| 9. Nuove conoscenze, più che interessanti.
POV ISABELLA
Mi guardo e riguardo allo specchio. Andrò bene così? Non sarò vestita troppo appariscente? Gli piacerà il mio vestitino color blu notte ad Edward? Chissà qual è il suo colore preferito! Che sia troppo corta la gonna del vestito? E se mi truccassi un pochino? << Oh, ma insomma! Devo essere solo me stessa! >> cerco di convincermi ad alta voce. Dopo tutto se mi ha baciato ieri sera, gli piacerò almeno un pochino, no? Poi arrivano i ricordi… … << Andiamo? >>. Salto sul posto spaventata dalla voce di Rhett alle mie spalle. << Non ti avevo sentito…>> mormoro accusatoria. << Ho bussato, ma non mi hai sentito. Sempre la solita sognatrice! >> butta lì con fare divertito. Lo guardo sorpresa, come se fossi un bambino e lui la mia mamma che mi ha colta con le dita nella marmellata… Ma che fa, mi legge nel pensiero…che sappia di ieri sera? Mille interrogativi mi girano in testa e sempre più mi convinco, di prendere in considerazione l’idea di scavarmi una buca, in cui sotterrarmi per l’eternità, per la vergogna. << Bella? Tutto bene? >> mi chiede apprensivo avvicinandosi velocissimamente a me, prendendomi le mani e stringendole tra le sua. << Si si…andiamo a scuola, sennò faremo tardi! >> cerco di essere il più naturale possibile. Lo vedo scrutarmi ancora con fare sospettoso, ma poi si rilassa sorridendomi soddisfatto e ci avviamo a salutare mamma e papà. Quando saliamo in macchina mi godo il silenzio del viaggio, leggero e giusto. Giusto per prepararmi mentalmente a come affrontare Edward. Sospiro sognante, al ricordo dei suoi bellissimi occhi color smeraldo… A quei capelli ribelli e ramati da toccare…devono essere morbidissimi. Sospiro nuovamente. << Tutto bene? Sei strana oggi…sei sicura di voler andare a scuola? >> mi chiede preoccupato Rhett, parcheggiando la macchina davanti a scuola. << Siamo già arrivati? >> chiedo sorpresa e con una strana ansia addosso. Calma…sarò normale…basterà. << Già >>. Lo sento avvicinarsi a me non appena scendo di macchina. Mi impone di guardarlo in volto. << Te l’ho già detto che sei bellissima questa mattina? >> lo guardo con cipiglio un po’ sorpreso ma rispondo al sorriso. Adoro quando cerca di distrarmi quando ho i nervi a fior di pelle. << No, ma piace farselo dire! >> e gli faccio l’occhiolino, stando al gioco. Poi lo prendo per mano e lo trascino in classe, desiderosa che la prima parte della mattina finisca presto, per poi avere qualche opportunità in più di vedere il ramato dei miei sogni.
***
Appena suona la campanella mi fiondo, anche se pur a passo umano, in mensa, desideriosa di rivederlo come da promessa. Nel mentre prendo il pranzo umano e mi siedo al mio posto percorrendo con gli occhi tutta la sala. Questo fino a quando i miei occhi non incontrano i sua. E mi perdo in quelle profondità verdi. Non so per quanto tempo rimaniamo così a guardarci occhi negli occhi, ma alla fine il momento, anche questa volta, viene interrotto sempre da Rhett, ma anche da altre persone: la famiglia di Edward. Lui che si era fermato all’ingresso della mensa prosegue verso di me assieme alla sua famiglia, e si presentano tutti. Come aveva detto lui, anche la sua famiglia sono vampiri vegetariani come noi. E sono: Alice e Jasper, Emmet e Rosalie. Tutti come noi dalle sembianze di angeliche. Gli invito a sedersi con noi e accettano resti, tutti tranne Edward e Alice, la quale si siede nel posto vuoto accanto al mio. << Visto Rhett? Te lo avevo detto. Vegetariani come noi! >> e gli faccio la linguaccia, felice e sbarazzina come non mai. Penso che sia per la presenza di Edward. In riposta mio fratello mugugna qualcosa di incomprensibile