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Bella Swan: The Edge Of Reason, Almeno Bridget Jones non doveva scegliere fra un vampiro e un licantropo!

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CAPITAIN VANILLA™
CAT_IMG Posted on 26/9/2008, 18:09 by: CAPITAIN VANILLA™




Lo so, lo so! Ci ho messo un sacco >_<"""
Beh, meglio tardi che mai u.u

Capitolo 5
You Shook Me All Night Long


“Lei era una macchina veloce
Manteneva il suo motore pulito
Era dannatamente la miglior donna che avessi mai visto
Aveva occhi senza sguardo
Non raccontava menzogne
Mettendomi fuori gioco con quelle cosce americane”
(You Shook Me All Night Long - ACDC)



Il suono martellante del cellulare quasi mi buttò giù dal letto. Con gli occhi impastati dal sonno, cercai a tentoni quella piccola diavoleria trillante.
«Umapshaks jhdhk eeeh?» bofonchiai.
Sentii una voce profonda che gridava ordini dall’altra parte del telefono e un rumore metallico.
«Bella? Sono Jacob»
Mi grattai la testa «Jacob? Che diavolo sta succedendo lì?»
Il licantropo cercò di sopraffare il chiasso con la sua voce «Razza di idioti, non vedete che sono al telefono?» il rumore di una lattina che veniva lanciata da qualche parte, in quella stanza dall’altro lato del ricevitore «Si, ecco Bells…Sai che non vado molto d’accordo con la polizia ultimamente…Io e i ragazzi stavamo bevendo qualche birra già a Port Angeles quando si sono avvicinati due stronzi che cercavano botte, e beh sai io sono un ragazzo molto generoso così…»
Riusciva a immaginarselo come se le fosse stato davanti, a grattarsi il sopracciglio cercando una giustificazione.
«Jake, Jake, aspetta…Quei due erano per caso due poliziotti?»
«Si esatto, proprio due gran sbirri pieni di me…» alzò la voce calcando il ‘cortese’ appellativo, per farsi sentire meglio.
Aprii bocca cercando di dire qualcosa, ma non mi uscì niente.
«…Allora ti ho telefonato per vedere se mi tiri fuori dai guai» dichiarò Jacob, raggiante.
«Scordatelo»
«Dai Bells, fallo per il bacio dell’altra sera…»
Sbarrai gli occhi, ferita nell’orgoglio, e lasciai la presa del cellulare come se d’un tratto fosse diventato incandescente. Come poteva ricattarmi in quel modo? Soprattutto in casa del mio ragazzo! E se Edward avesse sentito?
Come se avesse percepito i miei pensieri, la voce di Jacob si fece di colpo fredda e distaccata «Ah, capisco, sei dal tuo succhiasangue…Beh cara, se la metti così non preoccuparti! Aspetterò che qualcuno meno egoista mi venga a tirare fuori da questa merda…»
Ero indignata. «Bella faccia tosta! Ora non posso stare neanche con il mio fidanzato» calcai involontariamente sull’ultima parola «E poi l’egoista sarei io!»
In tutto questo, non mi ero neanche accorta di non essermi cambiata prima di addormentarmi. La giacca di pelle era posata disordinatamente su una sedia a pochi centimetri dai miei polpastrelli, come a suggerirmi qualcosa.
«Ah, non sono io quello che va a cercare il suo migliore amico solo per amoreggiare, e quando salta fuori il suo dandy sanguisuga stop! per lei sei morto.» riprese fiato rumorosamente «…come non darti torto, Bells, stai facendo pratica per quando diventerai una di loro»
Puro veleno.
«Jake, hai detto che ti hanno sbattuto dentro, quindi questa dovrebbe essere la tua ultima telefonata?»
«Si Bella, e ti prego vieni a tirar… » non terminò la frase, che riattaccai con violenza. “E vedi di restarci!”
Qualche minuto dopo, Edward fece capolino nella stanza. Ero seduta sul bordo del letto guardando il vuoto, stringendo fra le mani la giacca. Edward mi si avvicinò cauto, accarezzandomi una guancia.
«Ti manda Alice, vero?» riuscivo a sentire le venature della pelle sotto i polpastrelli.
Edward annuì piano. Sospirai. Per l’ennesima volta ero capitata in una versione paranormale del trovarsi “tra l’incudine e il martello”. Se restavo con Edward, Jake l’avrebbe interpretato come un ammutinamento; se fossi andata da lui invece…
«Vado a prendere Jacob in prigione» sentenziai, dopo un lungo minuto di silenzio.
Il vampiro scattò in avanti, sbarrandomi la strada «Cosa?!» cercava i miei occhi, per immobilizzarmi il cervello con il suo sguardo incantatore.
A malincuore, raccolsi tutto il mio coraggio e cercai di sembrare più inflessibile «Mi hai sentito Edward, mi dispiace per la nostra seratina romantica ma dovrai aspettare un po’» e gli posai un bacio sulla fronte.
Corsi giù per le scale ancora prima di poter sentire la sua replica.
«Bella…Potrebbe essere pericoloso!» Edward mi aveva raggiunto, e ora si tratteneva a distanza per concedermi il tempo di decidere.
Non avevo per niente voglia di giocare ad acchiapparella col vampiro, avrebbe potuto trascinarmi di peso nella sua stanza e chiudermi dentro, se solo avesse voluto.
Mi sfiorò appena il braccio, con aria sofferente «Solo…Non lasciare che ti…disturbi.»
E corsi in giardino.
Sorprendentemente, Edward –o chi sotto suo ordine- aveva elegantemente parcheggiato il mio pick-up malconcio nel vialetto.
Mi odiavo.

