| Queste provengono tutte dal libro di Jacob:
I veri genitori non erano mai così entusiati di sperimentare tutti gli stupidi passatempi che s'inventavano i loro marmocchi. Invece, avevo visto Quil giocare a nascondino per un'ora intera senza annoiarsi. E non riuscivo nemmeno a prenderlo in giro: lo invidiavo troppo.
A chi somiglio? Al Mago di Oz? Serve un cervello? Serve un cuore? Fai pure. Prendi il mio. Prendi tutto ciò che ho.
Sapevo solo una cosa. ossia che ogni trascorso con lei non faceva altro che accrescere il dolore che avrei provato dopo. Come un tossico che dispone di una scorta limitata, vedevo approssimarsi il momento della resa dei conti, quello dell'astinenza. Più mi facevo, più sarebbe stata dura quando la roba avrebbe cominciato a scarseggiare.
In quel momento capii che ero solo. Completamente solo.
Per un attimo mi sentii un bambino, un bambino che aveva trascorso tutta la vita nella stessa cittadina. Un bambino e nient'altro. Perchè sapevo che avrei dovuto vivere molto di più, soffrire molto di più, per capire il tormento lancinante che traspariva dagli occhi di Edward.
Era il volto di un uomo che bruciava sul rogo.
Era un vero peccato che non potesse ascoltare anche i pensieri di Bella. In quel caso, lui ne avrebbe avuto presto le scatole piene e lei se sarebbe stufata. Edward ridacchiò.
O forse la mia vita era semplicemente una lunga e crudele barzelletta, di cui qualcuno, prima o poi, avrebbe pronunciato la battuta conclusiva.
Il mio tremore si fermò all'improvviso e fui invaso da un calore più intenso, nuovo. Che non bruciava. Splendeva. Tutto si sciolse dentro di me e rimasiimmobile davanti al visetto di porcellana della bambina, metà vampira, metà umana. Tutti i lacci che mi stringevano alla vita si spezzarono in un attimo, come lo spago di un grappolo di palloncini. Tutto ciò che mi rendeva ciò che ero - l'amore per la ragazza morta al piano di sopra, l'amore per mio padre, la fedeltà al mio nuvo branco, l'affetto per gli altri miei fratelli, l'odio per i miei nemici, per il mio nome, per me stesso - si staccò da me in quell'istante - zac, zac, zac - e fluttuò nello spazio. Ma non andai alla deriva. Un nuovo laccio mi tratteneva dov'ero. Non uno: un milione. Non di corda, ma d'acciaio. Un milione di cavi d'acciaio che mi legavano a una sola cosa; al centro esatto dell'universo. Finalmente capii che l'universo ruotava attorno quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell'universo, che adesso mi era chiara. Ora non era più la forza di gravità a imbrigliarmi. Era la bambina fra le braccia della vampira bionda. Renesmee.
Nessuna magia mi avrebbe salvata. Dovevo sopportare la tortura da uomo. Zitto e soffri.
Dal piano di sopra, un rumore nuovo. L'unico che potesse toccarmi in quell'instante infinito. Un palpitare frenetico, un battito accelerato... Un cuore in trasformazione. ("Riflessioni" di Jacob )
Jacob: <<non mi è rimasto più niente>>. dissi con voce strozzata.
Jacob: <<resta con me, Bella!>> <<mi senti? Resta qui! Non voglio che mi lasci. Fai battere il tuo cuore!>>.
Jaocb: <<ho fatto tutto il possibile per tenerla lontana da te. Ho fatto di tutto. Ora è troppo tardi>>. Edward: <<la conosci, Jaocb. Comunichi con lei in un modo che io nemmeno capisco. Sei parte di lei e lei è parte di te>>.
Edward: <<per questo ho bisogno di te. Tu sai come pensa>>.
Edward: <<non è la prima volta che devo esserti riconoscente, Jaocb>>.
Leah a Jacob: <<non si tratta di loro. Si tratta di Bella. Non è mai stata tua, non ha mai scelto te, ma per lei continui a mandare la tua vita a rotoli.>>
Jacob: << Ascolta, Leah, è meglio se pensi un pò al tuo futuro, a ciò che vuoi fare davvero. La mia mente non sarà il luogo più felice della Terra. Ti toccherà soffrire con me.>> Leah: <<so che non sarà facile per te, Jacob. Lo capisco più di quanto tu non creda. Lei non mi piace, ma...è la tua Sam. E' tutto ciò che vuoi, tutto ciò che non puoi avere.>> <<so che per te è peggio. Almeno Sam è felice. Almeno è vivo, sta bene. Lo amo quanto basta per volere che sia così. Voglio che abbia ciò che è meglio per lui.>> <<mi dispiace, Jacob. Mi dispiace che tu stia soffrendo. Mi dispiace che le cose per te stiano andando peggiorando e non meglio>>.
Leah: <<questo è l'assurdo nel non poter avere una cosa. La disperazione>>.
Jacob: <<stupida bionda>>, brontolai. Rosalie girò piano la testa, i suoi occhi fiammeggiavano. <<mi. Hai. Gettato. Cibo. Nei. Capelli. >>.
Jacob: <<non ci vuole tanto a cancellare la memoria di una bionda. Basta soffiarle in un orecchio>>.
Jacob: Per un minuto scese il silenzio. Avvertii uno sguardo truce alle mie spalle e sapevo chi fosse. Avevo progettato di andarmene a farmi un pisolino, ma l'occasione di rovinare la giornata a Rosalie era troppo ghiotta per lasciarmela scappare.
Jacob: <<la sai questa, Psyco? Sai come muoino i neuroni delle bionde? Soli>>. (Dialoghi)
Edited by -<°YuKa°>- - 11/11/2008, 17:44
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