e si mette a parlare con il biondino, Jasper, il compagno di Alice. Lo capisco da come le sta accanto. Invece io vengo coinvolta da una conversazione su vestiti e moda da Alice, ma la mia attenzione è tutta sul rosso che mangia, fermandosi a tratti per sorridermi e chiedermi qualcosa. Mi guarda in un modo… Ma come fa a essere così rilassato dopo ieri sera? Come fa a fare il finto tonto? Sospiro esausta da questo stress mentale e caotico, per colpa di tutti i pensieri e sensazioni che mi affollano dentro, e tutte con l’intenzione di uscire. << Non deve essere da molto che vi siete trasferiti, giusto? >> mi domanda il rosso del mio cuore, con fare tranquillo, come se fosse la cosa più normale del mondo. Beh…in effetti lo è… Lo osservo un attimo prima di rispondere, come fossi a corto di parole e in difficoltà. Ma possibile che un vampiro, il tanto decantato essere invulnerabile, sia messo in crisi da un angelo del genere? Beh…se lui impersona l’angelo, io sono il demone, quindi…ci sta tutto! Continuo a fissarlo negli occhi, decisa a rispondere, mentre percepisco l’immenso sorriso di Alice al mio fianco. << Sorprendente. Tre mesi e ha questo controllo? >> se ne esce il biondo, con fare decisamente poco raccomandabile, distraendomi dal rispondere alla domanda postami da Edward. Un aggettivo adatto sarebbe: mal sfiduciato. E‘ con questa frase che mi intrometto nella loro conversazione e rispondo a tutte le domande che mi pone. Stanca ad un certo punto dei suoi attacchi sbotto con un “Non farò del male ad Alice se è questo che pensi” e metto su il broncio, al quale Edward reagisce con una risata davvero bella. Bassa e roca… Se davvero non avessi così tanto autocontrollo starei già a fare un falò di una certa testolina bionda. Fortunatamente si intromette Alice rassicurandolo. Poi mi ricordo di una cosa molto importante. << Rhett, chiedigli dei lupi >> gli ricordo un po’ scossa adesso, al pensiero della scomparsa di lui, se non fosse stato abbastanza astuto da sfuggirgli. E così fa e ci spiegano tutta la storia. Hanno un patto con loro e dei confini da non superare, sui quali ci aggiornano. Appunto mentalmente che questa sera, prima di andare a casa Cullen – con cui abbiamo fissato appena fatte le presentazioni e spiegata la nostra situazione –passeremo di là, ad ampliare il patto dei Cullen, non c’è altra soluzione. Poi suona la campanella, e ci dirigiamo in classe. Beh, non si può dire che non sia andata bene. Tutti i membri della loro famiglia sembrano averla presa bene di noi, tranne Jasper che è ancora un po’ restio nei miei confronti,e di Rosalie lo stesso. Cosa che mi ha lascito sconvolta è il fatto che Rhett abbia bellamente ignorato Edward. Gli parlerò dopo di ciò con lui. Mentre penso ciò non mi accorgo che se al fianco destro ho Rhett, nell’altro mi è sopraggiunto Edward. Gli sorrido di rimando felice della sua presenza accanto a me. << Sei davvero incantevole questa mattina, lasciatelo dire >> mi sussurra nella mia direzione con fare dolce. Distolgo gli occhi da lui imbarazzata. << Grazie >> mormoro concentratissima sulle mattonelle del pavimento, divenute interessantissime. Mi riprendo quando Rhett gli ringhia contro, tanto da sentirlo pure Edward il suono. Mi guardo attorno preoccupata, notando poi fortunatamente che non c’è nessuno in corridoio apparte noi tre. << Rhett! Ma che modi sono? >> lo rimprovero ponendomi davanti a lui e guardandolo arrabbiata. Mi fissa ancora iroso, poi sposta lo sguardo su Edward e ritorna al mio. Mi prende per un braccio e mi trascina via con la forza. << Facciamo tardi a lezione >> ringhia a denti stretti e mi porta via, senza lasciarmi salutare Edward.
