@ bella and edward italian forum -

Io, Renesmee Cullen

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Naby twilightiana
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 17:07




Haha! Sakurasei instancabile.!!

Cm al solito, il tuo capitolo è stupendo!!
Povera Renesmee...tt fissati a chiamarla nessie!!! ma cm gli è venuto a Jake?? -.-''

Posta presto ke la tua storia mi piace un sacco!!
ciauuuuu
 
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Elly4ever...
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 18:18




Ciaaaaaaaaao!!!
Ma che bello questo capitolo!!!!
Mi sta già simpatico Jayson!!!
Mi piace molto la tua storia! ^_^
kiss
 
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Shiri
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 19:59




Per ringraziarvi dei vostri splendidi commenti...ho una sorpresina per voi....indovinate cosa???

8 Capitolo -

Quando tornai a casa ero particolarmente felice, forse perchè Hope per tutto il viaggio di ritorno mi fece ridere con i suoi aneddoti su Iris. Non avrei mai detto che fosse una ragazza tanto imprevedibile.
" Sai, dovremmo fare qualcosa uno di questi giorni" mi propose ad un certo punto.
" Tipo cosa?"
" Uscire, fare qualcosa insieme, ti andrebbe?"
" Molto" risposi sorridendo mentre sua mamma mi lasciava davanti al negozio di alimentari.
" Allora domani ci mettiamo d'accordo"
" Volentieri. Ciao, grazie a domani" salutai prima di aspettare che l'auto fosse sfrecciata via per correre nel bosco e arrivare a casa.
Ero troppo su di giri per rinchiudermi in camera così decisi di andare a trovare nonno Carlisle e nonna Esme, era da molto che non li vedevo. I miei erano usciti a caccia, così gli lasciai un breve biglietto per informarli di dov'ero.
Appena arrivai davanti a casa dei nonni, Alice mi venne incontro sorridendo.
" Sei venuta a trovarci finalmente!" esclamò prendendomi per mano mentre entravamo.
Esme era sul divano che leggeva e appena mi vide chiuse il libro, lo mise da parte e mi venne ad abbracciare forte forte.
" Come stai Renesmee?". Lei era l'unica che non mi chiamava Nessie e l'adoravo per questo.
" Bene nonna, tu?"
" Non c'è male. Vieni in salotto, che parliamo un po".
Alice ci seguì fino al divano dove tutte e tre prendemmo posto.
" Vuoi che ti porto qualcosa da bere o da mangiare?" chiese Alice.
" No, grazie, sto bene" risposi ricordando che da quando ero nata, ora in casa Cullen c'era una dispensa fatta apposta per me.
" Ho saputo che stai andando a scuola, come va?" mi chiese Esme dolce.
" Diciamo che..pensavo peggio" risposi pensando ad Iris, Hope e Jayson...
" Davvero? Edward mi ha detto che hai fatto un po' di storie per andarci"
" Sì, bè...ma chi non le hai mai fatte quando si tratta di scuola?" dissi ridendo. Alice ricambiò facendomi l'occhiolino.
" Hai conosciuto qualcuno?" continuò la nonna.
" Sì, due ragazze davvero simpatiche e..." mi bloccai.
" E?" mi incoraggiò Alice curiosa.
" Un...bè...un...ragazzo" sussurrai abbassando lo sguardo.
Vidi Esme e Alice guardarsi di sfuggita.
" Un ragazzo?" ripetè Esme.
" Sì" risposi guardandola.
" È carino?" mi chiese Alice cuirosa. Esme la guardò male. Sapeva che anche se lo fosse stato la mia natura non mi permettava di stare con umani ma loro non sapevano che Jayson era un...
" È...carino, sì" risposi soffocando una risata. Carino era un insulto per lui.
" Lo sai tesoro che..." cominciò Esme.
" Sì" la interruppi decisa. " Io sono mezza vampira e la nostra identità deve rimanere segreta ma se io ti dicessi che lui...non è quello che sembra?".
A questo punto era meglio essere onesti fino in fondo, almeno con loro due.
" Che intendi dire?" chiese Alice seria.
" Io non credo sia una vero ragazzo"
" E allora chi è o meglio, che cos'è?" mi chiese Esme sporgendosi verso di me.
" Un...vampiro, credo"
" Come?" esclamò Alice. " E come fai a dirlo?"
" E me lo chiedi anche? Li potrei riconoscere ad occhi chiusi, se permetti" dissi indispetita. Alice fece una smorfia, non ci badai.
" Ne sei sicura?" mi chiese Esme.
" Sì e credo che siano anche come voi, dei vampiri bravi"
" Siano? Ce n'è più di uno?" disse Alice ineressata.
" Sono lui e sua sorella, ma non so se sono qui con qualcun'altro"
" Non ho visto arrivare nessuno, mi sembra molto strano. Non puoi chiedergli da dove vengono, come mai sono qui..."
