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Bella Swan: The Edge Of Reason, Almeno Bridget Jones non doveva scegliere fra un vampiro e un licantropo!

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skannibal pitti™
CAT_IMG Posted on 29/6/2008, 18:09 by: skannibal pitti™




ritorno alla carica, tattaratattatààààà!


Capitolo 3
No Good Reason


“Seguire il cuore non è cosi facile come si crede.
A volte il cuore ti porta dove non dovresti andare,
in posti che fanno paura pur essendo eccitanti,
pericolosi pur essendo attraenti.
E a volte il cuore ti fa vivere storie che non potranno avere un lieto fine.
La parte più difficile, quando segui il tuo cuore,
è che abbandoni la normalità, entri nell'ignoto.
E da lì non potrai più tornare indietro.
Sto agendo senza logica.”
(Roswell)


Non avevo buone ragioni per sentirmi imbarazzata dai discorsi di una Jessica Stanley qualsiasi. Edward era pur sempre il mio fidanzato, no? Avevo il diritto di immaginarmelo in certe situazioni.
Diodelsesso.
Diodelsesso.
Oh, Dio. Perché quella telefonata continuava a balenarmi in testa come le scene di un film horror?
…là sotto, ha il paradiso terrestre…
E allora perché esitare?
…ti si scopa prima di mettere piede sul vialetto di casa…
B a s t a.
Prima che i miei pensieri cominciassero ad assumere la natura di quelli di un liceale appena uscito dagli spogliatoi delle cheerleaders, chiusi a chiave la porta di casa e mi diressi fuori dal vialetto.
Decisi di andare a fare un giro da sola, così mi avventurai nella foresta. Tutto era immerso nel silenzio, di rado si sentiva lo schioccare di un ramo sotto i miei piedi inesperti, l’odore acre di terra bagnata e muschio mi aiutava a rilassarmi, e pian piano che scivolavo nel verde mi inoltravo nei miei pensieri.
Inciampai goffamente due o tre volte, mentre cercavo di immaginarmi il viso di Edward (Dopo la telefonata di poco prima mi ero auto-imposta di immaginarmi solo ed esclusivamente quello). Era un’assenza troppo lunga e insopportabile per me, ovvio che cercassi la compagnia di qualcuno per sopperire alla mancanza del mio bel vampiro.
Ripensai agli avvenimenti degli ultimi giorni, compresa la sera precedente a La Push.
Jake era uno dei miei amici più affidabili, forse uno dei pochi -o forse l’unico- ed era anche vero che ogni suo dolore -come ogni sua gioia- era la mia. Non potevo permettermi di farlo soffrire, perciò quando mi aveva detto quelle parole, ieri sera, non potevo fare a meno di reagire in quel modo.
Allora perché, nel più profondo della mia anima, riservavo un insopportabile senso di colpa?
Inciampai ancora, e caddi.
Sentivo l’odore pungente e sgradevole del fango misto all’erba nelle narici, e l’avrei considerato di certo un’essenza sublime se avessi saputo che il mio naso, di lì a poco, avrebbe incontrato l’insopportabile puzzo di sale e ruggine. Esatto: sangue.
Alzai gli occhi, e mi ritrovai a pochi centimetri da una spropositata pozza di quel liquido rosso, con accanto i resti dilaniati di…un corpo? L’odore mi diede il capogiro. Sentivo scorrere accanto a me un corso d'acqua –forse- pensai –quello che sentivo scorrere accanto alla casa dei Cullen.
Non mi sentivo più le gambe, tuttavia pensai che se mi fossi avvicinata abbastanza al fiume per sciacquarmi la faccia, la situazione sarebbe migliorata.
Pessima decisione.
Essendo la persona più scoordinata, più imbranata e più goffa dell’intero Universo (ed è grande, eh), appena mi sistemai in posizione eretta, le figure circostanti cominciarono a farsi piano piano più sfocate.
Come potevo insinuare di diventare un vampiro se avevo una totale avversione per il sangue?
All’improvviso crollai in avanti, e l’acqua impetuosa del canale fu l’ultima cosa che vidi prima di perdere i sensi.
Sentivo solo freddo intorno a me. Urtai la testa contro qualcosa di pesante, e da lì non ricordai più nulla.
Qualche minuto dopo sentii un calore avvampare tutto intorno.