***
Per tutta la lezione gli tengo il muso a Rhett e non gli rivolgo la parola, ancora arrabbiata per il suo comportamento. Lui tenta di tutto pur di farmi parlare o dargli attenzione, ma non ci riesce, ma anche così non si arrende e continua per tutta l’ora. All’uscita della campanella trovo Edward ad aspettarmi che affianco, dando le spalle a Rhett. Devo ammettere però che quando l’ho visto lì, all’uscita dell’aula mi sono per un breve attimo, scordata la mia arrabbiatura con mio fratello e ho pensato solo che forse Edward era venuto a prendermi e accompagnarmi a lezione. E così è stato. Mi sento come una che ha appena vinto alla lotteria… Eccone un’altra di frase che non conosco, che sbuca fuori da sola… Parliamo del più e del meno e vengo a sapere molto cose di lui Ad esempio, come oltre alle passeggiate notturne nel bosco, gli piace la musica classica e che suona il piano. Oppure che il suo compleanno sia il 20 di giugno! Ah, come sono contenta. Mi sembra di vivere in un sogno. Fortuna che sono un immortale e non posso svegliarmi perché ci è impossibile a noi vampiri di dormire. Triiiin Ecco, questo è il suono dell’ultima campanella. Che peccato, dovrò aspettare a questa sera, prima di poter chiacchierare e stare in compagnia sua. << C’è qualcosa che non va? >> mi chiede apprensivo Edward, affiancandomi all’uscita dell’aula. << Beh…non mi va tanto di aspettare questa sera per rivederti…>> dico imbarazzata a morte, aumentando il passo verso l’auto di Rhett. Lo sento ridere. << Che c’è di così divertente ? >> gli chiedo interdetta, conscia dell’affinità creatasi tra noi, in tutto il dopo pranzo. << Nulla! >> e continua a ridere, anche se cerca di smettere. Alzo gli occhi al cielo, esasperata ma estremamente felice. Mi piace sentirlo ridere. E’ davvero carino, soprattutto quando dopo ogni riso mi sorride. Già, quando sorride. Un sorriso dolce e sghembo. Assolutamente bellissimo, che mi mozza il respiro. Mi sembra quasi che mi batta il cuore, in ogni secondo che lui mi sta al fianco. Che cosa patetica, vero? << Allora? Lo ammetti o no? >> ritenta quel furbacchione, che si becca in ultimo un’occhiataccia dalla sottoscritta. << Vorrei che sia già sera >> ecco l’ho detto. Mi fissa compiaciuto e mi fa un buffetto sulla testa. Poi prende e si mette a ridere. Ma dico! Io gli dico implicitamente che non ce la faccio ad aspettare questa sera per la sua compagnia, perché vorrei che fosse sempre al mio fianco, e lui che fa? Ride! Ma tu giarda che ragazzaccio! … Ok, ok…lo ammetto…mi piace anche questo suo lato. Troppo anche. Con il suo modo di fare, smorza il mio imbarazzo che arriva a dei culmini impossibili in sua presenza, e fa emergere la vera me stessa, che agisce impulsivamente, ma naturale, e non spinta dall’agitazione o dalla razionalità. << Rido perché pensavo la stessa cosa, sciocchina. Non te la prendere >> e mi fa un buffetto sul naso. Potessi arrossire, adesso sarei della stessa tonalità di un pomodoro. Vi prego, ditemi che ho sentito benissimo! Sto per aprire bocca, ma sento mio fratello suonare il clacson della sua auto, per farmi affrettare a salutarlo. Lo guardo esasperata e lo saluto con un “ciao” davvero mogio, mentre lui ne ricambia con uno divertito in aggiunta ad un suo bacio sulla guancia. Rimango impietrita a tale gesto, mentre vedo Edward allontanarsi da me e andare verso la sua famiglia, che raggiunge alla sua auto. Il quale viene accolto da un Emmett assai euforico che gli batte una manona sulle spalle e grida un “E bravo il mio fratellino” di tutto dire. Quando mi riprendo al bacio e alla scena Emmet-Edward, salgo in macchina velocemente e mi rinchiudo in un assoluto mutismo. Questo gesto prevede lunga meditazione. Mi sento scombussolata. Temo da un momento all’altro di esplodere per via di tutte le emozioni che mi si mescolano e agitano al mio interno. Alcune premeditano di uscire e ne ho paura. Sono così nuove che non so proprio come reagirei se le lasciassi libere. Però credo che si possa riassumere in concetti normali: euforia mixata a pazzia, invece con termini da libro cuore di cui ne ho letti pochissimi si potrebbe definire: amore incondizionato. Personalmente non escluderei la prima…ma anche la seconda è più allettante…voi che dite?