" Ci sto lavorando" la interruppi.
Esme mi sorrise accarezzandomi la schiena.
" Non lo direte a mamma e pap, vero?"
" E perchè non vuoi che lo sappiamo?" mi chiese la nonna confusa.
" Comincerebbero a preoccuparsi a voler sapere ogni cosa. Fatemi prima scoprire da dove vengono, poi gleilo diremo, okay?"
" Anche se non capisco il motivo...d'accordo" disse Esme.
" Alice?"
" Sì, non dirò nulla"
" E cerca di non pensarci in presenza di papà. Vi farò sapere al più presto"
" Va bene" sbuffò Alice alzandosi.
Rimasi a cena da loro, bè, per modo di dire. Alice e la nonna si misero ai fornelli e mi prepararono dell'ottimo pollo.
" Io non capisco come fai a preferire questa roba" disse Alice schifata mentre infilavo la forchetta in un pezzo di carne.
" È buono e poi almeno non devo fare la fatica di andarmi a cercare degli animali"
" Che razza di spiegazione è?" disse alzando gli occhi al cielo.
" Alice, lascia stare". Alzai lo sguardo a quella voce e vidi Carlisle entrare in cucina.
" Nonno!" esclamai alzandomi e andando ad abbracciarlo. Lui sì che era una persona meravigliosa, gentile, premurosa, comprensiva...era il mio mentore, il mio nonno preferito, ma meglio non dirlo a Charlie.
" Come stai piccolina?"
" Bene" risposi con un sorriso.
" Mamma e papà lo sanno che sei qui?"
" Certo!" esclamai tornando al mio pollo.
" Com'è andata al lavoro nonno?" gli chiesi tanto per fare conversazione.
" Come il solito e tu con la scuola come te la passi?"
" Come il solito" risposi imitandolo.
" Sei la prima della classe scommetto"
" Diciamo che me la cavo"
Quando seguo le lezioni, aggiunsi nella mia testa.
La serata proseguì tranquilla, verso le otto ci raggiunsero anche mamma, papà e Jasper ( Emmett e rosalie erano in viaggio di nozze per la...centesima volta? ).
Io non vedevo l'ora di andare a casa. Ero stravolta. Mi appoggiai al braccio di Jasper e chiusi gli occhi.
" Ehi" mi sussurrò sorridente.
" Scusa, mi appoggio solo un secondo" sbiascicai.
" Credo che sia meglio andare" disse mio padre notandomi.
" No, se volete restare non ti preoccupare" dissi sbadigliando.
" Ogni tanto ci dimentichiamo che tu hai bisogno di dormire" continuò alzandosi.
" Posso farvi una domanda?" chiesi di punto in bianco, alzando la testa e aprendo gli occhi. Tutti rimasero in ascolto.
" Non vi da...fastidio che io sia così, mezza umana e mezza vampira? Vi avrebbe fatto più piacere se io fossi stata tutta vampira?"
Ognuno di loro aveva in viso un espressione indecifrabile. Mi guardarono per alcuni istanti senza dire nulla.
" Ci stai davvero chiedendo una cosa del genere?" disse mia madre.
Feci spallucce.
" Amore mio, non devi pensare cose di questo tipo" intervenne nonna Esme.
" A mio parere, tu sei perfetta così" disse Alice.
Non risposi, non ero del tutto convinta. Poi mio padre mi si avvicinò e si inginocchiò guardandomi in viso.
" Perchè questi dubbi ora?" mi sussurrò dolce.
" Non lo so...vi guardo e vedo come siete in pace con voi stessi. In perfetta sincronia con la vostra natura mentre io...non lo sono. O meglio mi è difficile capire chi sono". Ero proprio in giornata. Non mi ero mai aperta così tanto con nessuno dei miei famigliari.
" Non pensare che non vai bene come sei. È come ha detto Alice. Tu sei perfetta così. E poi essere mezza umana e mezza vampira ha i suoi vantaggi. Noi in mezzo agli umani dobbiamo stare attenti a un miliardo di cose: far finta di respirare, non stare troppo immobili, non possiamo toccare cibo...tu invece sei a tuo agio e con loro non hai di questi problemi. Nessuno avrà mai dubbi su di te e nessuno ti guarderà mai come se venissi da un altro pianeta. Ti sai mescolare fra loro, come nessuno di noi è capace di fare"
" Ha ragione tuo padre" intervenne Carlisle. " Accetta quello che sei Nessie, perchè non è così orribile. Tu sei molto più fortunata di noi. Forse ora ti sembrerà difficile da credere ma è così".
Annuii con un mezzo sorriso e poi mio padre mi prese per mano, mentre mia madre mi sorrideva e si alzava dal divano.
Salutammo tutti e notai che erano rimasti un po' sconvolti dalla mia domanda. Mi abbracciarono confortandomi.
La mia famiglia era davvero insuperabile. Non sarei potuta capitare in un posto migliore.
Peccato solo per me.
Io ero la diversa. E nonno Carlisle aveva ragione: mi era difficile credere che ero più fortunata di loro.
 