***


Mi svegliai di botto, consapevole che il letto in cui stavo dormendo fino a poco prima non era di certo il mio.
Un raggio di sole mi trafiggeva un occhio, rendendomi spiacevolmente orba.
Avevo l’imbarazzante sensazione che neanche i vestiti che avevo addosso fossero i miei. Volsi lo sguardo verso il mio corpo e mi vidi addosso una canotta bianca di qualche misura più grande.
Un’imbarazzo improvviso mi fece avvampare. Jacob Black.
«Bensvegliata, cara la mia Bella Addormentata…» cominciò Jake.
Lo inchiodai con lo sguardo, cercando di assumere una faccia minimamente minacciosa. Naturalmente il mio tentativo fallì, a causa del fastidioso raggio di sole assassino.
Ora sembravo una stupida orba con indosso la canottiera del suo ex migliore amico che ha baciato mentre il suo fidanzato superdotato e supersexy era a fare a pezzi qualche vampiro.
Jacob sembrò cogliere la mia irritazione.
«Ecco Bella, ti ho trovato svenuta nel fiume mentre ero in perlustrazione, probabilmente ti sarai spaventata per l’alce che Jared ha attaccato…Comunque mi sono sentito in dovere di…Salvarti, ecco.»
Lo fissai stizzita «Dimmi, Jake, da quando hai pensato di prendere il posto di Superman?»
Alzò un sopracciglio in segno di sfida «E tu da quando hai deciso di darti al nuoto?»
Non ero in vena di litigare.
«Grazie, comunque», mormorai «Se fossi rimasta un secondo di più in acqua sarei morta»
Accennò alla sua canotta che avevo addosso «Almeno ho trovato qualcosa da metterti al posto dei tuoi vestiti fradici»
Come? Jake mi aveva tolto i…vestiti?
Mi fischiarono le orecchie per l’imbarazzo, mentre arrossivo fino alla punta dei capelli. Avrei voluto sotterrare la testa sotto le coperte!
Jake sorrise beffardo, poi aggiunse «Non preoccuparti, non ho visto nulla…»
Mi tranquillizzai.
«…ho solo dato una sbirciatina!»
«Jake sei un pervertito!», la voce mi tremava per la rabbia mista all’imbarazzo.
Lui mi guardò offeso. Poi si soffermò a guardare sull’incavo del mio collo.
«Che c’è? Ho qualcosa che non va? Un taglio?», davvero non riuscivo a capire.
Fino a quando la sua espressione seria non tramutò il un sorriso malizioso «No, semplicemente ammiravo la mia opera»
Opera? Mi poggiai una mano sul collo. Un residuo di fondotinta mi rimase sui polpastrelli.
Probabilmente, l’acqua del torrente aveva lavato via il travestimento, mettendo in bella mostra la macchiolina rossa che mi aveva fatto Jacob. Se fossimo stati in un cartone animato, la mia testa avrebbe cominciato a fumare.
Mi scagliai contro di lui con tutta l’energia che avevo, sperando solo di non inciampare in qualche pantofola omicida sparsa per caso sul pavimento.
«I miei vestiti…Sono sola…Tu che fai?Te ne approfitti…» strillavo frasi sconnesse mentre prendevo a pugni il petto e la schiena di Jake, che noncurante sedeva sulla sua poltrona. «Un succhiotto?! Non ti sei neanche preso la briga di…Hai idea di cosa ti farà Edward…»
Di tutta risposta lui si limitò a fissare la scollatura della mia –della sua, volevo dire- canottiera.
«Non dovresti mettere in mostra così pericolosamente le tue forme, Bells. Specialmente quando hai vicino un cagnaccio alquanto impulsivo», abbozzò un sorriso beato.
Era più di quanto potessi sopportare.
«Sei un emerito idiota»
«Oh, non c’è di che Bella. I tuoi vestiti sono in garage ad asciugare» rispose tranquillo.
Sapevo che quella tattica non funzionava con lui. Cercai di moderare i toni. Mi allontanai impercettibilmente, fissando il legno del pavimento.
«Jacob…Grazie. Davvero. Quello che sto provando adesso non c’entra con la nostra amicizia…Sono solo un po’ sottosopra, ecco», mi sforzai di sorridere «Ritrovarsi un succhiotto appena sveglia ed essere vista mezza svestita dal peggior nemico del proprio fidanzato, credimi non è il meglio che può desiderare una donna.» conclusi.
Bella figuraccia.
Tuttavia, il mio amico licantropo non sembrava per niente infastidito, o turbato.
«Bells, ti ho vista solo in intimo! E credimi, i tuoi mutandoni sono di quanto meno eccitante si possa immaginare» si finse inorridito.
Al che mi abbandonai ad una risata liberatoria.
«Aspetta Jake hai un capello nell’occhio»
«Dove?»
Mi curvai su di lui per rimuovere il capello d’intralcio.
In quel momento, la porta si spalancò.
«Jacob, che schifo! Abbiate un po’ di pudore di fare le vostre sozzerie dove nessuno vi può vedere…», aveva esclamato Leah, indispettita.
Bella stronza! Come poteva pensare che io e Jake stessimo…!
Prima di concedermi il tempo di risponderle a tono, si chiuse la porta alle spalle con un tonfo.
Lasciala perdere – mi suggerì Jacob con uno sguardo eloquente.
Scossi la testa, poi pregai il mio amico di ridarmi i miei vestiti. Quando fui sicura di essere completamente coperta (avevo fatto voltare Jake per sicurezza), mi affrettai ad andare via.
«Mi manchi già» aveva biascicato, nello sconforto.
Io gli sorrisi e gli toccai la guancia bollente con il dorso della mano, per poi voltarmi senza dire una parola. Era già fin troppo frustrante per aggiungere altro.
Dovetti raggiungere la periferia di Forks a piedi, per fortuna incrociai un autobus sulla mia strada che mi evitò qualche kilometro.
Se non altro, avevo placato i miei bollenti spiriti.
Fino a quando non intravidi una Volvo metallizzata elegantemente parcheggiata sul mio vialetto di casa.
Il mio cuore saltò di parecchi battiti.


vi assicuro, vi prometto e vi giuro che dal prossimo capitolo compare Edward versione supersexy !
Voi commentate, poi le mani faranno il resto :D (non pensate a male!!! Nel senso di scrivere!)
LOL
 
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95 replies since 29/2/2008, 13:46   4751 views
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