***
ORE DOPO
Ok, calma. Ma perché mi ritrovo sempre così agitata? Strazio nuovamente il fondo del mio vestitino verde, attorcigliandolo tra le dita, mentre mi tengo dietro a mamma e papà, con di fianco un musone che una volta si chiamava Rhett. Mamma ha appena suonato il campanello di villa Cullen. Sento un rumore di passi, leggero e misurato e ci viene ad accogliere sulla porta il signor Carlisle Cullen, presumo. << Buona sera. Entrate pure >> ci accoglie sorridendoci cordiale, mettendosi da parte e facendoci entrare, per poi farci accomodare in salotto, dove è già riunita tutta la famiglia. Il mio sguardo punta immediatamente su di lui. E’ bellissimo. Indossa una semplice camicia nera, abbinata a dei jeans chiari. Sospiro felice,e con me anche il mio cuore fermo, che sembra palpitarmi a tale vista. Affondo il mio sguardo in quello di due smeraldi dolcissimi e grandi, che racchiudono un mondo al loro interno. << Piacere, io sono Esme >>. Sobbalzo sul posto stupita e mi riprendo velocemente, stringendo la mano che mi viene porta. Alzo lo sguardo fino al suo volto e vedo una bellissimi donna dai capelli color miele e un po’ mossi, sorridermi dolce. Mi ricorda tanto mamma. La stessa dolcezza nello sguardo. Le sorrido di rimando e dopo di che, sento all’improvviso un qualcosa venirmi velocemente addosso,e di istinto lo scanso e lo intrappolo a terra sotto di me, salendoli a cavalcioni. Tutto accade velocissimamente. Mi rialzo immediatamente quando mi rendo conto che è Alice e scappo dietro la schiena di Rhett, dispiaciuta per quello appena accaduto. Avevo tanto cercato di calmare e rassicurare Jasper e abolire i suoi pregiudizi nei miei confronti… Ho rovinato tutto. Alice non mi vorrà più come amica, e Edward mi odierà per sempre e non vorrà più vedermi. Tutti sono ammutoliti e Jasper appena percepito l’accaduto, si mette davanti alla sua compagna e mi ringhia contro. << Scusami Alice! Non volevo…mi hai colta di sorpresa…e io….>> cerco si scusarmi singhiozzando e coprendomi il volto affranta, tra ringhi poco raccomandabili che Jasper mi manda e ai quali Rhett risponde, mettendosi in posizione di attacco come il biondino. Il resto delle persone presenti fissano per un attimo di troppo sconcertati la scena, ma ci pensa Alice a risolvere il tutto con una tintinnante e bellissima risata. A tale suono, smetto di singhiozzare e mi scopro il volto. Si rialza tranquilla sotto lo sguardo di tutti,e si avvicina al suo compagno calmandolo, anche se non più in posizione di attacco ma, non mi perde di vista. Stessa cosa non si può dire di Rhett, che continua a ringhiare anche se non più anche lui in posizione di attacco. Ma poi riesco a calmarlo. Chiedo nuovamente scusa ad Alice, ma lei mi blocca. << Sono io che ti devo delle scuse. Avevo visto cosa sarebbe successo, ma non l’ho impedito. Volevo che fosse di lezione a Jazz. – lo scruta negli occhi – come vedi si è fermata a tempo riconoscendomi. E’ razionale. Rilassati >> e per finire gli fa una carezza al braccio e mi raggiunge dietro a Rhett, e mi abbraccia affettuosamente salutandomi. Lì per lì rimango interdetta, ma poi ricambio pienamente, calmandomi. Dopo qualche altro minuto ci ritroviamo tutti pacificamente seduti nel salotto dei Cullen, dimentichi di quello appena accaduto. Guardandomi attorno non posso fare altro che dire la verità, dando sfogo ad un mio pensiero. << E’ davvero bellissima questa casa. Complimenti all’arredatore >> dico sincera, mentre fisso tenacemente un dipinto enorme tutta la parete. Sento qualcuno parlare, Esme, che mi ringrazia. Da ciò capisco che è merito suo. << Ti piace l’arte? >> mi chiede Carlisle gentile. Ops…mi sa che ha notato la mia affannosa ricerca di dettagli, del quadro alle sue spalle. << Fin da quando si è risvegliata, adora la pittura. Vero Tesoro? >> risponde al mio posto Rhett, nel mio momento di esitazione. Nel mentre parla puntando il suo sguardo nel mio e mi stringe a se con il braccio che prima era posto dietro di me, sulla parte alta della poltrona. Me lo sono immaginata solo io o ha marcato parecchio la parola Tesoro? Lascio perdere velocemente, troppo in astinenza della visione del mio angelo, che mi sta guardando…male? Perché mi sta guardando in quel modo? No, aspetta…non sta fissando me…sta fissando…mio fratello! Guardo il volto di Rhett. Sbaglio o ha un vago sentore di sfida? Ma che sta succedendo? Passo lo sguardo da l’uno all’altro, capendoci ancor meno di prima, percependo una divagare di tensione in tutto l’ambiente. Interrotta però quando Carlisle interviene ponendo un quesito alla mia famiglia. << Volevamo sapere se eravate già andati a la Push, per la suddivisione del territorio >>. Cala per un istante il silenzio poi papà e mamma sorridono divertiti a tale pensiero e Rhett ride tranquillamente. Alzo