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Naby twilightiana
CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 21:01




Shiri grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
Adoro le tue sorprese!!!!

Il capitolo è stupendo..cm al solito!!!!
Ke bello, forse finalmente, Nessie si aprirà!!!
Mi fa piacere ke abbia socializzato cn Hope e Iris....ke nomi originali!!!!

Shiri sei trppo brava!!
posta presto!!
 
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Elly4ever...
CAT_IMG Posted on 11/7/2009, 11:14




Ciaaaao!!!!
Molto bello questo capitolo!!!
Povera Nessie si sente diversa...
Non vedo l'ora di leggere il prossimo!
Mi piace molto la tua storia!! ^_^

kiss
 
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****Sakura****
CAT_IMG Posted on 11/7/2009, 17:21




bello..finalmente carlisle, esme e il resto della famiglia, che carini che sono..spero che posterai presto, anche oggi se vuoi per me e credo, anche per noi, non ci sono problemi, prima posti meglio è . XDXD
 
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Shiri
CAT_IMG Posted on 11/7/2009, 19:49




Che dirvi?? Solo una cosa: ecco a voi il nono cap!

9 Capitolo -

Passò circa una settimana da quando avevo parlato con Jayson. Non li vidi più a scuola e c'era un motivo: le belle giornate. In quei giorni su Forks oleggiava aria calda e nel cielo un sole spacca pietre continuava a fare capolino tra le nuvole. Questa fu la mia certezza. Erano vampiri. Non c'era altra spiegazione, ecco perchè non erano venuti in questi giorni. Certo non potevo esserne sicura al cento per cento ma quando la settimana seguente tornò il brutto tempo e loro si ripresentarono a scuola, non avevo più dubbi.
La mattina nel parcheggio, Jayson mi salutava da lontano con la mano. Io ricambiavo stranita e imbarazzata. Poi, come per tutti gli altri giorni, continuavo la strada insieme a Hope ed Iris. A proposito, eravamo diventate molto affiatate. Non avrei mai detto che sarei riuscita a diventare amica di un umano eppure era successo e addirittura con due persone. Mi trovavo molto bene con loro. Anche mamma e papà erano contenti di questa mia amicizia. Certo, mi davano sempre mille raccomandazioni, come non farmi scappare nulla sulla mia identità o non usare le mie capacità con loro. Era naturale, dovevamo rimanere nell'ombra o meglio, dovevamo farci passare per persone normali, come tutti gli altri. Passsare i pomeriggi con loro non era tanto difficile. Imparai a riconoscere molti aspetti umani e parecchi di questi, combaciavano con la mia metà normale.
Nella settimana in cui il sole era alto nel cielo, trascorsi molto tempo anche con Jake in spiaggia. Spesso ci ritrovavamo soli a chiaccherare o a gaurdare l'oceano. Non mi stressava più come prima, aveva capito che mi era difficile parlare delle mie cose private e aveva deciso di rispettare questa mia difficoltà. Era davvero un amico, anche se spesso qualche suo atteggiamento mi metteva a disagio, come quando mi teneva per ore la mano, oppure mi accarezzava il viso, oppure quando mi teneva stretta a sè mentre giocavamo, quando mi parlava schiettamente dicendo che mi voleva un bene pazzesco che non potevo nemmeno immaginare...Non mi quadrava molto questo suo atteggiamento. C'era qualcosa che mi puzzava. Naturalmente non gli dissi nulla ma ero abbastanza preoccupata e poi avevo quasi paura di ferirlo. Io ero sempre così discreta, non riuscivo a lasciarmi andare. Anzi, era strano farlo e poi dovevo essere onesta con me stessa: nei pensieri c'era sempre lui, Jayson. Nella settimana in cui lo vidi, mi sentii strana. Era spesso presente nei miei ricordi e avrei dato qualsiasi cosa per parlargli di nuovo, per sentirlo vicino, per capire chi fosse. Desideravo conoscere tutto di lui: la sua storia, il suo passato, com'era diventato un vampiro, perchè erano qui a Forks, come facevano a nutrirsi...bè, naturalmente stavo dando per scontato che non fossero umani. Forse avrei dovuto cominciare a pensare che potevo anche sbagliarmi. Eppure, ogni indizio portava a quella conclusione.
Non poteva che essere così.
Quando arrivò il primo giorno di pioggia, portò con se anche il mio ottimo umore. Ero al settimo cielo. Sapevo che Jayson sarebbe tornato e infatti quella mattina, me lo ritrovai nel parcheggio, appoggiato alla sua jeep nera.
Di proposito ero uscita di casa presto. Primo, perchè non stavo più nella pelle e poi perchè speravo che mi parlasse di nuovo.
Notai che era solo, Violet non c'era.
Camminai lentamente facendo finta di nulla mentre gli passavo a un metro di distanza. Anche se desideravo parlargli, non avevo il coraggio di farlo così sperai con tutte le mie forze che lo facesse lui e stranamente accadde.
" Ciao!" mi salutò con la sua splendida voce.
