, Nessie- disse Bella, avvicinandosi rapidamente e sfiorandomi la guancia con le sue mani fredde.
-Anche io te ne voglio-
Mi sottrassi al suo tocco con dolcezza e velocità, per poi allontanarmi lungo il vialetto ormai sepolto dalla neve. Non avrei potuto prendere la macchina perché nessuno sarebbe venuto a ripulire le strade. Non mi rimaneva altra scelta che camminare.
Il viaggio fino a La Push sarebbe stato più complicato del solito, ma questo non mi avrebbe fermata.

-Ciao, Billy- salutai, quando il padre di Jacob mi venne ad aprire.
-Nessie, ma che sorpresa! Vieni, entra- fece Billy, facendomi entrare subito, visto che tremavo come una foglia per il freddo che c’era fuori. -Posso offrirti qualcosa?-
-No, grazie Billy. Veramente non sono venuta qui per una visita di cortesia- dissi, scuotendo i capelli bagnati dai grandi fiocchi di neve che avevano ripreso a scendere dal cielo.
-Oh, sì.- fece Billy con sguardo mortificato -Mi hanno detto che hai saputo-
-Già-
-Mi dispiace per come lo sei venuta a scoprire, non era intenzione di Jacob farti soffrire-
-Lo so- lo rassicurai, anche se ormai quella frase l’avevo sentita dire troppe volte -Posso parlare con lui?-
-Oh, vedi Nessie...- tentennò Billy, muovendo avanti e indietro le ruote della sedia a rotelle –Jake non c’è-
Il suo sguardo sembrava preoccupato, ma non riuscii a capire cosa potesse turbarlo così tanto. Di solito Billy era abituato alle lunghe assenza del figlio, dopotutto sapeva benissimo quanto i suoi impegni da maschio Alfa fossero importanti e il fatto di non poter stare lontano da me di certo non aiutava. -E dov’è andato?- chiesi.
-Via- disse il vecchio Quiliute, come se questo gli costasse un enorme sforzo fisico.
-Come via?- domandai ancora, con il panico che cominciava a farsi strada dentro di me.
-Il clan di Denali non ha ricevuto la richiesta di aiuto da parte di tuo padre e la tua famiglia ritiene molto importante la presenza di Tanya e dei suoi allo scontro con i Volturi.- cominciò Billy. Parlò e sembrò quasi che gli stesse prendendo un attacco cardiaco, farfugliò quelle parole con fatica e le pronunciò molto velocemente. Probabilmente se non fossi stata dotata di capacità speciali, non avrei capito nulla del suo discorso.
-Avrebbero dovuto recarsi da loro Carlisle ed Edward ma, dopo averti sentito dire che volevi che ti stesse lontano, Jacob ha deciso di partire al posto loro-
-Cosa?- ma la mia più che a una domanda, sembrò un urlo di dolore.
-Mi dispiace.- farfugliò ancora Billy, sfregandosi le mani come spesso faceva il figlio quando si trovava in difficoltà -Era distrutto, pensava di renderti felice allontanandosi da te, come gli avevi chiesto. E’ partito mezz’ora fa, sta andando in Alaska.-
Ma non gli lasciai finire la frase. Mi precipitai fuori dalla vecchia e piccola casa, correndo a perdi fiato verso il bosco dietro l’abitazione dei Black. M’inoltrai nella fitta vegetazione, illuminata solo dal bianco della neve fresca e candida su di uno sfondo silenzioso. Nessun verso di animale, nessun segno di impronte di lupo sul terreno.
-Jake!- urlai mentre cominciavo a trascinare le gambe. Sapevo che era troppo tardi, che il mio migliore amico ormai doveva trovarsi già al confine della cittadina di Forks e che correre verso il nulla o urlare il suo nome non sarebbe servito a niente
