| benvenuta!!!! cmq posto oggi. o meglio ora... ^^ spero che i piacerà il cap
Guardai veloce Axel, i Volturi e infine la splendida figura di Priscilla. Lungo la mia avanzata avevo sentito il suo sguardo puntato su di me. Ma non con insistenza. Era piacevole, quasi che mi fornisse una sorta di protezione dai vampiri che mi circondavano. Quando il mio sguardo incrociò il suo mi sorrise dolce e affettuosa. Quel gesto mi ricordò in modo impressionante la dolce e passionale Esme. Osservandola meglio avrei detto che dimostrava sui 25 anni circa. Ricambiai, seppur in modo timido, al suo sorriso. Quando arrivai al fianco di Axel lui arretrò di qualche passo accostandosi a Priscilla. “Bene, bene. Che gioia per me fare la tua conoscenza Isabella” Non sapendo come e cosa rispondere mi accontentai di annuire intimidita. Lui rise allegro e con un cenno della mano mi invitò ad avvicinarmi. Lanciai uno sguardo allarmato ad Axel il quale sorrise rassicurandomi. Preoccupata, avanzai verso il Volturo. Lui alzò una mano tendendola verso di me. Con riluttanza appoggiai la mia alla sua e lo guardai impacciata. Dopo un attimo di palese sorpresa lanciò un' occhiata a me e subito dopo a Priscilla. Seguì il sguardo e la vidi avvicinarsi. Mi si pose accanto e appoggiò una mano dalle lunghe dita affusolate sulla mia spalla. Sorrise al vecchio con fare sicuro ma non beffardo. “Comincio a capire perchè la desideri così tanto, Priscilla cara” disse lui semplicemente. Cosa?? non erano stati i Volturi a volermi qui? Rimasi a bocca aperta in seguito a quella rivelazione e ,sicuramente, la mia reazione non passò inosservata. Lei rise appena con quella sua risata musicale. “Mi dispiace cara, per questo piccolo inganno.” si scusò con voce melodiosa e soave. I suoi occhi brillavano nel dirlo. Rivolse poi lo sguardo al vecchio. “Esatto, Aro, la voglio con la mia famiglia. Credo che dopo un buon allenamento possa diventare un'ottima cacciatrice.” confermò lei. Allenamento? Cacciatrice?Non capivo niente di tutto quello che stava dicendo ma il modo in cui mi aveva appena elogiata mia aveva lusingata a dir poco. Aro mi osservò talmente profondo che riuscì a stento a reggere il suo sguardo. “Chi ti dice che la potrai prendere con te?” chiese di nuovo quello con la voce sgradevole. “Perchè, Caius, da come la vedo io non credo che Bella si sottoporrebbe alla vostra dieta e men che meno ai vostri ordini.” rispose lei sicura ma leggermente infastidita dalla minaccia. “E chi ti dice che obbedirà a te?” ribattè scettico. Axel, che nel frattempo si era avvicinato, ringhiò. Lei scosse la testa “No Axel, Non serve” bisbigliò talmente piano che la sentimmo solo noi due per poi tornare ai Volturi. “Io ci riuscirò, con pazienza e affetto. Come è mia abitudine. E non con i vostri metodi di tortura o digiuno, Caius. Ma se preferite chiedetelo a lei.” e si girò verso di me. “Desideri venire con me, o fermarti qui con i cui presenti?” chiese gentile col solito sorriso affettuoso. Erto indecisa. Se da un lato c'era il dubbio dall'altro c'era la possibilità di rimanere qui, magari segregata in qualche antro del maniero. E se avessi potuto andarmene? Avrei passato l'eternità vagabondando da sola rimpiangendo magari l'opportunità che mi concedeva quella vampira dall'aspetto angelico e la voce melodiosa come un coro di angeli? Non sapendo che fare osservai Axel. Lui la osservava con fare orgoglioso. Solo allora capì che lei doveva essere il capo. Mi venero in mente tante piccole cosucce che mi disse lungo il viaggio. “Ti piacerà star con noi. Il nostro capo è la persona più giusta e corretta che ci sia al mondo. Vedrai!” Rincuorata da quelle parole guardai Priscilla prendendo la mia decisione“Vorrei venire con te e Axel se possibile” affermai decisa. Per un breve istante sorrise entusiasta. Si voltò verso i Volturi. “Vedete. Bene, non credo vi sia altro da aggiungere” disse più allegra del dovuto indietreggiando. La sua mano scese gentile lungo il mio braccio e mi attirò indietro. Caius sbuffò seccato “Ricordatevi i vostri doveri. E ricordateli a lei” e mi indico come se fossi una bestia orribile. Trattenni a fatica un ringhio o qualche paroa non troppo gentile. “Certamente, ma credo che non servirà” mi difese asciutta Priscilla. Mi sentì sollevata per il fatto che mi avesse tacitamente difesa. Avevo fatto la scelta giusta, dopo tutto. Solo ora notai che il terzo dei Volturi era rimasto in silenzio durante il dibattito. Marcus doveva essere. “Oh, be. Allora buon viaggio. I ghiacci, su