@ bella and edward italian forum -

Cosa accadrebbe se...

« Older   Newer »
  Share  
•Smoke;;
CAT_IMG Posted on 1/1/2009, 15:30




*O*
Bello, mi piace.
Aggiorna presto, sono curiosissima ^________^
 
Top
*°Alycia°*
CAT_IMG Posted on 1/1/2009, 16:07




O.o hai cambiato dall'incontro con Laurent alla radura
complimenti! xD la storia è veramente interessante.
CITAZIONE
Aggiorna presto, sono curiosissima ^________^

quoto! ^_^
 
Top
*°Jo CuLlEn°*
CAT_IMG Posted on 1/1/2009, 19:18




ah-ah--su su continuaaaa..
 
Top
lachesi86
CAT_IMG Posted on 1/1/2009, 23:25




Grazie ragaze molto gentili.
CITAZIONE
hai cambiato dall'incontro con Laurent alla radura

esatto! La povera Bella se l'era cavata troppo bene in quel frangente in New Moon. Cosa sarebbe accaduto se non avesse avuto l'aiuto da parte dei lupi? Starete a vedere.

CITAZIONE
*°Jo CuLlEn° aaaaaaaaaaaaa...forse hooo capitoooooo!! cmq
forse ho capito chi lo dice e ke kosa vuoi fare...u.u....hai la stessa mente contorta della sottoscritta...non hai copiato niente ma,forse è come se mi avessi letto nel pensierooo

Allora? Ho la facoltà di leggere nel pensiero? Se sì me falice. Ho lo stesso potere di Edward. image
 
Top
*°Jo CuLlEn°*
CAT_IMG Posted on 2/1/2009, 00:20




sisi mi sa di si...:D:
 
Top
lachesi86
CAT_IMG Posted on 5/1/2009, 19:44




Ecco il capItolo due spero vi piaccia. Se sì lasciate i vostri commenti. Se è un no lasciateli lo stesso. BUONA LETTURA:

