| spero vi piaccia, commentateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Capitolo 1 Festa
prima parte
Sentivo il rumore del pick up che si avvicinava e l’agitazione di Alice che aumentava. Alice era felicissima di poter festeggiare il compleanno di Bella,e non si era interessata di lasciarlo passare inosservato come Bella aveva disperatamente chiesto. Così ora ci ritrovavamo nel parcheggio della scuola,appoggiati alla nostra Volvo grigia metallizzata,discreta,io e mia sorella,che teneva in mano il regalo che avevamo fatto io e lei a Bella,che,ovviamente,ci aveva chiesto di non spendere soldi per lei,così pensandoci un po’su abbiamo capito che potevamo aggirare l’ostacolo. Le abbiamo fatto un cd con le melodie che io suono al pianoforte. Bella quasi si commuoveva quando mi sentiva sonare,anzi a volte proprio si commuoveva. Per me il piano è sempre stato importante,perché mi ha permesso,quando ancora ero un vampiro neonato,di esternare quelle emozioni umane che erano nascoste dalla mia nuova natura e non riuscivo più a provare. Il pick up di Bella arrivò rumoroso e simpaticamente goffo,come lei, e notai la sua espressione cambiare quando vide il pacchetto nelle mani di Alice,ormai,anche se la sua era l’unica mente che non riuscivo a sentire,avevo imparato a comprendere le sue emozioni dagli atteggiamenti,e ora non era adirata,solo immensamente triste e terrorizzata,terrorizzata dalla sua natura umana e non dalla mia di mostro. Tentava di mostrare la forza con cui era adirata con noi sbattendo con “violenza” lo sportello del Chevy che la riempì di ruggine. Alice scattò verso di lei raggiante,mentre io rimasi a fissarla;volevo renderla felice e in questo momento non lo era. Si diressero verso di me insieme,Alice sorridente,Bella cupa. “Il regalo lo apri adesso o più tardi?” chiese Alice quando mi affiancarono accanto alla macchina,ma,come previsto,Bella borbottò “Niente regali”. Alice capì che non era il caso di insistere e iniziò a chiederle notizie sui regali,di cui lei era a conoscenza,che i suoi genitori le avevano fatto. “Va bene… più tardi,allora. Ti è piaciuto l’album che ti ha regalato tua madre? E la macchina fotografica di Charlie?” Bella si limitò a rispondere “Si. Grande.”. Alice prese un argomento sbagliato “Secondo me è una bella idea. L’ultimo anno di scuola arriva una volta sola nella vita. Vale la pena di documentarne l’avvenimento”. Come avevo previsto prima ancora che Alice pronunciasse questa frase Bella rispose dura “Tu quanti ultimi anni di scuola hai già vissuto?”. Ovviamente mia sorella si trovò spiazzata,non conosceva Bella bene come la conoscevo io,non se lo aspettava,si limitò a dire “Questo è un altro discorso”. Finalmente arrivarono vicino a me; così porsi la mia mano a Bella che la accettò subito. Sembrava quasi che il suo umore fosse cambiato. La sua mano era calda e piccola e io la sfiorai con delicatezza,ci guardammo negli occhi e per un attimo,come sempre,tutto sembrava perfetto e il cuore di Bella cambiò la sua velocità. Decisi di essere sereno, le sfiorai le labbra calde con il dito dell’altra mano “Quindi,come stabilito,ho il divieto di augurarti buon compleanno,ho inteso bene?” “Hai inteso benissimo”. Mi sistemai i capelli che avevo visto nel pensiero di Alice che erano scombinati e le sussurrai “Grazie per la conferma,speravo che avessi cambiato idea. Di solito la gente adora compleanni,regali e cose del genere”,cercavo di non farle notare il mio tormento interiore,causato dalla sua inspiegabile e inutile quanto futile sofferenza. Ancora una volta,ingenuamente,Alice fu inopportuna con i suoi discorsi “Vedrai che sarà un divertimento. Oggi tutti saranno gentili e faranno quello che dici tu,Bella. Cosa potrebbe succedere di tanto brutto?” “Che sto invecchiando”,mi ferì Bella,inconsapevolmente. Alice tentò di rimanere sui toni scherzosi “ Diciotto anni non sono tanti. Sbaglio o di solito le donne aspettano di averne 29 prima di farsi rovinare l’umore da un compleanno?”