-Jake, sono io!- urlai disperata, trascinando per l’ultima volta i miei passi, per poi lasciarmi cadere sulle ginocchia.
Il freddo mi ustionava la pelle, insinuandosi sotto i miei vestiti e la neve mi bagnava le gambe, irrigidendomi i muscoli. Respirai con affanno, e l’aria uscita dalle mie labbra si condensò in pochissimi secondi, creando piccole nuvolette che si dispersero nella foresta.
Perché riuscivo sempre a rovinare tutto?
Come mia madre prima di me, ero riuscita a fare soffrire Jacob. Ma cosa c’era che non andasse in quel ragazzo? Non si meritava così tanta sofferenza e io non lo meritavo. Era la persona migliore che conoscessi, metteva sempre per prima la mia felicità rispetto alla sua, ma non lo faceva solo con me, con tutti. Era stato il fratello migliore che avessi mai potuto desiderare, mi aveva insegnato così tante cose. Era stato il migliore amico più sincero e fedele del mondo. E di sicuro sarebbe stato l’uomo perfetto da amare.
Per la prima volta da quando ero nata, capii davvero cosa mi legasse a Jacob.
Avevo avuto bisogno di perderlo per riuscire a comprendere cosa fosse l’imprinting.
Cosa significasse amare.
Una crepa di disegnò lungo il profilo del mio cuore, magari impercettibile ma abbastanza profonda da mandare in tilt tutto il mio corpo.
La sensazione di perdita era dilaniante, fu come se mi avessero amputato tutti gli arti e lasciato solo il petto, per poter soffrire quel terribile destino che mi aveva separato dalla persona che amavo.
In quell’istante capii davvero il significato delle parole di mio padre, quando mi aveva detto che l’imprinting aveva solo alimentato e reso eterno un amore che sarebbe comunque esistito, senza l’intervento di un’antica leggenda sui licantropi.
L’amore che provai in quel momento, esploso per la perdita che avevo subito, era davvero qualcosa di sincero. Sentivo con tutte le fibre del mio corpo che era mio e non poteva esserlo di nessun altro.
Ora il significato dell’imprinting per me e Jake era chiarissimo. Eravamo due esseri a metà tra due mondi, né vampiro né lupo e per poterci amare per l’eternità avevamo avuto bisogno di un aiuto.
I licantropi non vivevano per sempre, o almeno, decidevano, una volta preso il controllo delle trasformazioni, di abbandonare il lupo che viveva nel loro cuore, la maggior parte delle volte per poter vivere quanto le loro compagne umane.
Io ero immortale, di conseguenza, Jake avrebbe dovuto vivere per sempre e l’unico modo per poter rendere il nostro amore indistruttibile era stato quello di unirci nel legame più sincero di sempre.
Ecco perché Jacob aveva avuto l’imprinting.
-Jake- quello non era più un richiamo. Era il nome della persona a cui dovevo tutto e a cui avrei dato tutto, se avessi mai dovuto scegliere a chi affidare la mia vita avrei di sicuro scelto lui.
- Nessie?- la prima volta, pensai che fosse solo frutto della mia immaginazione, che il dolore dovesse provocarmi delle allucinazioni per impedirmi di accasciare il mio corpo a terra e lasciarmi morire assiderata.
Poi la seconda volta, la voce tonante di Jacob si fece chiara, in modo da sembrare quasi un ordine. Come se mi stesse obbligando a reagire, perché non potevo permettermi di lasciare che le cose andassero così.