CAPITOLO 2
LA TRASFORMAZIONE


Un lungo ululato e un ringhio, e il peso che avevo sopra di me scomparve.
Possibile che avesse già finito con me? Che ero morta finalmente e avevo lasciato il mondo dove nulla mi teneva ancora attaccato?
All’improvviso cominciai a sentire un dolore acuto all’altezza del collo. Sembrava che il sangue nelle vene cominciasse a prendere fuoco. Lanciai un urlo terrorizzato; se stavo morendo perché sentivo tutto quel dolore? Il fuoco che si propagava dalla gola giù verso la spalla e su verso il cervello proprio come una macchia d’inchiostro su un foglio bianco.
Il fuoco continuava ad espandersi e ad aumentare d’intensità man mano che il tempo passava e il dolore diventava insopportabile. Mi rotolai sul terreno cercando di spegnere il fuoco ma era inutile, mi portai una mano al collo per estirpare le carni che stavano prendendo fuoco, riuscendo solo a graffiarmi e a sporcarmi di sangue.
Possibile che Laurent non avesse finito il suo lavoro? Perché stavo soffrendo ancora? Poi mi venne in mente. Quel dolore, era lo stesso dolore che avevo provato quella volta che James mi aveva morso nella scuola di ballo a Phoenix, certo il dolore che provavo in quel momento era più intenso nulla in confronto al dolore provato li, ma la sensazione era quella. Possibile che mi stessi trasformando? Che stessi diventando un vampiro? Perché Laurent si era fermato dal suo proposito di uccidermi? E Edward dov’era? Era stato lui a fermare Laurent? Dov’era ora che stavo perdendo la mia natura umana, la natura che lui voleva proteggere?
Era andato e non sarebbe mai tornato a salvarmi, proprio come aveva detto il mio creatore lui mi aveva abbandonata qui senza proteggermi. A Edward non interessava più nulla di me.
Calde lacrime cominciarono a rigarmi il viso. La voragine che aveva creato il suo abbandono unito al dolore della trasformazione erano insopportabili per un piccolo e fragile cuore umano.
Continuai a dimenarmi e a urlare mentre il calore era arrivato al cuore e cresceva d’intensità ogni istante che passava orami andavo a fuoco e il processo era irreversibile.
Tra le urla sentì accanto a me delle presenze, un uggiolio straziante di dolore e altri ringhi, poi qualcosa di inaspettato mi riporto in me.
«Bella» era la voce calda e roca di Jacob. Quanto avevo desiderato sentire la sua voce nel ultimo periodo. Il mio migliore amico era sempre stato il mio porto sicuro la mia ancora di salvezza. «Mi dispiace Bella. Non siamo arrivati in tempo. È colpa mia Bella. Mi dispiace» disse tra i singhiozzi. Jacob. Non era Edward a starmi vicino era Jake era lui che stava piangendo per me. Lui non doveva piangere, Jake era il mio sole non doveva diventare un cielo nuvoloso dovevo consolarlo, ma il dolore era immenso e l’unica cosa che desideravo di più era morire per far smettere tutto.
«Jake» riuscì a dire tra un urlo e l’altro «Uccidimi ti supplico!» era la mia unica speranza, Jake doveva uccidermi non volevo continuare a soffrire e nemmeno diventare un vampiro senza Edward accanto. «Ti prego Jake, uccidimi» la supplica e la pietà di Jacob erano le mie ultime speranze.
«Bella mi dispiace! Mi dispiace! Mi dispiace!» continuava a ripetere come un mantra ma a me le sue scuse non servivano a nulla doveva uccidermi e mettere fine a quell’inferno. Il fuoco crebbe e il cuore cominciò una galoppata incontrollabile. Portai le mani al petto nel tentativo di strapparlo e gettarlo sperando in un po’ di sollievo, ma fu inutile, la mia futile forza umana non riusciva a squarciami. Urlai di disperazione e dolore cercando di smuovere Jacob e convincerlo ad entrare in azione.
«Fammi morire, fammi morire Jake ti prego» implorai. Di tutta risposta ricevetti l’ennesimo singhiozzo.
«Non ce la faccio Bella. Non posso. Non chiedermelo» disse tra un sussulto e l’altro.
Tutto inutile Jacob non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Ero costretta a soffrire e farmi incendiare viva senza che nessuno potesse aiutarmi. Intanto il fuoco divampò indomabile verso le gambe, si diffuse alle braccia a tutti gli organi, al viso bruciandomi la gola. Ero un rogo vivente che si dimenava e urlava senza sosta.
«Ti porto via di qui» mi disse Jacob prendendomi tra le braccia come se fossi una piuma e cominciando a correre. Nemmeno il vento freddo riusciva a darmi sollievo, l’incendio aveva cancellato ogni mia sensazione. Scappò per non so quanto tempo prima di posarmi al buio. «Per un po’ sarai al sicuro qui»
Ormai non lo ascoltavo più ero stanca di urlare e di dimenarmi, stanca di soffrire e vivere, l’unica cosa che desideravo più di ogni altra era la morte. Desiderio che Jacob non voleva esaudire.