Il rumore pesante degli scarponi dell’inserviente annunciarono il mio arrivo al commissariato di Port Angeles.
«I ragazzi d’oggi non li puoi controllare…» un, due, un, due «…vanno nei locali e sembrano impazziti…Ma io so cos’è che li fa dare di matto!»
L’inserviente si fermò di scatto e puntandomi lo spazzolone gocciolante al petto, bisbigliò «E’ la droga!!! Sono tutti tossicomani questi qua, dal primo all’ultimo!»
Lo guardai stralunata e annuii, pensando che fosse meglio dargli ragione ed evitare che si scaldasse troppo.
«Lei è un familiare?» mi domandò, cominciando a girare il pesante chiavistello nella serratura della cella.
«Ehm, un’amica» risposi, tormentandomi il labbro inferiore.
L’uomo, calvo e sulla sessantina, mi guardò indagatore «Ah, un’amica…» e si allontanò farfugliando qualcosa sulle squillo che preferii non ascoltare.
Non feci in tempo ad analizzare quel posto angusto e maleodorante che Jake mi saltò addosso.
«Bells, ti adoro! Sapevo che saresti venuta! Oooh, non so come ringraziarti…» se ne avesse avuto la possibilità, mi avrebbe baciata.
Infondo, lo avevo solo tirato fuori dai guai per l’ennesima volta, preferendolo ad un pomeriggio di coccole con il mio Ed!
«Si ma ora andiamocene, questo posto puzza di piscio rancido da far schifo…» e uscimmo fuori, l’aria frizzante di Port Angeles a esploderti nei polmoni e il blu pulsante del cielo pronto a scorrere sui vizi del popolo della notte. Stavo guidando all’altezza di una serie di nightclub, quando Jacob ruppe il silenzio «Andiamo a bere qualcosa per festeggiare?»
Lo guardai insidiosa «Veramente le brave bambine vanno a letto prima della mezzanotte…»
«Ah, bene. Il mio o il tuo?» e mi sorrise, un sorriso radioso capace di illuminare l’intera Forks.
Cominciai a ridere come una scema «Fuori, fuori!!! Scendi da questa macchina, piccolo maniaco folle…»
In un attimo mi fu vicino ad aprirmi la portiera.
«Madame, questo è il nightclub più immorale di tutto lo stato di Washington…Dopo di lei»
Lo guardai incredula per un attimo «Jake, tu hai diciassette anni! Non ti faranno entrare neanche se…»
Alzò un sopracciglio in segno di sfida, mentre varcava la soglia del nightclub «Non ne sarei così sicuro»
Appena entrammo, un vortice di bassi, voci e fumo ci invase come un’onda.
«Guarda chi ha sputato il gatto, Jake! Ti stai dando da fare, eh artista?» Paul, uno dei licantropi di La Push, si vece avanti dalla folla, dando una pacca sulla spalla a Jake «Ma che fai, ci provi con gli scarti dei succhias…» non riuscì a finire la frase, che un pugno di Jake lo raggiunse.
«Argh …per gli slip di leopardo di Sam, venite un po’ che vi offro qualcosa»
Jacob mi guardò divertito «Andiamo, no?».
Due martini e parecchi margarita dopo, mi invitò a ballare.
Il locale era fantastico, per quello che si riusciva a vedere tra le luci e la calca di gente che fremeva al ritmo martellante dell’electro.
«Non dirmi che non ti stai divertendo Bells…» mi sussurrò all’orecchio Jacob, cercando di sovrastare la musica.
Più che sussurrare, mi aveva letteralmente resa sorda.
«Jake ti sento non c’è bisogno di…Ooooooohhhhh!» l’effetto dei margarita cominciava a farsi notare: non sentivo più le gambe e avevo la testa completamente fusa. Ciondolai fino alla pista da ballo, accennando un movimento di fianchi che sembrava più propria di uno squinternato che un passo di danza.
Jacob si stava facendo largo tra la ressa «Bella, stai bene?»
Lo raggiunsi, e strusciandomi contro il suo petto mormorai «Non sono mai stata meglio in vita mia…». Le mie labbra si avvicinarono alle sue tentatrici, ma prima che Jake potesse prendere qualunque iniziativa che comprendesse la sfera corporale, mi tolsi la giacca e gliela ficcai tra le braccia.
Mi diressi verso il centro della pista, dove c’era un bancone su cui erano posizionati dei pali fluorescenti per la pole dancing e cominciai a ballare.
«Bella ma che ti prende?» mi gridò Jacob da sotto, anche se appariva visibilmente divertito e… eccitato?
Cercai di immaginare come mi fossi in quel momento: accaldata, le gote infuocate, gli occhi brillanti, le labbra scarlatte.
Non dovevo essere uno spettacolo particolarmente intrigante. Risi involontariamente.
«Miss Swan, vuole per caso giocare a fare l’erotica?»
La confusione, lo stato di ebbrezza, la mia scarsa –anzi, inesistente- capacità di reggere l’alcol si mescolarono con quelle parole ed esplosero tutte insieme in una sensazione di folle e psichedelica leggerezza.
Mi lasciai scivolare, appoggiata contro il palo, all’altezza del viso di Jacob «Non sto giocando»
Sghignazzò compiaciuto, portai la testa all’indietro e risi di gusto.
E giù, in un vortice di alcol, radiazioni luminose e musica electro.


Non me ne vogliateeeeeeeee :°°°D
 
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95 replies since 29/2/2008, 13:46   4751 views
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