Mi girai lentamente verso di lui e gli sorrisi imbarazzata.
" Ciao" dissi rimanendo distante.
" Sei arrivata presto stamattina" continuò.
" Emm...sì" risposi semplicemente. Non riuscivo ad aggiungere nulla, mi sentivo una stupida. Lo vidi spostarsi dall'auto e venirmi incontro con una camminata perfetta.
" Hai freddo?" mi chiese scrutandomi. Non capii il significato di quella domanda fino a quando capii di star tremando.
" Oh, no...sto bene" risposi. Dal punto di vista fisico era la verita. Probabilmente tremano perchè mi trovavo vicino a lui, ma meglio non rivelarglielo.
Mi guardò negli occhi e per un istante non riuscii a muovermi, come fossi incollata all'asfalto.
" Sei...sei da solo?" balbettai cercando di ritrovare la lucidità.
" Sì, mia sorella stamattina aveva delle cose da fare"
" Non siete venuti settimana scorsa" continuai grattandomi la testa.
" Già, altre cose da fare" rispose sul vago.
" Immagino" sussurrai non staccando gli occhi dai suoi.
" Posso...posso chiederti una cosa?" mi feci coraggio.
Annuì.
" Da dove venite?" gli chiesi pacata.
" Massachussets" rispose sicuro.
Iris e Hope mi avevano detto giusto.
" È lontano"
" Non poi così tanto" mi disse sorridendo.
" E siete solo tu e tua sorella?"
" Proprio così" mi rispose sempre a monosillabi quasi avesse timore di aggiungere altro.
" E come mai vi siete trasferiti qui a Forks?".
Lo vidi sorridere mentre si metteva le mani in tasca. Mi meravigliai di quanto adorassi quando faceva quel gesto, anzi, quel semplicissimo gesto senza significato. Tutti si mettavano le mani in tasca, eppure fatto lui era tutt'altra cosa...
" Certo che sei davvero curiosa" rispose svegliandomi dai miei pensieri.
" No, voglio solo...capire" dissi ingenuamente.
Mi guardò di scatto facendomi sobbalzare imperrcettibilmente.
" Capire?" ripetè.
Feci spallucce. " Capirti" precisai.
" Capire me?" disse ridendo.
" Sì, cosa c'è di così divertente?"chiesi confusa da quella reazione.
" Nulla" rispose cercando di rimanere serio.
" Ora me lo dici!" esclamai offesa. Non rispose.
" Eh dai!" continuai.
" Oltre ad essere curiosa sei anche impertinente"
" Impertinente io?"
Mi guardò trattenendo un'altra risata.
" Sei davvero antipatico!" esclamai irritata e spazientita. Di sicuro se avesse saputo che io sapevo, non mi avrebbe trattata così.
Mi voltai e ripresi a camminare verso l'entrata mentre i ragazzi cominciavano ad affluire nel parcheggio.
" Ti sei offesa?" mi chiese arrivandomi alle spalle.
Non gli risposi, mi ero già esposta troppo.
" Lo devo prendere come un sì?"
" Prendilo come ti pare!" esclamai sospirando.
" Scusa" sussurrò. A quella parola mi bloccai in mezzo al corridoio e non potei fare a meno di sciogliermi per la tanta intensità con cui l'aveva pronunciata. Lo guardai e lui ricambiò senza battere ciglio.
" Volevo solo fare un po' di conversazione, non mi sembrava una cosa così complicata" spiegai delusa.
" Lo so...è solo che, non mi va di parlare di me. Perchè non mi dici qualcosa tu invece?"
" E sentiamo, perchè dovrei?"
" Non volevi fare conversazione?".
Cavoli, mi aveva fregato con le mie stesse parole. Ci sapeva fare.
Sospirai di nuovo.
" D'accordo, vuoi sapere qualcosa di me?".
Annuì interessato.
" Allora, vediamo...sono in piena crisi mistica, non so chi sono, non so che cosa voglio dalla vita, odio questa scuola, sono sicura che il mio migliore amico non sia del tutto sincero con me perchè si comporta in modo strano e...ho sempre per la testa un ragazzo, anche se sarebbe meglio non pensarci. Direi che è tutto, questa è la mia patetica vita. Sicuro di non voler parlare di te? Forse rendemmo la conversazione un po' più divertente" dissi tutto d'un fiato. Non seppi nemmeno io che cosa mi era preso. Avevo per la testa tutti quei pensieri e avevo sentito il bisogno di sputarli fuori. Avrei dovuto preoccuparmi, mi ero aperta con uno sconosciuto, eppure stavo bene. Jayson m'ispirava.
" Io...io non credevo che tu fossi così infelice" mi disse dopo avermi scrutato per qualche secondo.
" Non sono...infelice" balbettai poco convinta.
" Ma sei comunque triste, vero?" continuò troppo serio.
" Un po'" ammisi. Poi la campanella suonò e sentii Iris e Hope chiamarmi.
" Devo proprio andare" balbettai. Lui mi sorrise.
" Ci vediamo" dissi mentre mi allontanavo. Mi girai un'ultima volta prima di raggiungere le mie amiche. Ricambiò lo sguardo e all'istante capii che avrei desiderato tornare indietro, prenderlo per un braccio, portarlo lontano da quella scuola e stare con lui. Solo con lui.
" Che cosa avevate da parlare tu e Jayson?" mi chiese Iris con una punta d'invidia.
" Nulla, mi stava chiedendo di un compito di letteratura" mentii senza guardarla.
" Oh" commentò distrattamente. Per fortuna non mi chiese altro.