Smisi di pensare, smisi di urlare, ormai, il mio corpo non ce la faceva più, ogni tanto mi sfuggiva qualche gemito causato dall’impetuosa crescita del fuoco che ormai si era impadronito di ogni parte del mio corpo ma per il resto non permisi a me stessa di uscire dalle righe dopotutto lo dovevo anche a Jacob che non aveva intenzioni di abbandonarmi e io non volevo che soffrisse inutilmente insieme a me.
Rimasi in silenzio, tanto quanto me lo permettevano le forze. A soffrire da sola con l’implacabile fuoco del destino.
Restammo soli per ore o forse giorni addirittura settimane; avevo perso la cognizione del tempo. Quanto ancora dovevo soffrire? Sarebbe mai finita questa tortura? E se sì quando ancora mancava? Perché era Jacob ad assistere alla trasformazione? Cosa sapeva lui? E Laurent che fine aveva fatto?
Ad un certo punto avvertì un cambiamento nell’aria.
Jacob al mio fianco era teso e in allerta. Cosa stava succedendo?
Sentì dei passi sordi ma pesanti attutiti dall’erba, dei ringhi e lo spostamento d’aria provocato da qualcosa di grosso. L’aria mi portò alle narici un odore caldo accompagnato dal rumore accelerato di un cuore che pulsava sangue. Il rumore dei passi cambiò rimbombando leggermente era entrato nel luogo buio dove stavamo io e Jacob.
«Sam» sbottò Jacob «Che ci fai qui?» seguì un ringhio poi di nuovo uno spostamento d’aria molto più evidente e sentì la presenza di un essere umano accanto a noi.
«Jacob devi tornare a casa» disse una voce profonda dal lato opposto a dove stavamo noi. La riconobbi era la voce di Sam Uley il ragazzo che mi trovò quella notte nella foresta dopo che lui… ma non volli ricordare. Troppo doloroso. Mi concentrai sui due. Perché Sam era qui? Come aveva fatto a trovarci? Perché era venuto a cercare Jacob visto che tra i due non correva buon sangue e Jake aveva addirittura paura di lui?
«Non posso Sam. È colpa mia se lei è qui in questo stato» la voce roca di Jacob risuonò priva di emozioni nello spazio vuoto, capì che ci trovavamo in una grotta. Era strano e rassicurante riconoscere luogo e tempo. Sì perché ormai ero sicura che fuori fosse giorno, sentivo il cinguettio degli uccelli e lo zampettio di piccoli roditori che si aggiravano attorno all’entrata della grotta. Stavo diventando più forte e il mio udito come tutti gli altri miei sensi si stavano affinando.
«Jake devi tornare. Charlie crede che tu sia scappato con Bella e manderà una squadra di poliziotti a perlustrare la foresta»
Charlie. Per tutto questo tempo non avevo minimamente pensato a lui presa com’ero dal dolore della trasformazione; ma ora che avevo ripreso a ragionare e cominciavo a mettere in prospettiva le cose Charlie divenne la mia prima preoccupazione. Cosa pensava in quel momento? Probabilmente credeva che mi fossi persa nel bosco. Chissà come stava soffrendo? Gli avevo detto che andavo da Jessica per studiare e invece avevo fatto una passeggiata nel bosco e mi ero imbattuta in un vampiro e che mi stavo trasformando in una creatura leggendaria e che con tutta probabilità non l’avrei più rivisto. Charlie stava soffrendo per la mia sparizione e anche Reneè sicuramente sapeva dell’accaduto e Phil e tutta Forks. Forse sarebbe stato meglio che mi credessero morta avrebbero accettato più facilmente la situazione e sarebbero andati avanti. Ma Charlie credeva che Jacob fosse scappato con me… dava la colpa della mia sparizione a Jake? Certo non lo vedeva dal giorno della mia scomparsa e probabilmente aveva tratto le conclusioni sbagliate. Be’ sbagliate fino ad un certo punto; perché Jacob era con me ma non eravamo scappati io stavo morendo per rinascere a nuova vita.
«Non posso lasciarla Sam. Non capisci è colpa mia se quella sanguisuga l’ha morsa» come facevano a sapere cosa mi era successo? Possibile che Jacob e Sam conoscessero già la verità sulla mia nuova natura?
«Sì l’ha morsa e devi capire che lei non è più la Bella che conoscevi ora è una nostra nemica e non perderà un attimo a pensare prima di attaccati appena si sveglierà. E tu non puoi restare da solo qui con lei è pericoloso. Non sappiamo cosa farà appena sarà sveglia» sibilò Sam. Cosa avrei fatto appena il dolore se ne sarebbe andato, appena la trasformazione sarebbe stata ultimata? Avrei attaccato Jacob? Avrei attaccato il mio migliore amico per placare la mia sete di sangue? No. Certo che no. Ero cambiata ma non fino al punto di attaccare Jake.
«Non mi farà del male ne sono certo. È cambiata ma solo il suo corpo, lei resterà sempre la mia Bella» rispose dolcemente Jacob. Anche lui era della mia stessa opinione. Si fidava di me e non potevo deludere la fiducia che riponeva in me.