Con la consapevolezza che, se mi fossi voltata e non l’avessi visto, il dolore sarebbe stato troppo forte da sopportare, decisi di seguire quella voce così famigliare e accogliente. Quella voce che tanto amavo e che per anni mi aveva augurato la buona notte con un bacio sulla fronte.
Lentamente mi rimisi in piedi, alzando prima una gamba e poi l’altra. Mi levai la neve dai jeans e, prima di voltarmi, tirai un respiro profondo lasciando che l’aria gelida dell’inverno mi bruciasse i polmoni.
Mi voltai e, sbattendo le palpebre, osservai il mio migliore amico, stupita.
-Oh mio Dio- solo quell’esclamazione stupida riuscii ad uscire dalla mia bocca. Aprii e richiusi la labbra un paio di volte come se da lì potesse uscire qualche cosa di intelligente da dire.
Jacob mi guardava con gli occhi sgranati, portava solo un paio di vecchi pantaloni, segno evidente che si era appena trasformato in umano, non riuscendo a capire la situazione. Gli avevo chiesto di tenersi alla larga da me e, quando aveva esaudito il mio desiderio, gli ero corsa dietro urlando come una pazza.
Avrei potuto dire tante cose o farne tante altre, decisamente molto più appropriate visto che una parte di me era ancora arrabbiata con lui per avermi mentito per così tanto tempo. Ma alla fine mandai quella parte del mio cervello all’inferno e lasciai che il mio corpo facesse il resto.
Con due balzi aggraziati tanto quanto veloci, assalii Jacob e gli strinsi forte le braccia al collo. –Stupido idiota!- lo sgridai, stringendolo forte, cercando di tenerlo il più possibile vicino a me, soffocandolo con la mia stretta.
-Cosa diavolo ti è venuto in mente?- chiesi, con il tono di voce più arrabbiato che potessi trovare in quel momento.
Jacob allentò la mia stretta con dolcezza e con voce confusa disse –Credevo volessi che me ne andassi-
-Sei un deficiente!- ignorai il suo gesto e lo strinsi ancora più forte, infischiandomene del rischio di poterlo soffocare. -Promettimi che, se mai ti chiederò ancora di andartene, tu non lo farai- gli sussurrai, mentre piccole lacrime mi rigavano il viso per poi andare a bagnare la pelle calda di Jacob.
-Jake promettimelo, ti prego- lo implorai, dandogli uno strattone.
Sentii Jacob sorridere contro la mia spalla, poi mi passò una mano tra i capelli e con l’altra mi circondò la vita -Te lo prometto-
A quelle parole il mio cuore scoppiò di gioia e un piccolo sorriso si disegnò tra le mie lacrime.
Il mio migliore amico i mise a ridere e cercò di allentare nuovamente la mia presa, ma senza allontanarmi –però potresti smettere di soffocarmi?-
-Ti odio- dissi, dandogli un pugno sul petto, che probabilmente fece più male a me che a lui. Ma prima che potessi dire altro, Jacob mi prese il viso tra le mani e mi baciò dolcemente.
Lo lasciai fare, abbandonando il mio corpo alla sensazione di piacere che ogni volta mi pervadeva il contatto con la sua bocca.
-Nessie- sussurrò il mio nome a bassa voce, con le labbra ancora premute sulle mie.
Mi staccai dal bacio con leggerezza, ma continuando a tenere le labbra vicinissime alle sue, tanto che i nostri nasi si toccavano -Non credere che sia tutto risolto. Non ti ho ancora perdonato per avermi mentito-
Jacob sorrise e riprese a baciarmi –Aspetterò. Sono uno che non si accontenta, ricordi?-
-Idiota- sussurrai mentre ricambiavo il bacio, talmente perfetto, che ogni volta sembrava il primo.