Quel pomeriggio quando tornai a casa, il mio buon umore stava per affievolirsi. Per tutto il pomeriggio non l'avevo visto e quando uscii nel parcheggio la sua auto già non c'era più.
Aprii la porta pigramente ed entrai in casa. Come sempre buttai la mia giacca sualla sedia e pensai a cosa avrei potuto mangiare come spuntino, quando sentii il campanello suonare. Alzai gli occhi al cielo. Chi diavolo poteva essere? Che noia!
Aprii nuovamente la porta e mi ritrovai davanti Jake. Non aveva una bella cera.
" Ciao, tutto bene?" gli chiesi preoccupata.
" No" mi rispose serio.
" Che cosa è successo?"
" Nulla, tranquilla" rispose distrattamente.
" Ma se mi hai appena detto che non stai bene?"
" È due notti che non dormo" mi spiegò.
" E come mai?"
" Ho bisogno di parlati è...importante"
" D'accordo, entra"
" No, vieni fuori tu..anzi, facciamo una passeggiata". Annuii e poi lo seguii fin fuori. Mi prese per mano e iniziammo a camminare lentamente sotto la pioggia finissima che cadeva dalle nuovole.
" Di cosa devi parlarmi?"
" Ti ricordi...quella questione di cuore che ti ho accennato un giorno?"
" Sì" risposi semplicemente.
"Ecco, vedi...è giunto il momento che tu sappia tutto"
" Sappia tutto? Riguardo a cosa?"
" Alla questione di cuore"
" Non capisco".
Jake si fermò poco lontano da casa mia e mi guardò in viso mettendomi le mani sulle spalle.
" Renesmee..." cominciò.
" Wow, mi hai chiamato per nome...mi devo preoccupare?" sussurrai più a me stessa che a lui. Fece un mezzo sorriso e poi riprese a parlare.
" Lo sai vero che sei la mia migliore amica?"
" Certo"
" E che adoro prendermi cura di te e che farei di tutto per renderti felice?"
" Sì, lo so" risposi confusa da quelle parole.
Mi guardò profondamente negli occhi.
" Forse ti sembrerà strano ma...per me non sei solo un'amica"
" Sono come una sorella, lo so". Scosse la testa.
" Quaslcosa di molto più forte mi lega a te". E all'improvviso, come un tuono in una giornata d'estate capii tutto. Avevo sentito mia madre e mio padre parlarne una volta, quando ero ancora piccola. Avevano usato una parola strana: imprinting. Incuriosita avevo origliato la loro conversazione e il ricordo di quello che avevano detto ora assumeva un altro significato.

" Certo che per i licantropi non dev'essere facile" aveva iniziato mia madre.
" Intendi con la storia dell'imprinting?" chiese mio padre.
" Sì, é strano come accada. Non possono farci nulla, giusto? è come se si legassero ad una persona per l'eternità e nulla può separarli da essa. Jake mi ha sempre spiegato che è un amore forte e intenso"
" Esatto" confermò mio padre.
" Dici che ce la farà? Che un giorno glielo dirà?"
" Spetta a lui decidere. Di certo la ama più della sua stessa vita"
" Sì, è vero...spero solo che possa essere ricambiato questo suo amore"
" Bè, lei lo adora e penso che non si stancherà mai di stare con lui, prima o poi capirà" aveva concluso mio padre.