in Russia, ormai si saranno sciolti.” disse laconico e deluso Aro. Priscila sorrise “Siamo a Maggio, la temperatura oscilla sui 8-9 gradi su ad Arcangelo. Le navi rompighiaccio sono messe al sicuro nei capannoni e nelle foreste circostanti la neve comincia a sciogliersi. E' un bel periodo dell'anno in effetti Aro. Ti piacerà” aggiunse in mia direzione. In Russia?8-9 gradi? Mamma mia! Sbuffai per il disappunto e guadagnandomi un'occhiata divertita di Axel. Tese le labbra mordicchiandosi il labbro inferiore, il vigliacco! Ero sicura che se avesse potuto si fosse fatto una mega risata. In fondo che centrava? Mica sentivo freddo, no? “Ora è meglio che andiamo, il viaggio sarà lungo e ci attendono a casa.” ci informò Axel. “Giusto, grazie” gli sorrise Priscilla. “Dobbiamo andare. Aro, Caius, Marcus” li salutò con un cenno del capo. “Priscilla, Axel, Isabella” ricambiò Aro con un sorriso. Caius ci ignorava come l'altro fratello. Ci girammo e sotto lo sguardo di tutti uscimmo come niente fosse. Be...loro uscirono indisturbati, io ero in agitazione. “N-non se....” mi interruppi. Potevo parlare? Priscilla mi guardò e mi sorrise. “Si, cara?” mi incoraggiò gentile. “Non se la prenderanno?” chiesi Axel rise con il suo vocione profondo e anche l'altra mia accompagnatrice ridacchio. “Eccome se se la prenderanno.” disse lei. “Gliela rode a quei vecchiacci” aggiunse l'altro divertito. Facendoci come da guardia personale,l'uomo ci fece strada. Era differente da quella in cui eravamo entrati prima ma non mi dispiaceva. Sbucammo in un parcheggio sotterraneo e Axel si diresse a colpo sicuro verso un fuoristrada nero dall'aria elegante e costosa. Osservandola meglio capì che era una Audi nera con finestrini oscurati dall'aria massiccia ma elegante. Era... “Bella” commentai estasiata. “Grazie. Audi Q7! Devi dirglielo a Jaz e a Mat. Sono loro gli intenditori di macchine in casa Rosemberg” “Chi??” chiesi mentre salivo a bordo del fuori strada. “Jaziel e Mathias. Vedi, in famiglia o nel nostro gruppo siamo in 7 con te.” mi spiegò Priscilla mentre saliva al posto del passeggero e Axel a quello del guidatore. Appena aperta la portella, del mio posto, notai l'eleganza dell'abitacolo e in seguito il vampiro che sedeva comodamente nel posto opposto al mio. Alzai gli occhi e lo osservai rapita. Era veramente bello. Avrà avuto sui 20 anni a prima vista. Aveva dei capelli marroni con leggere sfumature dorate e di varie tonalità di marroni più scuri, lunghi a spazzola ed in un piacevole disordine totale. Certi ciuffi gli coprivano i topazi che aveva al posto degli occhi. Il naso dritto, e le labbra fini che mettevano in luce dei denti perfettamente regolari. La maglietta a maniche corte nera gli ricalcava perfettamente il petto tonico e muscoloso mettendo appena in risalto i pettorali ben sviluppati. I jeans chiari gli fasciavano delle gambe affusolate e lunghe. Non era massiccio come Emmett ma nemmeno come Edward. Jasper: come muscolatura eravamo li. Piacevole a vedersi. Abbassai lo sguardo, imbarazzata, e salì. Seguendo l'esempio suo non misi le cinture di sicurezza. Non avevo nessuna intenzione di fare una figuraccia fin da subito. “Isabella, Mathias. Mathias, Isabella o Bella” ci presentò Priscilla. Axel mise in moto e le fusa della macchina mi sollevarono. Ce ne stavamo andando da quel postaccio. Lo guardai e sorrisi timida allungando la mano. “Piacere, Bella” dissi. Lui sorrise. “Molto piacere di conoscerti Bella. Gabri aveva predetto il tuo arrivo. Ero talmente curioso di conoscerti che mi sono fatto tutto il viaggio.” disse lui allegro mentre ricambiava la stretta. “Comunque io sono Mathias, o Mat. Benvenuta in famiglia Bella” e un sorriso gli illuminò il viso. Abbassai lo sguardo imbarazzata per poi alzarlo sorridente “Grazie Mat” Mi girai e osservai Axel sorridermi e farmi il solito occhiolino dallo specchietto retrovisore. Con la coda dell'occhio vidi Priscilla che parlava gioviale al telefonino. “Si, ok. A presto Zac” e mise giù con un sorriso radioso.“Si torna a casa” disse a Axel che annuì anch'esso contento. A casa.... Guardai fuori dal finestrino e vidi scorrere quelle colline che già in precedenza avevo visto correndo nei boschi accompagnata da Axel. Osservai il verde circostante e le macchine che scorrevano veloci. A casa. Si in Russia,ad Arcangelo. Rosemberg, Rosemberg.... Quel nome mi rimbombava nelle orecchie. Non più Isabella Swan e mai Isabella Cullen. Ora, Isabella Rosemberg.
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