gli occhi al cielo e metto il broncio, rannicchiandomi verso l’angolino della poltrona,con l’intenzione di allontanarmi di qualche centimetro da Rhett, per punizione. Purtroppo, intercettato questo mio piano mi tiene a se con il braccio e in risposta mi guarda con la sua solita faccia da cucciolo bastonato, bisognoso di coccole. Tira sempre fuori sta faccetta, ogni volta che si deve far perdonare. << E’ inutile, tanto non cedo. Evita di guardarmi a quel modo >> e giro il volto dall’altra parte e vado ad osservare al faccia perplessa di sette persone. << Suvvia, come posso non ridere alla figura che hai fatto! >> detto ciò riprende a guardarmi come uno che la sa lunga e vuole avere ragione. << Smettila Rhett. Non ci posso fare nulla, è stato più forte di me >> mi giustifico mordendomi il labbro inferiore e fissando ostinatamente la parete della stanza. << E’ andata contro ogni nostro pronostico. Decisamente bene.>> risponde mio padre, ma non soddisfa la luce di curiosità che mio fratello a destato in tutti loro. << Cosa è successo di così divertente? >> chiede quello grosso, Emmet. << Succede che Isabella si è fatta riconoscere >> risponde nuovamente Rhett al posto mio. Tutti i Culle ci fissano sempre più interdetti, mentre io faccio la linguaccia a mio fratello. Prendo poi il respiro e racconto assieme a papà ciò che è successo poche ore fa…
CONFINE DI LA PUSH, MEZZORA PRIMA
POV ISABELLA
Frush. Frush. Sfioro il terreno con delicatezza e eleganza , ma anche con velocità. Corro a perdifiato nella natura inviolata. Frush. Frush. Piante, animali, alberi, muschio…tutto mi passa velocemente davanti. Questa sera non ho proprio tempo per dedicarmi alle mie solite passeggiate notturne. No, questa sera è molto di più. Frush. Frush. Corro a perdifiato, liberando il mio io, ma rimanendo sempre però concentrata sul mio obbiettivo originale. << Tesoro rallenta >> una semplice frase sussurrata a toni così bassi che pochi sono gli eletti in grado di sentirla. Rallento, seppur dispiaciuta la mia corsa e mi lascio affiancare da mio fratello e superare da mamma e papà. Continuiamo imperterriti la nostra corsa finchè non arriviamo in uno spiazzo, sempre verde ma influenzato dalla presenza vicina del mare, anche se a qualche km di distanza. Qui ci fermiamo, dove ci dovrebbe essere un ipotetica linea di confine, che divide il territorio dei licantropi da quello dei Cullen. Immediatamente veniamo raggiunti da un ringhio animalesco, assolutamente disumano, proveniente dalla boscaglia davanti a noi. Istintivamente papà e Rhett si spostano davanti a mamma e me, cm a proteggerci, seppur in posizione eretta e per nulla combattiva. << Non abbiamo nessuna intenzione di nuocere a nessuno. Vorremmo solo parlare con il capo della vostro branco : Sam Usley >> parla papà con pacatezza e risolutezza. Un lungo silenzio, percosso solo dalla brezza notturna e umida, si fa strada tra tutti noi. Poi un rumore leggero e fine, di corsa si avvicina sempre più, per poi dare uno sfogo di ringhi e poi tutto cessa nuovamente e dalla boscaglia compaiono davanti a noi, delle creature maestose. Dei lupi immensi, alti quanto un orso, dagli occhi lucenti e brillati per il riflesso della luna, avanzano a gruppo verso di noi. Otto enormi lupi si stanziano davanti a noi sempre in formazione. Sento nuovamente dei ringhi soffocati e gruttali provenire da queste possenti creature. Mi sporgo curiosa dalla grande schiena di Rhett e il mio sguardo cade su di un ragazzo, no, scusate un uomo di almeno dell’età di mamma. Alto, dalla pelle scura e dal fisico da sollevatore di pesi, che indossa solo dei bermuda consunti. Mai visto niente del genere. Fissa papà neutrale, privo di ostilità. << Sono Sam Usley. Immagino che il motivo della vostra venuta, non sia per le scuse da arrecare al mio fratello >> parla poi fissando per un breve istante mio fratello per poi riposare lo sguardo in quello di papà. << Non vi dobbiamo delle scuse, è stato un dei vostri ad attaccare mio figlio per primo >> replica pacificamente papà. << Aveva superato il confine, è una motivazione più che valida >> risponde fermo l’altro. << Siamo arrivati da poco in questa cittadina e non sapevamo dei confini fino a questo pomeriggio, ne tanto meno che vi fossero dei muta forma >>. << Ciò non giustifica il fatto che i vampiri non possono vacare i nostri confini. Credo che per questa volta si possa fare un eccezione e non capiti più, altrimenti ci saranno delle conseguenze spiacevoli nei vostri confronti…>> minaccia con fare sempre neutrale. << Avvertimento accettato, ma eravamo qui per un altro motivo. Volevamo un aggiornamento sui confini da rispettare>>. << Capisco, non è una visita di passaggio >> continua a fissare papà con quello sguardo calcolato, seppur neutrale, estremamente finto. << Il