ecco qui l'altro capitolo che vi avevo promesso :D

Renesmee

-Quindi fammi capire bene- fece Jacob, con un ghigno di soddisfazione –Ti sei precipitata qui a piedi, camminando su un metro e mezzo di neve, bagnandoti tutti i vestiti, per dirmi che hai cambiato idea?-
-La vuoi smettere di prendermi in giro?- sbottai.
Nel momento in cui Jake aveva realizzato cosa avevo fatto quando avevo saputo che stava per partire un sorriso di soddisfazione si era disegnato sul suo viso. –E comunque non ho cambiato idea, sono ancora arrabbiata con te! Come hai potuto tenermi nascosta una cosa come l’imprinting?-
Jacob stava giocherellando con il palmo della mia mano, disegnandoci sopra dei piccoli cerchi immaginari, come se fosse stata il suo foglio da disegno. Ci eravamo seduti sulla neve, nell’esatto posto in cui ci eravamo ritrovati. Avevo tutti i pantaloni bagnati ma non sentivo freddo e poi ero abbracciata al mio termosifone personale, con le possenti braccia di Jacob che mi avvolgevano le spalle. Anche se mi fossi trovata al polo nord non avrei sofferto il freddo.
-In realtà non stavo parlando dell’imprinting- mi corresse lui – Ma prova a metterti nei miei panni. Non è proprio una cosa semplice da spiegare, soprattutto a una testona come te!-
-Ehi- protestai, rifilandogli una gomitata nello stomaco –Avresti potuto almeno provarci, avrei apprezzato il tentativo-
-Certo come no- disse lui sarcastico, corrugando un sopracciglio.
-Che cosa intendevi, prima, sul fatto di aver cambiato idea?- gli chiesi allora.
-Intendevo dire che, finalmente, ti sei accorta di non poter stare lontana da me- mi disse Jacob dolcemente, sfiorando il mio orecchio con le labbra.
-Non ci provare- gli risposi con tono calmo, voltando il viso per vederlo negli occhi con i nostri nasi che si sfioravano -So che cosa stai insinuando ma no, non ho cambiato idea-
-Certo, certo ne riparleremo quando vorrai partire per Harvard- mi zittì lui sfiorandomi le labbra con un leggero e veloce bacio.
-Sai ero riuscita ad ignorare la rabbia che provo nei tuoi confronti, ma adesso me la stai facendo riaffiorare!- sbottai fingendomi arrabbiata.
-Eh dai Nessie- fece lui , dandomi un pizzicotto sul braccio -Da quando sei così suscettibile? Stavo mettendo la cosa sul ridere-
-Non voglio scherzare sull’università- dissi e stavolta il mio tono fu serio, non mi andava proprio di ridere del mio futuro o meglio del nostro.
-Lo so. E’ che lo sai come sono fatto, quando non riesco a trovare una soluzione ad un problema ci rido sopra-
-Già. Fosse tutto così facile-
Jacob mi accarezzò i capelli con la mano, poi avvolse il suo braccio intorno alla mia vita e strinse con più vigore la mia schiena al suo petto. Riprese a parlare con dolcezza mentre il suo respiro sfiorava il mio collo -Non la prendere male. Sono felice che tu voglia andare all’università e ti seguirei ovunque, sette anni fa avevo deciso che sarei venuto con voi, se tu, Bella e Edward vi foste trasferiti per sfuggire ai Volturi, ma in quel caso era per la tua sicurezza ed era assolutamente necessario. Adesso mi sentirei in colpa con me stesso per non avere rispettato i doveri che ho accettato, divenendo capo branco, per seguirti al college.-
-Non hai intenzione di accettare la mia scelta, giusto?-
-No-
-E io non accetterò la tua-
-Troveremo una soluzione- disse, baciandomi il collo, appena sotto l’orecchio -Per il momento, credo sia meglio non pensare a questa storia dell’università. Adesso il nostro problema è un altro-
Aveva ragione...I Volturi.
-Sì, hai ragione. Ci penseremo se sopravvivremo-
Jacob emise un sospiro sommesso, come se volesse ribattere alla mia affermazione ma sapeva che, questa volta, non poteva promettermi nulla del genere. Avrebbe lottato, ma nemmeno un lupo era indistruttibile. All’improvviso mi afferrò per la vita e mi sollevò, come se fossi una piuma, mi prese delicatamente per mano e mi sorrise dolcemente. –Ti accompagno a casa-