. “Sono più vecchia di Edward” sussurrò con la voce rotta dal dolore,volevo smetterla con questi discorsi. “Tecnicamente si,ma di un annetto soltanto” disse Alice,questa volta il suo buonumore era finto,sapeva la sofferenza che mi aveva provocato. Alice decise di continuare ad infierire sull’umore di Bella,e,per quanto anche io desiderasi festeggiare il suo compleanno in gran stile,la odiai per questo. “A che ora vieni a trovarci?”,gli occhi di Bella sconvolti “ Non sapevo di avere una visita in programma”. “Oh,sii buona! Non vorrai rovinarci il divertimento,vero?” . “Pensavo che al mio compleanno si parlasse dei miei desideri”. Volevo proprio tagliare corto e restare da solo con Bella,quindi dissi “Vado a prenderla da Charlie subito dopo la scuola” “Devo andare a lavoro”protestò Bella. “Invece no. Ne ho già parlato con la signora Newton. Oggi ti sostituisce lei in negozio. Mi ha chiesto di farti gli auguri.”. “Ma…non posso venire” temevo che Bella stesse per piangere “Io,bè,non ho ancora guardato Romeo e Giulietta,per la lezione di inglese” . Alice era determinata a costringerla ,convinta che una volta a casa nostra Bella sarebbe stata felice di quello che aveva organizzato “Ma se lo sai a memoria”. Bella,ormai in difficoltà, stava per cedere “Il professor Berty dice che per apprezzarlo davvero dobbiamo vederlo rappresentato:come era nelle intenzioni di Shakespeare”. Avrei voluto portarla via da lì,da quella situazione e da tutto ciò che la rendeva infelice. “Hai già visto il film” disse Alice,sembrava quasi ringhiasse. Avevo capito che la sua insistenza era dovuta soprattutto al fatto che,convinta di riuscire a rendere felice Bella quel giorno,era sicura che sarei stato finalmente felice anche io. Ero ancora arrabbiato per quello che stava facendo a Bella,ma capivo l’affetto enorme che c’era in quel gesto nei miei confronti. “La versione degli anni Sessanta no. Secondo Berty è la migliore”. Alice era disperata,non sapeva più come convincerla “Con le buone o con le cattive,Bella,in un modo o nell’altro….” Non ce la facevo più,nessuno poteva trattare Bella in questo modo,neanche la mia amata sorella Alice. “Tranquilla,Alice. Se Bella desidera vedere un film,lascia che lo faccia. È il suo compleanno.” Bella fece un’espressione strana,come una bambina che aveva vinto,e per questa vittoria avrebbe dovuto ringraziare il suo protettore. Quanto la amo! Sentivo i pensieri di Alice piangere,era delusa e l’avevo delusa io,che ero proprio colui che lei voleva proteggere con il suo atteggiamento,anche ferendo la sua migliore amica. Sentii il desiderio di rendere felice anche lei “Arriveremo entro le sette,così avrai un po’ di tempo in più per prepararti.” Resi felice Alice,che sorridendo disse “ Così va meglio. Allora ci vediamo stasera,Bella! Vedrai che ci divertiremo”. E diede un buffetto sulla guancia di Bella prima di fuggire via. Bella mi guardò implorando di salvarla come avevo fatto prima e mi disse “ Ti prego Edward…”. Non sapevo come aiutarla,le posai un dito sulle labbra e le dissi “Ne parliamo dopo. Rischiamo di fare tardi.” Ero riuscito a frequentare quasi tutte le lezioni di Bella,perché non volevo stare senza lei neanche un attimo. Così,anche quella mattina ci sedemmo in fondo all’aula. Appena arrivati in classe sentii Mike Newton “ Perché ha scelto lui,io potrei renderla più felice. Oggi è il suo compleanno e neanche sorride. Edward Cullen dovrebbe sparire”. Per un po’ riflettei su quei pensieri;Mike Newton era odioso,ma spesso,con quei suoi ragionamenti banali,dava adito alle mie paure. Avrei voluto vederla felice vicino a me,invecchiare con lei ed avere dei figli. Tutto questo non era possibile. Non potevo darle nulla in realtà,tranne l’amore e le attenzioni di un mostro. La cosa più esilarante era il fatto che lei non voleva