Un tempo quelle parole mi erano sembrate senza significato, ora invece davo un senso a tutto: stavano parlando di me, di me e Jake. Anzi, di Jake e del suo...amore per me...imprinting...
" NO!" esclamai cominciando a tremare.
" Nessie?" mi chiamò Jake preoccupato scrollandomi.
" No" ripetei in un sussurro.
" Che c'è?" mi chiese confuso.
" Tu...imprinting...con me" balbettai mentre le lacrime mi offuscavano la vista.
Jake annuii. " Era ora che tu lo capissi. Scusa, l'ho tenuto dentro per troppo tempo. Io ti amo Nessie. Ti amo come non ho mai amato nessun'altra. Nemmeno per tua madre ho mai sentito una cosa del genere. Tu sei tutto per me. Tutto quello che desidero. Ho aspettato così tanto, tu non sai quanto!" mi spiegò scuotendo la testa.
Le lacrime cominciarono a rigarmi il viso.
" Devo...devo riprendermi un momento" dissi senza fiato.
" Nessie? Non sei contenta?"
" Contenta?" chiesi senza capire.
" Io ti amo. Tu mi ami, possiamo stare insieme finalmente, ora che l'hai capito. Non ho mai voluto dirti nulla perchè volevo che fosse una scelta tua, che capissi da sola"
Tu mi ami...
No, forse c'era qualcosa che non quadrava. Forse era tutto un sogno. Anzi, un incubo, anzi, peggio...
" Jake..." sussurrai.
" Cosa?" mi chiese con un sorriso grande come una casa.
Lo guardai negli occhi mentre le lacrime mi scendevano sempre più forti e poi pronunciai la frase della mia condanna a morte:
" Sì, ti amo".


Edited by Shiri - 21/7/2009, 10:12
 
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Elly4ever...
CAT_IMG Posted on 11/7/2009, 20:12




Ciaaaaaaaaao!!!!
Bellissimo questo capitolo!!!
L'ultima parte: :cry: :cry:
Nuuuu povera Nessie... lei non ama Jacob...
spero si riolva tutto :cry: :cry: :cry:

Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Mi piace molto la tua storia ^_^

kiss
 
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****Sakura****
CAT_IMG Posted on 11/7/2009, 21:31




Capitolo bellissimo e tragicooXD..povero jake e povera nessie..poveri tutti..una reneesme completamente diversa..XD
 
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Shiri
CAT_IMG Posted on 12/7/2009, 14:08




Ragazze...nuovo cap in arrivo!!