«Non capisci! La sua mente si è cristallizzata come la mente di un predatore. Appena aprirà gli occhi non vedrà il suo amico Jake ma una preda!»
«No!» urlò Jacob di rimando. «Lei non è cambiata. Ne sono sicuro!» spiegò più tranquillo.
«Fa come credi! Ma manderò Embry e Jared. Non voglio che la tua testardaggine metta in pericolo la tribù e gli abitanti di Forks nel caso la tua vampira non sapesse controllarsi. Un’altra cosa Jake appena avrai chiarito con lei ti sarei grato di ritornare a casa per un po’ non voglio che Charlie mandi altri poliziotti in giro per il bosco con quella succhiasangue in circolazione e un’altra che si sta appena svegliando!» disse acido Sam uscendo dalla grotta
«D’accordo» rispose Jacob avvicinandosi nuovamente a me.
Rimasi in ascolto. Il mio udito era notevolmente migliorato e anche il mio olfatto. Sentivo un tanfo animalesco nell’aria che mi disgustò parecchio oltre al frenetico battere del cuore di Jacob e lo spostamento del sangue nelle vene causato dal pompare del cuore. Il fuoco che ardeva nella mia gola aumentò intensità improvvisamente. Era sete? Il sangue di Jacob mi faceva già quell’effetto? Mi ero promessa di resistere, Jake era mio amico e si fidava di me, dovevo cominciare ad affinare il mio autocontrollo per restargli accanto e evitare di saltargli al collo alla prima occasione. Mi concentrai sul fuoco che divampava nella mia gola cercando di prenderci confidenza. Dovevo abituarmici. Anche la mia mente era cambiata. Sentivo di avere uno spazio immenso e vuoto a mia disposizione. Molto di quello spazio fu sopraffatto dal dolore mentre dell’altro era concentrato a trattenere il mio corpo del contorcesi, altro invece era impegnato a prendere confidenza con la sete implacabile che avrebbe caratterizzato la mia esistenza per il resto dell’eternità.
Fuori dalla grotta senti otto zampe pesanti avvicinarsi accompagnati dallo stesso tanfo animalesco che impregnava l’aria della grotta e dal pulsare di due grossi cuori. Sentì le due grosse presenze vicino all’entrata e dei ringhi e subito pensai di mettermi in posizione di difesa, ma il dolore mi impediva qualsiasi movimento.
«No» fu l’urlo di Jacob appena sentì i ringhi. Era in pericolo. Jake era in pericolo per proteggermi, se solo il dolore fosse diminuito avrei potuto proteggerlo. Che ironia volevo proteggerlo da qualcosa che non sapevo cos’era e chi lo avrebbe protetto da me? «Non dovete farle del male! È colpa nostra se…» non riuscì a terminare la frase la sua voce si era incrinata.
Ma cosa credeva di fare? Pensava di poter parlare con quegli animali e convincerli a non attaccarmi?
Eppure ci riuscì. Sentì distintamente una delle due bestie quella a destra accucciarsi, mentre l’altra rimase ferma davanti all’entrata. Tutto rimase immobile e silenzioso tranne per i tre cuori palpitanti e il mio che batteva irrefrenabile più veloce degli altri.
Quella situazione rimase immutata fino a che non avvertii un cambiamento. Il mio cuore cominciò una galoppata impetuosa, mentre il fuoco cominciava il suo lento ripiegamento prima dai polpastrelli, mentre, quello che lambiva il mio cuore divenne più intenso, scandendo la ritirata del fuoco. L’atmosfera nella grotta cambiò, appena i miei sorveglianti si accorsero del mutamento, divenne subito tesa e sentivo in tensione anche Jacob accanto a me. Il fuoco lasciò le dita della mano e dei piedi lasciandole fresche una sensazione che avrei accettato volentieri dopo tutto quel fuoco che imperversava violento se non fosse stato per la fitta di lancinante dolore che si instaurò nel mio petto. Portai le mai al cuore ma la mia pelle era dura. La trasformazione si stava ultimando con un uscita trionfale. Urlai per il dolore al cuore che aumentava man mano che il fuoco veniva domato nel resto del corpo. Era come se il fuoco nella sua ritirata si stesse concentrando nel cuore e questo per difendersi continuava ad aumentare l’andatura. Man mano che il tempo scorreva il fuoco lasciava il mio corpo fresco e privo di ogni dolore mentre il cuore continuava ad ardere sempre di più insieme alla gola che era diventata secca.
Sentì un uggiolio di disperazione che si perse tra le mie urla di dolore. Jacob si era alzato e si stava ritirando da me. Che avesse capito che la mia trasformazione stava finendo?
Il cuore continuava a battere irrefrenabile incontro al fuoco che si stava concentrando in petto defluendo da tutto il resto del mio corpo. Il dolore divenne se possibile ancora più acuto, mentre il fuoco finiva la sua folle corsa verso il petto. L’ultimo organo ancora in vita stava morendo e sapevo che con lui sarebbe finito anche tutto il resto. Sentì il mio cuore fare gli ultimi battiti e il fuoco concentrarsi e poi con un ultimo rumore sordo tutto finì.