-Resta da noi- lo pregai, sapendo che se ne sarebbe andato subito, appena arrivata a casa –Esme avrà di sicuro cucinato qualcosa-
Lui cercò di trattenere una risata poi, con un leggero strattone, mi attirò più vicina a sé –Per quanto mi costi stare lontano da te, l’idea di stare in una stanza piena zeppa di vampiri puzzolenti non mi attira molto-
Tentai quindi un’ultima volta: mi piazzai davanti a lui, allungando le braccia per avvolgergli il collo. Gli sfiorai le labbra con le mie –Potresti venire a casa mia- sentii le braccia possenti di Jacob avvolgermi la vita, in modo che i nostri corpi premessero l’uno sull’alto, mentre le sue mani accarezzavano delicatamente tutta la mia schiena. Quindi lo baciai socchiudendo le labbra, in modo da sentire appieno il sapore della sua bocca. –La casa di Carlisle sarà piena di occhi rossi, ma ti posso assicurare che nella mia saremmo totalmente soli-
Sulle labbra di Jacob si disegnò un sorriso malizioso, le sue mani scesero sulle mie gambe poi mi prese in braccio –Stai per coso tentando di corrompermi?-
Io sorrisi a mia volta, mentre con le mani gli accarezzavo i capelli –E anche se fosse?-
Tornammo a piedi verso la casa dei Black, dove Jacob aveva parcheggiata la sua auto. Ci dirigemmo a tutta velocità verso casa di nonno Carlisle, in realtà quella non era la nostra vera destinazione, ma dovevo comunque passare da lì. Avevo lasciato i miei genitori abbastanza preoccupati per me e dovevo fargli sapere che stavo bene.
Jake parcheggiò sul vialetto dell’enorme villa a vetrate. Appena scesa dalla macchina lui fu al mio fianco, il viso contratto e la testa alta. Aveva avvertito qualcosa, ma quando gli rivolsi uno sguardo preoccupato mi fece cenno con la testa di stare tranquilla.
Entrammo in casa mano nella mano. In salotto c’era tutta la mia famiglia insieme ai vari clan che avevano risposto alla nostra chiamata d’aiuto, stavano parlando di qualcosa ma, quando ci sentirono entrare, tacquero tutti all’improvviso.
-Come immaginavo- ringhiò Jacob –un sacco di occhi rossi, qui dentro-
Bella rivolse uno sguardo di rimprovero verso il suo migliore amico, mentre mio padre si alzò dal divano -Potete scusarci?- disse rivolgendosi ai nostri ospiti –Io e la mia famiglia vorremmo parlare con Renesmee e Jacob in privato-
Sussurri di approvazione si levarono nella stanza, mentre i vampiri dagli occhi rossi lasciavano la stanza. Poi il silenzio riempii la grande sala mentre tutti si guardavano, non sapendo bene da dove iniziare. Così mi feci coraggio e parlai per prima, stringendo forte la mano di Jake.
-Volevo annunciare che ho scoperto il vostro piccolo segreto, ora so cosa lega Jacob e me e so casa è successo prima della mia nascita. Vi chiedo scusa per aver reagito male alla notizia, ero spaventata e confusa, ma ora capisco molte cose. Capisco perché avete deciso di tenermi nascosta una parte della vostra e della mia storia e anche se, sono ancora un po’ arrabbiata perché comunque mi avete mentito, volevo dirvi che amo con tutta me stessa ognuno di voi e sono felice di avere una famiglia che mi ama così tanto-
La mia famiglia rimase immobile, ma quella mancata reazione mi sembrò strana perfino per un gruppo di vampiri. Ripensai a quando io e Jacob eravamo scesi dalla macchina, pochi minuti prima, al suo sguardo e alla sua postura, sembrava un lupo in allerta. Anche quando riprendeva le sembianze umane, la parte di lupo che era in lui non lo lasciava mai e il lupo in quel momento teneva la schiena diritta come per fiutare qualcosa. Un pericolo in arrivo.
-Anche io vorrei dirvi una cosa- la voce di Jacob mi fece trasalire, come il resto della mia famiglia. Non pensavo che anche lui volesse aggiungere qualcosa.
Lo osservai con sguardo curioso e lui, prima di proseguire mi rivolse un sorriso di incoraggiamento.