10 Capitolo -

Jake mi prese fra le sue braccia e mi tenne stretta a sè come non aveva mai fatto. Quasi non riuscivo a respirare, poi sciolse l'abbraccio prendendomi il viso fra le mani e senza lasciarmi fare o dire nulla, si avvicinò alle mie labbra e mi baciò. Ero sicura che aspettava quasto momento da anni, forse da quando ero nata. Ricambiai con difficoltà, non riuscivo a smettere di piangere. Jake credette fossero lacrime di gioia e così mi strinse ancora di più. Non potevo fare nulla. Non volevo fare nulla. Era come se la mia strada fosse già stata segnata e poi...e poi non potevo ferirlo. L'aveva già fatto troppe volte mia madre in passato. Io non avrei mai e poi mai potuto dirgli che non volevo essere la sua metà, che non desideravo stare con lui, che era solo un amico, un fratello. No, l'avrei ucciso, seriamente. Se li avessi rivelato quelle cose, avremmo perso per sempre il nostro Jacob e non potevo fare questo alla mia famiglia, alla sua e a lui stesso.
Tra il rivelare i miei veri sentimenti e mentire, avevo scelto mentire. In fondo, era la mia specialità. Io mentivo agli altri e a me stessa. L'avrei fatto anche questa volta. Sarei stata con Jake, l'avrei fatto felice, io forse con il tempo avrei potuto vederlo in modo diverso, forse come un fidanzato o qualcosa del genere. Inoltre lui conosceva tutto di me. Avrebbe saputo prendersi cura della mia anima instabile e sarei stata...felice. Forse, in un qualche modo. E anche se non lo fossi stata, poco importava.
Quando si allontanò dalle mie labbra mi prese per mano.
" Dobbiamo subito dirlo ai tuoi" mi sussurrò delicato. Annuii asciugandomi le lacrime.
Ritornammo a casa e pregai con tutta me stessa che i miei non ci fossero ma la fortuna non girò dalla mia parte.
Li trovammo in salotto che ridevano allegramente, di cosa non sapevo ma non m'imteressava nemmeno in quel momento. Appena ci videro ci salutarono calorosamente.
" Nessi sa tutto" disse Jake stringendomi la mano. Mia madre e mio padre mi guardarono quasi allibiti.
" È vero? Sai dell'imprinting?" mi chiese mia madre.
" Sì" sussurrai.
" E...?" mi incoraggiò mio padre.
Guardai Jake e mi stampai in faccia un sorriso, il migliore che avevo, se mai me ne fosse restato qualcuno.
" E lo amo" dissi semplicemente. Jake mi sorrise e si chinò di nuovo verso di me per sfiorarmi le labbra.
" È fantastico!" esclamò mia madre. "Sono davvero contenta e pensare che quando eri piccolina non lo desideravo per niente e invece ora, vi vedo assieme e siete meravigliosi. Vi appartenete, questo è sicuro" disse mia madre venendomi ad abbracciare. Poco dopo lo fece anche mio padre sussurrandomi all'orecchio che mi vedeva felice ed era questo quello che contava. A quelle parole rimasi più che sorpresa: sarei potuto benissimo diventare un'attrice di fama mondiale se quello che davo a vedere era il sentimento di felicità. Mi avrebbero dato dieci oscar per la mia rappresentazione, perchè dal mio punto di vista, mi sentivo tutto - bugiarda, traditrice, sleale, stupida, orgogliosa, a pezzi, con il cuore rotto, il sangue gelato, la testa confusa, tremante, schiacciata, distrutta, malconcia, inerme - tutto...tranne che felice. La felicità in quel momento era anni luce lontana da me. Ma che dico anni, secoli, millenni. Non esisteva neppure nel mio vacobolario e non sapevo se mai sarebbe esistita. Probabilmente no.
Felice, era decisamente la parola sbagliata.
Per quella sera zia Alice aveva già programmato una mega festa a casa di nonna e nonno Cullen. Furono invitati un sacco di persone: il branco naturalmente, più altri amici, alcuni nostri parenti, tutta la famiglia Cullen e se nonno Charlie e nonna Rennee avessero saputo la nostra vera natura ci sarebbero stati pure loro. Tutti ci facero i complimenti e dissero di essere stra felici per noi. Meno male, pensai. Almeno qualcuno al mondo lo era al posto mio.
Jake non mi mollò un secondo. Mi tenne sempre per mano e insieme andavamo a salutare i nostri amici. Ogni tanto si chinava per darmi qualche bacio e io ricambiavo cercando di non dare a vedere nulla e sembrava che ci riuscissi, nessuno aveva notato in me qualcosa di strano a parte...
" Ehi" mi salutò Jasper in un momento in cui Jake mi aveva lasciata da sola.
" Ehi" risposi facendo finta di sorridere.
" Come andiamo?" mi chiese.
" Alla grande!" esclamai.
" Posso dirti con tutta franchezza che non me lo sarei mai aspettato?"
" Davvero? E come mai? Io ho sempre amato Jake"
" Non lo metto in dubbio, solo che...non lo so, ho sempre pensato che non lo amassi in quel senso"
" No, ti sbagli. Anzi, sono contenta che finalmente mi abbia rivelato la verità, non ne potevo più. Sentivo un'attrazione così forte per lui! Solo che non sono mai riuscita a farmi avanti" spiegai ringraziando la marea di libri che avevo letto durante la mia breve vita da cui traevo spunto per le quelle banali spiegazioni.
" Bè, allora meglio così" disse sorridente. Ricambiai.
" No, perchè sai...sarebbe stato un peccato se tu non avessi ricambiato. Jake sarebbe stato davvero male"
" Sì, davvero una cosa terribile" dissi distrattamente.
" Ho detto che sarebbe stato un peccato ma...non che sarebbe stato un errore"
" Cosa intendi?" chiesi confusa.
" Se tu, per ipotesi" e sottolineò con la voce l'ultima parola " non avessi ricambiato, non sarebbe stato un problema. Forse parecchie persone avrebbero sofferto ma tu, Renesmee, avresti fatto la scelta giusta. Nessuno può obbligarti a stare con qualcuno che non desideri."
" Non capisco perchè tu mi stia dicendo queste cose, io amo Jake"
" Volevo solo che tu lo sapessi"
" Bè, grazie dell'informazione zio Jasper" dissi sorridendo forzatamente. Poi cercai con lo sgaurdo Jacob e andai dritta verso di lui. Mi prese per mano e riflettei sulle parole di mio zio: che avesse capito che stavo fingendo? Di certo era molto astuto e mi capiva sempre prima degli altri. Bè, non importava. Poteva pensare e dire qualsiasi cosa, ormai la mia scelta dolorosa l'avevo presa.