Edited by lachesi86 - 8/1/2009, 17:49
 
Top
Bauci_Selvi
CAT_IMG Posted on 6/1/2009, 15:04




Beeeeeelloooooooooo!!caspita La' sei proprio braaavaaaaaa!!posta presto miraccomando BAX
 
Top
*°Alycia°*
CAT_IMG Posted on 6/1/2009, 15:57




Bello! xD cioè bello il racconto, tu sei bravissima a scrivere... però povera Bella ^^
fai tornare Edward please xD
 
Top
lachesi86
CAT_IMG Posted on 6/1/2009, 16:50




Hi hi hi. Grazie, grazie sono contenta che vi piaccia. Aggiornerò il prima possibile. Continuate a seguirmi. Accadrà un bordello alla piccola Bella. :shifty:
 
Top
*°Jo CuLlEn°*
CAT_IMG Posted on 6/1/2009, 22:36




eiii..ho appena letto..nono...non è kome me lo ero immaginato...è anke meglio..perkè il mio dopo un po finiva...non mi sn immainata la cotniunazione....invece la tua...WOWOWOWOW...t prego posta presta...bellissimo

bacio JoO
 
Top
EleCina93
CAT_IMG Posted on 7/1/2009, 23:31




WOw..scrivi proprio bene :) bravaa!!!!!
posta prestissimo,io aspetto :)
 
Top
lachesi86
CAT_IMG Posted on 8/1/2009, 18:10




Ecco a voi il terzo capitoletto della mia FF. gustatevelo.
BUONA LETTURA.