paese è abbastanza grande per tutti mi pare >> ribatte provocatorio Rhett, che fissa intensamente un lupo dal pelo nero e… << Che carino! >> dico sorpresa sporgendomi completamente da dietro mio fratello e mettendomi davanti a lui, osservando un lupo dal fulvo pelo nero come il carbone. Tutti gli sguardi ricadono su di me. Mi sporgo sorpresa e entusiasta verso quel bellissimo lupo. << Ma siete bellissimi! >> penso ad alta voce osservando tutti i lupi, non avendoci fatto caso prima. Due grigi, uno marrone, uno castano,uno nero fuliggine, uno biancastro,uno rossiccio e... Mi si illuminano gli occhi a quest’ultima vista. << Rhett, guarda quello rossiccio. E’ un lupo stupendo. Come puoi definirli pericolosi? >> mi giro rivolgendomi a lui. Silenzio assoluto. << Che ho detto di male? >> mormoro fissando nuovamente tutti i lupi, tra cui adesso alcuni di loro iniziano a ringhiare, tra cui quello nero. << Non posso credere che creature così stupendi siano umani…>> mormoro pensierosa. << Gli umani sono molto migliori di voi succhiasangue >> ribatte il capo dei lupi con mal celato disprezzo. << Si, lo so, ne sono convinta anche io – mormoro conciliante – Ma non credere che quelli come noi, tutti si scelgano questa situazione >> parlo a nome di tutta la mia famiglia del resto. Saremo pure dei mostri, ok, è la nostra natura, sono la prima a riconoscerlo, ma non si dica che sia stata una nostra scelta quello di essere vampiri. Tutti parlano pensando ad essere gli unici ad avere problemi, senza mai risparmiarsi nel criticare glia altri, importandosene della loro situazione o di come si sentano… Ma che ? Mi blocco sorpresa. Ma da dove è arrivato questo pensiero? E questo dolore? Ho come la strana sensazione che ciò provenga dal mio stesso subconscio che contiene anche tutta la mia memoria. Sam alza un sopracciglio interdetto e pone a papà una domanda, distogliendomi da tali pensieri. << E’ una neonata…>> afferma convinto. << Lo si nota così tanto??? >> mormoro sorpresa. Ma com’è che tutti se ne accorgono? Non è che ho scritto in fronte una cosa del tipo “Neo vampiro: tenersi alla larga..” << Ti sei risposta da te >>. Mi accoccolo sulle ginocchia e mi abbraccio le gambe, mentre osservo estasiata quelle bellissime creature. << Avete dei bellissimi manti, di colori bellissimi. Anche gli occhi: stupendi. >> mormoro felicissima a tali visoni. Mi rialzo, facendo qualche passo per avvicinarmi un attimo a quello con il pelo nero che non ha ancora smesso di ringhiare, per accarezzargli la testa e sentire la consistenza della sua pelliccia, quando all’improvviso mi attacca, facendo un balzo su di me e atterrandomi addosso, aprendo le fauci. Non ho nemmeno il tempo di pensare a una azione razionale, che sento gridare Sam, e il bellissimo lupo dal pelo rossiccio attaccare il lupo nero e allontanarlo da me. Fisso sbigottita la scena, con i due lupi a ringhiarsi contro, quando poi Sam urla qualcosa a uno dei due lupi e quello nero smette di ringhiare e si calma all’improvviso. Nel mentre Rhett mi si avvicina e si mette a ringhiare mentre papà lo calma. Poi mi rialzo e mi avvicino al lupo rossiccio che mi ha difesa e che ora mi sta guardando, con due occhi bellissimi, color della notte. << Grazie >> mormoro accarezzandogli il muso, per poi fargli scendere la carezza fin al collo e alle orecchie, insomma, fin dove arrivo, anche se ha la testa già abbassata alla mia altezza. << Mi dispiace di averlo fatto infuriare, non volevo offenderlo con il mio gesto, ma non posso fare a meno di agire come il mio corpo vuole >> Cerco di giustificarmi. << Meglio finirla qui: potete prendervi la zona nord e ovest...e quella dei Cullen…suddividetela come più vi piace, basta che non uccidiate umani, né passiate il confine, lo stesso ci impegneremo noi nel non varcarlo, senza un buon motivo >> detto ciò richiama gli altri e se ne va, con loro immergendosi nella foresta. Tutti tranne uno. << Jake! >> urla Sam dalla boscaglia. In risposta il lupo che pare si chiami Jake, gli ulula in risposta. Dopo un lungo silenzio sento un “pazzo” volato da qualche parte e tutti i lupi se ne vanno, eccetto naturalmente quello davanti a me. << Ma lo sai che sei davvero morbidoso? >> gli faccio notare al lupo rossiccio, ancora preda delle mie coccole. << Patto o non patto venirmi pure a trovare. Vero mamma? – mi giro verso di lei per conferma e riporto la mia attenzione sul lupo – Guarda che ti aspetto, eh! Grazie ancora per prima, hai impedito che facessi del male al tuo amico. Avessi reagito ora sarebbe poltiglia. >> gli do un bacino sul naso e lo saluto avvicinandomi a Rhett che sta fissando male il mio nuovo amico. Mi guarda ancora per un lungo istante e poi se ne va, da dove se ne sono andati i suoi compagni. Così scompare nella boscaglia da dove sono arrivati.