regali da parte mia perché era convinta che io fossi già troppo per lei,che non mi meritasse. Come poteva pensare che un mostro assetato di sangue,che ogni volta che le è vicino sente l’impulso di mangiarsela fosse troppo per lei? A volte prendevo ancora in considerazione l’idea di portarla in un manicomio. La giornata a scuola trascorse tranquilla,non osammo più parlare della festa,ma a pranzo sentivo i pensieri di Alice che correvano per organizzare,e sentivo la sua euforia. Avrei quasi riso se non fossi stato certo che quei pensieri avrebbero reso Bella triste per il resto della giornata più di quanto non lo fosse già. Decisi di riaccompagnare a casa Bella,e Alice,grazie al suo talento,non ebbe bisogno di aver chiesto di riportare la macchina a casa,lo seppe da sola nel momento stesso in cui io presi questa decisione. L’espressione di Bella fu curiosa quando le aprii lo sportello del passeggero,capì quasi subito il mio intento,ma non era felice del fatto che guidassi io,ero a conoscenza del fatto che non si sentiva molto a suo agio con me alla guida.. “è il mio compleanno,non mi è concesso guidare?”. “Sto fingendo che non lo sia,come hai chiesto tu”,colpita e affondata. “Se non è il mio compleanno,stasera non sono obbligata a venire a casa tua…” Nooo,aveva vinto questo round,ma io non mi arrendo. “Va bene. Buon compleanno”. “Ssh” sibilò Bella,e io risi di gusto al suo tentativo di non sentire quello che avevo detto. Decisi di scherzare un po’,ancora di buonumore per il tentativo di Bella,e iniziai a lamentarmi dell’autoradio,consapevole del fatto che Jasper,Emmett e Rosalie(quest ultima solo per apparenza) avevano comprato per Bella un’ autoradio all’ultimo grido; mi lamentai sbuffando:“La ricezione è davvero pessima”. Non capii bene il motivo ma Bella non la prese bene. “Vuoi un impianto migliore,guida la tua macchina.” Fu davvero buffa con quel tono,e non riuscii a nascondere un risolino. Quando Bella parcheggiò decisi che non potevo più resistere;mi avvicinai a lei,sempre lentamente e con prudenza,presi il suo viso minuscolo fra le mani con tutta la dolcezza che potei sfiorai le sue tempie,sotto le quali si sentiva forte lo scorrere del sangue nelle vene,poi le mie dita scesero sulle guance e giunsero al mento. Desiderai veder brillare la felicità in quegli occhi color cioccolato “ Dovresti essere di buonumore. Se non oggi quando?”,sapevo che quella vicinanza le confondeva le idee,e notai le difficoltà che aveva il suo respiro. “E se non volessi essere di buonumore?”,mi rattristai un po’,ma sapevo come renderla,in quel momento, felice. “Peccato” le dissi,e mi riavvicinai a baciarla, sentii le sue labbra calde sulle mie di ghiaccio,non mi stupivo mai abbastanza della bellezza di quel gesto. Il suo respiro divenne più faticoso,e mi strinse le braccia al collo,con un gesto rapido,che portò una folata più forte del suo odore fin nella mia gola. Sorrisi della sua ingenuità, e mi allontanai dolce liberandomi dal suo abbraccio. Le sussurrai sul collo “Fai la brava per favore”. La baciai di nuovo velocemente e posai le sue braccia sul suo stomaco. Il cuore del mio amore batteva velocissimo irradiando il suo corpo di sangue nuovo e caldo,lo sentiva anche lei,e,leggermente imbarazzata mi chiese “ Pensi che migliorerò mai ?Che un giorno il mio cuore la smetterà di cercare di uscirmi dal petto ogni volta che mi sfiori ?” Pensai per un attimo a quel giorno,e vidi il suo viso pallido e i suoi occhi rossi,che Alice tante volte mi aveva mostrato e tentando di mostrarmi sereno le dissi sorridendo “Spero proprio di no”. Iniziavo a credere che quella del film di Romeo e Giulietta fosse solo una scusa quando Bella mi disse “ Adesso andiamo a vedere i Capuleti e i Montecchi che si fanno a pezzi,d’accordo?”. Le risposi a voce alta “ogni tuo desiderio è un ordine”,ed ero di nuovo felice.
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