p.s.:commentate

CAPITOLO 3
RISVEGLIO



Nessun suono proveniva dal mio corpo. Ero morta ormai. Gli unici rumori erano i respiri dei tre esseri che mi facevano compagnia nella grotta e il battiti dei loro cuori. Feci un profondo respiro, il primo respiro della mia nuova vita, stranamente quel gesto non mi sembrò indispensabile ma mi permise di catturare gli odori che mi circondavano. Sentì la leggera brezza che soffiava fuori dalla grotta e scompigliava i fili d’erba e le foglie degli alberi portando con se l’odore di pioggia, sicuramente pioveva nelle vicinanze e anche l’odore di muschio e viole e anche altri odori caldi e invitanti che si mischiarono con la puzza che impregnava l’aria della caverna. Decisi di aprire gli occhi e scoprire cosa infestasse l’aria della grotta. Quando aprì gli occhi fu come vedere un nuovo mondo. Ero al buio, ma vedevo come se risplendesse il sole in quella grotta. Ogni minimo dettaglio della parete che mi sovrastava risaltava nitido come mai era accaduto con i miei occhi umani. Le pietre frastagliate sembravano persino più pericolose e appuntite. Un ragno stava tessendo la sua tela a pochi centimetri dalla mia testa e con uno sguardo più approfondito non era l’unico, tutta la parete era piena di ragni di varie dimensioni e una fila di formiche che percorrevano la parete. Sorrisi nel constatare quanto la mia vista fosse diventata più acuta. Mentre osservavo il perfetto lavoro dei minuscoli animaletti, la mia vista periferica si concentrò sugli altri esseri che mi tenevano compagnia nella grotta. Subito sentì la necessità di difendermi. Sentivo che i due enormi cavalli che stavano all’entrata della grotta erano pericolosi; me lo urlavano in faccia a chiare lettere. La posizione pronta all’attacco, le orecchie ritte sulla testa i denti ritratti in un ringhio silenzioso e minaccioso, i peli del collo ritti e il fiato affannato e la coda immobile e ritta. Sentì l’immediato istinto di difendermi. Mi accucciai sul fondo della grotta con uno scatto fulmineo. Non passò nemmeno un secondo da quando decisi a quando l’azione fu compiuta. Ero velocissima, incredibilmente veloce. Credevo che con quella mossa avrei perso di vista i due enormi animali, ma così non fu. Anche se l’azione fu velocissima nulla divenne sfocato, riuscivo a vedere tutto con la massima chiarezza. Ora li avevo di fronte e li vedevo nella loro colossale figura. Non mi sembravano cavalli, erano di gran lunga più robusti e pelosi. Assomigliavano a giganteschi cani mutanti, che fossero gli orsi di cui parlavano gli esploratori? No non erano nemmeno orsi erano enormi e colossali lupi uno marrone e l’altro grigio scuro. La mia vista periferica catturò anche la presenza di Jacob. Dal nostro ultimo incontro era cambiato tantissimo almeno così credevo. Cercai i ricordi di Jacob quando ero ancora umana per cercare di confrontare i cambiamenti, ma trovare un’immagine nitida tra i miei ricordi fu un lavoraccio. Erano tutte sfocate come una televisione male sintonizzata. Ricordavo con chiarezza che aveva una lunga chioma nera che teneva ordinata in una coda di cavallo, ma probabilmente aveva tagliato i capelli, perché ora al loro posto c’era una macchia nera di cortissimi capelli. Ricordavo il suo sorriso sempre pronto ad aprirsi per me, ma che ora era sostituito da una maschera fredda e dolorosa. Anche la corporatura era cambiata, era più robusto di qualche settimana fa.
«Jake sta attendo» sibilai tra le labbra, mostrando alle bestie la fila perfetta di rasoi che avevo al posto dei denti. Jacob tramava dalla testa ai piedi stava diventando una figura indistinta per occhi umani, ma con i miei nuovi occhi riuscì a vedere ogni singola scossa causata dal tremore. «Jacob che ti succede?» gli chiesi senza perdere di vista i due lupi. Jake si rannicchiò su se stesso e si premette le mani sulle tempie in un evidente sforzo di concentrazione. Gli spasmi diminuirono piano piano fino a che non rimasero solo alle mani.
«Jake attento ai lupi che hai dietro di te!» lo avvertì. Jacob non si girò nemmeno per controllare la situazione. Il tremore alle mani non accennava a diminuire. Ero combattuta se abbandonare la mia posizione di difesa o correre da Jacob per confortarlo. Lui continuava a starsene fermo immobile al centro della grotta e a fissarmi con rabbia e disgusto. Cosa gli stava accadendo? «Jake?» domandai confusa.