Volse lo sguardo verso quella famiglia che per tanto aveva criticato e che ora apparteneva alle persone che avrebbe difeso fino alla morte. - Avete sempre saputo quanto Nessie fosse importante per me ma, come avete potuto constatare voi stessi, le cose sono cambiate. Ci ho pensato molto negli ultimi tempi, e voglio stare con lei. Voglio che Renesmee diventi la mia compagna- lo disse come se fosse la cosa più naturale del mondo, la sua sicurezza mi mozzò il fiato, lasciandomi a bocca aperta. Poi Jacob mi guardò negli occhi, io riuscii a sentire per la prima volta quanto davvero credesse a quelle parole. I suoi bellissimi occhi castani erano pieni d’amore. Mamma mi aveva detto che si poteva riconoscere l’amore vero da come le persone si guardano negli occhi, perché lo sguardo è come quello di un cieco che vede la luce per la prima volta.
Jacob vedeva quella luce e la vedeva in me.
Fino a poche ore prima quella rivelazione mi aveva messo una paura folle, ero terrorizzata dall’arduo compito che il legame con lui mi aveva affidato. Avevo paura di non essere all’altezza del suo amore. Di non essere abbastanza.
Poi ricordai che anche Jacob per me era la mia luce. A lui era stato destinato il mio stesso compito: quello di amarmi incondizionatamente per il resto della nostra esistenza.
Jake portò la mano che mi stava stringendo, al petto e se l’appoggiò sul cuore, lo sentii battere sotto la camicia. Correva all’impazzata, come il mio. -Se è quello che vuole anche lei-
Non potei fare a meno di sorridere, lieta che il destino avesse scelto me. Lieta che Jacob avesse scelto me, per avermi dato la possibilità di poterlo amare fino alla fine dei miei giorni.
Dovetti trattenermi dal prendergli il viso tra le mani e baciarlo e baciarlo…fino a che l’euforia si fosse placata e il mondo avesse smesso di girare all’impazzata.
-Jake, Nessie- disse mia madre alzandosi, prendendo posto vicino a mio padre -Dobbiamo dirvi una cosa anche noi, sedetevi vi prego- indicò il divano che lei ed Edward avevano lasciato libero per noi.
La felicità che fino a quel momento aveva pervaso ogni singola fibra nervosa del mio corpo si affievolì per via del tono dei miei genitori. Allora avevo ragione, Jacob aveva avvertito cattiva notizie in vista, ma aveva preferito non arrivare a conclusioni affrettate. Conclusioni che, sfortunatamente, erano risultate esatte. Prima di muovere un passo in avanti sentii il braccio di Jacob avvolgermi velocemente la vita, per poi scortarmi verso il divano. Ci sedemmo uno al fianco dell’altra, Jake mi abbracciava mentre io tenevo una mano stretta al suo ginocchio.
-Prima, con gli altri, stavamo organizzando un piano di attacco- esordì mio padre, in tono truce.
-Come? Ma il clan di Denali?- lo interruppe immediatamente Jacob in tono preoccupato, ma dalla sua voce si sentii trapelare un ringhio - Mancano ancora molti vampiri, non siamo pronti-
-Non ci sarà tempo per andare a cercarli- sospirò mio padre -I Volturi saranno qui domani mattina-


E una piccola anteprima di ciò che vi aspetta nei prossimi capitoli!




Video



"Nella fine dei Cullen, la mia storia e quella di Renesmee avevano trovato un nuovo inizio.

Saremmo dovuti scappare, per sopravvivere. E per permettere a noi di vivere, c’era bisogno di un sacrificio.

Con la vita sarebbe arrivata la morte, la morte di tutte le persone che amavamo.

La nostra storia sarebbe continuata, con il nostro viaggio."


[dal prossimo capitolo]
-Jacob





P.s. Questo è un vecchio video che avevo fatto molto tempo fa e dal quale poi quest'anno ho preso l'ispirazione per la mia storia. Visto che era un video che avevo fatto così per divertimento il titolo delle due storie alla fine è diverso. Comunque spero vi piaccia lo stesso. Un bacio
 
Top
f3d3r1c*
CAT_IMG Posted on 25/6/2012, 16:43




è stato un capitolo favoloso ** non vedo l'ora di scoprire che cosa accadrà con i Volturi... Mamma mia, che ansia!
 
Top
Lucy's Lullaby
CAT_IMG Posted on 10/9/2012, 21:51




Non posti più????
 
Top
42 replies since 3/1/2012, 19:04   1601 views
  Share