POV JACOB Wauuuuuu! Sonno Jake?No, Quil, è solo che mi sto annoiando a morte. Questo è il pensiero che invio al mio compagno di ronda. A chi lo dici…… ma siamo sicuri che Paul non abbia sognato quel vampiro? Insomma…un vegetariano ma non uno dei Cullen. E’ inverosimile dai! Ahahah…non hai poi tutti torti amico…ma finchè c’è speranza c’è vita!Quil,…Paul ti ha contagiato con la su idiozia…e pure con le freddure! Senti chi parla…Ragazzi muovetevi, al confine.Questo è l’ordine di Sam il nostro capo branco, che allegato all’ordine di alfa ci mostra pure un immagine del confine dove ci dobbiamo dirigere. Era ora! Non ne potevo più delle solite grigie giornate senza aver da fare nulla!Naturalmente i compiti gli escludiamo… Assolutamente! Pazzo Quil! Corro velocemente affiancato dal mio compagno e da qui a poco, si aggiungono anche egli altri compagni e con loro anche i loro pensieri. Che affollamento! Prendiamo la decisione di dare udienza a quei succhiasangue, prima del decidere del da farsi. Sam da lupo ritorna umano e assieme a lui ci mostriamo davanti a tutti loro. Due uomini e due donne credo. Anche se non sono sicuro per la seconda donna, è nascosta dal vampiro che Paul aveva attaccato. Riesco solo a sentire il suo odore, portato dal vento. Che strano…non è il solito odore di un vampiro…è simile…è gradevole e… Bastardo di un vampiro, ora gliela faccio pagare!Ora gli altri lo richiamiamo. Deve cercare di contenersi…se non si calma contagerà pure noi. Beh…perlomeno ringhia e basta…questo è ciò che pensa Jared. << Che carini! >> a questa affermazione ritorno al presente e punto lo sguardo sulla vampira che non riuscivo a vedere. Posso scorgere il suo delicato viso che sporge da dietro il moro e …. Ma che diavolo? Ma devo essermi rincitrullito! Delicato viso? Macché diavolo vado a pensare! Cos’è, non trovi un umana che ti supporti e per disperazione di butti su quella vampira?Sfotti meno Leah! Non farmi dire cose di cui potresti pentirtene! Va’ al diavolo…<< Ma siete bellissimi! >> nuovamente espone con sincerità,quella particolare vampira, il proprio pensiero. Ma che c’ha presi per spuntino o per un peluche?Paul che gli sta davanti le ringhia contro. Torno a posare il mio sguardo su di lei. Ora posso vederla interamente, si è spostata da dietro il vampiro, mettendosi davanti a lui e ci osserva uno ad uno. Non ho parole. Direi! Non è affatto male, questa vampira!Occhi color vinaccia, un viso dolce e a cuore, racchiuso da una capigliatura lunga e castana. Due labbra…mhn… E che personale! E si…pure che pers- ma ce diavolo dici Embry! Ma va a quel paese! Poi i nostri sguardi si incrociano… … Non sento più gli altri per un lungo momento, sento come se fossi in forma umana e non avessimo più le menti collegate. Invece sono ancora lupo…. Mi sento risucchiare in quello sguardo. Mi sento completo, pieno, e in pace con me steso il mondo. Tutto quello che desideravo, volevo, i pensieri, le idee, nulla…puff…scomparsi…e ora è lei… Lei, è tutto ciò di cui ho bisogno… Non so quanto tempo riesco a stare in questo paradiso di tranquillità che ritorno precipitosamente al presente al suono della sua voce << Rhett, guarda quello rossiccio. E’ un lupo stupendo. Come puoi definirli pericolosi? >> dice rivolgendosi a lui. Dentro di me sento nascere un ringhio , per qualcosa che mi opprime il cuore che pulsa. Silenzio assoluto. << Che ho detto di male? >> mormora fissando nuovamente tutti noi lupi, tra cui adesso alcuni di noi iniziano a ringhiare, tra cui Paul. Non pensatelo nemmeno, guai a voi se solo ci pensate di attaccarla! Coglione! Ecco cosa sei! Ti rendi conto di quello che è appena