«Bella» ringhiò tra le labbra. Rimasi immobile nella mia posizione. Fissai il mio amico per un minuto intenso sperando di riuscire a capire quello che gli passava per la testa dalla sua espressione. Poi feci un lungo respiro e di nuovo quel tanfo di animale mi colpì le narici legato indissolubilmente all’odore di sangue. Erano i lupi a puzzare in quella maniera? No erano tre fragranze differenti. Jacob anche lui puzzava come i due lupi alle sue spalle, proprio allo stesso modo. Arricciai il naso disgustata. Il mio gesto non passò inosservato a Jacob e ai due lupi che tesero i muscoli ancora di più.
«Jake tu puzzi!» sbottai di colpo. Jacob rimase sbalordito per un attimo poi la sua maschera di disgusto lasciò il posto a un sorriso tirato. Certo non era il vero sorriso del mio migliore amico ma era sempre meglio del disgusto che mi aveva riservato fino a quel momento. Prese un lungo respiro e anche lui arricciò il naso
«Anche tu Bella non profumi!» disse sogghignando. Sorrisi in risposta e mi rilassai lentamente insieme a lui e ai due lupi. Mi sedetti per terra sul fondo della caverna. Ero sorpresa il sangue di Jacob non era minimamente attraente per me. Non pensavo di potermi controllare in quel modo. Il ragazzone si sedette a terra ad una certa distanza e anche il lupo marrone si sedette in una posa rigida, mentre, quello grigio rimase sull’attenti.
«Allora Jake cosa è successo?» domandai e per la prima volta mi resi conto del suono della mia voce. Era melodiosa come di campanellini suonati insieme.
Jake abbassò il capo sul volto dipinta l’agonia. «Mi dispiace Bella. Noi non siamo stati in grado di arrivare in tempo» disse con la voce disperata. In cosa non erano arrivati in tempo? Jake alzò lo sguardo e vide sicuramente la confusione sul mio volto e due lacrime gli rigarono il viso. Mi alzai fulminea per andargli in contro e consolarlo ma il lupo grigio ringhiò, mentre quello marrone cominciò ad abbaiare frenetico.
Jacob si rimise in piedi agilmente e aggraziato, non ricordavo che fosse così agile. Da quando era diventato così? Era sempre stato goffo e impacciato quasi come me. Mi bloccai sul posto impietrita dall’espressione che Jacob aveva sul volto. Un misto di rabbia dolore e delusione. Guardai confusa quell’insieme di emozioni.
«Jake?» domandai.
«Che volevi fare Bella?» mi chiese guardandomi dall’alto della sua altezza. Cosa volevo fare? Quello che facevo sempre quando lo vedevo in quello stato.
«Volevo consolarti Jacob Black. Cosa credi che volessi fare?» la mia risposta lo lasciò sbigottito. Arriccio le sopraciglia confuso.
«Non volevi attaccarmi?» domandò.
«Attaccarti? Perché? Io volevo solo consolarti.» ero ancora più confusa di lui. Veramente credeva che potessi attaccarlo? Che potessi fere del male al mio migliore amico? Jake mi fissò negli occhi cercando chissà cosa, forse credendo di trovarci un briciolo di menzogna ma la mia era pura verità non gli avrei mai fatto male anche perché il suo sangue non era affatto gradito al mio olfatto. Fece un sospiro e si rilassò anche i lupi alle spalle ritornando alle posizioni iniziali.
«Vorrei che non ti avvicinassi troppo. Non voglio farti del male Bella e questa è la distanza massima che può sopportare il mio autocontrollo.» Inarcai le sopraciglia incredula. Avevo capito male o stava dicendo che non voleva farmi male? Eppure credevo di essere io il pericolo. Scoppiai a ridere per le sue parole.
«Jake credi di farmi del male?» chiesi tra le risate. Lui restò in silenzio e aspettò che finissi di ridere.
«Bella io posso farti molto male!» dichiarò serio. Non c’era scampo di scappare alla verità delle sue parole. Lui era più che convinto, era sicuro di potermi fare male. Fare male ad un vampiro.
«Jake cosa è successo?» rifeci la domanda. Lui in tutta risposta fece un lungo respiro come per prendere coraggio dall’aria circostante.
«Bella io sono cambiato. E anche tu» cominciò. Certo che ero cambiata ora ero una vampira grazie a Laurent ero forte e bella e immortale. Laurent…
«Dov’è Laurent?» domandai allarmata. Le domande che mi avevano assillato durante la trasformazione ritornarono di botto. Jacob mi guardò confuso. «Il vam…» no lui non sapeva di vampiri e storie simili non dovevo dirglielo. «L’uomo che mi ha assalita dov’è?»
«Ha avuto quello che si meritava. Non inzozzerà più l’aria con il suo fetido odore»rispose Jacob furioso. Laurent non c’era più? Come era possibile? Era l’essere più vicino all’indistruttibilità che io conoscevo a parte i Cullen. Ricordare quel nome mi fece male, fu come una pugnalata al cuore, ma ormai non avevo più un cuore vivente. Possibile che fossero stati loro a salvarmi da Laurent? Sì ma ora dov’erano? Era una confusione totale. Non riuscivo a capire più nulla malgrado la mia nuova mente, spaziosa e veloce.