Quella sera, quando tutti gli ospiti se ne andarono Jake mi portò fuori in veranda.
" Ti sei divertita?" mi chiese.
" Molto" risposi.
" Anche io, sono davvero felice anzi, di più! Ho aspettato così a lungo questo momento" mi disse sfiorandomi la labbra.
" Scusa Jake...sono molto stanca. Ti spiace se ci lasciamo qui?"
" Certo amore". A quella parola ebbi un brivido.
Amore...per me non lo era.
Mi alzai di scatto e gli diedi un bacio sulla guancia.
" Notte Jake"
" Domani mattina ti passo a prendere per andare a scuola"
" No!" esclamai di colpo. Mi guardò stranito da quello scatto.
" Non ce n'è bisogno, tranquillo. Con la mia corsa ci metto un attimo. Ci vediamo quando finisco"
" D'accordo, saluta i tuoi" disse mentre entravo.
Chiusi la porta alla mie spalle e presi un respiro profondo poi sentii una forte nausea prendermi lo stomaco, dovetti correre in bagno e vomitare. Per fortuna i miei non si erano accorti di nulla. Mi sciaquai la faccia e comincia a piangere coprendomi la bocca con l'ascigamano.
Cavoli, cavoli, cavoli!
NO! urlai nella mia testa. NO! ripetei piangendo.
Mi sentivo uno schifo, anzi, peggio.
" Tesoro, tutto bene lì dentro?". Mio padre. Probabilmente aveva sentito qualche rumore sospetto.
" Sì" mentii asciugandomi la fronte e le lacrime.
Dopo poco uscii dal bagno.
" Stai bene?" mi chiese appoggiato al muro davanti alla porta.
" Non dovrei?" dissi sentendomi morire. Lui sorrise e mi si avvicinò.
" Sei felice con Jacob?" mi chiese.
Lo guardai per qualche istante senza dire nulla.
" Perchè lo sai vero che se non dovessi esserlo puoi..."
" Hai parlato con zio Jasper?" lo interruppi.
" Può darsi" rispose vago. " Dice che ha sentito una strana angoscia provenire dal tuo animo"
" Si è sbagliato" dissi esausta.
" Meglio così". Sorrise anglico e poi mi baciò la fronte.
" Sogni d'oro mia piccola bambina". Adoravo quando mi chiamava così.
Lentamente lo abbracciai. Avevo un estremo bisogno di sentire...sentire qualcosa che non mi facesse essere così amara e persa.
" Lo sai che sei il papà vampiro più fantastico del mondo, vero?" sussurrai sulla sua spalla.
" Faccio del mio meglio" disse ridendo.
Sciolsi l'abbraccio e sorrisi un'ultima volta prima di chiudermi in camera mia e buttarmi sul letto. Appena chiusi gli occhi un volto meraviglioso mi apparve davanti: quello di Jayson. Invece di sentirmi ancora più male, cominciai a provare una certa pace, un certo senso di tranquillità e quando l'ennesime lacrime mi rigarono il viso desiderai trovarmi fra le sue braccia, desiderai averlo vicino, sentire la sua voce perfetta e melodiosa...poi lentamente mi addormenatai.
 
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Elly4ever...
CAT_IMG Posted on 12/7/2009, 14:26




Ciaaaaaaao!!!!
Questo capitolo è bellissimo...
scritto veramente moooolto bene!!!!
Povera Nessie lei non ama Jacob :cry: :cry: :cry:
Spero che trovi il modo per dirglielo, perchè così si fa solo del male.
Jasper ed Edwuard sono gli unici che hanno intuito la cosa.

Che dooooolce Edward...
lo adoro quando si preoccupa per Renesmee e quando la consola...
così coccoli!

E ora che succederà?! Sono in ansia!
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!!
Mi piace sempre di + la tua storia! ^_^

kiss
 
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Shiri
CAT_IMG Posted on 12/7/2009, 14:33




Grazie 1000 Elly!! Sei davvero carina...!! Tranquilla...posterò presto! :D :D :D
 
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****Sakura****
CAT_IMG Posted on 12/7/2009, 14:44




Bellissimissimo capitolo...mi dispiace molto per Nessie e Jake, inoltre è davvero strano immaginare
Edward cosi paterno XD. Hai fatto e stai facendo un ottimo lavoro, complimentoni!!!
Meno male che c'è Jasper in famiglia.
 
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Naby twilightiana
CAT_IMG Posted on 12/7/2009, 20:17




Ciao shiri!!!!! scusa mi sn persa due capitoli!!!!!!!!!ero a maere...

Tutti e due sn fantastici!!!!!!!!!!!!!!!!

Sei bravissima.

Mi dispiace un sacco x nessie...se la passa male! :(

Posta presto!!!! baciiiii
 
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Shiri
CAT_IMG Posted on 12/7/2009, 21:15




Grazie anche a te Naby!!! Continua a seguirmi che ne leggerai di belle..almeno spero!!! kissssssss!!
 
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188 replies since 6/7/2009, 09:34   17986 views
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