successo?Non ti seguo Leah… Bella sfiga con una succhiasangue Jake…Jared, pure tu adesso! Nullità! Ecco cosa sei! Hai avuto l’imprinting con quella vampira a cui sto per staccare il braccio se solo prova ad accarezzarmi come un cane! Be teoricamente lo saresti Paul… Sta zitto Seth, che fai un favore al mondo! Sicuri che Paul non abbia le sue cose? No sapete..mi sembra più isterico del solito e… Ma va al diavolo Jared! Mi dissocio completamente da quei pensieri più che posso e mi concentro su di lei… Che questo sia il mio imprinting? Questa sensazione di attrazione verso di lei, che mi sembra il centro dell’universo… Come è carina quando allarga quegli occhioni… Bleah! Perfavore! Spero ci darai la grazia di risparmiarci almeno le frasi in cui tu pensi che lei è il tuo sole…Non ci avevo pensato, hai ragione Leah…lei è il sole che illuminerà i mie giorni… S.O.S. ne abbiamo perso un altro! Non fare lo stronzo Seth. Ma quale stronzo, Jared!Cerco di risolarmi di nuovo quando però un pensiero di Paul, se non gesto mi fa riavere lucidità. Vuole uccidere la mia ragione di vita! Lo vedo a rallentatore saltare verso di lei e buttarla a terra. Corro e con un balzo lo allontano da lei, e gli ringhio contro, nel mentre Sam usa il tono dell’alfa per calmare Paul. Se l’è voluta lei! Voleva accarezzarmi come un cane! Piuttosto che farmi accarezzare da un succhiasangue, passo dall’altra sfonda! Ecco, lo sapevo! Lo dicevo appunto ieri a Quil che… Ma tappati quella benedetta bocca Jared!<< Grazie >> mormora al mio indirizzo quella che dovrebbe essere il mio nemico, accarezzandomi il muso, per poi far scendere la carezza fin al collo e alle orecchie, insomma, fin dove arriva, anche se ho già la testa abbassata alla sua altezza. << Mi dispiace di averlo fatto infuriare, non volevo offenderlo con il mio gesto, ma non posso fare a meno di agire come il mio corpo vuole >> cerca di scusarsi. Nulla piccolina. Paul è solo un idiota… Imperterrito, non distraendomi un attimo, resto vigile finchè Sam non conclude con gli altri vampiri e se ne va con il branco. << Jake >> mi chiama Sam. Ululo in risposta. Ululo alla mia scelta. Scelta irremovibile. << Pazzo >> mi dice prima di andarsene. Ci passo bellamente sopra, troppo concentrato alle attenzioni che il mio fiorellino mi da. << Ma lo sai che sei davvero morbidoso? >> mi fa notare, ancora preda delle sue coccole. << Patto o non patto vienimi pure a trovare quando vuoi. Vero mamma? – si gira verso di lei per conferma e riporta la sua attenzione su di me – Guarda che ti aspetto, eh! Grazie ancora per prima, hai impedito che facessi del male al tuo amico. Avessi reagito ora sarebbe poltiglia. >> all’improvviso mi da un tenero bacino sul naso e mi saluta avvicinandosi a quel ragazzo di prima, che mi sta fissando male . Quello sguardo non mi piace. Che sia il suo compagno? Ma dai…uno così pomposo? Ma figuriamoci! Manco nelle figurine se ne trovano di così! … Oh, cavolo….Paul a contagiato pure me con le freddure! Mi guarda ancora per un lungo istante la piccola e poi capisco che devo andare. Così la guardo ancora intensamente e scompaio nel folto del bosco da dove sono venuto, diretto verso casa, con l’eco della risposta al suo invito. Ci puoi giurare che ti vengo a trovare dolcezza!
---Angolino Autrice---Scusateeeeeeee sono in super-mega-ritardo!!!! Sono imperdonabile…. In compenso il chappy è stato lunghissimo !!! Spero di essere riuscita a farmi perdonare….con la lunghezza del chappy! Se avete 2 minuti commentate, che mi fate contenta e scrivo più volentieri! Alla prossima!!!!BESOS raga!!!!!!!!
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