«Chi?» domandai a Jacob. Lui prese di nuovo aria.
«Bella ti ricordi la prima vota che ci siamo conosciuti?» mi chiese preoccupato. Feci un cenno con la testa. «Ti raccontai certe nostre leggende, ricordi?»
«Certo» e come dimenticare fu il giorno in cui scoprì cosa fosse in realtà. Evitai di pensare a quel nome, era legato ancora a troppa sofferenza.
Jacob riprese:«Ti dissi che noi discendevamo…» ma la sua voce si bloccò, sembrava che qualcosa lo stesse strozzando, i lupi dietro di lui ringhiarono leggermente.
«Dai lupi!» conclusi osservando i due lupi dietro di lui e poi tutto divenne chiaro.
«Sì Bella» sembrava felice che gli avessi risparmiato lo sforzo di dire quella parola.
«Sei un lupo?» domandai ancora più confusa .
«Licantropo» precisò lui.
«Licantropi? Jake tu sei un licantropo? Da quando?»
«Sono un licantropo da quella sera del cinema» disse scuro. Soffriva a parlarne. «Ti evito da allora» continuò. Tutto tornò a posto, la sua assenza, le chiamate non ricambiate. Jake aveva subito anche lui una trasformazione. Ma cosa c’entrava con la fine di Laurent? Jake continuò il suo racconto a testa bassa come se si vergognasse di ciò che stava per svelare. «Ero pericoloso per te Bella ecco perché ti tenevo a distanza. Ma se solo ti fossi stato vicino ora non saresti qui in questo stato» di nuovo mi invase l’istinto di proteggerlo e avvicinarmi per consolarlo. Alzai un braccio ma lo ritrassi all’istante. Lui non voleva.
«Dovevamo fermarlo. Avevamo già catturato la sua traccia nella foresta, abbiamo deciso di allargarci e disporci in cerchio così da poterlo accerchiare e fermare nella radura impedendogli la fuga; stavamo per fermarlo, ma nessuno di noi credeva che nella radura ci fosse qualcuno. Abbiamo avvertito il tuo odore solo quando lui ti ha morsa. Ma allora era troppo tardi per te. Ti aveva infettata. Mi sono occupato di te mentre gli altri facevano a pezzi la sanguisuga. Mi dispiace Bella, è colpa nostra è colpa mia. Se ti fossi stato vicino non saresti mai andata li da sola. Potrai perdonarmi Bella?» scoppiò in lacrime disperato come un bambino di sei anni. Se i lupi fossero arrivati un minuto prima io sarei ancora un essere umano. Un banale ritardo poteva cambiarmi la vita. Non potevo avercela con loro dovevo avercela solo con me stessa e la mia sfortuna.
«Jake tranquillo. Non devi incolparti di nulla, non è colpa tua ma solo mia, non dovevo andare nella foresta da sola.» Sì dovevo andare a casa di Jessica a fare i compiti di matematica proprio come avevo detto a mio padre. «Jake? Charlie come sta?» Charlie era preoccupato mi credeva dispersa nella foresta l’avevo sentito da Sam mentre stavo bruciando. Jacob abbassò lo sguardo a terra.
«Come pensi che stia Bella? È disperato non si da pace, crede che tu sia scappata di casa per raggiungere il tuo vampiro» Il mio vampiro? Certo. Peccato che lui non fosse più mio. «Mi crede tuo complice. Crede che siamo scappati insieme! Non mi ha visto tornare a casa e a fatto due più due. Crede che io sia con te!» Charlie era disperato a causa mia, chissà come soffriva senza sapere dov’ero e come stavo, non gli avevo lasciato nemmeno una lettera o un biglietto, ma chi pensava che sarei diventata un vampiro quel giorno?
«Ha chiamato Reneè! È a Forks anche lei ora» continuò Jacob sempre guardando per terra. Non riusciva a incrociare il mio sguardo. Così anche mia madre era a Forks e con lei doveva esserci anche Phil, tutti preoccupati, credevano che fossi scappata, speravano di potermi rivedere ma non era così. Ormai il mio e il loro destino era segnato, non li avrei mai più rivisti, o meglio loro non mi avrebbero più rivisto.
 
Top
hermione Granger94^^
CAT_IMG Posted on 8/1/2009, 19:08




Stupendo ti prego posta prestò sono proprio curiosa di scoprire cosa fara Edward quando scoprira quello che e success!!!postaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!
 
Top
Bauci_Selvi
CAT_IMG Posted on 9/1/2009, 11:17




Bellissimooooooo!!!diventa sempre più interessante sta ff..posta presto!bax
 
Top
lachesi86
CAT_IMG Posted on 11/1/2009, 12:44




Sono commossa Grazie,non sapete come gongolo quando leggo i vostri commenti. Posterò il prima possibile, per la vostra gioia e la mia. image
 
Top
528 replies since 25/12/2008, 18:29   19287 views
  Share